PROFILO

blog | Di Video Vela

19/11/2014 - 11:06

Burrasca? E io mi alleno!

Febbraio 2014, fuori da Lorient infuria la tempesta "Andrea", con venti a 45-50 nodi e mare di conseguenza... Due velisti francesi escono ad allenarsi con un Beneteau Figaro. Con randa di cappa e fiocco da tempesta affrontano tutte le andature, seguiti da un elicottero che riprende il tutto. Questo è il video di quel giorno






Come sta cambiando la vela, soprattutto oceanica, lo si vede dalle piccole (o grandi cose). Avreste ipotizzato solo qualche anno fa che una piccola barca a vela di 10 metri con due persone a bordo uscisse dal porto deliberatamente mentre fuori infuria una burrasca forza 7?

Oggi questa possiamo chiamarla "follia controllata": l'azzardo si può, ma a certe condizoni. 1) Che la barca sia controllata, preparata per l'oceano e con vele da tempesta, in perfetto stato; 2) Che l'equipaggio sia a sua volta preparato e in sintonia e conoscenza perfetta della barca, del suo modo di navigare, delle reazioni al mare mosso; 3) che grazie ai mezzi a disposizione si abbia un'assistenza continua durante l'uscita, nella fattispecie un elicottero con aggiunta di fotografi e operatori.

Al di là di queste condizioni, però, di sicuro oggi la tecnologia, i materiali di costruzione, la robustezza di scafi e vele, l'esperienza dei velisti nel sempre maggior numero di regate e traversate oceaniche, rende "plausibile" ciò che fino a poco tempo fa sarebbe stata solo imprudenza.

Commenti

Andrea (non verificato)

Immagini bellissime, grazie. Non vedo però alcuna randa di cappa, piuttosto una randa terzarolata. Inoltre venti di 45-50 nodi hanno forza 8 o 9. Apprezzo il vostro lavoro, ma trovo che queste approssimazioni lascino un'impressione di incompetenza. Buon vento.
buongiorno amici, e grazie per i messaggi. In effetti il redattore che ha inserito video e due righe di commento è stato tratto in inganno dal colore della randa, rosso come il colore della tormentina e delle rande da tempesta. Errorino forse ma errore, cert0. Ci fa onore avere lettori e spettatori attenti come voi. Restano le straordinarie immagini, resta la mezza follia di una uscita con mare simile, per quanto si voglia disquisire su nodo-più-nodo-meno, resta la riflessione fatta su quanto sia cambiata la vela, come mezzi, tecnologie e capacità. Anche come media, e mi chiedo quanti di quelli che oggi fanno notare che quel Figaro è uscito per fare uno show per lo sponsor, comprendano fino in fondo l'importanza della passione e della partecipazione delle aziende allo sviluppo della cultura marinara, velica e della storia stessa della vela oceanica. I record di Peyron o Gabart non ci sarebbero senza sponsor, e quindi senza le follie come quella che abbiamo documentato, o come Thomson che si tuffa dalla testa d'albero del suo 60 piedi in omaggio al suo sponsor. Da uomini di mare, quali siete dalla puntualità dei commenti, è lecito attendersi partecipazione emotiva, anche puntualizzazioni tecniche, ma non gratuito cinismo. Che svilisce.