blog | Di Fabio Colivicchi
15/04/2011 - 17:14
La FIV invita Tutti a Castello
Il Castel dell'Ovo che domina il golfo di Napoli

Assemblea Federale a Napoli L'Assemblea FIV a Napoli nel Castello dell'Ovo proteso sul mare. Le modifiche allo Statuto all'esame degli affiliati. Cosa cambia nella FIV, subito e tra due anni
Importante appuntamento per l'assemblea biennale della Federvela che si tiene a Napoli sul mare al Castel dell'Ovo sabato 16 aprile. Assemblea che cade in una data molto "alta", rispetto al solito (febbraio-marzo), proprio a causa dell'importanza del tema in discussione: il rinnovo-rivoluzione dello Statuto, che ha provocato uno sforamento dei tempi.
Dopo una gestione piuttosto "riservata" della fase di preparazione alla riforma (i nostri lettori sanno che ne abbiamo parlato molto nei mesi scorsi, cercando di aprire "finestre" di informazione), negli ultimi mesi le novità previste dalla riforma sono state presentate abbastanza nel dettaglio a tutta la periferia, soprattutto grazie all'impegno del presidente Carlo Croce che ha condotto un lungo tour in tutte le 15 Zone, incontrando virtualmente tutte le società affiliate.
Oltre a presentare le novità statutarie (che tra poco riassumeremo) il giro d'Italia di Croce è servito molto, a lui e agli affiliati. Una conoscenza reciproca più diretta e fuori dagli schemi (anche mentali), aiuta ad aprire la mente, a capirsi, a trovare soluzioni. Oggi alla scadenza dell'Assemblea biennale, quindi a metà quadriennio della "Nuova" FIV, qual è lo stato della nostra Federazione? C'è la sensazione che passati gli strappi (più che altro verbali) dei primi mesi seguiti alla "rivoluzione dell'aratro", la FIV stia ritrovando equilibri, tornando quella di sempre. Il metabolismo delle sue realtà più profonde, sul territorio, i circoli più piccoli, i dirigenti più nascosti, il piglio con cui chiedono l'affiliazione nuove realtà associative, e persino il modo in cui vivono la vela giovanile (il solito ineliminabile serbatoio di tutta l'organizzazione, il nostro petrolio, il nostro futuro) i giovanissimi, le famiglie, gli allenatori, le classi, tutto questo ha ripreso a trainare il movimento producendo al solito passione e risultati.
E veniamo allo Statuto tutto nuovo che l'Assembla di Napoli si appresta a varare (sulla sua approvazione non ci sono dubbi: esistono solo alcune minime proposte di integrazione alle modifiche proposte dal Consiglio Federale, avanzate dal Garda, ma l'impianto di base passerà). I punti salienti della rivoluzione (chiamarla riforma è riduttivo) come li ha riassunti lo stesso Croce in una lettera ai circoli, sono questi.
- Limite di due mandati consecutivi per la carica di presidente federale, consiglieri federali e presidente di Zona
- Limite di età a 70 anni candidarsi a queste cariche
- Riduzione del numero di consiglieri federali da 24 di oggi (15 in rappresentanza di altrettante Zone, 5 degli Atleti, 3 dei Tecnici e 1 della Marina Militare) a 10 (7 dalle Zone, 2 Atleti e 1 Tecnici)
- Nuove procedure elettorali
- Un solo vicepresidente federale
- Abolito il Consiglio di Presidenza
- Aboliti gli attuali cinque Settori, ridotti a due Aree
- Riduzione da 7 a 5 dei componenti dei Comitati di Zona
- La Consulta dei presidenti di Zona diventa Conferenza Territoriale con regole per la funzione consultiva al Consiglio.
Ci sono un paio di altre cose minori, ma l'impianto è questo.
