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24/05/2012 - 14:37

Mostra al Marina Aeroporto negli stessi giorni del salone. UCINA querela

La vela a Genova si fa male da sola

E tu di che vela sei, Fiera o Aeroporto? Il salone nautico di Genova conferma gli accordi con molti cantieri e operatori per migliorare la presenza della vela. Ma un gruppo (esiguo) di produttori lancia una sanguinosa diaspora (ottenendo una querela da Fiera di Genova e UCINA). Il rischio di una spaccatura con danno per tutti
 
 
D’accordo, c’è la crisi. La nautica boccheggia, il settore fatica, molti cantieri sono a rischio chiusura. Ucina, la Confindustria nautica, ha il suo daffare per tenere tranquilli imprenditori e operatori. Il salone nautico internazionale di Genova del prossimo ottobre è “in alto mare”, con gli organizzatori impegnati a dialogare con gli espositori, rivedere i lay-out, disegnare le aree, gli spazi, i posti-barca. Non è un momento facile, alla nautica manca l’aria. Vale anche per la vela, che della nautica è un settore importante, pur se numericamente meno del motore, perché ha un insostituibile ruolo di traino della cultura e della passione per il mare. Ma la vela che fa?
 
Si inventa la diaspora genovese. E’ di queste ore la grottesca iniziativa di lanciare una sorta di salone alternativo al nautico, ma sempre a Genova e nelle stesse date, con base al Marina Aeroporto. Secondo le voci alcuni produttori e importatori starebbero valutando di portare all’aeroporto le loro barche anziché in Fiera. Il direttore del mensile specializzato Fare Vela, Vanni Galgani (tra gli ispiratori dell’iniziativa) scrive che all’ultima riunione ci sarebbe stato anche il versamento dell’anticipo per la prenotazione spazi e che le aziende rappresenterebbero 27 cantieri di barche prodotte o vendute in Italia.
 
Eppure nella crisi la vela ha dimostrato di poter avere qualche arma in più: barche meno costose nell’acquisto e nell’utilizzo, ecologiche, sempre più facili da usare. All’ultimo salone di Genova si era visto un fenomeno da studiare: il passaggio di molti utenti dal motore alla vela.
 
FIERA E UCINA ANNUNCIANO AZIONI LEGALI
Immediata e più dura del solito la reazione di Fiera di Genova e UCINA. In un comunicato si annunciano azioni legali: “Fiera di Genova e UCINA comunicano di aver dato mandato ai propri legali di tutelare la manifestazione per l'ipotesi di concorrenza sleale in relazione alle iniziative avviate da Marina di Genova Aeroporto per salvaguardare gli investimenti, il lavoro e gli interessi di chi nel Salone riconosce uno strumento efficace di promozione e di business”.
 
Inoltre UCINA conferma che il grosso degli operatori della vela, nonché della Federazione vela e dei produttori di derive (quei pochi che si vedono al salone) sarà protagonista della prossima edizione: “con la presenza già confermata di importanti e numerosi player internazionali”. C’è di più: dalla Fiera di Genova confermano la proposta già illustrata nei suoi aspetti fondamentali nel corso di un incontro con i rappresentanti delle aziende e che prevede “il riposizionamento del settore vela al centro della manifestazione (si parla del padiglione D, ndr) con un lay out e un percorso di visita dedicato quale riconoscimento per un settore che gioca un ruolo fondamentale per la promozione e la diffusione della cultura del mare”.
 
Avete capito bene: rischiamo di vedere mezza vela al salone nautico nella Fiera di Genova, e l’altra mezza all’Aeroporto. Alla faccia della comodità per i visitatori. L’aria scarseggia e la vela decide addirittura di renderla irrespirabile. Resta da capire meglio la situazione: come si divideranno davvero le due opzioni (tra i favorevoli all’Aeroporto si parla di Bavaria e Comar, mentre in Fiera sarebbero Beneteau e Jeanneau), come evolverà la questione giudiziaria, se ci sarà un sussulto di ragionevolezza.
 
