PROFILO

02/03/2012 - 12:27

Under 16, come va?

Il dibattito dai verbali del Consiglio Federale FIV sul progetto Under 16
 
L’argomento Under 16, promozione giovanile, scouting di nuovi talenti eccetera, è ben presente tra le preoccupazioni della FIV. E ci mancherebbe. Di seguito alcuni brani dal verbale del Consiglio FIV del 16 dicembre, che ha affrontato un dibattito sull’argomento, prendendo le mosse da una relazione del tecnico Paolo Ghione.
 
Ritengo il dibattito sull’argomento fondamentale, e sin qui assolutamente scarso. Penso dall’inizio del progetto Under 16 che esso deve essere più e meglio comunicato e condiviso alla periferia, ai tendici di circolo, ai dirigenti, alle famiglie, ai ragazzi stessi. Col procedere del progetto il dibattito aumenta e si propaga nelle forme naturali, fortunatamente come sempre il tessuto connettivo del nostro movimento ha in se stesso le forze e le abilità per crescere e sviluppare anche programmi federali un po’ rigidi e dogmatici (c’è poco da fare, questa è la FIV dei dogmi, e dovremo conviverci ancora per un bel po’…). E’ quindi grazie a chi applica i programmi con il proprio impegno e lavoro quotidiano, che essi si manifestano e danno risultati.
 
Di seguito alcuni brani dal dibattito in Consiglio Federale n. 428, il 16 dicembre, circa tre mesi fa. I temi sono interessanti, a volte appassionanti, e alcuni interventi sono davvero stimolanti. Su altri, invece, vi stimoliamo a sorridere... In ogni caso reputo utile, anzi fondamentale, che queste tematiche siano fatte circolare il più possibile. Anche nell’ottica della famosa trasparenza delle attività di Consiglio, sempre promessa ma mai appropriatamente realizzata. Ecco a voi.
 
“Viene poi data la parola al Direttore Tecnico Paolo Ghione che, rientrato da Perth con una parte della spedizione, ha ripreso la preparazione dell'atleta Sensini e la supervisione del comparto giovanile Under 19 che con il progetto "Verso Rio 2016" riprenderà con maggiore vigore i lavori a Loano.
Ghione traccia una panoramica di ciò che ha trovato in campo giovanile e su ciò che, d'intesa con i consiglieri di settore, si sta facendo per migliorare il gruppo. Descrive gli esiti dei recenti incontri con i segretari di classe riportando le impressioni tecniche e confermando, ancora una volta, la necessità di una applicazione costante, in periferia, dei tecnici zonali di classe e di circolo, che, nella corretta logica di un sempre maggior coinvolgimento potranno essere chiamati, con continuità, ai raduni.
 
“Ghione stimola,poi, i presenti a porre domande. Il Vicepresidente Briante chiede notizie dei giovani presenti a Perth e della loro capacità di adattamento a questo nuovo livello di competizione e quale sia l'eventuale gap tra i nostri ed i pari età degli altri paesi.”
(Wow, che domandona! Ndr) “Ghione risponde confermando che nel progetto federale per i giovani, Perth rappresentava una opportunità e non una verifica.” (E che rispostella… ndr)
 
“I ragazzi portati, tra i quali,Marrai, Sivitz, Fanciulli hanno certamente fatto una bella esperienza; quanto al confronto con gli altri di pari età, al momento è presto per trarre conclusioni. Complessivamente pare, però, di cogliere una regressione partecipativa e prestativa anche perché i tempi per preparare un evento in condizioni di eccellenza sono lunghi e molti dei nostri soffrono nel confronto con il livello internazionale (Marrai che vince in Italia a livello internazionale è 70°) anche a causa dell'esiguo tempo dedicato alla formazione ed al troppo tempo dedicato alla competizione.
 
