blog | Di Fabio Colivicchi
10/11/2010 - 15:30
Statuto FIV: la rivoluzione rallenta, fa un paio di curve. E forse si ferma...

Reazioni critiche diffuse alla proposta di riforma dello Statuto. Passerà? Quanti pezzi perderà? Chi vincerà e, soprattutto, chi perderà la partita?
Chi (finalmente) riesce a saperne qualcosa, esprime perplessità e dubbi. Rinviato il Consiglio Federale (esteso a due giorni). Torna a riunirsi la Commissione Statuto, e forse mette mano ai "Principi informatori" della riforma.
Facciamo il punto sull'andamento del progetto di riforma (meglio chiamarla rivoluzione vista la portata delle novità in ballo) dello Statuto FIV. Dopo la pubblicazione, a seguito dell'ultimo Consiglio Federale, dei "Principi informatori" del nuovo Statuto scaturiti dai lavori della Commissione incaricata, le cose hanno preso una piega inattesa. Chi pensava che dello Statuto FIV non importasse a nessuno, che ci fosse in giro scarso interesse, si è dovuto ricredere. Dell'ipotesi di riforma-rivoluzione dello Statuto, infatti, si parla eccome.
Ci sono state numerose reazioni, molte lettere con osservazioni critiche e puntualizzazioni sono arrivate da consiglieri federali, alcune dai Circoli, qualche sparuta dalle Zone. Ma al di là degli scritti e delle prese di posizione ufficiali (onore al merito) o anonime, si è fatta strada nell'ambiente un'aria di "fronda" al nuovo Statuto. Se ne parla nei Circoli, se ne parla sul web, noi stessi abbiamo avuto 623 visualizzazioni e numerosi commenti al precedente post sullo Statuto federale. Il tema insomma ha iniziato a diventare di dominio pubblico. Questo stesso fatto - a prescindere dalle idee e dalle posizioni - è di per se una novità, una svolta imprevista per chi aveva sperato di muoversi nel più assoluto riserbo...
La seconda novità, ancor più interessante, è che appena di Statuto si parla, la gente dimostra di essere mediamente più preparata, informata e coinvolta di quanto si potesse credere. E alla fine, dall'accoppiata informazione più riflessione, arrivano - quasi inevitabli - le considerazioni critiche sugli attuali "Principi informatori". Riflettere criticamente non significa necessariamente bocciare, cassare: una critica può non essere solo negativa. Guardando a quanto sta accadendo, l'impressione è che una cospicua fetta del mondo dello sport della vela italiana non gradisca la portata generale e buona parte dei "Principi informatori" di questa riforma. Potremmo riassumere così: fatta 100 la riforma, la base è pronta ad accettarne solo un 30-40%.
Quali sono le principali critiche, o i punti di maggiore opposizione alle riforma? 1) I due mandati di carica estesi ai consiglieri federali fanno discutere. Non è solo la prevedibile difesa di chi rischia il posto, c'è chi sottolinea come il CONI non preveda affatto questa norma, e soprattutto molti fanno notare che applicando la novità la FIV si troverebbe nel 2016 con un Consiglio Federale totalmente nuovo, costretta praticamente a ripartire da zero, perdendo anni di lavoro. 2) Il limite a 70 anni per candidarsi è visto da tutti come un orpello dannoso: ci sono fior di dirigenti validi e con esperienza da vendere. Il punto è semmai quello di far crescere prima e meglio una classe dirigenziale per uno sport di nicchia come la vela. 3) Le Zone: molti sottolineano che le attuali "Zone" sono nate per ragioni precise legate all'attività velica: il Garda ha una "sua" Zona anziché finire in uno spezzatino di tre Regioni; La Spezia è in II Zona anziché in I... Cambiare questo stato di cose sembra incomprensibile ai più, tra coloro che hanno scritto osservazioni alla FIV. E soprattutto comincia a farsi strada una domanda-chiave: perché?
