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20/10/2015 - 11:13

Mondiale 2015 in Israele

Nella Classe 470
Italia da aspettare (ma quanto?)

Ennesimo titolo iridato per gli australiani Matt Belcher e Will Ryan, mentre in campo femminile vincono le austriache Vadlau e Ogar. Sfuma la qualifica olimpica per l'Italia: ultima chiamata per il 470 maschile e femminile sarà nel 2016 a Palma di Maiorca... - RIVEDI IL MONDIALE 470 2015 IN 6 VIDEO QUI
 

In Israele un campionato del mondo per la classe olimpica 470 che ha messo in evidenza le vecchie gerarchie, e confermato le difficoltà attuali degli equipaggi italiani. Sembra impossibile, in questa classe, dove pure nel nostro paese esprimiamo numeri notevoli di attività di base, e soprattutto dove vinciamo titoli Junior a livello europeo e mondiale, sia maschili che femminili (gli ultimi sono Matteo Capurro e Matteo Puppo e Benedetta Di Salle e Alessandra Dubbini), eppure nella classe olimpica maggiore proprio non riusciamo ad alzare la testa.

Ad Haifa è un peccato la frana finale di Roberta Caputo e Alice Sinno, fino a due giornate dal termine in piena corsa per la Medal Race, che avrebbe anche significato qualifica di nazione per Rio. Invece chiudono al ventesimo posto, fuori da tutto. Roberta è un altro prodotto di qualità del nostro vivaio, a sua volta iridata giovanile, e regata con i "grandi" da pochi anni. E' lecito e giusto aspettarla. Ancor di più va aspettata Benedetta Di Salle, iridata pochi mesi fa a livello giovanile e gettata nella mischia del Mondiale assoluto forse un po' troppo in fretta. Occhio a non bruciare i giovani talenti, materia già rara.

Tra gli uomini, stesso discorso per i giovani di belle speranza, anche se andrà fatto un progetto più generale, con tabelle di tempi, per capire quanto e come "aspettare" i risultati dei giovani, anche perchè spesso da altri paesi arrivano squilli di giovanissimi che sembrano subito pronti al livello maggiore.

Detto questo resta Rio 2016: è seria e concreta la prospettiva di non inviare equipaggi itaiani ai Giochi in Brasile in questa classe. Però resta l'ultima qualifica in primavera, a Palma di Maiorca. A quanto pare rivedremo in acqua Gabrio Zandonà e Andrea Trani, vecchi leoni che quest'anno avevano dato una zampata di classe proprio a Hyeres e poi nuovamente eclissati. Certo che un'Olimpiade si prepara per tempo, con programmazione e costanza. Ma varie volte abbiamo assistito, proprio noi italiani, a "fenomeni" stranieri piombati all'ultimo sui Giochi e ghermire una medaglia, solo sull'onda di esperienza e temperamento. Chissà che per una volta non possa capitare a noi.


LE CLASSIFICHE COMPLETE DEL MONDIALE 470 QUI


(federvela.it) Si sono conclusi oggi ad Haifa, in Israele, i Campionati del Mondo 470, con titoli iridati andati agli australiani Belcher-Ryan per gli uomini e alle austriache Vadlau-Ogar per le donne. In entrambi i casi si tratta di un bis, visto che avevano già vinto i titoli Mondiali lo scorso anno a Santander, in Spagna. Come già scritto ieri, gli equipaggi italiani chiudono questo Mondiale - parliamo della flotta femminile - al 20mo posto con Roberta Caputo-Alice Sinno, al 25mo con Benedetta Di Salle-Alessandra Dubbini e al 33mo con Elena Berta-Sveva Carraro 35me.

Tra gli uomini, 35mo posto per Emanuele ed Enzio Savoini e 39mo per Matteo Capurro-Matteo Puppo. Grazie al 20mo posto, Caputo-Sinno ottengono l’accesso al Team Olimpico Performance, mentre per gli altri equipaggi, le prossime due occasioni per ottenere questo risultato saranno i Campionati Europei e i Campionati Mondiali 2016. L’ultimo slot continentale di qualifica olimpica per nazioni verrà invece assegnato per l’Europa al prossimo Trofeo Princesa Sofia di Palma di Maiorca, nell’aprile del 2016.



VIDEO


DAY 1


DAY 2


DAY 3


DAY 4


DAY 5


DAY 6

Commenti

Serie_Historico (non verificato)

Mha, è un po' tutta la classe che non va. Siamo passati da avere negli anni 90 regate zonali con 35 barche alle attuali regate nazionali con 15 barche e in alcuni casi si sono cancellate per mancanza di iscritti..... Ai vecchi tempi i campionati italiani si correvano in 7 giorni con 90 barche dopo dure selezioni dalla classifica nazionale e dale regate zonali, attualmente siamo a 25 equipaggi equipaggi striminziti, Motivi di questa debacle? Costi assurdi e burocrazie allucinanti che si chiamano assicurazioni, visite mediche, certificati, campi di regata insulsi, regate da 30 minuti .... Hai voglia a elencare.... Se per fare una bolina domenicale devo perdere due settimane di tempo per le pratiche burocratiche e costi associate meglio lasciare perdere. Se non esiste un'ampia base di partecipanti, non esiste di conseguenza neanche il campione selezionato sui risultati e dall'esperienza. Togliete le assicurazioni e semplificate la partecipazione alle regate e forse tra 15 anni la situazione sarà diversa. Sempre le stesse faccie in FederVela e nella classe non aiutano poi visioni alternative. La FederVela sembra un dipartimento di una università italiana: posizioni ereditate per via parentale.