In UCINA, arrabbiatissimi, chiariscono ancora meglio la loro posizione: “La proposizione di un Salone alternativo dedicato alla vela, nelle stessa date, a pochi chilometri dal quartiere fieristico, che fa leva sul momento di crisi e sullo sfruttamento parassitario del marchio Salone, e della sua capacità di attrazione (226mila visitatori, circa il 10% provenienti dall'estero), è un attacco alla città , a una delle sue identità più spiccate e a un evento rappresentativo del migliore "made in Italy”.
 
Gli organizzatori del Salone nautico informano anche che “nessun collegamento diretto tra quartiere fieristico e Marina Aeroporto sarà consentito”, smentendo l’annuncio in tal senso fatto dai promotori della vela all’Aeroporto.
 
Un bel pasticcio, al quale la vela arriva più divisa che mai, senza guida (o addirittura incline a guide improvvisate). Tace per il momento l’associazione Vela & Vela, nata alcuni anni fa proprio per unire gli operatori del settore, e a sua volta recentemente scossa da qualche piccolo terremoto interno (c’è stato il passaggio di presidenza dal fondatore Gennaro Coretti a Aldo Zadro), mentre l’ultima edizione dell’omonimo festival a Porto San Rocco non è stata brillante come le precedenti.
 
A chi (o a cosa) serve la vela divisa? La vela deve essere unita e avere una propria immagine e identità nella nautica italiana. Questa farsa del doppio salone nelle stesse date non deve verificarsi, pena una figuraccia colossale e irrecuperabile. Piuttosto il momento è favorevole a imporre a UCINA una attenzione vera, una rappresentanza istituzionale e un peso alla vela in associazione.
 
VERSO IL NAUTICO 2012
Da Genova fanno sapere anche che il progetto del Salone 2012, al quale Fiera e Ucina lavorano già dalla fine della scorsa edizione, “si fonda su un significativo miglioramento dei servizi offerti agli espositori e ai visitatori con l'obiettivo di realizzare un Salone unico per qualità, completezza e profilo internazionale. Il Salone Nautico Internazionale è la manifestazione identitaria della nautica da diporto e della cultura del mare in Italia”.
 
IL SALONE DI GENOVA
Nato nel 1962 a Genova, puntando sulla vocazione economica, storica e culturale della città, è organizzato da Fiera di Genova in partnership con UCINA, l'associazione di categoria dell'industria nautica italiana. Nel 2011 hanno partecipato al Salone 1.350 aziende, di cui il 37% provenienti dall'estero, e sono state esposte 2.000 imbarcazioni, dalle lance ai superyacht. 82 gli eventi collaterali tra cui 5 convegni direttamente organizzati da Ucina, 28 gli appuntamenti in città per "GenovaInBlu", il primo fuori salone che ha portato alla ribalta il patrimonio architettonico e culturale della città, migliaia i ragazzi che hanno potuto provare la vela e apprendere l'abc dell'andar per mare insieme a biologi, esperti di sicurezza e istruttori sportivi.
La rassegna è cresciuta negli anni fino a diventare il numero uno al mondo, grazie al prestigio e al peso crescente dell'industria nautica italiana, a importanti investimenti strutturali che hanno reso unica, nel panorama mondiale,  la struttura espositiva genovese e all'organizzazione di convegni, eventi e incontri che ne hanno fatto il punto di riferimento per l'intero mondo nautico.