“Per l'attività Under 16, questo anno è stato determinante: si sono fatti notevoli passi avanti intervenendo sul metodo che incide sui tempi applicativi e forme di lavoro. L'impegno primario è stato quello di fornire competenze per il passaggio a classi superiori tenendo conto dei numerosi "vincoli" ancora esistenti quali il calendario gare, da ridimensionare, la modesta presenza numerica di istruttori capaci in quel ruolo e fornire tali competenze, o la programmazione ancora limitata ad una sola stagione e non almeno al quadriennio.
Interviene per un ulteriore domanda il Presidente della I° Zona Viretti che condivide le criticità del progetto Under 16 richiamate da Ghione e pone l'interrogativo specifico su cosa e come si possa supplire alla mancanza di preparazione degli istruttori per il comparto Under 16. Ghione risponde che poichè è chiaro cosa viene richiesto ad un giovane, l'importante è fornire le adeguate competenze nel processo formativo. Poi dovremo affrontare il problema su come applicare queste competenze. Per i più giovani sembra essersi persa l'alfabetizzazione motoria aggravata dall'assenza nella scuola elementare di una "figura pedagogica sportiva". Ritiene di non doversi dilungare troppo a lungo su un fenomeno ormai a conoscenza di tutti quale quello del calendario che, così come attualmente congeniato, non consente spazi per la formazione.
 

Altra botta e risposta Briante-Ghione
"Il Vicepresidente Briante pone un'altra domanda sulla valutazione che Ghione dà riguardo alla presenza dei due atleti cinesi in medal race e sull'eventuale modello formativo applicato da quel paese.
Il Direttore Tecnico risponde negando l'esistenza di un modello cinese a meno di considerare il numero straordinario di atleti che si dedicano a questa disciplina e le risorse che vengono destinate a questa attività che consentono di schierare un team giovanile di dieci elementi con il proprio staff che gira per il mondo a disputare regate ed a fare esperienza, un modello da seguire.”

(Esempio fulgido di domanda pertinente e competente, che ha stimolato una risposta articolata e dettagliata, ndr)
 
“Ciammaichella chiede quali altri paesi si trovino a soffrire i problemi di una decadenza culturale ed antropologica come pare avvenga in Italia. Ghione risponde indicando questi come mali comuni ai paesi europei; anche la Germania soffre di tali problematiche, essendosi ormai esaurita ogni spinta proveniente dal modello della Germania Est. Il progetto complessivo della gestione dei nostri ragazzi va rivisto; noi, per esempio, abbiamo circa quattrocento ragazzi della fascia 13/19 anni, e solo centocinquanta rientrano nel nostro controllo; anche guardando all'esperienza del progetto FIV Pechino dello scorso quadriennio, Ghione trae spunto per illustrare la pochezza dei numeri: dei centocinquanta ragazzi partiti oggi ai vertici solo tre. I piccoli paesi, comunque, tentano di superare le oggettive difficoltà del momento, curando poche classi e gestendo i singoli più interessanti.
 
“Interviene il Presidente Pipitone che suggerisce di intervenire prima nel controllo dei ragazzi, seguendoli già a tredici anni. Bacchiega fa presente che una anticipata specializzazione oltre ad essere in contrasto con l'attuale politica federale, di fatto non fermerebbe il drop-out, anzi: nostro obiettivo è
quello di allargare la base stimolando il passaggio di classe, lavorando sulla quantità per ottenere, poi, la qualità.
 
“Il Direttore Tecnico ribadisce che anche in questa azione di contrasto al drop-out siamo carenti in fatto di comunicazione: manca la capacità di "accompagnare" i nostri giovani nelle loro scelte, fatte quasi sempre da soli, che spesso si rivelano frutto di indicazioni non corrette e non hanno influenza nel contrastare il fenomeno dell'abbandono.
 
“Il Presidente Viretti ribadisce che spetta alla FIV avere un'idea chiara su quali debbano essere le Classi di interesse giovanile e che non sia il caso di favorire troppi e repentini cambiamenti perché dietro ci sono circoli e famiglie che devono poter avere certezze e tempi medi, programmare la propria vita ed anche, non ultimo, pensare agli investimenti che la nostra attività richiede.
Ghione chiarisce che la politica generale nell'individuazione delle Classi viene dall'ISAF: noi possiamo lavorare molto sull'Under 19 per la preparazione alle Classi maggiori.

 
“Intervengono nuovamente sia il Presidente Viretti per parlare di un'imbarcazione giovanile quale è il FEVA ed il consigliere Marinelli che invita il gruppo di lavoro a tracciare un modello di riferimento per le zone che coinvolga la Scuola e necessariamente i Circoli. Anche il Presidente Pipitone interviene per chiedere se sia opportuno o meno iniziare l'attività prima possibile.
Ghione precisa che non è un problema di carattere anagrafico;va interpretata la prestazione per poterne desumere l'avvenuta o meno acquisizione di quelle competenze che servono poi per la crescita. Pipitone interviene chiedendo come quale strategia debba essere applicata per normare l'azione del "talent scout" e se questo compito possa essere demandato alle Zone.
Ghione sostiene che questo ruolo va ricoperto in occasione dei raduni di orientamento che però lo stesso Pipitone interpreta come poco utili in quanto posizionati tardivamente e considerati dagli atleti di qualità come una esperienza di poca rilevanza.