Vincenzo (non verificato)

Se date uno sguardo al sito www.470.it , ai documenti e alle iniziative della Classe Italiana, siamo disposti a parlare e a metterci in gioco. Sarebbe importante però aver vissuto ora , negli ultimi anni, gli avvenimenti, per poter esprimere un dialogo costruttivo. Grazie La Classe Italiana 470

From_USA_w-love (non verificato)

Concordo con la posizione di "Serie_Historico" e le sue considerazioni. Giuste al 100%. A chi ha un 470 rimessato, magari che usa per divertimento nei weekend, mai verrebbe in mente di iscriversi ad una regata per le difficoltà che esistono. Tessere, assicurazioni, certificati non sono più accettabili. Per coloro che non fanno attività nazionale, facilitate quindi la partecipazione alle regate zonali, chiudendo un occhio sulle formalità. Una volta coinvolti in questa fase, saranno poi essi stessi a voler accedere a regate di ambito più elevato e a chiedere l'iscrizione alla classe, l'assicurazione e tutte le altre carte burocratiche Innegabile è che da quando facevo regate in 470 negli anni '90 si è passati da partecipazioni a regate nazionali con 144 iscritti (Trofeo riva dei marmi di marina di carrara, 1985) a partecipazioni odierne ridicole. Nessuno si è mai posto il problema? Si è applicata forse la filosofia del "tiramo a campa' e negare l'evidenza dei numeri? I numeri parlano da soli; con la smania di fare regate alla Coppa America, si è stravolto il triangolo olimpico, regate poco divertenti, tempi troppo veloci e influenze atmosferiche che incidono sulla conduzione di una regata poiché i campi li posizionano tra le bocche dei porti sperando che interessi a qualcuno vedere delle vele. Purtroppo la vela non è fatta per gli spettatori. E' fatta per coloro che regatano. Organizzate allora regate che non si decidano sulla linea di partenza perché non esiste il tempo di fare una bolina decente di 30 minuti. Meglio una regata al giorno seria che non tre regate dove i primi 30" dopo la partenza sono determinanti. Quella non è regatare, è fare i 100 metri piani Le proposte per organizzare regate con qualche partecipante in più: meno burocrazia, meno tessere varie (troppe tessere e troppo care, ... tutte...), meno certificati, meno assicurazioni (ma cosa volete che si rischi a fare una bolina in 470??; ho regatato 20 anni in 470 e il massimo del danno è stato qualche bottazzo scheggiato che si ripara col gel-coat ....., mai visto neanche un dito rotto !!!) Con 'sta storia delle assicurazioni mi sembra che abbiate fatto un regalo alle compagnie ma non alla partecipazione alle regate, ... ma di questo alla FedeVela cosa importa ??? Meglio ritagliarsi il proprio orto ed evitare confronti ...., Suggerimento per la classe: avete la posta elettronica di coloro che hanno i tanti 470 nei circoli in modo da creare una rete di avvisi e informare su regate di prossima organizzazione nelle vicinanze?? Negli anni '90 in IV zona veniva fatta una informazione telefonica ..... Adesso con tecnologie invadenti si mira al principio di esclusione che a quello di inclusione. E i risultati si vedono .... Sconfortanti !!!!!

From_USA_w-love (non verificato)

