PROFILO

31/12/2010 - 18:11

Carlo Emilio Croce Uomo dell'anno FIV 2010

Diciamo subito: è un voto di incoraggiamento. Di principio e di speranza. L'Uomo FIV dell'anno 2010 è il presidente stesso della FIV, Carlo Croce.
 
Oltre ai numerosi messaggi che sono arrivati e pubblicati sul blog, ringrazio anche tutti coloro che mi hanno telefonato e scritto mail, anche solo per gli auguri di fine anno, e con i quali abbiamo commentato questa iniziativa dell'Uomo FIV dell'anno. Qualcuno si chiede se siamo sul serio o sul faceto: voi che dite? Vi sembra che un blog che si intitola "La Mia Federvela" consideri materia faceta quella che riguarda la federazione? La FIV è una cosa dannatamente seria, proprio perché qui si crede nell'importanza esclusiva del compito e delle responsabilità che questo Ente ha nel gestire lo sport più bello e più complesso del mondo. Dunque, siamo serissimi.
 
Aggiungo anche che - come è stato evidente nel post sulle nominations (che ha avuto la cifra-record di quasi 700 lettori: s-e-t-t-e-c-e-n-t-o!, incredibile, grazie a tutti per l'interesse) - molti dei nomi papabili per il premio avrebbero altrettanto meritato. C'è stato chi ha avuto anche molto sostegno dai commenti, ci sono amici che sanno la mia stima per loro e anche per questo comprendono la scelta in favore di Carlo Croce.
 
Carlo Croce è presidente della Federazione Italiana Vela dal 13 dicembre del 2008. Esattamente due anni fa. E', al contempo, rimasto presidente anche del "suo" Yacht Club Italiano, alla rinascita del quale ha dedicato (con successo) una vita. A queste due presidenze si è poi aggiunta quella di Italia70, il consorzio per riportare una barca italiana al giro del mondo in equipaggio Volvo Ocean Race. Per non parlare di altre incombenze anche senza "presidenze" formali, la Nave Italia, le sfacchinate a cercare sponsor, le visite in giro per l'Italia alla continua scoperta del mondo FIV (non finirà mai, presidente, e questo è il bello della famiglia federale) e i suoi uomini e donne, la sua "base", che così poco conosceva. Per questo lo chiamiamo, con gentile ironia, il "multipresidente". Carlo Croce, figlio di Beppe Croce che resta un punto di riferimento nella dirigenza dello sport velico nazionale e mondiale a cavallo degli anni Cinquanta, Sessanta, Settanta e in parte anche Ottanta (è scomparso nel 1986), ha sulle spalle un carico di responsabilità, e di aspettative, obiettivamente assai pesante.
 
Un po' per questo enorme carico, un po' per la jella di aver preso il timone federale nel pieno di una enorme tempesta economica con ripercussioni gravi sullo sport e sui bilanci, i risultati ottenuti dal multipresidente in questo biennio sono scarsi e contraddittori. Scarsi perché in concreto si è visto ben poco di quanto promesso in campagna elettorale (mi sembra giusto prendere questo riferimento), contraddittori perché quello che è arrivato (o sta arrivando, come nel caso della riforma-rivoluzione dello Statuto FIV) è rimasto oggetto di dubbi, critiche, scarsa condivisione da parte della base.
 
1) Croce non ha rilanciato la FIV e non ha ancora fatto capire quale sia la sua "idea" di FIV; 2) non è riuscito a cambiare profondamente (e non è un male) la preparazione olimpica se non per aspetti di facciata e si è comunque affidato a uomini, tecnici e professionalità della FIV "precedente"; 3) non è riuscito a far partire Italia70 e riportare il nostro paese sugli oceani, neanche con il suo fidatissimo Giovanni Soldini e con l'apporto di John Elkann; 4) non è nato il famoso centro tecnico federale dedicato ai navigatori oceanici; 5) a proposito di centri tecnici federali le promesse che non è stato possibile mantenere sono parecchie nonostante la gestione manageriale esterna; 6) la grande riforma della fascia Under 16 è stata fatta passare "sulla testa" del movimento, con scarsa comunicazione e partecipazione, contiene elementi positivi ma avrebbe potuto essere più concreta e di veloce realizzazione se si fosse ascoltata la base; 7) sul nuovo Statuto si rischia la stessa sorte, con le aggravanti che i rischi per il funzionamento dell'Ente sono maggiori, al pari di quelli politici in caso di un voto contrario o difficile in assemblea; 8) non si è visto proprio niente di quella grande comunicazione che doveva far emergere personaggi, volti di atleti, giovani, testimonial, sui media; 9) non si è vista la mano innovatrice e le capacità da presidente di yacht club e organizzatore nel rilanciare le regate-evento con il brand FIV (CICO, Primavela, Italiani Altomare); 10) non s'è visto l'auspicato Consiglio Federale dialettico, propositivo, speculativo, che valorizzasse dirigenti validi e giovani leve, perlopiù ridotto a riunioni-lampo in tour geografici; 11) alla fine non s'è visto niente di concreto (e per fortuna) neanche del famoso accordo FIV-LNI-Assonautica... E si potrebbe continuare.
 
Dall'altra parte, dietro alla lista dei risultati scarsi e contraddittori, c'è un uomo un po' troppo solo seduto su una poltrona pesante (come si è visto), la cui necessità di conoscere il nuovo ambiente di riferimento è pari solo alla parallela necessità di farsi conoscere a sua volta. E al quale non si può negare l'impegno e anche il coraggio. Le cose affrontate sono state tante, e anche se l'elenco un po' impietoso del paragrafo precedente fa pensare a un flop, penso che abbiamo tutti il dovere di riconoscere questa fatica al presidente. Fargli sentire un po' di affetto della base. Anche se le distanze restano, stringersi la mano, brindare a Capodanno guardandosi negli occhi con una pacca di incoraggiamento non può fare che bene. Il presidente è sempre il presidente, no? Se la FIV è "nostra", anche il suo timoniere ci appartiene. E attenzione a un aspetto importante che si tende a non percepire: questo coraggio solitario, queste distanze da colmare, questi risultati che stentano, non devono pesare sulla scelta di Croce di restare alla guida della FIV anche per il prossimo quadriennio 2013-2016. Quattro anni non bastano per un progetto. Per tutto questo, che spero di aver reso in modo chiaro a tutti, l'Uomo FIV del 2010, a due anni dalla sua elezione, è il presidente Carlo Croce. E Buon 2011 a tutti.

Commenti

Luigi (non verificato)

Ma quale "bene"? No, io dico "male", Fabio. Non avrei dato il premio a fronte di tante promesse non mantenute.

Andrea (non verificato)

Sul sito FIV c'è una notizia intitolata: PUBBLICATO IL NOR DEL CAMPIONATO MONDIALE ISAF 2011. Ma cosa è IL NOR??? NOTICE OF RACE, la traduzione dal termine anglosassone, significa BANDO DI REGATA. Forse per questo che il titolo italiano è maschile quando il termine inglese - la notizia - è femminile? Nel testo NOR è ripetuto più volte, sempre con articolo al maschile. E poi c'è anche la scritta intera Notice of Race, ancora con titolo al maschile... Ma ci voleva proprio tanto almeno una volta a chiamarlo in italiano: Bando di Regata?