
Il dibattito dai verbali del Consiglio Federale FIV sul progetto Under 16
L’argomento Under 16, promozione giovanile, scouting di nuovi talenti eccetera, è ben presente tra le preoccupazioni della FIV. E ci mancherebbe. Di seguito alcuni brani dal verbale del Consiglio FIV del 16 dicembre, che ha affrontato un dibattito sull’argomento, prendendo le mosse da una relazione del tecnico Paolo Ghione.
Ritengo il dibattito sull’argomento fondamentale, e sin qui assolutamente scarso. Penso dall’inizio del progetto Under 16 che esso deve essere più e meglio comunicato e condiviso alla periferia, ai tendici di circolo, ai dirigenti, alle famiglie, ai ragazzi stessi. Col procedere del progetto il dibattito aumenta e si propaga nelle forme naturali, fortunatamente come sempre il tessuto connettivo del nostro movimento ha in se stesso le forze e le abilità per crescere e sviluppare anche programmi federali un po’ rigidi e dogmatici (c’è poco da fare, questa è la FIV dei dogmi, e dovremo conviverci ancora per un bel po’…). E’ quindi grazie a chi applica i programmi con il proprio impegno e lavoro quotidiano, che essi si manifestano e danno risultati.
Di seguito alcuni brani dal dibattito in Consiglio Federale n. 428, il 16 dicembre, circa tre mesi fa. I temi sono interessanti, a volte appassionanti, e alcuni interventi sono davvero stimolanti. Su altri, invece, vi stimoliamo a sorridere... In ogni caso reputo utile, anzi fondamentale, che queste tematiche siano fatte circolare il più possibile. Anche nell’ottica della famosa trasparenza delle attività di Consiglio, sempre promessa ma mai appropriatamente realizzata. Ecco a voi.
“Viene poi data la parola al Direttore Tecnico Paolo Ghione che, rientrato da Perth con una parte della spedizione, ha ripreso la preparazione dell'atleta Sensini e la supervisione del comparto giovanile Under 19 che con il progetto "Verso Rio 2016" riprenderà con maggiore vigore i lavori a Loano.
Ghione traccia una panoramica di ciò che ha trovato in campo giovanile e su ciò che, d'intesa con i consiglieri di settore, si sta facendo per migliorare il gruppo. Descrive gli esiti dei recenti incontri con i segretari di classe riportando le impressioni tecniche e confermando, ancora una volta, la necessità di una applicazione costante, in periferia, dei tecnici zonali di classe e di circolo, che, nella corretta logica di un sempre maggior coinvolgimento potranno essere chiamati, con continuità, ai raduni.
“Ghione stimola,poi, i presenti a porre domande. Il Vicepresidente Briante chiede notizie dei giovani presenti a Perth e della loro capacità di adattamento a questo nuovo livello di competizione e quale sia l'eventuale gap tra i nostri ed i pari età degli altri paesi.” (Wow, che domandona! Ndr) “Ghione risponde confermando che nel progetto federale per i giovani, Perth rappresentava una opportunità e non una verifica.” (E che rispostella… ndr)
“I ragazzi portati, tra i quali,Marrai, Sivitz, Fanciulli hanno certamente fatto una bella esperienza; quanto al confronto con gli altri di pari età, al momento è presto per trarre conclusioni. Complessivamente pare, però, di cogliere una regressione partecipativa e prestativa anche perché i tempi per preparare un evento in condizioni di eccellenza sono lunghi e molti dei nostri soffrono nel confronto con il livello internazionale (Marrai che vince in Italia a livello internazionale è 70°) anche a causa dell'esiguo tempo dedicato alla formazione ed al troppo tempo dedicato alla competizione.
“Per l'attività Under 16, questo anno è stato determinante: si sono fatti notevoli passi avanti intervenendo sul metodo che incide sui tempi applicativi e forme di lavoro. L'impegno primario è stato quello di fornire competenze per il passaggio a classi superiori tenendo conto dei numerosi "vincoli" ancora esistenti quali il calendario gare, da ridimensionare, la modesta presenza numerica di istruttori capaci in quel ruolo e fornire tali competenze, o la programmazione ancora limitata ad una sola stagione e non almeno al quadriennio.