Si va verso una FIV molto "asciugata", la cura dimagrante degli organi è evidente (nel numero di consiglieri nazionali e zonali, nel numero dei settori) e con essa una auspicabile serie di risparmi di tempo e denaro. Resta naturalmente fortissima la domanda: come reagirà il movimento, a media e lunga scadenza, a una nuova gestione di un Consiglio così ridotto (di fatto un Consiglio di Presidenza)? Si sentirà - e con quali conseguenze - l'evidente gap di rappresentatività, giacchè meno di metà Zone saranno presenti in Consiglio? Si verificherà inevitabilmente - come qualcuno teme - un progressivo sviluppo verticale della Federazione, delle attività, della gestione, della visibilità, verso l'alto, cioè verso le Zone e i Circoli più grandi e ricchi, a scapito della periferia più piccola e con minori risorse? Questo potrà avere come secondaria (si fa per dire) conseguenza che la FIV concentri le sue attività su poche aree e in particolare sugli aspetti sportivi agonistici e olimpici, lasciando ad altri soggetti (come gli enti di promozione sportiva, leghe o nuove realtà associative) le attività di promozione e sviluppo della base, il diporto, l'altura? Oppure no, e invece il suddetto metabolismo farà resistere la FIV, tutti si sistemeranno meglio nelle nuove regole e nella nuova impostazione e nulla di grosso cambierà?
Sono domande importanti che hanno un risvolto decisivo soprattutto sul futuro: sulla formazione della nuova classe dirigente della vela italiana e della FIV dei prossimi anni. Perché i due mandati e il limite di età prefigurano già un ricambio generazionale quasi "epocale" se non nel prossimo quadriennio, in quello successivo, 2016-2020 (che ricordiamolo potrebbe portare alle Olimpiadi di Roma). In quale tipo di FIV cresceranno i consiglieri federali del 2020? Di cosa si occuperanno? Solo di Olimpiadi o anche di promozione della vela ai giovani e sul territorio? Che rapporti avranno le Classi con una dirigenza molto ristretta al vertice? La questione delle nuove procedure elettorali è altrettanto delicata. Il presidente ne ha fatto una delle ragioni della sua riforma-rivoluzione allo Statuto, per evitare i fin troppo chiacchierati voti di scambio o le liste precostituite, le notti dei lunghi coltelli... La novità è tutta da comprendere e da vedere alla prova dei fatti, tra due anni. Zone che voteranno accorpando i propri voti, scegliendo i pochissimi consiglieri. Davvero questo toglierà spazio al voto di scambio? Davvero - che è la cosa che importa davvero - farà emergere i dirigenti migliori e più meritevoli per la gestione del nostro sport? L'impressione è che sulle reali conseguenze di questa rivoluzione la stessa Commissione Statuto non abbia avuto tempo e forza per analisi e previsioni profonde, per "far girare il software" come dicevamo qualche tempo fa. Quindi si procede un po' al buio e vedremo cosa accadrà.
Due cose sono però collegate e decisive in questo aspetto elettorale futuro: la ricandidatura del presidente Croce a un secondo quadriennio, e la sua indicazione (per quanto ufficiosa) di una serie di nomi e di incarichi: insomma il presidente e la sua "squadra". Elementi determinanti proprio in virtù del governo ristrettissimo che si annuncia. Entrambi questi elementi stanno emergendo con una certa chiarezza in questi giorni, ed è un bene. Ne parleremo presto.
L'Assemblea del Castello approverà il nuovo Statuto, come detto. Ma sarà interessante capirne il clima, le sensazioni, soprattutto della periferia più profonda, vedere come il tessuto connettivo federale interagisce agli stimoli forti del cambiamento accelerato di questa dirigenza. Una base forte e consapevole è sempre fondamentale, può aggiustare e ammorbidire le eventuali durezze o gli errori che dovessero emergere dalla prova dei fatti. E alla lunga si vedrà se la Nuova FIV sta veramente veleggiando verso il futuro restando sostanzialmente se stessa con i suoi valori, la sua storia e le sue attribuzioni.
+ 245.484
Il Consiglio Federale di oggi a Napoli, vigilia dell'Assemblea, approva tra le altre cose il Bilancio 2010 della FIV che chiude con un attivo (245 mila euro e spicci) il quale viene messo tra le riserve, riprendendo una antica e virtuosa abitudine, e in parte viene dedicato a un fondo per gli ultimi mesi di preparazione olimpica a Londra 2012. Un bilancio con spese per totali 6.731.001 euro, ed entrate per oltre 7 milioni, dei quali circa 4,5 milioni di contributi CONI, e 2,6 dal tesseramento. Una FIV in salute economicamente e finanziariamente, è la base di partenza per guardare al futuro con tranquillità.
