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18/03/2014 - 17:38

La Vela si Premia/1

Il Velista dell'Anno
a Villa Miani

Stasera gala di lusso per il mondo della vela, che assegna il primo (in ordine di tempo) dei premi intitolati al Velista dell'Anno. Tra i candidati Francesco Bruni, Giancarlo Pedote, Federico Michetti, Michele Paoletti e Flavia Tartaglini. Premiati anche il miglior giovane Under 25, il progettista e la barca dell'anno. E la novità dell'ultima ora: un premio anche al migliore armatore-timoniere...


La Vela si Premia/1 - A distanza di un mese circa l'uno dal'altro i tre premi della vela. Il primo in ordine di tempo va in onda stasera in una serata di gala a inviti nella sontuosa Villa Miani sul Monte Mario a Roma. In questa cornice si sono svolte anche le ultime edizioni nelle quali il premio era unico, prima della diaspora tra i fondatori Mario Oriani (direttore del Giornale della Vela, recentemente scomparso) e Alberto Acciari (della omonima agenzia di marketing). Erano tempi d'oro, sotto tutti i punti di vista, a compattare le istituzioni presenti c'era anche il CONI, che adesso è sparito. Una volta separati, la costola romana del premio ha proseguito (quando è stato possibile trovare sponsor) su un profilo di alto livello, introducendo poi il voto online e allargando la Giuria a un gruppo ristretto di testate specializzate (per la verità più di nautica che di vela, tranne una). In Giuria sono rimasti però Andrea Brambilla (ex direttore del Giornale della Vela ai tempi del premio "unico", poi di Yacht & Sail ai tempi della prima diaspora, e oggi direttore editoriale del Gruppo Conti Editore che si occupa di motori...) e il presidente della FIV Carlo Croce.

Ripeteremo una frase in tutti gli articoli di presentazione di questi premi "paralleli", perchè sapete come la pensa questa testata sull'incredibile "spreco" di avere tre premi annuali per i migliori del nostro mondo velico, quando tutte le istituzioni, gli enti e i media potrebbero unirsi e creare un unico e veramente grande e autorevole appuntamento. Però siamo in Italia e quindi ci dividiamo la torta. Noi correttamente diamo riscontro e copertura a tutti questi eventi che vedono coinvolti volti noti e amici della vela, nella speranza che prima o poi ci riesca il colpo di riunire tutti...

LA DOLCE VITA DEL VELISTA A VILLA MIANI
Arriva il primo Velista dell’Anno (18 Marzo sera di gala a Villa Miani, Roma), che punta a celebrare il miglior velista, il miglior atleta under 25, il progettista e l'imbarcazione dell’ultima stagione sportiva. Ecco i candidati e le attese della vigilia. Su queste pagine potrete seguire domani il report di come è andata la serata e dei premiati.

CHI E' IL MIGLIOR VELISTA, TRA QUESTI CANDIDATI?
I candidati per la palma di miglior velista sono Francesco Bruni, tattico di Luna Rossa e vincitore della l’Argo Gold Cup – match race, Federico Michetti, Campione del Mondo Melges 24, Michele Paoletti, vicecampione del mondo Melges 32 e vincitore delle Audi Sailing Series su Fantastica, Giancarlo Pedote, secondo classificato alla Mini Transat, e Flavia Tartaglini, Campionessa del mondo RS:X.
 
MIGLIOR GIOVANE EMERGENTE (PREMIO CARLO MARINCOVICH)
Sono quattro, invece, i giovani in lizza per il premio come miglior Under 25 “Carlo Marincovich”: la coppia Ilaria Paternoster-Benedetta Di Salle, Campionesse Mondiali ISAF Youth a squadre con l’Italia e Campionesse Europee 420 Assoluto, Gianmarco Planchestainer, Campione del Mondo Under 17 Laser Radial Youth, e Simone Ferrarese, vincitore della Congressional Cup – match race.
 
MIGLIOR PROGETTISTA
Candidati al titolo di miglior progettista saranno Maurizio Cossutti e Claudio Maletto, già vincitori rispettivamente delle edizioni 2001 e 2007, il primo per il progetto di Italia 1398, vincitore dell’European Yacht of the Year 2013, il secondo per Saphire 27, premio European Yacht Of The Year 2014, nella categoria “Special Yachts”.In nomination con loro Mario Caponnetto, per la progettazione di Oracle Team USA, vincitore della 34esima America’s Cup .
 