Interviene per un ulteriore domanda il Presidente della I° Zona Viretti che condivide le criticità del progetto Under 16 richiamate da Ghione e pone l'interrogativo specifico su cosa e come si possa supplire alla mancanza di preparazione degli istruttori per il comparto Under 16. Ghione risponde che poichè è chiaro cosa viene richiesto ad un giovane, l'importante è fornire le adeguate competenze nel processo formativo. Poi dovremo affrontare il problema su come applicare queste competenze. Per i più giovani sembra essersi persa l'alfabetizzazione motoria aggravata dall'assenza nella scuola elementare di una "figura pedagogica sportiva". Ritiene di non doversi dilungare troppo a lungo su un fenomeno ormai a conoscenza di tutti quale quello del calendario che, così come attualmente congeniato, non consente spazi per la formazione.
Altra botta e risposta Briante-Ghione
"Il Vicepresidente Briante pone un'altra domanda sulla valutazione che Ghione dà riguardo alla presenza dei due atleti cinesi in medal race e sull'eventuale modello formativo applicato da quel paese.
Il Direttore Tecnico risponde negando l'esistenza di un modello cinese a meno di considerare il numero straordinario di atleti che si dedicano a questa disciplina e le risorse che vengono destinate a questa attività che consentono di schierare un team giovanile di dieci elementi con il proprio staff che gira per il mondo a disputare regate ed a fare esperienza, un modello da seguire.”
(Esempio fulgido di domanda pertinente e competente, che ha stimolato una risposta articolata e dettagliata, ndr)
“Ciammaichella chiede quali altri paesi si trovino a soffrire i problemi di una decadenza culturale ed antropologica come pare avvenga in Italia. Ghione risponde indicando questi come mali comuni ai paesi europei; anche la Germania soffre di tali problematiche, essendosi ormai esaurita ogni spinta proveniente dal modello della Germania Est. Il progetto complessivo della gestione dei nostri ragazzi va rivisto; noi, per esempio, abbiamo circa quattrocento ragazzi della fascia 13/19 anni, e solo centocinquanta rientrano nel nostro controllo; anche guardando all'esperienza del progetto FIV Pechino dello scorso quadriennio, Ghione trae spunto per illustrare la pochezza dei numeri: dei centocinquanta ragazzi partiti oggi ai vertici solo tre. I piccoli paesi, comunque, tentano di superare le oggettive difficoltà del momento, curando poche classi e gestendo i singoli più interessanti.
“Interviene il Presidente Pipitone che suggerisce di intervenire prima nel controllo dei ragazzi, seguendoli già a tredici anni. Bacchiega fa presente che una anticipata specializzazione oltre ad essere in contrasto con l'attuale politica federale, di fatto non fermerebbe il drop-out, anzi: nostro obiettivo è
quello di allargare la base stimolando il passaggio di classe, lavorando sulla quantità per ottenere, poi, la qualità.
“Il Direttore Tecnico ribadisce che anche in questa azione di contrasto al drop-out siamo carenti in fatto di comunicazione: manca la capacità di "accompagnare" i nostri giovani nelle loro scelte, fatte quasi sempre da soli, che spesso si rivelano frutto di indicazioni non corrette e non hanno influenza nel contrastare il fenomeno dell'abbandono.
“Il Presidente Viretti ribadisce che spetta alla FIV avere un'idea chiara su quali debbano essere le Classi di interesse giovanile e che non sia il caso di favorire troppi e repentini cambiamenti perché dietro ci sono circoli e famiglie che devono poter avere certezze e tempi medi, programmare la propria vita ed anche, non ultimo, pensare agli investimenti che la nostra attività richiede.
Ghione chiarisce che la politica generale nell'individuazione delle Classi viene dall'ISAF: noi possiamo lavorare molto sull'Under 19 per la preparazione alle Classi maggiori.
“Intervengono nuovamente sia il Presidente Viretti per parlare di un'imbarcazione giovanile quale è il FEVA ed il consigliere Marinelli che invita il gruppo di lavoro a tracciare un modello di riferimento per le zone che coinvolga la Scuola e necessariamente i Circoli. Anche il Presidente Pipitone interviene per chiedere se sia opportuno o meno iniziare l'attività prima possibile.