Commenti

Riceviamo da Lorenzo Pollicardo e volentieri pubblichiamo _____________________________________________________________________ Il Salone che vorrei …… Credo che il Salone Nautico di Genova sia la vetrina espositiva di livello mondiale che la Nautica Italiana merita. Il Salone di oggi, che ho avuto onore di servire per 9 anni, ha però perso quei valori che lo hanno reso leader. Serve un cambio di passo, serviva prima, ma ora, di necessità…virtù. Un Salone, al passo coi tempi, che risponda al mercato, meno autoreferenziale nei suoi attori protagonisti. La Nautica per tutti: troppo sole le barche piccole al Pad S. Devono tornare la Pesca Sportiva, che fa Fishingshow a Bologna e la Subacquea ora alla BIT di Milano. Un'area che valorizzi il tempo libero sul mare, con canoe, derive, windsurf, gli sport acquatici. Quattro anni fa Dusseldorf titolò il proprio salone "Wassersport", consolidando un evento internazionale che include anche barche grandi. Londra, Amsterdam, Barcellona stanno facendo la stessa cosa. Il Turismo Nautico: marina, charter, service per piccole e grandi barche e tutto quello che offrono i nostri 8000 km di coste, devono diventare core business del Salone. Non più "ghettizzati" nelle gallerie del Pad S, ma liberi di crescere in nuove aree esterne a contatto col pubblico. Grandi Yacht: confrontarsi con Montecarlo è come sfidare a basket Michael Jordan. A Genova i clienti, tutti stranieri, dei ns cantieri non vengono più. Vengono invece a far vacanza lungo le nostre coste. E allora valorizziamo i servizi dei grandi yacht: Brokerage, Refit & Repair, Portualità e Servizi Turistici di eccellenza. Sbrighiamoci prima che lo YARE di Viareggio, esattamente dedicato a questo, diventi inattaccabile; o che gli inglesi si portino via il MYBA. La Vela: vuole dignità in un'area distinta, servizi e prezzi adeguati. Ha ragione; se una barca a vela costa meno di una barca a motore, è giusto che costi meno esporla. Ma un'area esterna ai "cancelli" della Fiera non significa esterna al Salone Nautico.... L'accessoristica: non ha senso proporre al Pad C un evento per operatori in un Salone dedicato ai diportisti. Tanto più che il METS di Amsterdam e il SEATEC di Carrara sono leader indiscussi. Gli accessori al Salone devono stare vicini alle barche, a contatto coi diportisti. Le scelte strategiche: un solo weekend come a Cannes? Tariffe espositive e biglietti ingresso differenziati ? Più aree espositive esterne per un grande Salone della Città ? Un solo grande evento o più eventi distinti? Le risposte arriveranno, se il Salone saprà comprendere la domanda del mercato. Ho molto apprezzato la sensibilità del nostro nuovo Sindaco, che ha scosso la Città, ma non credo la soluzione stia nelle carte bollate. Il Salone di Miami, grande e di successo, ha tre aree e organizzatori distinti: la Vela nel marina di Bayside, la piccola media nautica al Convention Center, i grandi yacht lungo Collins Avenue. Fiera di Genova deve abbandonare la logica obsoleta di presidio d'area e far valere il prestigio del Salone a tutto campo in Città, come Miami Boat Show. La fortuna è che le barche stanno bene in acqua e qui l'acqua non manca. Allentando la pressione fieristica nelle aree di ponente, finalmente si lasceranno liberi tanti operatori della Nautica, di fare il proprio lavoro. Il nostro comparto, seppur di nicchia, non vanta purtroppo una Federazione della Nautica Italiana che raccolga le Associazioni di Settore rappresentative delle migliaia di aziende, piccole e grandi, dell'industria, della sub-fornitura, portualità', servizi turistici, charter, gestione dei grandi yacht, refit ecc. La riprova è l'immagine distorta che offriamo di noi a Governo, Politica e Istituzioni. Genova con la sua Fiera potrà aiutare davvero la Nautica Italiana se con responsabilità saprà innalzare i propri orizzonti per dare una svolta al Salone e creare un evento unico a livello mondiale, espressione del coraggio di tutti gli imprenditori nautici italiani, e orgoglio di una Città' che la storia della marineria rende Superba. Questo il Salone che vorrei... Lorenzo Pollicardo

Matteo (non verificato)

ottimo Pollicardo, bella pettinata (scusate il francese) l'idea di Galgani (un esaltato pseudo simpatico) che ci sta come il famoso cacio sui maccheroni. Ma d'altra parte gli sminuzzati e ben poco capaci e competenti vertici Ucina hanno rotto le scatole più del governo Berlusconi. Non se ne può più: passa il primo tono e fanno ancora gli offesi, che iniziano azioni legali, ecc. E quando invece difendere la portualità? E quando smettere di prendere in giro gli espositori e abbassare i costi, anziché alzarli come nel 2011? Una volta perso, il salone di genova, sarà un danno irreparabile. Speriamo torni Pollicardo (facendo fuori tutti i presenti). Ma, da solo, potrebbe non bastare.

