News | Crociera
18/04/2017 - 19:22
Una tragedia del mare, ma c'è sempre da imparare. La lista degli errori
Naufragio a Rimini, come è andata
Naufragio di un Bavaria 50 all'entrata del porto di Rimini: bilancio finale 4 morti e 2 feriti. Saily ha parlato con i responsabili del Marina di Rimini che sono stati in contatto con la barca negli istanti prima della tragedia, e con Marina di Ravenna da dove i velisti veronesi erano partiti. Chi sono le vittime, tutte di Bussolengo (VR). Un frangente ha sdraiato la barca, crocette in acqua, poi il motore si è spento... LA RICOSTRUZIONE DELL'ACCADUTO - FOTO E VIDEO
(19.4) GLI AGGIORNAMENTI, LE VITTIME, LA DINAMICA DEL NAUFRAGIO
Naufragio di Rimini, sale a 4 il numero delle vittime, dopo che sono stati ritrovati i corpi senza vita dei tre dispersi in mare. La barca è un Bavaria 50 del 2002-2003, che era stato al cantiere Orioli per alcuni lavori di manutenzione. A perdere la vita sono stati il cardiologo veronese Alessandro Fabbri, proprietario della barca, la figlia Alessia, notaio nel capoluogo scaligero. La quarta vittima si chiama Ernesto Salin, 64 anni, originario di Camisano Vicentino. Infine ieri era stato recuperato il corpo di Enrico Marinelli, 68 anni, ex dirigente Valdadige, definito molto esperto di mare. Miracolosamente vivi e ricoverati all’Infermi, Luca Nicolis fidanzato di Alessia, che sta bene e potrebbe essere dimesso presto, e Carlo Calvelli, collega di Alessandro Fabbri, otorinolaringoiatra sempre a Verona, ancora in prognosi riservata per la grave ipotermia.
Dalle prime ricostruzioni è emerso che la barca a vela è registrata a Monfalcone ed era di stanza a Marina di Ravenna da dove sarebbe partita, nella giornata di martedì, alla volta di Trapani dove avevano deciso di spostare l'ormeggio della barca, per il trasferimento. A bordo erano presenti 6 persone, tra cui l'armatore, tutti di Verona, sorpresi dall'improvviso maltempo in mare. Non riuscendo ad affrontare la burrasca, avevano chiesto riparo nella Marina di Rimini via radio.
Qui le ricostruzioni si interrompono e paiono frammentate, forse solo i superstiti, una volta recuperate le forze, potranno raccontare in dettaglio quanto accaduto. A quanto pare le previsioni meteo avevano parlato di possibile burrasca forza 6, quindi ci potrebbe essere stata una forzatura a uscire e prendere il mare da Marina di Ravenna. Oppure erano usciti in condizioni ancora "gestibili", ma poi sono stati sorpresi dall'aggravarsi repentino del mare con vento di Bora a oltre 45 nodi. A quel punto la chiamata via radio a Rimini è stata solo l'inizio della tragedia.
Facciamo un passo indietrio. Il Bavaria 50 era fermo nel marina privato di Marinara a Marina di Ravenna. Quando hanno deciso di prendere il mare, sarebbero stati avvisati da alcuni responsabili del marina delle condizioni meteo in peggioramento, ma hanno deciso ugualmente di tentare. Vi sarebbero anche testimonianze del momento in cui la barca ha mollato gli ormeggi, con una manovra impacciata che avrebbe messo in evidenza la non parricolare esperienza dell'equipaggio. Ma queste sono davvero voci di banchina.
Un responsabile della Gold Sail che ha venduto la barca ai proprietari avrebbe dovuto spostare un'altra sua barca dentro le dighe del porto di Marina di Ravenna, ma visto l'aggraversi delle condizioni, con raffiche sempre più violente di Bora, ha desistito. E avrebbe chiamato al telefono il Bavaria 50, consigliandoli di rientrare a Marina di Ravenna (entrata super-sicura, uno dei più grandi porti di tutto l'Adriatico). Da bordo gli avrebbero confermato che il mare era molto grosso con onde formate. Poi i contatti si sono persi.
Cosa può essere successo? E' probabile che, visto il peggioramento che rendeva ingestibile la navigazione, a bordo abbiano deciso di puntare su Rimini. Il problema è che con la Bora, portarsi sotto costa è rischiosissimo, perchè le onde si fanno frangenti per il basso fondale. Dalle foto si vede labarca senza bulbo e timone. Forse nell'intento di rimontare verso l'entrata del porto di Rimini, scendendo in un cavo dell'onda, anche in un fondale normale di 4-5 metri, abbiano urtato il fondo con violenza, e rotto chiglia e timone. A quel punto la barca si è capovolta ed è rimasta in balia del mare che l'ha catapultata sugli scogli dell'entrata sud del canale.
Saily ha parlato anche con i responsabili del Marina di Rimini, che hnei momenti precedenti al naufragio sono stati in contatto con l'equipaggio, prima via radio e poi telefono. Riferiscono di averli sentiti tranquilli, forse persino troppo, e che il gommone di assistenza era pronto per accoglierli una volta al riparo delle lunga diga frangiflutti, che tra l'altro rende piuttosto sicuro anche l'approdo riminese (considerato uno dei porti rifugio in quel tratto dell'Adriatico). Il problema è che rispetto all'entrata del canale il Bavaria 50 si è trovato troppo a sud e sotto costa, nel risalire una onda frangente ha fatto sbandare la barca violentemente, con le crocette in acqua, e in seguito il motore si è spento. Altro problema abbastanza frequente in assenza di una manutenzione scrupolosa, quando c'è tanto mare le impurità finiscono per bloccare il motore. Altre onde sono sopraggiunte e alla fine hanno sbattuto con forza la barca, senza più governo, sul frangiflutti, spaccando bulbo e timone e facendola persino salire sugli scogli come si vede dalle immagini. Si pensava che paradossalmente questo potesse favorire il salvataggio delle persone, ma purtroppo non è stato così.