BARCA DELL'ANNO
La regata per la migliore imbarcazione del 2013, invece, vedrà coinvolte B2 ,vincitrice alla Coppa del Re  e alla Rolex Middle Sea Race, il VOR 70 Maserati, record su La Rotta dell’Oro – record New York-San Francisco  (47 giorni, 0 ore, 42 minuti, 29 secondi -  14.457 miglia percorse) e secondo posto alla Transpac, e Hurakan TP 52 campione del mondo ORCi Gr. A.
 
SIGNORI GIURATI
La Giuria del Velista dell’Anno, che il 18 marzo proclamerà i vincitori, è composta da Carlo Croce, presidente della Federvela, Alberto Acciari, ideatore e Segretario del Premio, Andrea Brambilla, direttore editoriale di Conti Editore, e i direttori delle testate "veliche" Michele Tognozzi di Fare Vela, Luca Sonnino Sorriso di Nautica, e Matteo Zaccagnino di Yacht Capital, ai quali, da quest’anno, si aggiungerà Piero Bacchetti di Vela e Motore.

UN PREMIO ANCHE PER IL MIGLIOR ARMATORE-TIMONIERE
La Giuria del premio ha anche comunicato una novità per l’edizione 2013: il Premio Speciale, negli anni scorsi attribuito per iniziative a favore della promozione della Vela, quest’anno sarà assegnato al miglior armatore/timoniere e, per la prima volta nella storia del Velista dell’anno, seguirà il sistema delle nomination.
Il vincitore sarà votato esclusivamente dalla Giuria la sera stessa dell’evento e il riconoscimento sarà consegnato dalla “Marina di Loano” (Gruppo Unipol), che è sponsor del premio e partner del Velista dell’Anno per la terza edizione consecutiva.

In tema di confusione di premi: per quest'ultimo premio il presidente federale Carlo Croce rischia di fare concorrenza a se stesso, visto che a ottobre al salone nautico l'Altomare FIV insieme all'UVAI, l'associazione degli armatori, assegna il premio "Armatore dell'Anno", che non è nè votato nè scelto, ma semplicemente ha vinto ai punti sulla base dei risultati della stagione...

I 5 candidati sono: Giancarlo Capolino (armatore del Melges 20 Legionario) vincitore del Campionato Europeo Melges 20; Lanfranco  Cirillo (armatore Melges 32 Fantastica), vincitore delle Audi Sailing Series;Enzo De Blasio (armatore di Scugnizza), Campione del Mondo ORCi  Gr. B; Michele Galli (armatore IRC 52 B2) vincitore della Copa del Rey e delle Rolex Middle Sea Race; Alberto Rossi (armatore del Farr 40 Enfant Terrible) Campione del Mondo Farr 40.
 
Gli altri partner del Velista saranno Editalia – Gruppo Istituto Poligrafico dello Stato, presente con una esposizione di multipli d’arte e facsimile di antiche carte nautiche e stellari, e Feudi di San Gregorio, storica azienda vinicola del Sud Italia.
 
Confermate nelle loro vesti di media partner Telesia (Gruppo Class Editori), che diffonderà le immagini dell’evento attraverso i propri canali televisivi digitali degli Aeroporti italiani e delle Metropolitane, e le testate veliche Fare Vela, Nautica,Vela e Motore e Yacht Capital, i cui direttori saranno in Giuria assieme a Carlo Croce, presidente della Federvela, Alberto Acciari, ideatore e Segretario del Premio, e Andrea Brambilla, direttore editoriale di Conti Editore.
 
I canditati ai premi di migliori velista, atleta under 25 (premio “Carlo Marincovich”), miglior progettista e imbarcazione potranno essere votati dal pubblico sul sito www.velistadellanno.it  fino a 3 giorni prima della premiazione.
 
RIELILOGO DELLE NOMINATION

Velista dell’anno: Francesco Bruni, Federico Michetti, Michele Paoletti, Giancarlo Pedote, e Flavia Tartaglini.
 
Under 25: Premio “Carlo Marincovich”: la coppia Ilaria Paternoster-Benedetta Di Salle,  Gianmarco Planchestainer, e Simone Ferrarese.
 
Progettista: Maurizio Cossutti Claudio Maletto, e Mario Caponnetto.
 
