Mostra al Marina Aeroporto negli stessi giorni del salone. UCINA querela
Mostra al Marina Aeroporto negli stessi giorni del salone. UCINA querela
La vela a Genova si fa male da sola
E tu di che vela sei, Fiera o Aeroporto? Il salone nautico di Genova conferma gli accordi con molti cantieri e operatori per migliorare la presenza della vela. Ma un gruppo (esiguo) di produttori lancia una sanguinosa diaspora (ottenendo una querela da Fiera di Genova e UCINA). Il rischio di una spaccatura con danno per tutti
D’accordo, c’è la crisi. La nautica boccheggia, il settore fatica, molti cantieri sono a rischio chiusura. Ucina, la Confindustria nautica, ha il suo daffare per tenere tranquilli imprenditori e operatori. Il salone nautico internazionale di Genova del prossimo ottobre è “in alto mare”, con gli organizzatori impegnati a dialogare con gli espositori, rivedere i lay-out, disegnare le aree, gli spazi, i posti-barca. Non è un momento facile, alla nautica manca l’aria. Vale anche per la vela, che della nautica è un settore importante, pur se numericamente meno del motore, perché ha un insostituibile ruolo di traino della cultura e della passione per il mare. Ma la vela che fa?
Si inventa la diaspora genovese. E’ di queste ore la grottesca iniziativa di lanciare una sorta di salone alternativo al nautico, ma sempre a Genova e nelle stesse date, con base al Marina Aeroporto. Secondo le voci alcuni produttori e importatori starebbero valutando di portare all’aeroporto le loro barche anziché in Fiera. Il direttore del mensile specializzato Fare Vela, Vanni Galgani (tra gli ispiratori dell’iniziativa) scrive che all’ultima riunione ci sarebbe stato anche il versamento dell’anticipo per la prenotazione spazi e che le aziende rappresenterebbero 27 cantieri di barche prodotte o vendute in Italia.
Eppure nella crisi la vela ha dimostrato di poter avere qualche arma in più: barche meno costose nell’acquisto e nell’utilizzo, ecologiche, sempre più facili da usare. All’ultimo salone di Genova si era visto un fenomeno da studiare: il passaggio di molti utenti dal motore alla vela.
FIERA E UCINA ANNUNCIANO AZIONI LEGALI
Immediata e più dura del solito la reazione di Fiera di Genova e UCINA. In un comunicato si annunciano azioni legali: “Fiera di Genova e UCINA comunicano di aver dato mandato ai propri legali di tutelare la manifestazione per l'ipotesi di concorrenza sleale in relazione alle iniziative avviate da Marina di Genova Aeroporto per salvaguardare gli investimenti, il lavoro e gli interessi di chi nel Salone riconosce uno strumento efficace di promozione e di business”.
Inoltre UCINA conferma che il grosso degli operatori della vela, nonché della Federazione vela e dei produttori di derive (quei pochi che si vedono al salone) sarà protagonista della prossima edizione: “con la presenza già confermata di importanti e numerosi player internazionali”. C’è di più: dalla Fiera di Genova confermano la proposta già illustrata nei suoi aspetti fondamentali nel corso di un incontro con i rappresentanti delle aziende e che prevede “il riposizionamento del settore vela al centro della manifestazione (si parla del padiglione D, ndr) con un lay out e un percorso di visita dedicato quale riconoscimento per un settore che gioca un ruolo fondamentale per la promozione e la diffusione della cultura del mare”.
Avete capito bene: rischiamo di vedere mezza vela al salone nautico nella Fiera di Genova, e l’altra mezza all’Aeroporto. Alla faccia della comodità per i visitatori. L’aria scarseggia e la vela decide addirittura di renderla irrespirabile. Resta da capire meglio la situazione: come si divideranno davvero le due opzioni (tra i favorevoli all’Aeroporto si parla di Bavaria e Comar, mentre in Fiera sarebbero Beneteau e Jeanneau), come evolverà la questione giudiziaria, se ci sarà un sussulto di ragionevolezza.
In UCINA, arrabbiatissimi, chiariscono ancora meglio la loro posizione: “La proposizione di un Salone alternativo dedicato alla vela, nelle stessa date, a pochi chilometri dal quartiere fieristico, che fa leva sul momento di crisi e sullo sfruttamento parassitario del marchio Salone, e della sua capacità di attrazione (226mila visitatori, circa il 10% provenienti dall'estero), è un attacco alla città , a una delle sue identità più spiccate e a un evento rappresentativo del migliore "made in Italy”.
Gli organizzatori del Salone nautico informano anche che “nessun collegamento diretto tra quartiere fieristico e Marina Aeroporto sarà consentito”, smentendo l’annuncio in tal senso fatto dai promotori della vela all’Aeroporto.
