blog | Di Lamberto Cesari
09/05/2012 - 07:09
Stop Chatting,Go Sailing!
Nacra 17, il nuovo cat olimpico
9 novembre 2007- 5 maggio 2012
Quattro anni e mezzo, ovvero il tempo trascorso dall’esclusione del Tornado dai Giochi Olimpici di Londra 2012 alla riammissione del Nacra 17 per Rio 2016.
Un’esclusione ingiusta, del cui errore ci si era accorti subito. Ma a causa della burocrazia ISAF e del generale ripensamento sulle classi olimpiche la decisione definitiva é arrivata solo ora.
In questi quattro anni e mezzo nel mondo della comunicazione velica (nel nostro caso) è avvenuta una rivoluzione, e i multiscafi per indole e necessità ne sono diventati uno dei pionieri.
Dopo il 9 novembre 2007, ancora prima che Facebook si diffondesse a macchia d'olio, era partita una petizione on line, che subito aveva raccolto migliaia di firme. Il fatto di venire esclusi in questa maniera dall'olimpo della vela aveva profondamente toccato i catsailor, che in fondo non avevano mai preteso nulla di più di quella rappresentanza nei cinque cerchi.
A quel momento di raccoglimento collettivo sono seguite svariate forme di diffusione del mondo dei multiscafi nella rete: siti, blog, video, e ovviamente poi tramite social network come Facebook e Twitter.
All'interno dei catamarani, è stata la Formula 18 a ricevere una spinta inaspettata e formidabile: dal 2008 un aumento costante degli equipaggi e la nascita di flotte in nuovi continenti, sette nuove barche sul mercato (siamo consapevoli tutti degli effetti che la crisi finanziaria globale ha avuto sulla nautica sportiva), e soprattutto una crescita invidiabile nel livello delle regate. Parallelamente, lo sviluppo di classi dal regolamento più libero e quindi più tecnologicamente avanzate: Classe A e Formula 16 da una parte, Extreme 40 dall'altra.
Continuando a riflettere sui Formula 18 e il rapporto con la comunicazione: nel 2008 lo sponsor dei mondiali era stato una società di montaggio video, nel 2009 le regate si potevano già seguire con il tracking on line e il sito era aggiornato con commenti live, dal 2010 per questo si usava twitter. In contemporanea, se non in anticipo, alla ISAF World Cup, la coppa del mondo delle classi olimpiche.
Gli atleti di Tornado, improvvisamente senza lavoro, sono stati costretti a reinventarsi, scoprendosi in alcuni casi non solo velisti come Polgar ed Echavarri capaci di vincere in Star, ma abili imprenditori e comunicatori: penso a Roman Hagara con il suo team di X40, Mitch Booth che ora commenta le regate di AC45, e la coppia Bundock-Brouwer, che è quasi riuscita nell'impresa di portare un piccolo cantiere australiano, la AHPC, ai Giochi Olimpici con il Viper, candidato a catamarano misto per Rio. Da sabato mattina però rimarrà un sogno incompiuto.
Se è vero che la storia la scrivono i vincitori e non i vinti, noi ora rendiamo onore alla Nacra Sailing International, perché da leader della Formula 18 (Campione mondiale 2008-2009 e bronzo 2010), sempre puntando sulla fedeltà dei suoi pro-team senza mai "comprare" i campioni di turno, è riuscita a mantenere la posizione di mercato facendo investimenti mirati, e proponendo al momento giusto una barca bella, tecnologicamente avanzata e a sentire chi l'ha provata, divertente come il Nacra 17. È riuscita a difendersi dal lobbysmo pubblico della coppia Bundock-Brouwer delle ultime settimane, e l'ISAF, in un atto di grande rispetto delle opinioni degli atleti, le ha dato fiducia.
Al di là delle prese di posizione per uno o l'altro contendente, ieri è stato un momento storico per il mondo dei catamarani, dopo che anche l'America's Cup è diventata a due scafi.
