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Alessandro Turchetto (non verificato)

Segue la classe Moth da parecchi anni ed è sempre stata estremamente interessante, specialmente dal punto di vista tecnico, oltre che sportivo agonistico. Basta pensare quando, circa quaranta anni orsono riuscì a proporre il più famoso monotipo da essa ricavato, l'Europa: per allora e, forse, anche oggi è una delle barche più all'avanguardia, oltre che molto veloce, marina ed idonea all'attività sportiva, almeno rispetto a quanto è ... corta! Già, è proprio la scarsa lunghezza ad essere, per assurdo, il principale limite del Moth: questo dato, certamente essenziale per la riduzione dei costi, permette alla classe di essere anche oggi e più che mai il migliore e più interessante laboratorio di vela esistente, per molti aspetti più attraente e completo degli eventi più conosciuti nel mondo della vela-immagine - vela oceanica 60' open, cat d'altura o coppa 1851 - perchè solamente col Moth chi ha buone idee può realizzarle con investimenti ragionevoli e, conseguentemente possono esserci molti tentativi differenti tra cui selezionare le soluzioni migliori. Per questo il Moth è favoloso! Da qui alle Olimpiadi però il passo è lungo, anzi, a ben vedere, non dovrebbe neppure essere pensabile per la semplice ragione che i cinque cerchi sono e devono continuare ad essere un evento sportivo agonistico e non una vetrina tecnico agonistica come il Moth! Tenendoli separati ne guadagna il Moth, che può così continuare ad esprimersi agli altissimi livelli attuali - e chissà quali altri nel futuro - che le Olimpiadi che salvaguarderanno ancora una volta la loro essenza di evento puramente sportivo universale, atletico, fisico!