Imbarcazione: B2, Maserati, e Hurakan TP 52.

Commenti

Richard Sarby (non verificato)

Certo, tre premi sono troppi ma la realtà dei decenni trascorsi dovrebbe essere analizzata un po' meno superficialmente se si vuole davvero capire come stanno le cose. Non tutti sono sempre stati obiettivi ed imparziali, come dovrebbe essere un "Giudice" o comunque chi deve assegnare un premio di rilievo, anzi ... nei primi anni il problema era proprio quello: nessuno doveva vedere, sapere o conoscere quello che stava facendo un navigatore oceanico che aveva una colpa gravissima. Perbacco, quell'originale aveva l'ardire di non pubblicare i suoi libri per l'editore allora quasi monopolista del mare, nonché legato alla persona recentemente scomparsa che vedo più volte citata, colui che a metà anni settanta ebbe il merito di fondare una delle prime riviste di sola vela, salvo appunto i livori che riservava ad alcuni, Ambrogio Fogar per primo. Conobbi Ambrogio personalmente, anche perché, sebbene allora io fossi molto giovane, mio padre, tramite alcune aziende, collaborava alle sue imprese cercando di bilanciarne l'alimentazione tra conservazione dei cibi, caratteristiche energetiche, attitudini organolettiche, facilità di preparazione ed altri elementi più strettamente legati alla sperimentazione della nascente Scienza dell'Alimentazione. Certamente erano imprese condotte con criteri che oggi farebbero quasi sorridere, basta dire che il Surprise, questo il nome della barca di 37' , disegno S&S , realizzata nei Cantieri di Castiglione della Pescaia, era certamente molto bella e ben costruita ma il solo fatto di essere stata realizzata in legno con fasciame classico, quindi neppure in lamellare, oggi fa inorridire. Tra tutte le approssimazioni del caso, ne furono certamente fatte anche alcune a livello di stampa e comunicazione: il primo libro di Ambrogio "Il mio Atlantico" - quello che tratta della OSTAR 1972 - è piacevole e ben scritto ... invece "400 giorni intorno al mondo" lo è molto di meno ... chiunque li confronti intuirà certamente qualcosa ... . Imbarazzante davvero, non c'è dubbio, ma da lì a mettere in dubbio la stessa impresa è un'altra cosa. Questa la colpa di colui che "inventò" questi premi: chiunque voglia ergersi in qualche maniera a giudice di qualcosa, chiunque si auto attribuisca l'autorevolezza di premiare questo o quello, non dovrebbe davvero vivere di simili livori ... . Le accuse mosse contro il secondo libro di Fogar erano probabilmente un po' "pompate" ma sostanzialmente corrette ma la negazione dell'impresa, del primo viaggio intorno al mondo da Est ad Ovest, contro i venti dominanti, compiuto in solitario da un italiano sono inqualificabili. Infatti, nonostante il "giro", lo stesso Fogar non mi pare abbia mai preso il premio di velista dell'anno e, probabilmente per lo stesso motivo, il premio stesso fece la sua strada ma poi vi furono gli "scismi" di cui si lamenta giustamente il direttore di questa testata. Inevitabili, nessun edificio può reggere se non dispone di fondamenta adeguate: inutile santificare chi "inventò" il premio di velista dell'anno perché, in assoluta semplicità e schiettezza, non era la persona adatta a ciò!
Grazie Sarby dell'intervento. Ambrogio Fogar meriterebbe senz'altro un premio di Vellsta di "quegli anni", quale iniziatore di una strada, perchè all'epoca il Velista dell'Anno non c'era e lui era troppo avanti. E' una lunga storia anche di dietrologie che si potrebbero chiarire per fare giustizia alle imprese di un grande marinaio, tout-court. Quanto ai personaggi, grandi o piccoli, ciascuno ha i suoi scheletri nell'armadio, non abbiamo qui la tendenza a santificare alcuno, ci mancherebbe. Di sicuro, caro Sarby, questo commento sottolinea benissimo proprio la necessità di un premio vero, unico, trasparente, dove conti il pubblico, i professionisti del settore, le istituzioni, i media, che cresca insieme al settore (del resto se oggi non c'è è forse proprio perchè il settore non è ancora diventato davvero maturo). Se lo scisma era nato per cercare persone più adatte, ha fallito. Gli scismi falliscono quasi sempre. Le unioni hanno più speranze di fare la forza.