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10/01/2011 - 19:30

Mondiale in Australia

Moth, autorizzati al decollo

Come piccoli aliscafi. Come formiche volanti. I piccoli Moth stupiscono il mondo della vela con un super-Mondiale a Sydney, la città più preparata culturalmente ad accoglierli. Siluri, con ali ai fianchi e ali sott'acqua, sulla deriva. Per decollare davvero. Guardate qui un paio di video. E vi verrà voglia di provare...
 
C'è anche James Spithill, l'eroe di casa vincitore dell'ultima America's Cup al timone del megatrimarano USA di BMW Oracle, a godersi lo spettacolo delle formiche volanti al Mondiale Zhik della classe Moth in svolgimento a Sydney in Australia. E quando qualcuno gli ha chiesto se sta forse pensando a un salto sul Moth Mach 2, la generazione attuale di questo (per altri versi) antico singolo, Jimmy ha risposto così: “Forse, quando arriveremo a Mach 3!”
 
Una cultura antica per la vela spettacolare ed esagerata degli skiff, dai 18 piedi ai 49er olimpici, dai catamarani alle vele ad ala rigida, consente alla vela australiana un posto in prima fila nell'evoluzione della specie ben rappresentata da questo Mondiale 2011.
 
Sarà per le 110 barche, per i nomi eccellenti al via, per le straordinarie evoluzioni, le capriole, soprattutto i decolli? Fatto sta che il Moth con le ali sulla deriva, la barchetta-aliscafo, piace, intriga, fa discutere, non lascia indifferenti. Lo show di Sydney mette senza dubbio il Moth in evidenza anche nelle discussioni in corso ai massimi livelli della vela internazionale ssul futuro delle classi olimpiche. Possiamo dargli torto?
 
Intanto gustiamoci qualche foto (nella nostra Gallery aggiornata, vedi il link sulla colonna di destra) e qualche video. Sospirando per l'assenza di italiani, e restando assai curiosi su come questa deriva volante possa attecchire anche da noi.
 
VIDEO - IL PRIMO GIORNO DI REGATE
VIDEO - IL DETTAGLIO TECNICO DELLA WINGSAIL (PENSANDO ALLA COPPA AMERICA...)

Commenti

Alessandro Turchetto (non verificato)

Segue la classe Moth da parecchi anni ed è sempre stata estremamente interessante, specialmente dal punto di vista tecnico, oltre che sportivo agonistico. Basta pensare quando, circa quaranta anni orsono riuscì a proporre il più famoso monotipo da essa ricavato, l'Europa: per allora e, forse, anche oggi è una delle barche più all'avanguardia, oltre che molto veloce, marina ed idonea all'attività sportiva, almeno rispetto a quanto è ... corta! Già, è proprio la scarsa lunghezza ad essere, per assurdo, il principale limite del Moth: questo dato, certamente essenziale per la riduzione dei costi, permette alla classe di essere anche oggi e più che mai il migliore e più interessante laboratorio di vela esistente, per molti aspetti più attraente e completo degli eventi più conosciuti nel mondo della vela-immagine - vela oceanica 60' open, cat d'altura o coppa 1851 - perchè solamente col Moth chi ha buone idee può realizzarle con investimenti ragionevoli e, conseguentemente possono esserci molti tentativi differenti tra cui selezionare le soluzioni migliori. Per questo il Moth è favoloso! Da qui alle Olimpiadi però il passo è lungo, anzi, a ben vedere, non dovrebbe neppure essere pensabile per la semplice ragione che i cinque cerchi sono e devono continuare ad essere un evento sportivo agonistico e non una vetrina tecnico agonistica come il Moth! Tenendoli separati ne guadagna il Moth, che può così continuare ad esprimersi agli altissimi livelli attuali - e chissà quali altri nel futuro - che le Olimpiadi che salvaguarderanno ancora una volta la loro essenza di evento puramente sportivo universale, atletico, fisico!