E ancora: 4) Suscita molte perplessità la proposta di ridurre i revisori dei conti. Non manca chi frequentando abitualmente il CONI, fa notare che alcuni dei "Principi informatori" del (paventato) nuovo Statuto federale, difficilmente sarebbero poi approvati dal Comitato Olimpico. 5) Sulla riduzione del numero di consiglieri, e sulla contemporanea rinascita di Commissioni e Gruppi di Lavoro, le critiche sono abbastanza univoche: è una contraddizione ridurre il numero dei consiglieri per ridurre i costi, se poi si attivano le Commissioni, che pochi mesi fa furono abolite proprio per risparmiare. E non secondariamente, ci si chiede: chi accetterebbe di far parte di una Commissione senza alcun potere decisionale, che resterebbe solo in carico al Consiglio numericamente ridotto? 6) Sul procedimento elettivo la maggior parte delle considerazioni ritiene che quanto contenuto nei "Principi informatori" sia troppo superficiale e scarsamente comprensibile. E tutti, proprio tutti, lamentano la scarsa comunicazione su questa proposta.
Cosa succede adesso? Il Consiglio Federale previsto per il 19 novembre è stato rinviato. Si terrà invece venerdi 26 e sabato 27 novembre a Genova: per la prima volta nell'arco di due giornate. Un segnale inequivocabile, visto l'andazzo mordi e fuggi adottato finora dalla Nuova FIV e i Consigli durati massimo 4-5 ore. La settimana prima, quindi 19-20, toccherà invece alla Commissione sullo Statuto riunirsi. Il Cooordinatore federale Gianni Storti veicolerà le varie osservazioni giunte sul suo tavolo, e la Commissione (al cui interno sono maturate posizioni marcatamente diverse, e questo è un altro segnale importante) verosimilmente varerà una seconda versione dei "Principi informatori". Un "Principi informatori 2.0"... Questa seconda versione - chissà quanto emendata, annacquata, ridotta, rispetto all'originale - arriverà poi ai consiglieri. Di solito le carte sono diffuse via elettronica prima delle riunioni: avverrà anche stavolta? O i "Principi informatori" verranno consegnati ai consiglieri solo la sera prima o direttamente in Consiglio? Non è differenza da poco. Una volta che il Consiglio avrà deciso (?) si dovrà vedere se darà incarico a qualche consulente giuridico esterno di scrivere materialmente la bozza di nuovo Statuto, o se le proposte finalmente definite saranno veicolate alla periferia (ipotesi francamente fantasiosa, e ormai anche fuori tempo passimo). Quindi a marzo l'Assemblea sarà chiamata a votare sulla riforma dello Statuto.
Riassumendo. C'è una riforma-rivoluzione della carta fondamentale che regola la vita democratica e il funzionamento pratico della Federazione Italiana Vela. Una rivoluzione che prende le mosse dal programma elettorale del nuovo presidente Carlo Croce e che si riassume in sostanza così: a) riduzione del numero di consiglieri; b) limite di due mandati nelle cariche federali; c) revisione del sistema elettorale. Croce pensava forse solo a un po' più di trasparenza e a rendere chiara la strada a chi volesse candidarsi a collaborare alla gestione dell'ente. Ma ha lasciato briglia troppo sciolta a chi ha elaborato questi semplicissimi punti, e così sono emersi, oltre a una macchinosa Commissione, una serie di orpelli e di ingarbugliamenti (i 70 anni, da 15 Zone a 22 Regioni, le Macro-Aree, il 3-2-2, le Commissioni) per cercare di rispondere a quelle esigenze. E davanti a questa pasta che lievita impazzita, la base si sta interrogando sulla reale necessità di riformare uno Statuto che funziona benissimo da quarant'anni e che il CONI non ci ha mai chiesto di cambiare.
Quale sarà la percentuale di riforma che passerà? Difficile che riesca a farcela al 100%. La spunterà un buon 80%? O la frenata sarà più brusca, e resterà solo un 50%? E in base a questi risultati, come si regoleranno di conseguenza i vertici federali? C'è (relativamente) tempo per saperlo. Per ora la priorità resta: conoscere e approfondire prima di decidere. E quindi, contare qualcosa. Buon lavoro a tutti.