Un bel pasticcio, al quale la vela arriva più divisa che mai, senza guida (o addirittura incline a guide improvvisate). Tace per il momento l’associazione Vela & Vela, nata alcuni anni fa proprio per unire gli operatori del settore, e a sua volta recentemente scossa da qualche piccolo terremoto interno (c’è stato il passaggio di presidenza dal fondatore Gennaro Coretti a Aldo Zadro), mentre l’ultima edizione dell’omonimo festival a Porto San Rocco non è stata brillante come le precedenti.
A chi (o a cosa) serve la vela divisa? La vela deve essere unita e avere una propria immagine e identità nella nautica italiana. Questa farsa del doppio salone nelle stesse date non deve verificarsi, pena una figuraccia colossale e irrecuperabile. Piuttosto il momento è favorevole a imporre a UCINA una attenzione vera, una rappresentanza istituzionale e un peso alla vela in associazione.
VERSO IL NAUTICO 2012
Da Genova fanno sapere anche che il progetto del Salone 2012, al quale Fiera e Ucina lavorano già dalla fine della scorsa edizione, “si fonda su un significativo miglioramento dei servizi offerti agli espositori e ai visitatori con l'obiettivo di realizzare un Salone unico per qualità, completezza e profilo internazionale. Il Salone Nautico Internazionale è la manifestazione identitaria della nautica da diporto e della cultura del mare in Italia”.
IL SALONE DI GENOVA
Nato nel 1962 a Genova, puntando sulla vocazione economica, storica e culturale della città, è organizzato da Fiera di Genova in partnership con UCINA, l'associazione di categoria dell'industria nautica italiana. Nel 2011 hanno partecipato al Salone 1.350 aziende, di cui il 37% provenienti dall'estero, e sono state esposte 2.000 imbarcazioni, dalle lance ai superyacht. 82 gli eventi collaterali tra cui 5 convegni direttamente organizzati da Ucina, 28 gli appuntamenti in città per "GenovaInBlu", il primo fuori salone che ha portato alla ribalta il patrimonio architettonico e culturale della città, migliaia i ragazzi che hanno potuto provare la vela e apprendere l'abc dell'andar per mare insieme a biologi, esperti di sicurezza e istruttori sportivi.
La rassegna è cresciuta negli anni fino a diventare il numero uno al mondo, grazie al prestigio e al peso crescente dell'industria nautica italiana, a importanti investimenti strutturali che hanno reso unica, nel panorama mondiale, la struttura espositiva genovese e all'organizzazione di convegni, eventi e incontri che ne hanno fatto il punto di riferimento per l'intero mondo nautico.
D’accordo, c’è la crisi. La nautica boccheggia, il settore fatica, molti cantieri sono a rischio chiusura. Ucina, la Confindustria nautica, ha il suo daffare per tenere tranquilli imprenditori e operatori. Il salone nautico internazionale di Genova del prossimo ottobre è “in alto mare”, con gli organizzatori impegnati a dialogare con gli espositori, rivedere i lay-out, disegnare le aree, gli spazi, i posti-barca. Non è un momento facile, alla nautica manca l’aria. Vale anche per la vela, che della nautica è un settore importante, pur se numericamente meno del motore, perché ha un insostituibile ruolo di traino della cultura e della passione per il mare. Ma la vela che fa?
Si inventa la diaspora genovese. E’ di queste ore la grottesca iniziativa di lanciare una sorta di salone alternativo al nautico, ma sempre a Genova e nelle stesse date, con base al Marina Aeroporto. Secondo le voci alcuni produttori e importatori starebbero valutando di portare all’aeroporto le loro barche anziché in Fiera. Il direttore del mensile specializzato Fare Vela, Vanni Galgani (tra gli ispiratori dell’iniziativa) scrive che all’ultima riunione ci sarebbe stato anche il versamento dell’anticipo per la prenotazione spazi e che le aziende rappresenterebbero 27 cantieri di barche prodotte o vendute in Italia.
Eppure nella crisi la vela ha dimostrato di poter avere qualche arma in più: barche meno costose nell’acquisto e nell’utilizzo, ecologiche, sempre più facili da usare. All’ultimo salone di Genova si era visto un fenomeno da studiare: il passaggio di molti utenti dal motore alla vela.
FIERA E UCINA ANNUNCIANO AZIONI LEGALI
Immediata e più dura del solito la reazione di Fiera di Genova e UCINA. In un comunicato si annunciano azioni legali: “Fiera di Genova e UCINA comunicano di aver dato mandato ai propri legali di tutelare la manifestazione per l'ipotesi di concorrenza sleale in relazione alle iniziative avviate da Marina di Genova Aeroporto per salvaguardare gli investimenti, il lavoro e gli interessi di chi nel Salone riconosce uno strumento efficace di promozione e di business”.