Ghione precisa che non è un problema di carattere anagrafico;va interpretata la prestazione per poterne desumere l'avvenuta o meno acquisizione di quelle competenze che servono poi per la crescita. Pipitone interviene chiedendo come quale strategia debba essere applicata per normare l'azione del "talent scout" e se questo compito possa essere demandato alle Zone.
Ghione sostiene che questo ruolo va ricoperto in occasione dei raduni di orientamento che però lo stesso Pipitone interpreta come poco utili in quanto posizionati tardivamente e considerati dagli atleti di qualità come una esperienza di poca rilevanza.
“Ciammaichella stimola la redazione di linee guida per le Società a partire da un ammodernamento dei contenuti delle normative con un contenuto più "concreto"e semplice da utilizzare ed interpretare come modello di riferimento.
“Il consigliere Bacchiega sollecita l'attenzione sul pericolo di voler a tutti i costi "mandare uno scolaro delle medie all'università": i tredicenni non hanno ancora un modello prestativo e questo impulso sarebbe una forzatura.
“Interviene il Presidente Ricci che sul tema fa una chiara disamina su quella che è attualmente la situazione: le zone stanno facendo quasi tutto mentre una volta la zona preparava i più giovani e poi li mandava a Livorno al Centro Beppe Croce; oggi no, in Zona curiamo anche i migliori e li teniamo a casa. Nella VIII Zona i numeri crescono: lo scorso anno erano otto/dieci atleti al progetto Under 16, quest'anno sono una quarantina. Per i Circoli andrebbe fatta una classifica per la loro qualità (5 categorie sono il suggerimento). Pipitone suggerisce di qualificare i raduni di selezione o cambio Classe proponendo che lì avvenga
una "cernita" dei partecipanti. Ghione si dice d'accordo ma ricorda che la Zona ben conosce il valore dei propri atleti e potrebbe intervenire adeguatamente e gradualmente; consiglia di non fermarsi alle classifiche perché spesso non sono sufficientemente confortanti per il percorso a venire. Ghione stimola i presidenti zonali a valorizzare quanto più possibile lo staff tecnico della zona che è la vera chiave per la crescita dei ragazzi.”
L’argomento Under 16, promozione giovanile, scouting di nuovi talenti eccetera, è ben presente tra le preoccupazioni della FIV. E ci mancherebbe. Di seguito alcuni brani dal verbale del Consiglio FIV del 16 dicembre, che ha affrontato un dibattito sull’argomento, prendendo le mosse da una relazione del tecnico Paolo Ghione.
Ritengo il dibattito sull’argomento fondamentale, e sin qui assolutamente scarso. Penso dall’inizio del progetto Under 16 che esso deve essere più e meglio comunicato e condiviso alla periferia, ai tendici di circolo, ai dirigenti, alle famiglie, ai ragazzi stessi. Col procedere del progetto il dibattito aumenta e si propaga nelle forme naturali, fortunatamente come sempre il tessuto connettivo del nostro movimento ha in se stesso le forze e le abilità per crescere e sviluppare anche programmi federali un po’ rigidi e dogmatici (c’è poco da fare, questa è la FIV dei dogmi, e dovremo conviverci ancora per un bel po’…). E’ quindi grazie a chi applica i programmi con il proprio impegno e lavoro quotidiano, che essi si manifestano e danno risultati.
Di seguito alcuni brani dal dibattito in Consiglio Federale n. 428, il 16 dicembre, circa tre mesi fa. I temi sono interessanti, a volte appassionanti, e alcuni interventi sono davvero stimolanti. Su altri, invece, vi stimoliamo a sorridere... In ogni caso reputo utile, anzi fondamentale, che queste tematiche siano fatte circolare il più possibile. Anche nell’ottica della famosa trasparenza delle attività di Consiglio, sempre promessa ma mai appropriatamente realizzata. Ecco a voi.
“Viene poi data la parola al Direttore Tecnico Paolo Ghione che, rientrato da Perth con una parte della spedizione, ha ripreso la preparazione dell'atleta Sensini e la supervisione del comparto giovanile Under 19 che con il progetto "Verso Rio 2016" riprenderà con maggiore vigore i lavori a Loano.
