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26/11/2012 - 20:33

XXXIV America's Cup

Luna Rossissima
decolli e proteste

La XXXIV America’s Cup è già rovente. Ad Auckland, Luna Rossa (scafi fuori dall'acqua!) e Emirates Team New Zealand provano una regata tra i due AC72 (quasi) gemelli. E spunta una spia di Oracle con macchina fotografica. Immediata protesta di Prada

E’ la Coppa America baby, nessuna meraviglia. Qui non si fanno sconti (quelli, poi!) a nessuno. Ci si iscrive, o meglio si sfida, solo per vincere, non per partecipare. Pochi? Si ma ricchi e arrabbiati. Benvenuti (o bentornati) alla Coppa America di sempre. Quella della ricerca, dei mille dettagli, della caccia alla velocità, alla sorpresa tecnologica, ai materiali, al futuro. E delle spie. Quindi delle proteste. Ecco cosa è successo negli ultimi giorni, non a caso nel “solito” Hauraki Gulf che di Coppa ha vissuto e in fondo ancora vive.

LE REGATE DI PROVA TRA LUNA ROSSA E ETNZ
Annunciata dai tempi del varo di Luna Rossa, l’AC72 “a specchio” della sfida del Circolo della Vela Sicilia, si è finalmente concretizzata in una giornata di vento regolare (rara) e stabile sui 12 nodi, la prima vera e propria regata match race tra i due AC72 semi-gemelli di Emirates Team New Zealand e Luna Rossa. E’ noto l’accordo tra i due team sfidanti: il cat di Luna Rossa utilizza progetti e idee di quello kiwi, ma da un certo punto in poi le strade si dividono e ciascuno fa le sue evoluzioni. Resta il fatto che le due imbarcazioni si somigliano molto. Grande vantaggio per ETNZ: varato molto tempo prima, è già alla sua ventesima uscita in mare (da regolamento può farne solo altre 10 fino alla fine dell’anno), e soprattutto in costruzione i neozelandesi hanno il secondo AC72.

Per Luna Rossa Challenge 2013 questo AC72 è l’unica preziosa arma per una Coppa d’assalto ma anche di esperienza, un gettone di presenza in una edizione a partecipazione ridottissima (come noto solo 3 sfidanti al defender USA Oracle), rivoluzionaria per le barche usate, e proprio per questo dagli esiti imponderabili. Per questa Luna il patron Patrizio Bertelli ha puntato molto sul capitale umano, rinforzando il team con innesti di prestigio e continui (l’ultimo è l’inglese Giles Scott, finnista, rivale di Ben Ainslie - è tra i pochi al mondo in grado di mettergli paura - e già coinvolto nell’aria di Coppa con Team Korea), e puntando molto sul team progettuale e sulle ricerche riguardanti le appendici e in particolare le derive con i foil, il particolare in grado di far “decollare” fuori dall’acqua con entrambi gli scafi i cat AC72, come già visto in foto e video.

Tra ETNZ e Luna Rossa AC72 si sono disputate un paio di regate, il risultato non è la parte più interessante, ciò che conta, come conferma lo skipper italiano Max Sirena, è che la squadra rossa e argentea si senta sempre più a suo agio sul “mostro”, e che cominci ad avere voglia di pigiare sull’acceleratore. Basta non rischiare troppo, visto quanto accaduto a Oracle con la rovinosa scuffia del primo AC72.

Max Sirena inoltre ha dichiarato di ritenersi soddisfatto di come stia procedendo il programma e dei progressi fatti: “indipendentemente da chi va più veloce, in questa fase l'importante è prendere confidenza con la barca e stiamo cominciando a spingere sull'acceleratore. Questo è già molto buono".

Le foto delle regate test tra italiani e neozelandesi dicono poco, e i commenti di chi c’era, se possibile, ancora meno. Di sicuro pesa anche in termini di velocità la maggiore messa a punto di Dean Barker e soci. Ma Luna Rossa ha uomini e mezzi che possono colmare rapidamente il gap. Almeno con la prima generazione di AC72... E per quanto riguarda lo spettacolo, se ancora ci fosse qualche dubbioso in circolazione, valgono le parole di Chris Nicholson, asso del 49er olimpico e della Volvo Ocean Race, australiano al soldo di Team New Zealand, il quale dopo aver provato gli AC72 ha commentato: “Sono barche assolutamente straordinarie, sembrano piccole derive, fragili, leggere e sensibili a ogni minima regolazione, e in parte lo sono. Ma allo stesso tempo sono mostri di 72 piedi, 23 metri di lunghezza, non bisognerebbe mai dimenticarselo quando sei a bordo, e del resto da fuori, da vicino, sono vele maestose. Devo riconoscere che il pubblico impazzirà per le regate tra AC72.”

