PROFILO

05/05/2015 - 00:32

La mia idea sul ritiro del team Luna Rossa dalla 35esima Coppa America

Cartellone pubblicitario di "Luna Rossa al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano"

La prossima Coppa America non vedrà tra gli sfidanti il team italiano Luna Rossa. Ma perchè?
La notizia del ritiro è stata diffusa il 2 aprile dal team Luna Rossa e confermata come irreversibile (se ci fossero stati dei dubbi) con l’inizio dello smantellamento della base nei giorni immediatamente successivi a Pasqua.

Inoltre AC Management (l’ente organizzatore della Coppa America) annunciava il 9 aprile la cancellazione della tappa di Cagliari di AC World Series (circuito di regate di avvicinamento alla Coppa America).

Il motivo è noto ai più, fatemelo riscrivere: Luna Rossa è in disaccordo con il cambio di regolamento che permetterà di disputare la Coppa con una nuova classe di barche “semi” one design di circa 48 piedi anziché con le barche della mai nata classe AC62, sulla carta più costose ed onerose da sviluppare. Il cambio sarebbe a lei svantaggioso perché perderebbe il vantaggio di esser stato il primo team a far ricerca e sviluppo sulla classe emendata.

Ora gli italiani appassionati di vela (me incluso) si son tutti stretti intorno al beniamino team Luna Rossa sostenendone ed avallandone la decisione di abbandono a seguito del cambio di regolamento avvenuto per voto con maggioranza anzichè unanimità.

A questo punto val la pena di evidenziare un fatto, questa coppa NON ha un Challenge of Record e questo è anche responsabilità di Luna Rossa.

Cos’è il Challenge of Record? E’ lo sfidante “primo” quello con cui il detentore della Coppa stabilisce le regole. Il ruolo era del defunto Team Australia che ha ritirato la propria sfida per ufficiali motivi economici ed ufficiosi problemi di relazione con Russel Couts (rappresentante del difensore della Coppa). Luna Rossa che avrebbe potuto prenderne il posto rinunciò per aderire ad un “comitato” di sfidanti che avrebbe deciso collegialmente col metodo della maggioranza.

Ora i punti ulteriori sono due:
  1. Luna Rossa aderendo al comitato degli sfidanti ha accettato la validità delle decisioni collegiali prese con la regola della maggioranza.
  2. Sul regolamento di stazza della mai nata ma approvata classe AC62 il capoverso 4.1 riporta che il regolamento di stazza non possa essere emendato senza l’accordo della totalità degli Sfidanti oltre a quello del Giudice di Regata.

E’ come dire che Luna Rossa dichiara di NON aver accettato una policy che lei stessa ha sottoscritto ma, pur essendoci estremi per impugnare la decisione per maggioranza, Luna Rossa rinuncia ad una azione di qualunque tipo (anche legale) nonostante potesse essere ben supportata da documenti ufficiali che, se fatti valere, impedirebbero ciò che invece è accaduto, la sostituzione della barca.

A mio parere gli ulteriori motivi etici e morali sostenuti da Luna Rossa (“... non si può rincorrere il compromesso, del compromesso, del compromesso;” cit. Patrizio Bertelli) suonano purtroppo come una scusa ulteriore per rinunciare a correre una gara ad ostacoli in cui si è già sbagliato ad affrontarne i primi: decidendo di non essere il Challenge of Record, costituendo un comitato con i suoi stessi avversari e rinunciando ad impugnare una decisione che non poteva essere presa.
Il presunto vantaggio di Luna Rossa presentava già tre grandi errori strutturali.

Solo una riflessione, molto personale, nata considerando oggettivamente i fatti.

5 maggio 2015, Domenico Boffi

Commenti

Caro Domenico, post interessante ed equilibrato. Già nei commenti post-ritiro era stato messo in evidenza come Luna Rossa avesse perso l'occasione di essere Challenger of Record e mettere in sicurezza gli aspetti legali tenendo maggior controllo sul defender. Chissà cosa è accaduto, chi e perchè ha preso quella decisione. Se all'interno del team (come sembra) ci sono state divisioni, poi esplose al momento del ritiro. Per ora le bocche sono cucite, ma sarà interessante ricostruire la vera storia. Perchè comunque, anche in Coppa America, si può sempre ripartire dagli errori, se li si comprende. Vedremo. Di sicuro ci sono il fastidio, e anche la rabbia, nel non vedere le World Series in una bella città di mare italiana come Cagliari, e nel non avere Luna Rossa e il suo stile, il suo impegno, il suo crederci mai come stavolta. Anche per questo, continuo a pensare che si debba lanciare una qualche azione, in grande stile, che invii segnali forti ai vertici della vela, o anche fatta insieme ad essi. L'attuale "gestione" dell'America's Cup non è l'ennesima versione della protervia del detentore verso gli sfidanti. C'è di molto peggio, e non abbiamo ancora visto tutto. Se non è già finita, la Coppa America rischia moltissimo. E' ancora possibile fare qualcosa per salvare la leggenda, il simulacro dell'antico trofeo che in fondo è stato - come spesso ho detto - il talismano di lunga vita per tutta la vela?

LucaBeer (non verificato)

ciao Domenico, proprio ieri, passeggiando zona Sant'Ambrogio, mi sono trovato a poter entrare nell'area del museo che ospita il catamarano di Prada e mi è venuto spontaneo pensare (giuro, senza alcuna polemica!): "peccato sia una barca da museo" :)