Importante appuntamento per l'assemblea biennale della Federvela che si tiene a Napoli sul mare al Castel dell'Ovo sabato 16 aprile. Assemblea che cade in una data molto "alta", rispetto al solito (febbraio-marzo), proprio a causa dell'importanza del tema in discussione: il rinnovo-rivoluzione dello Statuto, che ha provocato uno sforamento dei tempi.
Dopo una gestione piuttosto "riservata" della fase di preparazione alla riforma (i nostri lettori sanno che ne abbiamo parlato molto nei mesi scorsi, cercando di aprire "finestre" di informazione), negli ultimi mesi le novità previste dalla riforma sono state presentate abbastanza nel dettaglio a tutta la periferia, soprattutto grazie all'impegno del presidente Carlo Croce che ha condotto un lungo tour in tutte le 15 Zone, incontrando virtualmente tutte le società affiliate.
Oltre a presentare le novità statutarie (che tra poco riassumeremo) il giro d'Italia di Croce è servito molto, a lui e agli affiliati. Una conoscenza reciproca più diretta e fuori dagli schemi (anche mentali), aiuta ad aprire la mente, a capirsi, a trovare soluzioni. Oggi alla scadenza dell'Assemblea biennale, quindi a metà quadriennio della "Nuova" FIV, qual è lo stato della nostra Federazione? C'è la sensazione che passati gli strappi (più che altro verbali) dei primi mesi seguiti alla "rivoluzione dell'aratro", la FIV stia ritrovando equilibri, tornando quella di sempre. Il metabolismo delle sue realtà più profonde, sul territorio, i circoli più piccoli, i dirigenti più nascosti, il piglio con cui chiedono l'affiliazione nuove realtà associative, e persino il modo in cui vivono la vela giovanile (il solito ineliminabile serbatoio di tutta l'organizzazione, il nostro petrolio, il nostro futuro) i giovanissimi, le famiglie, gli allenatori, le classi, tutto questo ha ripreso a trainare il movimento producendo al solito passione e risultati.
E veniamo allo Statuto tutto nuovo che l'Assembla di Napoli si appresta a varare (sulla sua approvazione non ci sono dubbi: esistono solo alcune minime proposte di integrazione alle modifiche proposte dal Consiglio Federale, avanzate dal Garda, ma l'impianto di base passerà). I punti salienti della rivoluzione (chiamarla riforma è riduttivo) come li ha riassunti lo stesso Croce in una lettera ai circoli, sono questi.
- Limite di due mandati consecutivi per la carica di presidente federale, consiglieri federali e presidente di Zona
- Limite di età a 70 anni candidarsi a queste cariche
- Riduzione del numero di consiglieri federali da 24 di oggi (15 in rappresentanza di altrettante Zone, 5 degli Atleti, 3 dei Tecnici e 1 della Marina Militare) a 10 (7 dalle Zone, 2 Atleti e 1 Tecnici)
- Nuove procedure elettorali
- Un solo vicepresidente federale
- Abolito il Consiglio di Presidenza
- Aboliti gli attuali cinque Settori, ridotti a due Aree
- Riduzione da 7 a 5 dei componenti dei Comitati di Zona
- La Consulta dei presidenti di Zona diventa Conferenza Territoriale con regole per la funzione consultiva al Consiglio.
Ci sono un paio di altre cose minori, ma l'impianto è questo.