 
“Ciammaichella stimola la redazione di linee guida per le Società a partire da un ammodernamento dei contenuti delle normative con un contenuto più "concreto"e semplice da utilizzare ed interpretare come modello di riferimento.
 
“Il consigliere Bacchiega sollecita l'attenzione sul pericolo di voler a tutti i costi "mandare uno scolaro delle medie all'università": i tredicenni non hanno ancora un modello prestativo e questo impulso sarebbe una forzatura.
 

“Interviene il Presidente Ricci che sul tema fa una chiara disamina su quella che è attualmente la situazione: le zone stanno facendo quasi tutto mentre una volta la zona preparava i più giovani e poi li mandava a Livorno al Centro Beppe Croce; oggi no, in Zona curiamo anche i migliori e li teniamo a casa. Nella VIII Zona i numeri crescono: lo scorso anno erano otto/dieci atleti al progetto Under 16, quest'anno sono una quarantina. Per i Circoli andrebbe fatta una classifica per la loro qualità (5 categorie sono il suggerimento). Pipitone suggerisce di qualificare i raduni di selezione o cambio Classe proponendo che lì avvenga
una "cernita" dei partecipanti. Ghione si dice d'accordo ma ricorda che la Zona ben conosce il valore dei propri atleti e potrebbe intervenire adeguatamente e gradualmente; consiglia di non fermarsi alle classifiche perché spesso non sono sufficientemente confortanti per il percorso a venire. Ghione stimola i presidenti zonali a valorizzare quanto più possibile lo staff tecnico della zona che è la vera chiave per la crescita dei ragazzi.”

Commenti

Macrino (non verificato)

Molto interessante. Ti ringrazio per la pubblicazione di questi materiali. I testi esprimono un grande sforzo ideale da parte di tutti i partecipanti, certamente votati al servizio dello sport con grande passione ed onestà. Però. Però mi sembra di leggere che manchi un linguaggio comune, una visione chiara nella stessa direzione. Ciò che manca è la visione. FIV sta dando un supporto alle Classi per questo progetto under 16, le classi cercano di metterlo in atto. Le zone cercano di metterlo in atto. Ma ciascuno per una strada parallela. Stiamo cercando fortemente di far convergere queste parallele. Le resistenze sono molte, ma anche la volontà di farlo è determinata. Volendo cercare un inizio di percorso oggettivo sono mesi che insisto per riottenere, con Pierluigi e Carlo, ciò che ai tempi del citato Beppe Croce, era un obbligo annuale: un incontro di un paio di giorni fra i presidenti di zona, le segreterie di classe olimpica e di interesse federale, i capisezione degli UdR ed i rappresentanti degli stazzatori, e con i tecnici. Certo, un tutt' insieme. Credo che ciò sia necessario per ritrovare una unità di vedute e di obiettivi che mancano da molti anni, malgrado lo sforzo, meravglioso, ma non sempre compreso, di ciascuno degli attori. Quindi per un buon futuro credo in modi proposti nel passato ? dopo oltre 35 anni di servizio dello sport della vela può darsi, ma spendo ancora molto del mio tempo e delle mie energie in questo perchè allora, negli incontri di Livorno degli anni 70-primi 80, avevo trovato valori ed obiettivi che mi hanno accompagnato tutta la vita.
Macrino, grazie a te per l'intervento che esprime tutta la passione e la cultura accumulate in 35 anni al servizio dello sport della vela. Ecco cosa succede con una semplicissima pubblicazione di un brano dai verbali di un Consiglio Federale: dibattito, condivisione, crescita! Possibile non lo si capisca? Possibile che certe cose si preferisca tenerle nascoste? Non lo capisco. Altra cosa: da questo spaccato emerge l'immagine di un Consiglio che discute... A guardare bene chi interviene principalmente? Tecnici, presidenti di zona, addetti ai lavori... Pochi tra i consiglieri. A dispetto di questa immagine, infatti e purtroppo, le informazioni che mi arrivano descrivono riunioni di consiglio federale nelle quali si parla pochissimo e si ratificano decisioni già prese in altre sedi... Come sciogliere questa contraddizione? Chi siamo oggi: la FIV anni 70-80 (fertile di quei valori che ricorda Macrino), o una sorta di "Bulgaria" ingessata nei dogmi? Ricordiamoci che la risposta "siamo" noi...

