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Alessandro Turchetto (non verificato)

No, non credo sia una buona idea. Mi spiego, o almeno ci provo: il fascino di andare per mare, ancora meglio in oceano in solitario è estremamente attraente, però bisogna essere pratici, concreti e specialmente ... sportivi nel senso più profondo del termine. I casi sono due: o si tratta di regate il cui percorso è abbastanza corto per essere compiuto (bonacce permettendo ... ) senza dover dormire, cioè di regate da concludere prevedibilmente entro circa 15 - 20 ore, nel qual caso non c'è problema, oppure stiamo parlando di vere regate d'altura di 36 - 72 ore ed anche più ... e qui casca ... il singolo. Casca esanime sul timone se non dorme oppure, per aumentare la competitività della barca, continuando a governarla direttamente, è probabile che sia tentato di comportarsi in maniera ... non del tutto conforme alla regola 5 delle norme I.Sa.F. ... e allora non va bene. Non può andare affatto bene, non solamente per l'infrazione al regolamento sportivo, ma anche perché quelle pratiche non fanno bene alla salute, allora non può essere il mio sport. Parecchi anni orsono, circa venti - venticinque, quando giunsero in Italia i primi mini 6.50 se ne parlò diffusamente ed io stesso, interessato a ciò, presi posizione affinché in Mediterraneo si dovesse regatare in coppia per regolamento. Tale posizione è dovuta a quanto già detto, ma ci sono anche altri motivi tecnici innegabili: nei nostri mari i venti sono ben più variabili che in oceano, la navigazione è molto più spesso costiera, pertanto si manovra assai frequentemente, con numerosi cambi di vele, di assetto e di mura; nel contempo il traffico di pescherecci, navi ed altre barche è molto più intenso, in maniera tale per cui, anche mettendo un allarme sul radar o qualche strumento simile, sarebbe continuamente in allarme, rendendo impossibile il riposo. Per questi motivi è infinitamente meglio regatare in due: l'impegno è abbastanza simile a quello in singolo sull'oceano, ma quando si deve manovrare alla svelta (cioè si presenza di un pericolo immediato, molto frequente in acque relativamente ristrette come in Mediterraneo) in coperta si è in due; quando la navigazione è "tranquilla" o comunque stabilizzata la barca può sempre essere governata con maggiore sicurezza da una persona, mentre l'altra riposa più tranquillamente: i turni sono stati inventati proprio per questo! Quella volta, fortunatamente, le Capitanerie compresero bene, sia il problema di sicurezza, sia gli altri rischi di cui ho accennato in apertura, quindi per qualche anno impedì le regate in solitario con partenze od arrivi da porti italiani, salvo qualche brevissima regata costiera. Vedo che ora l'argomento viene rimesso in discussione, anzi c'è già il bando ed è in arrivo la partenza della prima regata in solitario di rilievo: pericolo grave! Non credo sia un caso che ciò accada proprio dalle parti di Roma: conosco lo spavaldo entusiasmo di tanti amici velisti romani, che appunto spesso travalicano i limiti della prudenza, certamente in quella regata non incontreranno pericolosissimi iceberg ma i pescherecci ed i traghetti sono rapidi e ... durissimi! La vela è uno sport particolare: le statistiche dicono che non è più pericolosa del tennis o di tanti altri sport, anche se ci si confronta col mare! Può accadere di infortunarsi anche giocando a tennis (insisto col tennis proprio perché non essendoci neppure contrasto diretto con l'avversario, dovrebbe essere particolarmente sicuro): contratture, strappi, distorsioni, abrasioni, cadute ma ... se nella vela si abbassa la guardia sul fronte della sicurezza, si può andare incontro a conseguenze molto, molto più gravi, per non dire definitive. La vela, il nostro sport, non ha bisogno di compromettere per così poco la propria reputazione e la sua immagine di pulizia e sicurezza, costruita con grande attenzione in tanti anni! Oggi tantissimi genitori iscrivono i propri figli alle scuole di vela, consci di introdurli in un ambiente molto formativo e altrettanto sicuro ... non vado oltre, ci siamo capiti! Non sono d'accordo, lo dico chiaramente prima del primo incidente! Auspico specialmente, per quanto detto in apertura, che all'arrivo di questa regata ci siano gli ispettori, il controllo dei medici sportivi del C.O.N.I. : meglio fare chiarezza immediatamente e vedere se "giochiamo" tutti nell'ambito dello stesso sport, oppure se nelle Classi Olimpiche si sta attenti per prendere una aspirina mentre altrove ... . Prevenire è meglio che curare! E' evidente, molti hanno opinioni ben differenti dalle mie, lo comprendo ma vorrei ringraziare fin d'ora chi tenterà qualche forma di ragionamento, non chi mi deriderà insultandomi, come probabilmente faranno i più. Perché i problemi esistono e vanno affrontati e risolti, fingere che non esistano è deleterio, negarne l'esistenza ancora peggio!