Ghione traccia una panoramica di ciò che ha trovato in campo giovanile e su ciò che, d'intesa con i consiglieri di settore, si sta facendo per migliorare il gruppo. Descrive gli esiti dei recenti incontri con i segretari di classe riportando le impressioni tecniche e confermando, ancora una volta, la necessità di una applicazione costante, in periferia, dei tecnici zonali di classe e di circolo, che, nella corretta logica di un sempre maggior coinvolgimento potranno essere chiamati, con continuità, ai raduni.
“Ghione stimola,poi, i presenti a porre domande. Il Vicepresidente Briante chiede notizie dei giovani presenti a Perth e della loro capacità di adattamento a questo nuovo livello di competizione e quale sia l'eventuale gap tra i nostri ed i pari età degli altri paesi.” (Wow, che domandona! Ndr) “Ghione risponde confermando che nel progetto federale per i giovani, Perth rappresentava una opportunità e non una verifica.” (E che rispostella… ndr)
“I ragazzi portati, tra i quali,Marrai, Sivitz, Fanciulli hanno certamente fatto una bella esperienza; quanto al confronto con gli altri di pari età, al momento è presto per trarre conclusioni. Complessivamente pare, però, di cogliere una regressione partecipativa e prestativa anche perché i tempi per preparare un evento in condizioni di eccellenza sono lunghi e molti dei nostri soffrono nel confronto con il livello internazionale (Marrai che vince in Italia a livello internazionale è 70°) anche a causa dell'esiguo tempo dedicato alla formazione ed al troppo tempo dedicato alla competizione.
“Per l'attività Under 16, questo anno è stato determinante: si sono fatti notevoli passi avanti intervenendo sul metodo che incide sui tempi applicativi e forme di lavoro. L'impegno primario è stato quello di fornire competenze per il passaggio a classi superiori tenendo conto dei numerosi "vincoli" ancora esistenti quali il calendario gare, da ridimensionare, la modesta presenza numerica di istruttori capaci in quel ruolo e fornire tali competenze, o la programmazione ancora limitata ad una sola stagione e non almeno al quadriennio.
Interviene per un ulteriore domanda il Presidente della I° Zona Viretti che condivide le criticità del progetto Under 16 richiamate da Ghione e pone l'interrogativo specifico su cosa e come si possa supplire alla mancanza di preparazione degli istruttori per il comparto Under 16. Ghione risponde che poichè è chiaro cosa viene richiesto ad un giovane, l'importante è fornire le adeguate competenze nel processo formativo. Poi dovremo affrontare il problema su come applicare queste competenze. Per i più giovani sembra essersi persa l'alfabetizzazione motoria aggravata dall'assenza nella scuola elementare di una "figura pedagogica sportiva". Ritiene di non doversi dilungare troppo a lungo su un fenomeno ormai a conoscenza di tutti quale quello del calendario che, così come attualmente congeniato, non consente spazi per la formazione.
Altra botta e risposta Briante-Ghione
"Il Vicepresidente Briante pone un'altra domanda sulla valutazione che Ghione dà riguardo alla presenza dei due atleti cinesi in medal race e sull'eventuale modello formativo applicato da quel paese.
Il Direttore Tecnico risponde negando l'esistenza di un modello cinese a meno di considerare il numero straordinario di atleti che si dedicano a questa disciplina e le risorse che vengono destinate a questa attività che consentono di schierare un team giovanile di dieci elementi con il proprio staff che gira per il mondo a disputare regate ed a fare esperienza, un modello da seguire.”
(Esempio fulgido di domanda pertinente e competente, che ha stimolato una risposta articolata e dettagliata, ndr)
“Ciammaichella chiede quali altri paesi si trovino a soffrire i problemi di una decadenza culturale ed antropologica come pare avvenga in Italia. Ghione risponde indicando questi come mali comuni ai paesi europei; anche la Germania soffre di tali problematiche, essendosi ormai esaurita ogni spinta proveniente dal modello della Germania Est. Il progetto complessivo della gestione dei nostri ragazzi va rivisto; noi, per esempio, abbiamo circa quattrocento ragazzi della fascia 13/19 anni, e solo centocinquanta rientrano nel nostro controllo; anche guardando all'esperienza del progetto FIV Pechino dello scorso quadriennio, Ghione trae spunto per illustrare la pochezza dei numeri: dei centocinquanta ragazzi partiti oggi ai vertici solo tre. I piccoli paesi, comunque, tentano di superare le oggettive difficoltà del momento, curando poche classi e gestendo i singoli più interessanti.