Si va verso una FIV molto "asciugata", la cura dimagrante degli organi è evidente (nel numero di consiglieri nazionali e zonali, nel numero dei settori) e con essa una auspicabile serie di risparmi di tempo e denaro. Resta naturalmente fortissima la domanda: come reagirà il movimento, a media e lunga scadenza, a una nuova gestione di un Consiglio così ridotto (di fatto un Consiglio di Presidenza)? Si sentirà - e con quali conseguenze - l'evidente gap di rappresentatività, giacchè meno di metà Zone saranno presenti in Consiglio? Si verificherà inevitabilmente - come qualcuno teme - un progressivo sviluppo verticale della Federazione, delle attività, della gestione, della visibilità, verso l'alto, cioè verso le Zone e i Circoli più grandi e ricchi, a scapito della periferia più piccola e con minori risorse? Questo potrà avere come secondaria (si fa per dire) conseguenza che la FIV concentri le sue attività su poche aree e in particolare sugli aspetti sportivi agonistici e olimpici, lasciando ad altri soggetti (come gli enti di promozione sportiva, leghe o nuove realtà associative) le attività di promozione e sviluppo della base, il diporto, l'altura? Oppure no, e invece il suddetto metabolismo farà resistere la FIV, tutti si sistemeranno meglio nelle nuove regole e nella nuova impostazione e nulla di grosso cambierà?
Sono domande importanti che hanno un risvolto decisivo soprattutto sul futuro: sulla formazione della nuova classe dirigente della vela italiana e della FIV dei prossimi anni. Perché i due mandati e il limite di età prefigurano già un ricambio generazionale quasi "epocale" se non nel prossimo quadriennio, in quello successivo, 2016-2020 (che ricordiamolo potrebbe portare alle Olimpiadi di Roma). In quale tipo di FIV cresceranno i consiglieri federali del 2020? Di cosa si occuperanno? Solo di Olimpiadi o anche di promozione della vela ai giovani e sul territorio? Che rapporti avranno le Classi con una dirigenza molto ristretta al vertice? La questione delle nuove procedure elettorali è altrettanto delicata. Il presidente ne ha fatto una delle ragioni della sua riforma-rivoluzione allo Statuto, per evitare i fin troppo chiacchierati voti di scambio o le liste precostituite, le notti dei lunghi coltelli... La novità è tutta da comprendere e da vedere alla prova dei fatti, tra due anni. Zone che voteranno accorpando i propri voti, scegliendo i pochissimi consiglieri. Davvero questo toglierà spazio al voto di scambio? Davvero - che è la cosa che importa davvero - farà emergere i dirigenti migliori e più meritevoli per la gestione del nostro sport? L'impressione è che sulle reali conseguenze di questa rivoluzione la stessa Commissione Statuto non abbia avuto tempo e forza per analisi e previsioni profonde, per "far girare il software" come dicevamo qualche tempo fa. Quindi si procede un po' al buio e vedremo cosa accadrà.
Due cose sono però collegate e decisive in questo aspetto elettorale futuro: la ricandidatura del presidente Croce a un secondo quadriennio, e la sua indicazione (per quanto ufficiosa) di una serie di nomi e di incarichi: insomma il presidente e la sua "squadra". Elementi determinanti proprio in virtù del governo ristrettissimo che si annuncia. Entrambi questi elementi stanno emergendo con una certa chiarezza in questi giorni, ed è un bene. Ne parleremo presto.
L'Assemblea del Castello approverà il nuovo Statuto, come detto. Ma sarà interessante capirne il clima, le sensazioni, soprattutto della periferia più profonda, vedere come il tessuto connettivo federale interagisce agli stimoli forti del cambiamento accelerato di questa dirigenza. Una base forte e consapevole è sempre fondamentale, può aggiustare e ammorbidire le eventuali durezze o gli errori che dovessero emergere dalla prova dei fatti. E alla lunga si vedrà se la Nuova FIV sta veramente veleggiando verso il futuro restando sostanzialmente se stessa con i suoi valori, la sua storia e le sue attribuzioni.
+ 245.484
Il Consiglio Federale di oggi a Napoli, vigilia dell'Assemblea, approva tra le altre cose il Bilancio 2010 della FIV che chiude con un attivo (245 mila euro e spicci) il quale viene messo tra le riserve, riprendendo una antica e virtuosa abitudine, e in parte viene dedicato a un fondo per gli ultimi mesi di preparazione olimpica a Londra 2012. Un bilancio con spese per totali 6.731.001 euro, ed entrate per oltre 7 milioni, dei quali circa 4,5 milioni di contributi CONI, e 2,6 dal tesseramento. Una FIV in salute economicamente e finanziariamente, è la base di partenza per guardare al futuro con tranquillità.
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