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Anno 4 Numero 110
16 maggio 2013
16 maggio 2013
La Coppa continua. Anche per Simpson

Scossi dal tragico incidente di Artemis, i 4 team hanno discusso, e poi deciso: l'America’s Cup va avanti, programma confermato. Ma spunta un panel di esperti: in arrivo regole (e limitazioni) sull’uso degli AC72, sia in allenamento che in regata
IL NOSTRO GRAAL DELLA VELA, PER ONORARE BART
La Coppa America va avanti, si farà e rispetta il programma (prime regate della Louis Vuitton Cup il 7 luglio). I mostruosi supercatamarani sconosciuti anche ai loro progettisti e utilizzatori, anch’essi confermati. Ma la riunione dei 4 team chiamati da Iain Murray a decidere il futuro di una fetta importante della vela non è stata una passeggiata. E alla fine è spuntato uno strumento, un invito a darsi una regolata. Un panel di esperti (anche in Coppa va di moda il ricorso ai saggi o ai tecnici) che dovranno esaminare l’utilizzo degli AC72, tanto in allenamento che in regata, e stabilire nuovi limiti per aumentare i parametri di sicurezza.
La perdita di Andy Simpson pesa e peserà sulla Coppa America e sulla vela ancora per molto tempo. E non potrebbe (nemmeno dovrebbe) essere altrimenti, viste le circostanze e visto l’uomo e le medaglie. Bart come simbolo di un incidente maledetto che ha scosso e scuote un ambiente. Rinnovare esempi attigui resta utile: Simoncelli e il moto GP, lo sciatore canadese Zoricic nella discesa libera di Grindelwald. Nè motociclismo nè sci si sono annullati nel lutto. Hanno pianto e sono ripartiti. Lo sport, più o meno estremo, non è metafora della vita, è vita stessa, e anche più piena e ricca. Come tale nasconde insidie tremende. (...)
(...) LEGGI TUTTO E COMMENTA QUI
IL NOSTRO GRAAL DELLA VELA, PER ONORARE BART
La Coppa America va avanti, si farà e rispetta il programma (prime regate della Louis Vuitton Cup il 7 luglio). I mostruosi supercatamarani sconosciuti anche ai loro progettisti e utilizzatori, anch’essi confermati. Ma la riunione dei 4 team chiamati da Iain Murray a decidere il futuro di una fetta importante della vela non è stata una passeggiata. E alla fine è spuntato uno strumento, un invito a darsi una regolata. Un panel di esperti (anche in Coppa va di moda il ricorso ai saggi o ai tecnici) che dovranno esaminare l’utilizzo degli AC72, tanto in allenamento che in regata, e stabilire nuovi limiti per aumentare i parametri di sicurezza.
La perdita di Andy Simpson pesa e peserà sulla Coppa America e sulla vela ancora per molto tempo. E non potrebbe (nemmeno dovrebbe) essere altrimenti, viste le circostanze e visto l’uomo e le medaglie. Bart come simbolo di un incidente maledetto che ha scosso e scuote un ambiente. Rinnovare esempi attigui resta utile: Simoncelli e il moto GP, lo sciatore canadese Zoricic nella discesa libera di Grindelwald. Nè motociclismo nè sci si sono annullati nel lutto. Hanno pianto e sono ripartiti. Lo sport, più o meno estremo, non è metafora della vita, è vita stessa, e anche più piena e ricca. Come tale nasconde insidie tremende. (...)
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