Per cui, quale momento migliore per cominciare l'avventura di questo blog?
Quattro anni e mezzo, ovvero il tempo trascorso dall’esclusione del Tornado dai Giochi Olimpici di Londra 2012 alla riammissione del Nacra 17 per Rio 2016.
Un’esclusione ingiusta, del cui errore ci si era accorti subito. Ma a causa della burocrazia ISAF e del generale ripensamento sulle classi olimpiche la decisione definitiva é arrivata solo ora.
In questi quattro anni e mezzo nel mondo della comunicazione velica (nel nostro caso) è avvenuta una rivoluzione, e i multiscafi per indole e necessità ne sono diventati uno dei pionieri.
Dopo il 9 novembre 2007, ancora prima che Facebook si diffondesse a macchia d'olio, era partita una petizione on line, che subito aveva raccolto migliaia di firme. Il fatto di venire esclusi in questa maniera dall'olimpo della vela aveva profondamente toccato i catsailor, che in fondo non avevano mai preteso nulla di più di quella rappresentanza nei cinque cerchi.
A quel momento di raccoglimento collettivo sono seguite svariate forme di diffusione del mondo dei multiscafi nella rete: siti, blog, video, e ovviamente poi tramite social network come Facebook e Twitter.
All'interno dei catamarani, è stata la Formula 18 a ricevere una spinta inaspettata e formidabile: dal 2008 un aumento costante degli equipaggi e la nascita di flotte in nuovi continenti, sette nuove barche sul mercato (siamo consapevoli tutti degli effetti che la crisi finanziaria globale ha avuto sulla nautica sportiva), e soprattutto una crescita invidiabile nel livello delle regate. Parallelamente, lo sviluppo di classi dal regolamento più libero e quindi più tecnologicamente avanzate: Classe A e Formula 16 da una parte, Extreme 40 dall'altra.
Continuando a riflettere sui Formula 18 e il rapporto con la comunicazione: nel 2008 lo sponsor dei mondiali era stato una società di montaggio video, nel 2009 le regate si potevano già seguire con il tracking on line e il sito era aggiornato con commenti live, dal 2010 per questo si usava twitter. In contemporanea, se non in anticipo, alla ISAF World Cup, la coppa del mondo delle classi olimpiche.
Gli atleti di Tornado, improvvisamente senza lavoro, sono stati costretti a reinventarsi, scoprendosi in alcuni casi non solo velisti come Polgar ed Echavarri capaci di vincere in Star, ma abili imprenditori e comunicatori: penso a Roman Hagara con il suo team di X40, Mitch Booth che ora commenta le regate di AC45, e la coppia Bundock-Brouwer, che è quasi riuscita nell'impresa di portare un piccolo cantiere australiano, la AHPC, ai Giochi Olimpici con il Viper, candidato a catamarano misto per Rio. Da sabato mattina però rimarrà un sogno incompiuto.
Se è vero che la storia la scrivono i vincitori e non i vinti, noi ora rendiamo onore alla Nacra Sailing International, perché da leader della Formula 18 (Campione mondiale 2008-2009 e bronzo 2010), sempre puntando sulla fedeltà dei suoi pro-team senza mai "comprare" i campioni di turno, è riuscita a mantenere la posizione di mercato facendo investimenti mirati, e proponendo al momento giusto una barca bella, tecnologicamente avanzata e a sentire chi l'ha provata, divertente come il Nacra 17. È riuscita a difendersi dal lobbysmo pubblico della coppia Bundock-Brouwer delle ultime settimane, e l'ISAF, in un atto di grande rispetto delle opinioni degli atleti, le ha dato fiducia.
Al di là delle prese di posizione per uno o l'altro contendente, ieri è stato un momento storico per il mondo dei catamarani, dopo che anche l'America's Cup è diventata a due scafi.
Per cui, quale momento migliore per cominciare l'avventura di questo blog?
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