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10/02/2014 - 17:25

Trend interessante a inizio stagione: è boom di iscritti alla nuova Roma per 1

Vela in solitario,
scoppia la febbre!

!--paging_filter--strongEntusiasmo a Riva di Traiano: sono già 9 i solitari iscritti alla nuova formula della regata Roma per 1! Ecco i primi nomi per la 535 miglia Riva di Traiano-Lipari e ritorno.!--break--/strongbr / br / br / emLa vela non smette mai di stupire, con notizie e tendenze sempre nuove e spesso inattese. La straordinaria febbre che sta colpendo i velisti per la voglia di regatare in solitario, anche su mari trafficati e infidi come il Tirreno e il Mediterraneo in genere, è l'ultima scoperta. Una sorta di passo ulteriore dopo il boom delle regate lunghe, riscoperte in questi ultimi anni dagli stessi velisti che l'avevano bistrattata. Il bello è che. a differenza di quanto accade per la moda "vera", quella di abbigliamento e accessori, qui non ci sono trend-maker nascosti a inventare bisogni. Qui c'è solo lòa voglia di navigare, che trova ogni volta nuovi stimoli e si rinnova. Non è proprio per questo che amiamo la vela e ne scriviamo tutti i giorni?/embr / br / strongULTIMO AGGIORNAMENTO: ISCRITTI A QUOTA 11/strongbr / Con l’iscrizione di Giacomo Sabatini e Pierpaolo Ballerini salgono a 11 i solitari che hanno dato la propria adesione alla 1^ Edizione della regata in solitario Roma per 1 che si correrà a partire dal 6 aprile sul percorso Riva di Traiano (Civitavecchia) Lipari e ritorno, per un totale di 535 miglia.br / br / Pierpaolo Ballerini sarà alla partenza con la sua Azuree 33, e “sua” non è una parola gettata al vento visto che è stato il responsabile di progetto di questa barca, con la quale si è già cimentato in una solitaria di 100 miglia a Riva di Traiano nello scorso settembre, il Trofeo Mikael Tamantini.br / br / Giacomo Sabbatini, nato a Fermo, nelle Marche, è un classe ‘90 e quindi uno dei più giovani solitari italiani, preveniente dalla nuova generazione di ministi che sta andando bene in Oceano. Nella Mini Transat del 2011 è stato fermato nel corso della seconda tappa dall’urto con uno dei tanti container/spazzatura che infestano tutti i mari del mondo, ma ha avuto la soddisfazione di vincere nello stesso anno la Sanremo Mini Solo, la più importante regata italiana di classe in solitario.br / br / “Sabbatini è un concorrente temibile a bordo di una barca performante. Sicuramente sarà tra i protagonisti, così come Ballerini”. Queste le parole del presidente del Circolo Nautico Riva di Traiano Alessandro Farassino alla notizia dell’iscrizione. “Vedo tanto entusiasmo – continua Farassino – sia da parte degli atleti sia da parte delle istituzioni e questo ha spazzato via in pochissimi giorni qualsiasi preoccupazione legata ad una nuova ed importante iniziativa come questa. Ad esempio non so ancora quanti saranno i partecipanti al corso obbligatorio per la gestione del sonno, ma sicuramente avremo la necessità di chiudere le iscrizioni o istituire