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12/11/2010 - 19:03

IL COUNCIL CONFERMA, ADDIO STAR. VIA LIBERA A EQUIPAGGI MISTI?

Lui e Lei
sulla stessa barca?

Il Council conferma: per la gloriosa Star ultime Olimpiadi a Londra 2012. Fuori anche il Match Race e il 470 femminile. Si fa strada l'ipotesi del Multiscafo e del 470 con equipaggi misti. E il Kitesurf insidia il Windsurf. A maggio 2011 ultime possibili novità
Ad Atene penultima giornata dell'Annual Conference ISAF. Il Council conferma le raccomandazioni tecniche dell'Events Committe, che Saily.it aveva anticipato ieri. La riunione del Council, alla quale ha patecipato per l'Italia il presidente FIV Carlo Croce, si era aperta con un interessante report del presidente lo svedese Goran Petersson (LEGGI QUI IL NOSTRO APPROFONDIMENTO). Ecco le ultimissime dalla capitale greca.

ECCO LE CATEGORIE DELLA VELA OLIMPICA PER RIO DE JANEIRO 2016
Il Council ha votato esprimendo un parere favorevole alla recomandation dell’Events Committee, e ha confermato come segue i 10 eventi olimpici per la vela ai Giochi brasiliani del 2016. Sono i seguenti (con due note di commento).

Tavole a vela o Kitesurf maschili e femminili
Resta in bilico la scelta tra Windsurf e Kitesurf e la conseguente scelta della Classe. L’attuale RSX è quindi a rischio. Come dovrebbero sentirsi Laura Linares o Veronica Fanciulli o Mattia Camboni, e i tanti tecnici che li preparano e li seguono vedendoli crescere? Cominceranno a provare anche il Kitesurf...?

Dinghy maschile singolo
Confermatissimo il Laser

Dinghy femminile singolo
Confermato anche il Laser Radial

Dinghy maschile singolo pesante
Confermato il Finn anche dal Council

Skiff (o deriva ad alte prestazioni) maschile doppio
Confermato il 49er

Skiff femminile doppio
Evaluation, ovvero si dovrà decidere la Classe. Si parla del 29er

Barca a chiglia femminile
Confermato l’Elliott 6, ma sparisce l’indicazione della specialità Match Race. E’ un grande paradosso: la vela mondiale si sente sotto giudizio del CIO, e si prepara per altri due anni ai Giochi di Londra 2012 dove assegnerà medaglie a tre equipaggi femminili con l’Elliott 6 ma con regate Match Race (Round Robin, semifinali e finali, tutto uno contro uno), ma già dichiara chiusa l’esperienza del Match Race olimpico. Come vivere da separati in casa... Una sconfitta per tutti i fautori del match race nell’ISAF, che farà discutere, specialmente vista la spasmodica ricerca di regate chiare e comprensibili al pubblico: c’è di meglio di un duello a due?

Multiscafo Mixed
Evaluation per la Classe, che sarà decisa tra quanto offre il mercato, e conferma del termine Mixed, ancora aperto a dubbie interpretazioni. Se fosse confermata l’idea di equipaggi obbligatoriamente misti maschili-femminili, anche la scelta della Classe ne sarebbe influenzata. Magari a favore di un cat già molto misto come l’Hobie Cat 16.

Dinghy doppio con spinnaker Mided
Confermato il 470, con identico discorso sul termine Mixed.

ADDIO STAR
Non c'è la Star. Non c'è più la regina della vela olimpica, quello scafo di 7 metri che nell'era del carbonio ancora conservava il fascino di una vela intramontabile. E' fuori dalle Olimpiadi, per la terza volta e forse definitivamente, dopo la parentesi-Tempest e il rientro-lampo prima di Sydney. E' una storia che si chiude. Pare impossibile, ma a Rio de Janeiro non ci sarà la Stella brasiliana, che con Torben Grael e Robert Scheidt ha scritto la storia dello sport olimpico carioca. Per Grael, eroe olimpico, un brusco risveglio dopo la gioia per la scelta di Rio che aveva festeggiato al fianco del presidente Lula.

Resta un salomonico “This is a provisional list of event”, soggetta ad approvazione finale da parte del Mid Year Meeting ISAF nel maggio del 2011. Ma la rivoluzione olimpica per la vela è appena iniziata.

