
Gira una lettera anonima che fa discutere mezza Federvela: chi è l'autore segreto? Scritta con caratteri impaginati, stampata e fatta recapitare ai Comitati di Zona con timbro postale di un aeroporto. Attacca tutti, e sembra bene informato. Ma pare non avere una proposta. A chi serve e a chi no...
C’è una lettera anonima nei sogni inquieti (dite?) della FIV in questo scorcio di autunno che prepara (nel silenzio più assordante) la stagione elettiva. Una lettera intitolata “Velanfatta”, impaginata con caratteri base che non sono riconducibili al mittente, che vuole restare strettamente nascosto. Non si firma, non lascia tracce postali (la missiva, indirizzata ai Comitati di Zona FIV, porta il timbro postale dell’Aeroporto intercontinentale di Roma Fiumicino), e chiude quasi giustificando tanta segretezza con un “teniamo famiglia” che paventa scenari inquietanti.
Chi è l’anonimo così bene informato dei fatti federali da scriverne un articolo senza dubbio “arrabbiato” e polemico, ma anche ricco di ironia, puntellato persino di un paio di vignette come la copertina di un quotidiano? Perchè dovrebbe avere paura (tenendo famiglia) di una reazione negativa della FIV nei suoi confronti, che potrebbe avere conseguenze negative sul suo reddito? E’ un dipendente o un funzionario FIV? Un atleta o un allenatore? Un consigliere federale o un presidente di Zona in vena di rielezione?
Tutti si fanno queste domande. Noi non pensiamo che siano quelle giuste. Davanti a una lettera come questa (che trovate sotto, tra i commenti, in versione testo integrale), ciò che ci si deve chiedere è altro.
La lettera (citiamo tra virgolette) parla di “quattro anni di promesse e bugie, di statuti strumentali e sbagliati...”, oppure di “Consiglio Federale nato microcefalo, senza peso e senza voce, totalmente snobbato dalla ristretta corte dei favoriti, quasi tutti appartenenti alla Real Casa...”, e ancora di medaglie olimpiche non arrivate, di area tecnica, ufficiali di regata, classi, ufficio stampa, affiliazioni, scuole vela, under 16... e in un crescendo rossiniano conclude prevedendo “Vi aspetta una Federazione ancor più verticistica, gestita nei salotti buoni da pochi servitori fidati. Siamo finalmente tornati al Porticciolo Duca degli Abruzzi (e chissà che non vi vendano anche la sede..); il futuro è a ...quarant’anni orsono.”
La lettera in parecchi passaggi non la condivido, nella forma e nella sostanza. Vengono messi in un unico calderone indistinto tanti aspetti e tante persone, che a mio parere non sono assimilabili. Ci sono nella FIV dirigenti anche in ruoli fondamentali che hanno esperienza e spirito di servizio, capacità. Mandare tutti all'ammasso è distruttivo. Infatti in generale la lettera manca di aspetti propositivi, come detto. OK, vanno male tante cose, e allora che fare? E via proposte. Invece niente. Velascuola non lo ritengo un progetto fallimentare, anzi. Anche sugli aspetti economici (tanto più che l'anonimo tiene famiglia e teme questa dimensione), si può usare termini più eleganti e dire cose solo quando le si conoscono in dettaglio. E infine, c'è un uso eccessivo della seconda persona plurale: "voi", voi-avete, ve-l'hanno-fatta... E tu, caro anonimo, dov'eri? E ora pensiamo al futuro, tutti insieme.
E tuttavia è una lettera che, nel suo doloroso anonimato, lancia sul tappeto temi sentiti da molti, e dimostra che la FIV ha mal di pancia. Forse la gente, i presidenti dei Circoli affiliati per primi, sempre in prima linea a lavorare per la vela e mai un riconoscimento, una soddisfazione, e poi le associazioni di classe, gli stessi tesserati, insomma quella che per semplificare chiamiamo la Base, sente che il momento è difficile. Che c’è un passaggio da non sottovalutare. L'allarme sul ritorno al passato e soprattutto il gravissimo rischio di una Federazione verticistica e di pochissimi, è francamente molto vivo.
Il mondo cambia e l’impressione prevalente è che nella casupola della FIV si vada nella direzione opposta: tornando al passato anzichè guardare al futuro.