Un paio di commenti dopo aver navigato sul sito 470.it come suggerito da "Vincenzo": ma il forum dal sito 470.it è stato cancellato perché scomodo? Un bilancio approvato della classe è disponibile sul sito? Il Verbale poi dell'assemblea dei soci non sono poi riuscito a trovarlo. Dovrebbero essere tutte informazioni pubbliche. E poi il calendario: definirlo mitico è un complimento. Come è mai possibile elencare nel sito della classe regate a Miami, Palma di Maiorca, Hyeres, Medemblik,, Weymouth, Aarhus, Tessalonica, Tihany, Bourgas, Haifa, Abu Dabi, ????? MA A CHI INTERESSA ??? Non è riportata neanche una semplice regate zonale....... E' un sintomo dell'interesse posto alla diffusione dell'attività agonistica. Vorrei sapere quanti 470isti hanno partecipato ad Abu Dabi ......, giusto per dirne una. Meno bischerate allora !!!!!! Se poi un CICO si corre con meno barche di quelle che regatavano nel passato in una zonale non stupiamoci
Amici grazie per i commenti, nei quali vedo passione e qualità delle idee, disponibilità e voglia di dibattere. Sono stati posti temi importantissimi, che vanno anche oltre la classe 470: lo "sviluppo" della vela negli anni recenti, a partire dai format olimpici (prima ancora della coppa America), con regate sempre più corte e brevi, spesso vicine alla costa e in condizioni meteo marine al limite della regolarità, specie nel caso delle Medal Race, sta effettivamente stravolgendo alla radice lo sport della vela. Cambiano barche, organizzazione, preparazione, velisti. E' un cambiamento in parte inevitabile, richiesto dal CIO per rendere per quanto possibile la vela uno sport fruibile dal pubblico e dalle tv, e in parte frutto di evoluzioni tecnologiche e persino sociali. Le regate "brevi", con le boline corte, hanno estimatori e detrattori in egual misura. Certamente esiste il problema del "limite" che questo "progresso" non dovrebbe oltrepassare, per non stravolgere lo sport della vela nelle sue basi. Va bene progredire, ma non perdiamo le nostre identità. Forse le vecchie boline interminabili dei triangoli olimpici, nelle quali non si vedeva la boa, o i laschi nei quali non succedeva niente, era giusto superarle, ma se arriviamo a regate di 15 minuti senza vento o con salti di 80 gradi, dentro a un porto, che possono decidere un podio olimpico, forse stiamo esagerando... L'ISAF è consapevole del problema e spero ci stia ragionando. Altra questione sollevata è la burocrazia. E' verissimo: oggi arrivare al via di una regata è una mezza corsa a ostacoli, che passa per tessere varie, certificati assicurativi, iscrizioni, tempistiche, stazze, che si aggiungono ai problemi oggettivi dei costi, del traffico, dei parcheggi.... La vogliamo rendere facile e piacevole questa vela di base sulle derive (come il 470), o no? Qui le risposte devono arrivare da più parti: in primis da FIV, poi dalle Zone, dalle Classi e dai Club. Quanto ai numeri sulle partecipazioni: ci sono classi che calano di più e altre che tengono, come ci sono classi nuove che prima non esistevano, o la rinascita di classi storiche che è una moda. Il flusso dipende anche da altri fattori, spesso umani (chi gestisce le classi) e di marketing associativo, o dalle aziende stesse che costruiscono le varie barche. Il 470 è una barca storica e significativa, resterà classe olimpica ancora a lungo, su essa si sono formati grandi campioni, oggi testimonial della nostra vela. Alle ultime Olimpiadi è quella dove la vela azzurra è andata comunque più vicina al podio. Non tutto è da buttare: il nostro articolo voleva sottolineare certe incongruenze, e i vostri commenti ne hanno sollevate altre. Insieme, come sempre, si può trovare la soluzione.

Serie_Historico (non verificato)

Giuste precisazioni quelle di fcolivicchi, ma non scordiamoci che sono state proprio le boline da 40 minuti e regate di 2-3 ore a creare i timonieri italiani che sono stati usati sulle barche di Coppa America e che hanno fatto la storia degli ultimi venti anni. La sensibilità per la condotta di una barca necessita di affinamento. Boline di 7 minuti sono offensive per un buon timoniere, al pari di regate nelle quali bisogna alzare la deriva per arrivare a girare una boa, col rischio di toccare il fondo della battigia. L'affermazione poi che sui laschi non succedeva niente non mi trova concorde. Forse non succedeva niente con 4 m/s di vento ma dai 7 m/s di vento in su si selezionavano le classifiche ..... L'opinione di "From_USA_w-love" sugli sponsor è corretta. Le derive non sono lo strumento per attirare sponsor; mai visti sponsor degni di tale nome e di un adeguato esborso che compensasse lo stravolgimento della filosofia delle derive. Riprendo quindi un suggerimento del precedente contribuito che mi sembra promettente: bisogna allargare la base e facilitarla in qualche modo. Ai delegate zonali delle classi suggerirei la raccolta di indirizzi di posta elettronica per fare arrivare a coloro che non partecipano alle attività zonali notizie sui bandi e ignorando o modificando le regole, rendendo i vari obblighi non più necessari, partecipazione aperta ad esse (non si ha niente da perdere e tutto da guadagnare, se non altro maggiori iscrizioni alle regate e conseguente diminuzione dei costi ad esse connesse). L’alternativa è una costante ma penosa ulteriore diminuzione dei partecipanti all’attività di classe e come tutto’ora proprietario di 470 “piaggiato” non è nel mio interesse. La classe ha il dovere di difendere il 470 mentre è compito della FIV difendere gli interessi olimpici; sono interessi chiaramente differenti, non collidenti, ma che bisogna avere ben in mente nelle rispettive azioni. Asitalia 470 (Associazione sportiva dilettantistica italiana Proprietari classe 470) è il nome dell’associazione dei proprietari di 470 il cui interesse è “lo sviluppo della classe 470 su tutto il territorio nazionale” (Art. 1 Statuto) non la partecipazioni alle olimpiadi o a regate negli Emirati Arabi come ricordato