Come sempre in casi del genere una somma di errori e fatalità porta alla tragedia. 1) La scelta di uscire in condizioni limite, con equipaggio non espertissimo. 2) La decisione di portarsi sotto costa (sarebbe stato assai meglio, piuttosto, soffrire un po' e con poca tela rimontare andando a largo, o addirittura provare a ritornare verso l'imboccatura di Marina di Ravenna, che è sicura). 3) La chiamata al porto di Rimini per il posto barca, avrebbe dovuto piuttosto essere una richiesta di assistenza, vista la difficoltà della barca. 4) A quanto pare uno dei due salvati era rimasto all'interno della barca, nella cabina. Gli altri sono stati sbalzati fuori nel primo ribaltamento o sucessivamente. Pare ovvio che nessuno indossasse cinture di salvataggio o giubotti salvagente. Stare sulla barca o nella barca resta sempre l'impreativo primo per avere maggiori probabilità di salvarsi.
Di questo incidente si parlerà per un bel po', è una storia che certo non fa bene alla vela e alla nautica. Ma come sempre dalle tragedie si può e si deve imparare, e questo bisognerà fare, ancora una volta. Ricordando sempre, a gran voce, che comunque gli incidenti mortali in barca sono assai più rari di quelli in auto...
( 18.4) LA NOTIZIA SUL WEB A POCHE ORE DALL'INCIDENTE
(Rimini Today) Dramma nel porto di Rimini quello che, nel pomeriggio di martedì, ha visto una barca a vela da 12 metri andarsi a schiantare contro la diga foranea all'imboccatura del canale all'altezza del Rock Island. La tragedia si è consumata verso le 16.45 quando, stando ai primi risconti, l'imbarcazione ha cercato di entrare nel porto ma, a causa del amre mosso e dei forti venti, è stata scaraventata contro gli scogli cappottando e con un profondo squarcio sulla fiancata.
Sul posto era presente un noto fotoreporter riminese che ha assistito alla scena e, senza preoccuparsi della mareggiata, è corso sulla diga foranea per prestare i primi soccorsi e portare in salvo una delle persone a bordo. Nel frattempo è scattato l'allarme ed è partita la macchina dei soccorsi che ha fatto arrivare sul porto i mezzi del 118, la motovedetta della Capitaneria di Porto, i vigili del fuoco con i sommozzatori ed è stato richiesto l'intervento dell'elicottero del 115.“
Secondo le prime informazioni, a bordo c'erano 5 o 6 persone e i sub dei vigili del fuoco hanno iniziato a cercare i naufraghi sia tra gli scogli che in mare. Le ricerche febbrili hanno permesso di ritrovare un naufrago ancora vivo tra i rottami della barca e, dopo averlo stabilizzato, il personale del 115 lo ha trasportato con un canotto a riva per poi affidarlo alle cure dei sanitari del 118 i quali, a loro volta, lo hanno trasportato d'urgenza al pronto soccorso. Poco dopo, tuttavia, è stato notato un corpo tra le onde sul lato della spiaggia libera. Nonostante l'intervento dei sommozzatori, però, l'uomo era già privo di vita ed è stato riportato a riva. Al momento sono in corso le ricerche degli altri naufraghi che dovrebbero essere 2 o 3 persone, tra cui una donna.“
IL VIDEO - http://www.riminitoday.it/video/barca-a-vela-si-schianta-contro-gli-scog...
(Il Resto del Carlino) Una barca a vela si è schiantata contro gli scogli all’imboccatura del porto di Rimini a causa del mare in burrasca con onde di oltre 5 metri e forti raffiche di vento. L'equipaggio era composto da sei persone: ci sarebbero due morti e due dispersi. Due persone sono state tratte in salvo - una in mare, l'altra sugli scogli - mentre sono stati recuperati due corpi. Sono in corso le ricerche dei dispersi, condotte da Capitaneria di Porto e Vigili del Fuoco, anche con un elicottero. Da una prima ricostruzione sembra che l'imbarcazione si sia ribaltata a circa mezzo miglio dalla costa a causa di un'improvvisa mareggiata, per poi essere trascinata dalla corrente fino all'impatto contro la scogliera. Le raffiche di bora intorno alle 13 hanno toccato i quasi 90 km/h.
(La Repubblica) Per il momento è di due morti, due persone salvate e due ancora disperse il bilancio dell'incidente nel pomeriggio all'imboccatura del porto di Rimini. A bordo di una barca a vela lunga una dozzina di metri c'erano sei persone. L'imbarcazione sulla quale si trovavano si è schiantata contro la scogliera a causa delle forti raffiche di vento che si stanno abbattendo su tutta la provincia. L'operazione di salvataggio è coordinata dalla Capitaneria di porto. Sul posto gli uomini della Guardia Costiera, dei Vigili del fuoco, della Polizia di Stato e del 118.
Da una prima ricostruzione sembra che l'imbarcazione a vela si sia ribaltata a circa mezzo miglio dalla costa a causa di un'improvvisa mareggiata, per poi essere trascinata dalla corrente fino all'impatto contro la scogliera all'altezza del locale Rock Island. Il mare è molto mosso, con onde alte fino a quattro metri e raffiche di vento dai quadranti nordorientali. Verso le 13 le raffiche di bora avevano toccato quasi i 90 chilometri orari.
Vincenzo Sferruzza (non verificato)
Marco Forte (non verificato)
Paolo (non verificato)
Klaus (non verificato)
Paolo (non verificato)
Enrico Malingri... (non verificato)
Augusto Michelesi (non verificato)