un secondo corso, tante sono le iscrizioni”.br / br / Giacomo Sabbatini e Pierpaolo Ballerini si aggiungono ai già iscritti Valerio Brinati, Matteo Miceli, Hugues Le Cardinal, Enzino Donadio, Isidoro Santececca, Riccardo Capociuchi, Mario Girelli, Carlo Podestà, Alessandro Fiordiponti.br / br / strongPRESENTAZIONE AL BIG BLU IN FIERA ROMA/strongbr / In occasione del Big Blu, il Salone della nautica e del mare di Roma, il Circolo Nautico Riva di Traiano presenterà la Roma per Uno sia agli appassionati velisti sia alla stampa. Appuntamento domani, sabato 15 febbraio, alle ore 12.30, padiglione 3, presso lo stand della Federazione Italiana Vela.br / nbsp;br / strongIL COMUNICATO DEL CN RIVA DI TRAIANO/strongbr / Roma 10 febbraio 2014 – Con le prime richieste di iscrizioni, ha riscosso subito grande entusiasmo e successo il lancio della nuova regata in solitario “Roma per 1”, organizzata dal Circolo Nautico Riva di Traiano, che partirà dal porto laziale il 6 aprile, insieme alle più note Roma per 2 e la Roma per Tutti.br / nbsp;br / Sono già 9 i solitari che non hanno avuto dubbi e si sono subito iscritti. Il primo a inviare la richiesta di partecipazione attraverso il sito è stato Valerio Brinati, che vanta la partecipazione a 20 edizioni della “Roma per 2” a bordo del suo storico Este 35 “Whisky Echo” e numerose vittorie. “Ci tenevo ad essere il primo a iscrivermi – spiega Valerio Brinati – perché, dopo aver partecipato a 20 edizioni della “Roma per 2”, non voglio assolutamente perdere l’occasione di portare a termine il percorso anche in solitario”.br / nbsp;br / Il secondo ad aderire con entusiasmo all’iniziativa è il velista dello Yacht Club Favignana Matteo Miceli (recordman atlantico in solitario su Cat 20 piedi), che regaterà con il suo nuovissimo Eco 40. “Sono eccitato al pensiero di partire per questa regata in solitario così impegnativa, la prima in Italia, che per me rappresenterà una prova generale per il mio giro del mondo in solitario che partirà sempre da Roma ad ottobre di quest’anno.”.br / nbsp;br / Il terzo a non voler mancare l’appuntamento è Riccardo Capociuchi che regaterà con il suo Dod 40 “Gaiarda!”.br / Entusiasmo anche da parte del francese Hugues Le Cardinal, 47 anni, importatore italiano di borse Sailbag, che negli ultimi cinque anni ha coperto 24.000 miglia, portandosi dietro moglie e tre figli. Ci sarà con il suo Grand Soleil 40 “727Sailbags.it”.br / nbsp;br / Gli altri velisti, habitué della Roma per 2, che si vogliono quest’anno mettere alla prova con la regata in solitario sono Isidoro Santececca con il suo Jod 37 “Cuor di Leone”, Carlo Potestà con l’Elen 410 “Phantomas” e Alessandro Fiordiponti con l’Hanse 370 “Saudade”. E di recente si sono aggiunti Mario Girelli, che sarà a bordo del Pogo 40 “Patricia II – ITA86”, e Enzino Donadio che gareggerà con il Grand Soleil 43 “Billies Bounce”.br / br / a href="http://www.romaper2.com/pub/index.php" title="http://www.romaper2.com/pub/index.php"http://www.romaper2.com/pub/index.php/abr / br /