“Interviene il Presidente Pipitone che suggerisce di intervenire prima nel controllo dei ragazzi, seguendoli già a tredici anni. Bacchiega fa presente che una anticipata specializzazione oltre ad essere in contrasto con l'attuale politica federale, di fatto non fermerebbe il drop-out, anzi: nostro obiettivo è
quello di allargare la base stimolando il passaggio di classe, lavorando sulla quantità per ottenere, poi, la qualità.
“Il Direttore Tecnico ribadisce che anche in questa azione di contrasto al drop-out siamo carenti in fatto di comunicazione: manca la capacità di "accompagnare" i nostri giovani nelle loro scelte, fatte quasi sempre da soli, che spesso si rivelano frutto di indicazioni non corrette e non hanno influenza nel contrastare il fenomeno dell'abbandono.
“Il Presidente Viretti ribadisce che spetta alla FIV avere un'idea chiara su quali debbano essere le Classi di interesse giovanile e che non sia il caso di favorire troppi e repentini cambiamenti perché dietro ci sono circoli e famiglie che devono poter avere certezze e tempi medi, programmare la propria vita ed anche, non ultimo, pensare agli investimenti che la nostra attività richiede.
Ghione chiarisce che la politica generale nell'individuazione delle Classi viene dall'ISAF: noi possiamo lavorare molto sull'Under 19 per la preparazione alle Classi maggiori.
“Intervengono nuovamente sia il Presidente Viretti per parlare di un'imbarcazione giovanile quale è il FEVA ed il consigliere Marinelli che invita il gruppo di lavoro a tracciare un modello di riferimento per le zone che coinvolga la Scuola e necessariamente i Circoli. Anche il Presidente Pipitone interviene per chiedere se sia opportuno o meno iniziare l'attività prima possibile.
Ghione precisa che non è un problema di carattere anagrafico;va interpretata la prestazione per poterne desumere l'avvenuta o meno acquisizione di quelle competenze che servono poi per la crescita. Pipitone interviene chiedendo come quale strategia debba essere applicata per normare l'azione del "talent scout" e se questo compito possa essere demandato alle Zone.
Ghione sostiene che questo ruolo va ricoperto in occasione dei raduni di orientamento che però lo stesso Pipitone interpreta come poco utili in quanto posizionati tardivamente e considerati dagli atleti di qualità come una esperienza di poca rilevanza.
“Ciammaichella stimola la redazione di linee guida per le Società a partire da un ammodernamento dei contenuti delle normative con un contenuto più "concreto"e semplice da utilizzare ed interpretare come modello di riferimento.
“Il consigliere Bacchiega sollecita l'attenzione sul pericolo di voler a tutti i costi "mandare uno scolaro delle medie all'università": i tredicenni non hanno ancora un modello prestativo e questo impulso sarebbe una forzatura.
“Interviene il Presidente Ricci che sul tema fa una chiara disamina su quella che è attualmente la situazione: le zone stanno facendo quasi tutto mentre una volta la zona preparava i più giovani e poi li mandava a Livorno al Centro Beppe Croce; oggi no, in Zona curiamo anche i migliori e li teniamo a casa. Nella VIII Zona i numeri crescono: lo scorso anno erano otto/dieci atleti al progetto Under 16, quest'anno sono una quarantina. Per i Circoli andrebbe fatta una classifica per la loro qualità (5 categorie sono il suggerimento). Pipitone suggerisce di qualificare i raduni di selezione o cambio Classe proponendo che lì avvenga
una "cernita" dei partecipanti. Ghione si dice d'accordo ma ricorda che la Zona ben conosce il valore dei propri atleti e potrebbe intervenire adeguatamente e gradualmente; consiglia di non fermarsi alle classifiche perché spesso non sono sufficientemente confortanti per il percorso a venire. Ghione stimola i presidenti zonali a valorizzare quanto più possibile lo staff tecnico della zona che è la vera chiave per la crescita dei ragazzi.”
Macrino (non verificato)
John (non verificato)
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Marcello (non verificato)
fcolivicchi
curioso (non verificato)