Amici grazie per i commenti, nei quali vedo passione e qualità delle idee, disponibilità e voglia di dibattere. Sono stati posti temi importantissimi, che vanno anche oltre la classe 470: lo "sviluppo" della vela negli anni recenti, a partire dai format olimpici (prima ancora della coppa America), con regate sempre più corte e brevi, spesso vicine alla costa e in condizioni meteo marine al limite della regolarità, specie nel caso delle Medal Race, sta effettivamente stravolgendo alla radice lo sport della vela. Cambiano barche, organizzazione, preparazione, velisti. E' un cambiamento in parte inevitabile, richiesto dal CIO per rendere per quanto possibile la vela uno sport fruibile dal pubblico e dalle tv, e in parte frutto di evoluzioni tecnologiche e persino sociali. Le regate "brevi", con le boline corte, hanno estimatori e detrattori in egual misura. Certamente esiste il problema del "limite" che questo "progresso" non dovrebbe oltrepassare, per non stravolgere lo sport della vela nelle sue basi. Va bene progredire, ma non perdiamo le nostre identità. Forse le vecchie boline interminabili dei triangoli olimpici, nelle quali non si vedeva la boa, o i laschi nei quali non succedeva niente, era giusto superarle, ma se arriviamo a regate di 15 minuti senza vento o con salti di 80 gradi, dentro a un porto, che possono decidere un podio olimpico, forse stiamo esagerando... L'ISAF è consapevole del problema e spero ci stia ragionando.
Altra questione sollevata è la burocrazia. E' verissimo: oggi arrivare al via di una regata è una mezza corsa a ostacoli, che passa per tessere varie, certificati assicurativi, iscrizioni, tempistiche, stazze, che si aggiungono ai problemi oggettivi dei costi, del traffico, dei parcheggi.... La vogliamo rendere facile e piacevole questa vela di base sulle derive (come il 470), o no? Qui le risposte devono arrivare da più parti: in primis da FIV, poi dalle Zone, dalle Classi e dai Club.
Quanto ai numeri sulle partecipazioni: ci sono classi che calano di più e altre che tengono, come ci sono classi nuove che prima non esistevano, o la rinascita di classi storiche che è una moda. Il flusso dipende anche da altri fattori, spesso umani (chi gestisce le classi) e di marketing associativo, o dalle aziende stesse che costruiscono le varie barche.
Il 470 è una barca storica e significativa, resterà classe olimpica ancora a lungo, su essa si sono formati grandi campioni, oggi testimonial della nostra vela. Alle ultime Olimpiadi è quella dove la vela azzurra è andata comunque più vicina al podio. Non tutto è da buttare: il nostro articolo voleva sottolineare certe incongruenze, e i vostri commenti ne hanno sollevate altre. Insieme, come sempre, si può trovare la soluzione.
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03/10/2016 16:14