Commenti

Alessandro Turchetto (non verificato)

No, non credo sia una buona idea. Mi spiego, o almeno ci provo: il fascino di andare per mare, ancora meglio in oceano in solitario è estremamente attraente, però bisogna essere pratici, concreti e specialmente ... sportivi nel senso più profondo del termine. I casi sono due: o si tratta di regate il cui percorso è abbastanza corto per essere compiuto (bonacce permettendo ... ) senza dover dormire, cioè di regate da concludere prevedibilmente entro circa 15 - 20 ore, nel qual caso non c'è problema, oppure stiamo parlando di vere regate d'altura di 36 - 72 ore ed anche più ... e qui casca ... il singolo. Casca esanime sul timone se non dorme oppure, per aumentare la competitività della barca, continuando a governarla direttamente, è probabile che sia tentato di comportarsi in maniera ... non del tutto conforme alla regola 5 delle norme I.Sa.F. ... e allora non va bene. Non può andare affatto bene, non solamente per l'infrazione al regolamento sportivo, ma anche perché quelle pratiche non fanno bene alla salute, allora non può essere il mio sport. Parecchi anni orsono, circa venti - venticinque, quando giunsero in Italia i primi mini 6.50 se ne parlò diffusamente ed io stesso, interessato a ciò, presi posizione affinché in Mediterraneo si dovesse regatare in coppia per regolamento. Tale posizione è dovuta a quanto già detto, ma ci sono anche altri motivi tecnici innegabili: nei nostri mari i venti sono ben più variabili che in oceano, la navigazione è molto più spesso costiera, pertanto si manovra assai frequentemente, con numerosi cambi di vele, di assetto e di mura; nel contempo il traffico di pescherecci, navi ed altre barche è molto più intenso, in maniera tale per cui, anche mettendo un allarme sul radar o qualche strumento simile, sarebbe continuamente in allarme, rendendo impossibile il riposo. Per questi motivi è infinitamente meglio regatare in due: l'impegno è abbastanza simile a quello in singolo sull'oceano, ma quando si deve manovrare alla svelta (cioè si presenza di un pericolo immediato, molto frequente in acque relativamente ristrette come in Mediterraneo) in coperta si è in due; quando la navigazione è "tranquilla" o comunque stabilizzata la barca può sempre essere governata con maggiore sicurezza da una persona, mentre l'altra riposa più tranquillamente: i turni sono stati inventati proprio per questo! Quella volta, fortunatamente, le Capitanerie compresero bene, sia il problema di sicurezza, sia gli altri rischi di cui ho accennato in apertura, quindi per qualche anno impedì le regate in solitario con partenze od arrivi da porti italiani, salvo qualche brevissima regata costiera. Vedo che ora l'argomento viene rimesso in discussione, anzi c'è già il bando ed è in arrivo la partenza della prima regata in solitario di rilievo: pericolo grave! Non credo sia un caso che ciò accada proprio dalle parti di Roma: conosco lo spavaldo entusiasmo di tanti amici velisti romani, che appunto spesso travalicano i limiti della prudenza, certamente in quella regata non incontreranno pericolosissimi iceberg ma i pescherecci ed i traghetti sono rapidi e ... durissimi! La vela è uno sport particolare: le statistiche dicono che non è più pericolosa del tennis o di tanti altri sport, anche se ci si confronta col mare! Può accadere di infortunarsi anche giocando a tennis (insisto col tennis proprio perché non essendoci neppure contrasto diretto con l'avversario, dovrebbe essere particolarmente sicuro): contratture, strappi, distorsioni, abrasioni, cadute ma ... se nella vela si abbassa la guardia sul fronte della sicurezza, si può andare incontro a conseguenze molto, molto più gravi, per non dire definitive. La vela, il nostro sport, non ha bisogno di compromettere per così poco la propria reputazione e la sua immagine di pulizia e sicurezza, costruita con grande attenzione in tanti anni! Oggi tantissimi genitori iscrivono i propri figli alle scuole di vela, consci di introdurli in un ambiente molto formativo e altrettanto sicuro ... non vado oltre, ci siamo capiti! Non sono d'accordo, lo dico chiaramente prima del primo incidente! Auspico specialmente, per quanto detto in apertura, che all'arrivo di questa regata ci siano gli ispettori, il controllo dei medici sportivi del C.O.N.I. : meglio fare chiarezza immediatamente e vedere se "giochiamo" tutti nell'ambito dello stesso sport, oppure se nelle Classi Olimpiche si sta attenti per prendere una aspirina mentre altrove ... . Prevenire è meglio che curare! E' evidente, molti hanno opinioni ben differenti dalle mie, lo comprendo ma vorrei ringraziare fin d'ora chi tenterà qualche forma di ragionamento, non chi mi deriderà insultandomi, come probabilmente faranno i più. Perché i problemi esistono e vanno affrontati e risolti, fingere che non esistano è deleterio, negarne l'esistenza ancora peggio!