Può darsi che la Base senta che questa è l’ultima occasione, una tornata elettiva in cui i circoli sono chiamati a eleggere il presidente (si va verso un candidato unico) e il nuovo Consiglio ridottissimo, con 7 consiglieri per le zone (8 Zone come è noto resteranno senza rappresentanza in Consiglio), 2 per gli atleti e 1 per i tecnici. Chi saranno questi 10? Volti vecchi e già visti, oppure facce nuove e idee fresche?
Insieme a questa domanda dobbiamo farcene un’altra: perchè oltre alla critica la lettera non esprime proposte concrete? Perchè l’autore resta anonimo invece di presentarsi candidato consigliere o presidente, come si fa in una qualsiasi struttura democratica?
Allora ecco che il venticello sollevato da questa simpatica e inattesa lettera piombata sui tavoli dei vertici periferici federali, può prendere due direzioni: o affievolirsi come una piccola refoletta che gira su se stessa fino a scomparire senza lasciare traccia; oppure rinforzarsi, propagarsi, aprire le finestre e scompigliare i fogli di carta sui tavoli, arruffare le capigliature, e far venire idee nuove.
A chi è destinata la lettera, a chi l’anonimo provoca dicendo “Ve l’anno fatta”? Ai presidenti dei Comitati di Zona. A essi, che hanno il polso dei circoli affiliati, ovvero la spina dorsale della FIV, spetta un ruolo determinante sul futuro di quel venticello.
SIAMO TUTTI CANDIDATI
Tenendo presente che il tempo stringe: a fine novembre (tra soli 45 giorni da oggi) dovranno essere presentate le candidature per gli organi federali 2013-2016. Bisogna decidersi, farsi fare la lettera di candidatura dal proprio circolo (quello presso il quale si è tesserati), verificare i presupposti di eleggibilità, farsi una piccola campagna, andare all’assemblea di zona e farsi votare come candidato per l’assemblea federale di gennaio. Tutto in 6 settimane. Una volta il presidente Croce disse: “Ogni tesserato deve percepire che diventare consigliere può essere facile” (o qualcosa di simile). Ecco arrivato il momento di percepire quel richiamo e sperimentare quella facilità. Se non pensate di essere voi il candidato ideale, avete un’altra chance: indicare un candidato che ritenete la persona giusta al posto giusto. Insomma, muoviamoci. Se non ci avete pensato prima, fatelo adesso. Oppure tutti i commenti e le lamentele nei confronti della FIV (più o meno anonimi) resteranno lettera morta.
C’è una lettera anonima nei sogni inquieti (dite?) della FIV in questo scorcio di autunno che prepara (nel silenzio più assordante) la stagione elettiva. Una lettera intitolata “Velanfatta”, impaginata con caratteri base che non sono riconducibili al mittente, che vuole restare strettamente nascosto. Non si firma, non lascia tracce postali (la missiva, indirizzata ai Comitati di Zona FIV, porta il timbro postale dell’Aeroporto intercontinentale di Roma Fiumicino), e chiude quasi giustificando tanta segretezza con un “teniamo famiglia” che paventa scenari inquietanti.
Chi è l’anonimo così bene informato dei fatti federali da scriverne un articolo senza dubbio “arrabbiato” e polemico, ma anche ricco di ironia, puntellato persino di un paio di vignette come la copertina di un quotidiano? Perchè dovrebbe avere paura (tenendo famiglia) di una reazione negativa della FIV nei suoi confronti, che potrebbe avere conseguenze negative sul suo reddito? E’ un dipendente o un funzionario FIV? Un atleta o un allenatore? Un consigliere federale o un presidente di Zona in vena di rielezione?
Tutti si fanno queste domande. Noi non pensiamo che siano quelle giuste. Davanti a una lettera come questa (che trovate sotto, tra i commenti, in versione testo integrale), ciò che ci si deve chiedere è altro.
La lettera (citiamo tra virgolette) parla di “quattro anni di promesse e bugie, di statuti strumentali e sbagliati...”, oppure di “Consiglio Federale nato microcefalo, senza peso e senza voce, totalmente snobbato dalla ristretta corte dei favoriti, quasi tutti appartenenti alla Real Casa...”, e ancora di medaglie olimpiche non arrivate, di area tecnica, ufficiali di regata, classi, ufficio stampa, affiliazioni, scuole vela, under 16... e in un crescendo rossiniano conclude prevedendo “Vi aspetta una Federazione ancor più verticistica, gestita nei salotti buoni da pochi servitori fidati. Siamo finalmente tornati al Porticciolo Duca degli Abruzzi (e chissà che non vi vendano anche la sede..); il futuro è a ...quarant’anni orsono.”