Alex (non verificato)

Concordo pienamente con Lorenzo Pollicardo, purtroppo il Salone Nautico si è seduto suglia allori dei tempi d'oro e (al pari della ns cara Italia) non riesce ad essere al passo con i tempi. Personalmente sono 8 anni che non vado più a visitare il salone e da appassionato mi dispiace ma tra disorganizzazione, scarsa sensibilità e pessima logistica mi è passata la voglia. Che il salone e il sindaco di genova invece di lamentarsi e ricorrere ai legali pensiono a cambiarlo in meglio, questo evento che rischia di venire schiacciato dalla concorrenza.
Ci sono movimenti e aggiornamenti sul tema di questa "diaspora" espositiva della vela a Genova... Presto ve ne daremo conto. Sto sentendo personalmente parecchi espositori dell'una dell'atra "visione", e credo che - avendo come unico riferimento il "bene" della vela - ci siano i margini per un accordo che possa aiutare tutti. Qualcuno mi accusa un po' sbrigativamente di aver preso una posizione troppo favorevole al salone nautico e a UCINA. Vedrete che non è così. Nella mia storia sono da sempre favorevole solo alla Vela con la V maiuscola. A presto, e voi continuate a commentare: il tema è caldissimo...

lorenzo (non verificato)

Caro Fabio se alludi al "mazzo" che ti ho appena fatto al telefono (siamo amici e tra amici e' giusto anche darsi qualche scoppola) chiarisco io e subito. Quello che hai scritto (successivamente alla mia lettera aperta sul Secolo XiX che ti ho poi inoltrato e tu hai pubblicato sul sito come fosse una rsiposta alla tua nota.... E' un'ode un po` ruffiana e a mio parere dannosa oltre che inutile. Dalla tua posizione molto positivista sull'attuale Salone sembra che ...tutto vada bene cosi' !!! Non va affatto bene caro Fabio, non va bene per niente se tutte le aziende della vela (eccetto Jeanneau e Beneteau che esporranno di fiancvo alle loro barche a motore...) se ne vanno all'eroporto . Non va affatto bene se Cranchi ha scritto pubblicamente che ha scelto Cannes a Genova e....taccio per non far polemica di tanto altro che so... Ho scritto la mia lettera aperta al Secolo XIX esattamente perche' la leggessero le Istituzioni cittadine (e' il Secolo XIX...) per dare uno scossone alla mia citta', perche'' soffro come un cane a veder demolire pezzo per pezzo un Salone che era un fiore all'occhiello di Genova prima ancora che orgoglio della ns industria. E se mi permetti, perche' ho dato 9 anni della mia vita e delle moie speranze a questo Salone. E per evitare di ricadere nella strumentalizzazione non ho detto ne scritto che cosa penso di tante altre cose (forse non ho bisogno di dirlo...) Scrivere chiosando gli slogan e le necessarie perifrasi dei comunicati stampa, sminuendo il problema NON E' DA TE. Te l'ho detto al telefono e te lo ripeto pubblicamente. Non serve la polemica, serve la costruttivita' nella comune consapevolezza che il problema c'e' ed e' grosso...e non riguarda purtroppo solo la vela.... Viva il nostro settore, viva il Salone, viva la Vela e....viva la verita'

Gianfilippo (non verificato)