Marcello (non verificato)

C'è un dato di fatto, in questa situazione. Si è partiti da qualche considerazione di troppo contro la classe Optimist, e ad oggi, a distanza di tre anni, la retromarcia è evidente. Si è passati dal parlare di raduni multiclasse, per tornare pian piano a raduni tecnici di classe. C'è la volontà di aprire un dialogo con le classi, e la speranza è che lo si faccia davvero. Non è mai stato chiaro dall'inizio quale fosse il messaggio, nessuno ha mai spiegato se si voleva fare la multilateralità oppure spingere sul multiclasse ... Ad oggi nessuno ha risposto a tutto questo, e non è chiaro dove si voleva arrivare con tutto questo. Un elogio, và a mio avviso, ai segretari di classe che si sono sobbarcati molti compiti in più rispetto a prima. I numeri ci sono ancora, la qualità, ogni anno che passa, sembra di no, o meglio sicuramente inferiore rispetto a prima. Una domanda mi sorge spontanea: si limita l'attività optimist ai bambini di 8 anni, ma si concede loro di fare la Coppa Primavela con Ego 333 e RS Feva? Credo che questi siano spunti per una riflessione seria e con la fine di questo quadriennio olimpico ci sia da ripartire seriamente a spingere sulla vela giovanile, affinchè i bei risultati nelle classi giovanili e under 19 non restino, nel giro di qualche anno, solo un bel ricordo. Ultima considerazione: qualcuno ha detto che si stressano i ragazzi a livello giovanile e non si arriva alle classi olimpiche per questo motivo ... quel qualcuno dovrebbe pensare ai costi delle classi olimpiche e che molti ragazzi lasciano per seguire la carriera universitaria, perchè tranne che uno abbia un conto in banca di un certo tipo o entra nei corpi militari, è come un bambino disperso in una foresta scura. Visto che si fanno tanti paragoni con altre realtà internazionali, inglesi su tutti, giusto farlo a 360°, e non essere ottusi su certe situazioni e non su altre.
Grazie Marcello, il tuo contributo è ricchissimo di spunti, con profondità e passione, e soprattutto ha il pregio di guardare al futuro lontano. Questa dimensione va riacquisita dalla FIV, che in questi anni è stata decisamente sbrigativa nell'ansia di "sfasciare" qualcosa solo perchè apparteneva al passato. E adesso, come giustamente fai notare tu che sei un addetto ai lavori, fa precipitosamente marcia indietro. Concordo con te sul fatto che, finito il quadriennio al "Napalm", si riprenda a seminare per crescere... E ripeto la litania: guardate un semplice verbale di Consiglio quale dibattito e scambio di idee ha saputo innescare... Smettetela di tenervi le news nel cassetto, lassù a Genova! Apritevi, la FIV quella vera (cioè noi) è qui che aspetta di dare il suo contributo. Ma chi decide cosa pubblicare, diffondere, oppure no? Chi comanda nella comunicazione federale (ammesso che ci sia qualcuno che - non dico comandare - capisca qualcosa della materia)? Ciascuno, credo, è in grado di rispondere a questa semplice domanda da solo.

curioso (non verificato)

Saltuariamente mi capita di leggere i post con i commenti......e mi sono sempre fermato lì. Oggi vorrei dire due parole da non addetto ai lavori ma da genitore! Ho tre figli che fanno e hanno fatto vela ...... Il mezzano quest'anno cambierà classe e vorrebbe scegliere l'Europa! ......tutti ci hanno chiesto come mai non il laser o il 420. Pochi anni fa l'AICO, dopo l'optimist, indirizzava in questa direzione .........oggi il singolo è solo LASER. La FIV, le zone, i circoli puntano sul laser.....perchè è classe olimpica? Ha ragione quel consigliere che sostiene l'attenzione sul pericolo di voler a tutti i costi "mandare uno scolaro delle medie all'università": i tredicenni non hanno ancora un modello prestativo e questo impulso sarebbe una forzatura. ed io aggiungo che non hanno neanche il fisico per quel tipo di barca anche se 4.7. Perchè in Italia, una barca così"istruttiva," soprattutto per gli under 16, si lascia morire ?