La lettera in parecchi passaggi non la condivido, nella forma e nella sostanza. Vengono messi in un unico calderone indistinto tanti aspetti e tante persone, che a mio parere non sono assimilabili. Ci sono nella FIV dirigenti anche in ruoli fondamentali che hanno esperienza e spirito di servizio, capacità. Mandare tutti all'ammasso è distruttivo. Infatti in generale la lettera manca di aspetti propositivi, come detto. OK, vanno male tante cose, e allora che fare? E via proposte. Invece niente. Velascuola non lo ritengo un progetto fallimentare, anzi. Anche sugli aspetti economici (tanto più che l'anonimo tiene famiglia e teme questa dimensione), si può usare termini più eleganti e dire cose solo quando le si conoscono in dettaglio. E infine, c'è un uso eccessivo della seconda persona plurale: "voi", voi-avete, ve-l'hanno-fatta... E tu, caro anonimo, dov'eri? E ora pensiamo al futuro, tutti insieme.
E tuttavia è una lettera che, nel suo doloroso anonimato, lancia sul tappeto temi sentiti da molti, e dimostra che la FIV ha mal di pancia. Forse la gente, i presidenti dei Circoli affiliati per primi, sempre in prima linea a lavorare per la vela e mai un riconoscimento, una soddisfazione, e poi le associazioni di classe, gli stessi tesserati, insomma quella che per semplificare chiamiamo la Base, sente che il momento è difficile. Che c’è un passaggio da non sottovalutare. L'allarme sul ritorno al passato e soprattutto il gravissimo rischio di una Federazione verticistica e di pochissimi, è francamente molto vivo.
Il mondo cambia e l’impressione prevalente è che nella casupola della FIV si vada nella direzione opposta: tornando al passato anzichè guardare al futuro.
Può darsi che la Base senta che questa è l’ultima occasione, una tornata elettiva in cui i circoli sono chiamati a eleggere il presidente (si va verso un candidato unico) e il nuovo Consiglio ridottissimo, con 7 consiglieri per le zone (8 Zone come è noto resteranno senza rappresentanza in Consiglio), 2 per gli atleti e 1 per i tecnici. Chi saranno questi 10? Volti vecchi e già visti, oppure facce nuove e idee fresche?
Insieme a questa domanda dobbiamo farcene un’altra: perchè oltre alla critica la lettera non esprime proposte concrete? Perchè l’autore resta anonimo invece di presentarsi candidato consigliere o presidente, come si fa in una qualsiasi struttura democratica?
Allora ecco che il venticello sollevato da questa simpatica e inattesa lettera piombata sui tavoli dei vertici periferici federali, può prendere due direzioni: o affievolirsi come una piccola refoletta che gira su se stessa fino a scomparire senza lasciare traccia; oppure rinforzarsi, propagarsi, aprire le finestre e scompigliare i fogli di carta sui tavoli, arruffare le capigliature, e far venire idee nuove.
A chi è destinata la lettera, a chi l’anonimo provoca dicendo “Ve l’anno fatta”? Ai presidenti dei Comitati di Zona. A essi, che hanno il polso dei circoli affiliati, ovvero la spina dorsale della FIV, spetta un ruolo determinante sul futuro di quel venticello.
SIAMO TUTTI CANDIDATI
Tenendo presente che il tempo stringe: a fine novembre (tra soli 45 giorni da oggi) dovranno essere presentate le candidature per gli organi federali 2013-2016. Bisogna decidersi, farsi fare la lettera di candidatura dal proprio circolo (quello presso il quale si è tesserati), verificare i presupposti di eleggibilità, farsi una piccola campagna, andare all’assemblea di zona e farsi votare come candidato per l’assemblea federale di gennaio. Tutto in 6 settimane. Una volta il presidente Croce disse: “Ogni tesserato deve percepire che diventare consigliere può essere facile” (o qualcosa di simile). Ecco arrivato il momento di percepire quel richiamo e sperimentare quella facilità. Se non pensate di essere voi il candidato ideale, avete un’altra chance: indicare un candidato che ritenete la persona giusta al posto giusto. Insomma, muoviamoci. Se non ci avete pensato prima, fatelo adesso. Oppure tutti i commenti e le lamentele nei confronti della FIV (più o meno anonimi) resteranno lettera morta.
Anonimo (non verificato)
fcolivicchi
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