LUNA ROSSA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Nell’ultima uscita a Auckland, poi, l’AC 72 di Luna Rossa è uscito in mare per la regata contro ETNZ, mostrando evidente sull’ala rigida il fiocco bianco, simbolo della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. In questa giornata è stata scattata la foto più significativa finora, che mostra entrambi gli scafi della barca italiana completamente fuori dall’acqua!

LE SPIE AMERICANE
L’intensificarsi dell’attività di ETNZ e Luna Rossa, la cui collaborazione era già stata motivo di nervosismo tanto per il defender Oracle (Russell Coutts) che per il challenger of the record Artemis (Paul Cayard), ha anche smosso interessi inconfessabili. Insomma da San Francisco non resistono a saperne di più, e così la tentazione di sbirciare dal buco della serratura è troppo forte. Alla fine Oracle ha ceduto, e ha mandato in avanscoperta un suo uomo kiwi, l’ineffabile Simon Dubney (uno della vecchia  guardia di Russell, già coinvolto in ogni genere di dietrologie spionistiche e giuridiche legate alle edizioni precedenti dell’America’s Cup, insomma un tipino tosto), il quale armato di macchina fotografica si è fatto beccare nel solito Hauraki Gulf a documentare per i suoi capi (Larry Ellison in testa c’è da giurare) le attività dei due team rivali (e alleati tra loro).

Le regole prevedono che barche con eventuali fotografi o cameraman debbano restare a una distanza non inferiore a 200 metri dalle barche impegnate negli allenamenti. Distanza che sarebbe stata violata secondo alcune voci che accreditano come già presentata una protesta ufficiale di Luna Rossa alla Giuria della Coppa America. La voce non trova conferme ufficiali nè da Oracle nè da ETNZ, e dal canto suo Luna Rossa tace completamente (il sito web della sfida italiana non è aggiornato neanche con il test con i kiwi, e apre ancora con gli auguri di pronta guarigione al membro dello shore team ferito dalla wingsail una ventina di giorni fa), ma la sostanza resta: la tregua è armata, gli animi sono caldi e nessuno è disposto a fare un passetto indietro, tutt’altro.

VIDEO NEW ZEALAND: LA REGATA DI PROVA CON LUNA ROSSA AC72


Commenti

Uno sguardo alla situazione tecnica, oltre che alle immagini degli attuali quattro AC72 in corsa per vincere la prossima Coppa America. La distruttiva scuffia capitata a San Francisco al defender Oracle ha messo tutti i team in apprensione sui rischi di queste imbarcazioni decisamente over-potenziate. A questo stato si aggiungono poi altre considerazioni: la Louis Vuitton Cup tra i tre sfidanti (Artemis, ETNZ e Luna Rossa) si svolgerà a luglio e agosto, mesi che nella baia di San Francisco sono noti anche come il periodo dei “nuclear winds”, o venti atomici: le brezze termiche tra le più forti in giro per il mondo. A settembre, il mese del match finale della XXXIV America’s Cup, invece, il vento dovrebbe diminuire un po’. Per i team si pone dunque il dubbio: preparare barche più prudenti e depotenziate per sopravvivere alle challenger series, col rischio di essere poi a corto di velocità in caso di finale? Solo apparentemente questo dubbio non coinvolge anche il defender, che in luglio e agosto sicuramente dovrà uscire nel golfo dei venti nucleari per allenarsi e mettere a punto il secondo AC72. Da questo dilemma scaturisce l’attuale discussione riguardante i certificati di stazza della classe AC72. Attualmente è previsto un solo certificato di stazza, con unica configurazione scafo, vele (e wingsail...), derive (con foils), timoni eccetera. Una scelta volta al contenimento dei costi e quindi votata a barche all-round. Ma adesso, vista la portata distruttiva di una scuffia, acquista forza la proposta sul tavolo: la possibilità di presentare la sera prima della giornats di regate un certificato di stazza nuovo per una configurazione adeguata alle condizioni del giorno. Questo scenario, inoltre, potrebbe anche essere una via d’uscita in caso di problemi strutturali di qualche barca. Ma sarebbe un vantaggio enorme per i team con due barche e un grave handicap per chi ne ha solo una (Luna Rossa).