Inoltre UCINA conferma che il grosso degli operatori della vela, nonché della Federazione vela e dei produttori di derive (quei pochi che si vedono al salone) sarà protagonista della prossima edizione: “con la presenza già confermata di importanti e numerosi player internazionali”. C’è di più: dalla Fiera di Genova confermano la proposta già illustrata nei suoi aspetti fondamentali nel corso di un incontro con i rappresentanti delle aziende e che prevede “il riposizionamento del settore vela al centro della manifestazione (si parla del padiglione D, ndr) con un lay out e un percorso di visita dedicato quale riconoscimento per un settore che gioca un ruolo fondamentale per la promozione e la diffusione della cultura del mare”.
Avete capito bene: rischiamo di vedere mezza vela al salone nautico nella Fiera di Genova, e l’altra mezza all’Aeroporto. Alla faccia della comodità per i visitatori. L’aria scarseggia e la vela decide addirittura di renderla irrespirabile. Resta da capire meglio la situazione: come si divideranno davvero le due opzioni (tra i favorevoli all’Aeroporto si parla di Bavaria e Comar, mentre in Fiera sarebbero Beneteau e Jeanneau), come evolverà la questione giudiziaria, se ci sarà un sussulto di ragionevolezza.
In UCINA, arrabbiatissimi, chiariscono ancora meglio la loro posizione: “La proposizione di un Salone alternativo dedicato alla vela, nelle stessa date, a pochi chilometri dal quartiere fieristico, che fa leva sul momento di crisi e sullo sfruttamento parassitario del marchio Salone, e della sua capacità di attrazione (226mila visitatori, circa il 10% provenienti dall'estero), è un attacco alla città , a una delle sue identità più spiccate e a un evento rappresentativo del migliore "made in Italy”.
Gli organizzatori del Salone nautico informano anche che “nessun collegamento diretto tra quartiere fieristico e Marina Aeroporto sarà consentito”, smentendo l’annuncio in tal senso fatto dai promotori della vela all’Aeroporto.
Un bel pasticcio, al quale la vela arriva più divisa che mai, senza guida (o addirittura incline a guide improvvisate). Tace per il momento l’associazione Vela & Vela, nata alcuni anni fa proprio per unire gli operatori del settore, e a sua volta recentemente scossa da qualche piccolo terremoto interno (c’è stato il passaggio di presidenza dal fondatore Gennaro Coretti a Aldo Zadro), mentre l’ultima edizione dell’omonimo festival a Porto San Rocco non è stata brillante come le precedenti.
A chi (o a cosa) serve la vela divisa? La vela deve essere unita e avere una propria immagine e identità nella nautica italiana. Questa farsa del doppio salone nelle stesse date non deve verificarsi, pena una figuraccia colossale e irrecuperabile. Piuttosto il momento è favorevole a imporre a UCINA una attenzione vera, una rappresentanza istituzionale e un peso alla vela in associazione.
VERSO IL NAUTICO 2012
Da Genova fanno sapere anche che il progetto del Salone 2012, al quale Fiera e Ucina lavorano già dalla fine della scorsa edizione, “si fonda su un significativo miglioramento dei servizi offerti agli espositori e ai visitatori con l'obiettivo di realizzare un Salone unico per qualità, completezza e profilo internazionale. Il Salone Nautico Internazionale è la manifestazione identitaria della nautica da diporto e della cultura del mare in Italia”.
IL SALONE DI GENOVA
Nato nel 1962 a Genova, puntando sulla vocazione economica, storica e culturale della città, è organizzato da Fiera di Genova in partnership con UCINA, l'associazione di categoria dell'industria nautica italiana. Nel 2011 hanno partecipato al Salone 1.350 aziende, di cui il 37% provenienti dall'estero, e sono state esposte 2.000 imbarcazioni, dalle lance ai superyacht. 82 gli eventi collaterali tra cui 5 convegni direttamente organizzati da Ucina, 28 gli appuntamenti in città per "GenovaInBlu", il primo fuori salone che ha portato alla ribalta il patrimonio architettonico e culturale della città, migliaia i ragazzi che hanno potuto provare la vela e apprendere l'abc dell'andar per mare insieme a biologi, esperti di sicurezza e istruttori sportivi.
La rassegna è cresciuta negli anni fino a diventare il numero uno al mondo, grazie al prestigio e al peso crescente dell'industria nautica italiana, a importanti investimenti strutturali che hanno reso unica, nel panorama mondiale, la struttura espositiva genovese e all'organizzazione di convegni, eventi e incontri che ne hanno fatto il punto di riferimento per l'intero mondo nautico.
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