COME PROCEDE L’ORGANIZZAZIONE DEI GIOCHI DI LONDRA 2012
Rob Andrews Sailing Manager di Londra 2012, ha aggiornato il Council sui lavori di preparazione del sito olimpico della vela. Le Olimpiadi di Londra comprenderanno 26 sport in 34 impianti e per 17 giorni. Saranno impegnati 10.500 atleti e 20.000 tra media e broadcaster. Poco dopo anche le Paralimpiadi coinvolgeranno 4500 atleti e 6000 media. Gli organizzatori puntano a vendere circa 10 milioni di biglietti per gli eventi olimpici. I volontari saranno 70.000.

La preparazione della location per la vela a Weymouth e Portland, è in anticipo sui tempi previsti. E’ in costruzione il Villaggio Olimpico della vela che conta su 77 residenze per 625 posti letto.
Gli spettatori per la vela a Weymouth avranno particolare e spettacolare accesso ai percorsi specialmente per le Medal Race, oltre a grandi schermi che trasmetteranno le regate a terra. Per la prima volta a Londra 2012 la vela venderà i biglietti per gli spettatori. Gli organizzatori dichiarano interesse di almeno 250.000 tifosi. Peter Tallberg, ex presidente IYRU e oggi componente del CIO, è intervenuto nel Council anticipando che Londra 2012 sarà probabilmente la migliore Olimpiade nella storia per la vela.

GENERAZIONE FACEBOOK O FLINSTONES?
Il dibattito nella vela ferve, da quando Russell Coutts ha lanciato la provocatoria battuta sul futuro della Coppa America, col risultato sicuro di aver comunque posto l’evento storico quale capofila dei rinnovamenti in corso nel nostro sport.

La vela è sport per la generazione Facebook o per quella Flinstones (o meglio per una età della pietra)? Il vice presidente ISAF, l'avvocato milanese Alberto Predieri ha illustrato al Council i risultati di un semplice esame sull’età dei soggetti interessati all’ISAF World Cup, il circuito che la federvela mondiale ha riservato alle classi olimpiche.

I fans della vela olimpica si dividono così in fasce di età
13-17 anni = 15%
18-24 anni = 25%
25-34 anni = 21%
35-44 anni = 19%
45-54 anni = 12%
55+ anni = 5%

Il Council torna a riunirsi per chiudere l'Annual Conference sabato.

Commenti

Paolo A. (non verificato)

Peccato per la Star, ma bentornato multiscafo. Gli equipaggi misti maschi-femmine sono una bella idea nuova, ma va bene per il catamarano, non la vedo bene sul 470, anche perchè se c'è il doppio femminile deve esserci anche quello maschile. Per il Kitesurf spero sia solo politica: che c'entra il kite con la vela, la tattica, la strategia? Speriamo che a maggio l'ISAF aggiusti un po' il tiro. Paolo A.

Anonimo (non verificato)

Forse sarebbe stato più giusto adottare la formula del misto "open", vale a dire la totale libertà senza distinzione di sesso. Messa così sembra un'imposizione del tipo "quote rosa". Consideriamo anche il ridotto numero di donne praticanti rispetto a quello degli uomini, quindi una più modesta possibilità di scelta. Ciò non garantirà la qualità al top dell'equipaggio composto.
Temo proprio che l'ISAF stia dimostrando di brancolare nel buio. Lo dico nel rispetto dell'ente e delle sue funzioni: forse la burocrazia e alcuni iter decisionali un po' farraginosi stanno facendo danni gravi. Cambiare così radicalmente "logica" agli eventi/classi della vela olimpica, a due anni da Londra 2012, è un segnale di debolezza e di indecisione. E', inevitabilmente, anche il disconoscimento delle scelte fatte dallo stesso ente qualche mese addietro. Il tutto con una contraddizione troppo evidente per non essere sottolineata: l'ISAF si dibatte nel rischio che la vela esca dalle Olimpiadi eppure continua a mischiare le carte in tavola puntando a mantenere inalterato il numero (troppo elevato) delle attuali classi olimpiche. Sarà un caso che le menti più lucide dello yachting mondiale da anni ripetono che 5 classi sarebbero più che sufficienti per la vela ai Giochi? E che queste 5 classi dovrebbero rappresentare le aree agonistiche del nostro sport (windsurf, singolo, doppio, acrobatico e chiglia, magari con un equipaggio un po' più numeroso)? Ci vorrebbero prese di posizione importanti a livello mondiale, e non solo per appoggiare questa o quella classe (e quindi questo o quel cantiere): insomma fare gli interessi della vela e non di una parte commerciale. Di questo passo l'autorevolezza dell'ISAF scadrà sempre più e con essa la vela agli occhi del CIO. Speriamo bene...