Romano Less (non verificato)

Caro Turchetto, le tue giuste preoccupazioni, largamente spiegate, non impediranno a molti di tentare. Tra questi i primi sono eccellenti velisti che han dato prova delle loro capacità, ma è probabile che la "sfida" sia raccolta da qualcuno non altrettanto dotato, fisicamente e tecnicamente. C'è il rischio che alcuni si caccino in una situazione che non sono in grado di gestire, ma anche buona probabilità che compiano onorevolmente "l'impresa". Da sempre sostengo che il mare è buono e lascia ampio margine agli imprudenti... Piuttosto mi chiedo se non sarebbe opportuno dividere le categorie, dando ai neofiti l'input di una meno assatanata conduzione, ma il diluirsi dei tempi renderebbe forse più gravoso l'impegno. Devo riconoscere che se avessi una barca adatta mi sarei già iscritto, nonostante l'età e qualche acciacco. Traversate solo soletto qua e là per il Mediterraneo ne ho fatte, non è così tragico se hai un minimo di controllo di te, sai gestire sonno, fatica e alimentazione. Un elemento da non sottovalutare è il capriccioso meteo primaverile, ma alla peggio si può contare su molti ridossi per quasi tutto il percorso, insomma non è proprio Capo Horn. BV! Romano Less.
Grazie ragazzi, i primi commenti recepiscono una vivace discussione in atto nell'ambiwente, e non da oggi come ricorda Alessandro. Intanto gli iscritti alla Roma per Uno sono già ben 11... Dunque la "febbre" per la vela in solitario, come titoliamo questo articolo, sale davvero. Invito tutti a inviare le riflessioni, i commenti, le spiegazioni sul perchè del loro SI o del loro NO alle regate in solitario in Mediterraneo e in Tirreno. Le discussioni serie non possono che fare bene a tutti.

Andrea (non verificato)

Non vedo perchè no.... per fortuna sta nascendo una nuova generazione di solitari che compete ad altissimo livello con i francesi, perchè non dare loro la possibilità di correre un pò in casa senza sostenere spese astronomiche? Non conosco gli iscritti, quello che mi preoccupa un pò sono i mezzi... Grand Soleil, Hanse, Elan non sono certo barche da solitaria, comunque sono solide! Sul discorso sicurezza, non credo che la Manica sia meno trafficata e lì parliamo di megapetroliere e megaportacontainer, non pescherecci!

Giulio (non verificato)

Sarebbe proprio l'ora. L'ora di finirla con regate che non si disputano perché ci sono raffiche di circa 20 nodi... Sarebbe l'ora di tornare a far si che i velisti re-imparino ad uscire e sapersi destreggiare con più di 20 nodi... Abbiamo tanti bravi velisti... e purtroppo anche tanti "parvenue"! Ben vengano regate in solitario, in due... in equipaggio ridotto! Andar per mare, anche più di 24 ore è una grande cosa, è una grande scuola!

Alessandro Turchetto (non verificato)

Non mi avete compreso ... ! Ho deliberatamente citato l'articolo 5 del Regolamento: chi lo leggerà, capirà. Non voglio dire che la navigazione in solitario sia intrinsecamente pericolosa, né in Mediterraneo né altrove. Sostengo che per andare forte in Mediterraneo più che altrove è necessario manovrare continuamente a scapito di qualsiasi forma di riposo. E' molto più facile dormire con trenta nodi stabili, certo l'effetto "lavatrice in centrifuga" rompe un bel po', che in una brezza che obbliga a cambiare vele in continuazione ed è proprio questo il Mediterraneo in regata! E come si può fare per rimanere sempre vigili ed efficienti in coperta per troppe ore: la tentazione ovvia è proprio quella di infrangere la regola 5 ed è inutile che tentiate di glissare sull'argomento! Ho sempre regatato con i Finn ma anche con molte altre derive e cabinati, ho avuto sia un Surprise che un Figaro (il primo, quello chiamato Solo, non per caso) e credo di saperne qualcosa: uno dei motivi per cui sono ritornato ancora una volta nella purissima vela delle classi Olimpiche - ancora una volta, fortissimamente il Finn - e non ho continuato anche o solamente con barche interessantissime come quelle che ho avuto (per l'altura prevalentemente il Figaro, ma il ricordo del Surprise rimane ugualmente piacevolissimo) è proprio perché non voglio ricorrere a certi metodi e senza quelli ho visto ben poche persone riuscire a tagliare il traguardo in buona posizione. Ecco perché auspico che nel porto di arrivo ci siano i controlli del C.O.N.I. ... devo essere ancora più chiaro???