Chi (finalmente) riesce a saperne qualcosa, esprime perplessità e dubbi. Rinviato il Consiglio Federale (esteso a due giorni). Torna a riunirsi la Commissione Statuto, e forse mette mano ai "Principi informatori" della riforma.
Facciamo il punto sull'andamento del progetto di riforma (meglio chiamarla rivoluzione vista la portata delle novità in ballo) dello Statuto FIV. Dopo la pubblicazione, a seguito dell'ultimo Consiglio Federale, dei "Principi informatori" del nuovo Statuto scaturiti dai lavori della Commissione incaricata, le cose hanno preso una piega inattesa. Chi pensava che dello Statuto FIV non importasse a nessuno, che ci fosse in giro scarso interesse, si è dovuto ricredere. Dell'ipotesi di riforma-rivoluzione dello Statuto, infatti, si parla eccome.
Ci sono state numerose reazioni, molte lettere con osservazioni critiche e puntualizzazioni sono arrivate da consiglieri federali, alcune dai Circoli, qualche sparuta dalle Zone. Ma al di là degli scritti e delle prese di posizione ufficiali (onore al merito) o anonime, si è fatta strada nell'ambiente un'aria di "fronda" al nuovo Statuto. Se ne parla nei Circoli, se ne parla sul web, noi stessi abbiamo avuto 623 visualizzazioni e numerosi commenti al precedente post sullo Statuto federale. Il tema insomma ha iniziato a diventare di dominio pubblico. Questo stesso fatto - a prescindere dalle idee e dalle posizioni - è di per se una novità, una svolta imprevista per chi aveva sperato di muoversi nel più assoluto riserbo...
La seconda novità, ancor più interessante, è che appena di Statuto si parla, la gente dimostra di essere mediamente più preparata, informata e coinvolta di quanto si potesse credere. E alla fine, dall'accoppiata informazione più riflessione, arrivano - quasi inevitabli - le considerazioni critiche sugli attuali "Principi informatori". Riflettere criticamente non significa necessariamente bocciare, cassare: una critica può non essere solo negativa. Guardando a quanto sta accadendo, l'impressione è che una cospicua fetta del mondo dello sport della vela italiana non gradisca la portata generale e buona parte dei "Principi informatori" di questa riforma. Potremmo riassumere così: fatta 100 la riforma, la base è pronta ad accettarne solo un 30-40%.
Quali sono le principali critiche, o i punti di maggiore opposizione alle riforma? 1) I due mandati di carica estesi ai consiglieri federali fanno discutere. Non è solo la prevedibile difesa di chi rischia il posto, c'è chi sottolinea come il CONI non preveda affatto questa norma, e soprattutto molti fanno notare che applicando la novità la FIV si troverebbe nel 2016 con un Consiglio Federale totalmente nuovo, costretta praticamente a ripartire da zero, perdendo anni di lavoro. 2) Il limite a 70 anni per candidarsi è visto da tutti come un orpello dannoso: ci sono fior di dirigenti validi e con esperienza da vendere. Il punto è semmai quello di far crescere prima e meglio una classe dirigenziale per uno sport di nicchia come la vela. 3) Le Zone: molti sottolineano che le attuali "Zone" sono nate per ragioni precise legate all'attività velica: il Garda ha una "sua" Zona anziché finire in uno spezzatino di tre Regioni; La Spezia è in II Zona anziché in I... Cambiare questo stato di cose sembra incomprensibile ai più, tra coloro che hanno scritto osservazioni alla FIV. E soprattutto comincia a farsi strada una domanda-chiave: perché?
