Uno sguardo alla situazione tecnica, oltre che alle immagini degli attuali quattro AC72 in corsa per vincere la prossima Coppa America. La distruttiva scuffia capitata a San Francisco al defender Oracle ha messo tutti i team in apprensione sui rischi di queste imbarcazioni decisamente over-potenziate. A questo stato si aggiungono poi altre considerazioni: la Louis Vuitton Cup tra i tre sfidanti (Artemis, ETNZ e Luna Rossa) si svolgerà a luglio e agosto, mesi che nella baia di San Francisco sono noti anche come il periodo dei “nuclear winds”, o venti atomici: le brezze termiche tra le più forti in giro per il mondo. A settembre, il mese del match finale della XXXIV America’s Cup, invece, il vento dovrebbe diminuire un po’. Per i team si pone dunque il dubbio: preparare barche più prudenti e depotenziate per sopravvivere alle challenger series, col rischio di essere poi a corto di velocità in caso di finale? Solo apparentemente questo dubbio non coinvolge anche il defender, che in luglio e agosto sicuramente dovrà uscire nel golfo dei venti nucleari per allenarsi e mettere a punto il secondo AC72.
Da questo dilemma scaturisce l’attuale discussione riguardante i certificati di stazza della classe AC72. Attualmente è previsto un solo certificato di stazza, con unica configurazione scafo, vele (e wingsail...), derive (con foils), timoni eccetera. Una scelta volta al contenimento dei costi e quindi votata a barche all-round. Ma adesso, vista la portata distruttiva di una scuffia, acquista forza la proposta sul tavolo: la possibilità di presentare la sera prima della giornats di regate un certificato di stazza nuovo per una configurazione adeguata alle condizioni del giorno. Questo scenario, inoltre, potrebbe anche essere una via d’uscita in caso di problemi strutturali di qualche barca. Ma sarebbe un vantaggio enorme per i team con due barche e un grave handicap per chi ne ha solo una (Luna Rossa).
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03/10/2016 16:14