Vero, la situazione è calda e si sperava di avere più commenti. Quello che dice Pollicardo è sacrosanto ma, per come funziona in Italia e in particolare a Genova, non so se qualcuno sarà capace di ascoltarlo. Inizia a essere tardi: siamo alle porte di giugno e ho paura che il "patatrac" del salone nautico sia comunque inevitabile. segno meno a due cifre per gli espositori, inutilità e desertificazione dei padiglioni una volta frequentatissimi. e se la vela si organizzerà autonomamente è solo perchè c'è qualche stolto che li ha esaltati, non capendo che così fa ancora più del male sia alla vela che a tutto il comparto nautico. comunque vada, è una sconfitta. la fiera non fa più in tempo a creare veri incentivi, eventi, motivazioni per salvare l'edizione 2012. c'è da sperare che vadano tutti a casa e che si possa lavorare per un più sereno 2013. forse con nuove teste al comando. anche se la quota di mercato rispetto agli altri saloni sarà inesorabilmente colata a picco.
Caro Lorenzo Pollicardo e cari amici che state seguendo, scrivendo, telefonandomi su questo tema della "doppia vela" a Genova. Come previsto l'argomento è friabile e in continuo movimento. Ci sono aggiornamenti quasi ogni giorno, dei quali vi daremo conto in altri articoli. Su ciò che è o non è DA ME, caro Lorenzo, e pur ringraziandoti dell'appassionato avvertimento che mi fai, credo di poter avere voce in capitolo. Se è vero che ho organizzato per qulche anno a Viareggio (fin quando ce l'hanno lasciato fare) un VELA SHOW (tu eri segretario generale di UCINA a quei tempi), vuol dire che la Vela con la V maiuscola, e ciò che è bene per la sua promozione e crescita, è un po' un mio pallino, esattamente come per te lo è un "salone come vorresti". Rileggendo la tua lettera aperta al Secolo XIX colgo moltissimi spunti interessanti e condivisibili, e idee tra le quali si riconosce il manager appassionato e competente che tu sei per il settore nautico. E' evidente che a fianco della passione e delle aspettative per la città tu nutra anche considerazioni personali su UCINA e i suoi rappresentanti, ma questo aspetto fa parte delle storie private che dovremmo cercare di mantenere tali. Il salone "alla Miami" che vagheggia Lorenzo Pollicardo è una prospettiva, un discorso a lunghissima sdadenza, una evoluzione anche culturale. Ci si potrà arrivare solo tutti insieme, e auspicabilmente con una confindustria nautica che sia molto più rappresentativa delle diverse anime del settore. Chiudo solo dicendo che hai interpretato male: la mia posizione non è positivista sul salone attuale. E' semmai critica su questa improvvisa idea di creare qualcosa di separato (ma contemporaneo e concomitante) che suscita confusione e pasticci. Saily.it sta preparando una mini-inchiesta: abbiamo sentito gli attori principali di questa vicenda, e speriamo di dimostrare che l'unica strada percorribile senza danni, resta quella di un riavvicinamento tra le parti, un accordo. UCINA e Salone devono concedere alla vela attenzione e appoggio concreto, i transfughi dell'Aeroporto dovrebbero tornare al Salone. E la Vela dovrebbe finalmente darsi una struttura rappresentativa come settore. Vela & Vela era partita col piede giusto, ma si è un po' persa per strada. Che si ritrovi è un bene per tutti, quindi è giusto dare tutti una mano...

Luca Santella (non verificato)

Ciao Fabio Sono Luca Santella e ho letto con interesse i vari punti di vista che riguardano la scissione, chiamamola così, del salone della vela. Io da ex velista e attuale costruttore di imbarcazioni a motore penso che il Salone di Genova ed Ucina, invece di minacciare querele farebbero bene a farsi un bell'esame di coscienza e cercare di capire veramente i motivi di questo scontento, che è di tutti e non solo della vela. Il salone, e la città, sono rimasti anni luce indietro rispetto alle nostre esigenze. Ben vengano le manifestazioni di supporto al salone, molto più apprezzati saranno gli sforzi che devono essere fatti per fare in modo che non ci troviamo a pagare tre volte tanto le tariffe degli alberghi (!!!) durante i dieci giorni del salone ...... E anche tu, da buon giornalista, cerca di fare il tuo, cercando di vedere questi problemi dal di dentro, dalla prospettiva di noi utilizzatori, spogliandoti dei tuoi legami col sistema ..... Grazie