Anonimo (non verificato)

(Dalla newsletter del Coordinamento Nazionale del Windsurf - Marco Rossi) L'ISAF (...) ha partorito l’originale idea di mettere in ballottaggio, sia nel settore maschile che femminile, il windsurf e il kitesurf. (...) Se azzardiamo un paragone, è come chiedere di porre sui due piatti della bilancia una vettura di Formula 1 e un prototipo per i rally. Il kitesurf, da non molto tempo entrato a far parte della famiglia dell’ISAF, non è una branca del windsurf, ma una classe velica a se stante che ora chiede una visibilità al livello più elevato. Quindi non sarà semplice pensare a uno schema adeguato per vagliare i pro e i contro. Se venisse steso al kite un tappeto rosso, come qualche governante della federazione internazionale già vagheggia, ci piacerebbe vedere con quale volto i responsabili dell’ISAF spalancherebbero le porte dei Giochi Olimpici a una specialità senza dubbio spettacolare, ma ancora più lontana dalla vela classica rispetto a quanto possa risultare il windsurf. Da anni si sta parlando di introdurre percorsi tipo Slalom ai Giochi, sia a quelli per adulti che giovanili, per incrementare l’appeal verso il pubblico che assiste e soprattutto verso le televisioni, che, piaccia o no, sono le vere padrone delle Olimpiadi (infatti non bisogna mai scordare come la massima rassegna dello sport mondiale non potrebbe svolgersi senza i lauti contributi ricavati dai diritti di trasmissione). Eppure il progetto è sempre rimasto sulla carta. Per non citare di come i pur larvati suggerimenti per dare spazio al Freestyle si siano sempre e inevitabilmente arenati fin dal debutto dietro una lapidaria osservazione che la specialità fosse più affine alle arti circensi che allo sport velico. Nonostante esistano nello sci come nello snowboard titoli olimpici dedicati proprio alle discipline artistiche e acrobatiche. Siamo a conoscenza di come il CIO prema sull’ISAF per dare maggiore spettacolarità alla vela, considerata uno dei ventri molli delle audience televisive. E da qui, per esempio, è scaturita l’introduzione della medal race. Ma spesso si tratta anche di una scarsa cultura delle riprese TV, perché, quando abbiamo assistito alla medal race cinese con Alessandra Sensini alla caccia dell’ennesima medaglia, le emozioni non sono mancate. E allora producono davvero maggiore adrenalina sul piccolo schermo sport come il badminton o il golf stesso che fra poco entrerà a pieno diritto nel programma olimpico? In attesa di vedere l’evoluzione del discorso, non vorremmo essere facili profeti. Perché spesso le decisioni delle grandi assise internazionali tendono a essere salomoniche. Se non vediamo semplice scalzare il windsurf femminile che quattro anni fa venne plebiscitato e rimane comunque la classe velica con il maggior numero di nazioni impegnate nel segmento delle donne, e con alcune atlete che sono autentiche stelle a livello mondiale, non ci stupiremmo di fronte a un compromesso che confermasse questa classe (nella RS:X maschile e femminile sono considerate due classi diverse) in cambio dell’ammissione del kitesurf maschile. Il mondo del windsurf, per non scomparire definitivamente o parzialmente dalla tribuna olimpica, è comunque chiamato con la massima urgenza sin da ora e sull’arco dei prossimi mesi a compiere tutte le possibili azioni di lobbying e a monitorare con la massima attenzione gli sviluppi della situazione. Soprattutto per verificare che le decisioni tengano conto di tutti i fattori sportivi (numero dei praticanti, diffusione nelle varie nazioni, partecipazione ai grandi eventi, suddivisione per classi di età, tanto per indicarne solamente alcuni) e non siano invece il frutto di interessi di bottega da parte di alcune nazioni use a fare la parte del leone. O, peggio ancora, di mercanteggiamenti al ribasso con l’occhiolino a tornaconti che nulla hanno a spartire con i sogni agonistici che il windsurf come modello di vita sa incarnare in modo sublime. Uno sport che deve lottare con tutte le sue forze per continuare a essere proposto nel panorama a cinque cerchi.