E ancora: 4) Suscita molte perplessità la proposta di ridurre i revisori dei conti. Non manca chi frequentando abitualmente il CONI, fa notare che alcuni dei "Principi informatori" del (paventato) nuovo Statuto federale, difficilmente sarebbero poi approvati dal Comitato Olimpico. 5) Sulla riduzione del numero di consiglieri, e sulla contemporanea rinascita di Commissioni e Gruppi di Lavoro, le critiche sono abbastanza univoche: è una contraddizione ridurre il numero dei consiglieri per ridurre i costi, se poi si attivano le Commissioni, che pochi mesi fa furono abolite proprio per risparmiare. E non secondariamente, ci si chiede: chi accetterebbe di far parte di una Commissione senza alcun potere decisionale, che resterebbe solo in carico al Consiglio numericamente ridotto? 6) Sul procedimento elettivo la maggior parte delle considerazioni ritiene che quanto contenuto nei "Principi informatori" sia troppo superficiale e scarsamente comprensibile. E tutti, proprio tutti, lamentano la scarsa comunicazione su questa proposta.
Cosa succede adesso? Il Consiglio Federale previsto per il 19 novembre è stato rinviato. Si terrà invece venerdi 26 e sabato 27 novembre a Genova: per la prima volta nell'arco di due giornate. Un segnale inequivocabile, visto l'andazzo mordi e fuggi adottato finora dalla Nuova FIV e i Consigli durati massimo 4-5 ore. La settimana prima, quindi 19-20, toccherà invece alla Commissione sullo Statuto riunirsi. Il Cooordinatore federale Gianni Storti veicolerà le varie osservazioni giunte sul suo tavolo, e la Commissione (al cui interno sono maturate posizioni marcatamente diverse, e questo è un altro segnale importante) verosimilmente varerà una seconda versione dei "Principi informatori". Un "Principi informatori 2.0"... Questa seconda versione - chissà quanto emendata, annacquata, ridotta, rispetto all'originale - arriverà poi ai consiglieri. Di solito le carte sono diffuse via elettronica prima delle riunioni: avverrà anche stavolta? O i "Principi informatori" verranno consegnati ai consiglieri solo la sera prima o direttamente in Consiglio? Non è differenza da poco. Una volta che il Consiglio avrà deciso (?) si dovrà vedere se darà incarico a qualche consulente giuridico esterno di scrivere materialmente la bozza di nuovo Statuto, o se le proposte finalmente definite saranno veicolate alla periferia (ipotesi francamente fantasiosa, e ormai anche fuori tempo passimo). Quindi a marzo l'Assemblea sarà chiamata a votare sulla riforma dello Statuto.
Riassumendo. C'è una riforma-rivoluzione della carta fondamentale che regola la vita democratica e il funzionamento pratico della Federazione Italiana Vela. Una rivoluzione che prende le mosse dal programma elettorale del nuovo presidente Carlo Croce e che si riassume in sostanza così: a) riduzione del numero di consiglieri; b) limite di due mandati nelle cariche federali; c) revisione del sistema elettorale. Croce pensava forse solo a un po' più di trasparenza e a rendere chiara la strada a chi volesse candidarsi a collaborare alla gestione dell'ente. Ma ha lasciato briglia troppo sciolta a chi ha elaborato questi semplicissimi punti, e così sono emersi, oltre a una macchinosa Commissione, una serie di orpelli e di ingarbugliamenti (i 70 anni, da 15 Zone a 22 Regioni, le Macro-Aree, il 3-2-2, le Commissioni) per cercare di rispondere a quelle esigenze. E davanti a questa pasta che lievita impazzita, la base si sta interrogando sulla reale necessità di riformare uno Statuto che funziona benissimo da quarant'anni e che il CONI non ci ha mai chiesto di cambiare.
Quale sarà la percentuale di riforma che passerà? Difficile che riesca a farcela al 100%. La spunterà un buon 80%? O la frenata sarà più brusca, e resterà solo un 50%? E in base a questi risultati, come si regoleranno di conseguenza i vertici federali? C'è (relativamente) tempo per saperlo. Per ora la priorità resta: conoscere e approfondire prima di decidere. E quindi, contare qualcosa. Buon lavoro a tutti.
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