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16/03/2012 - 19:40

Executive Committee

L'ISAF chiude il
caso Ben Ainslie

!--paging_filter--strongNon ci sarà ulteriore periodo di squalifica per Ben Ainslie. Il caso-Perth si chiude qui. Vedremo Big Ben alle regate di stagione e naturalmente (da grande favorito) alle Olimpiadi di Londra-Weymouth 2012/strong!--break--br / br / br / L'Executive Committee dell'ISAF, la federvela mondiale, si è riunito per esaminare il famoso caso Ben Ainslie (la squalifica del fuoriclasse inglese della classe olimpica Finn al Mondiale di Perth in dicembre, a seguito di un comportamento aggressivo al termine di una regata nei confronti del driver di un gommone tv, che l'ha privato della Medal Race e del titolo quasi certo). L'Executive ha riesaminato il caso e i documenti, nonchè le varie decisioni prese dalla Giuria Internazionale che ha applicato la regola 69.2 (a): proprio questa regola - che riguarda i comportamenti scorretti e antisportivi - implica l'esame del caso anche da parte dell'ISAF, una sorta di giurisdizione ulteriore che può aggiungersi a quella della Giuria Internazionale dell'evento.br / br / L'Executive dopo attento esame ha valutato come "appropriata" la decisione della Giuria di Perth, e la squalifica comminata all'atleta inglese. E' stato perciò deciso che non fosse più necessario convocare ulteriori udienze per esaminare la questione, che è quindi ufficialmente e definitivamente chiusa.br / br / La decisione era attesa con un certo interesse, perchè in linea teorica l'ISAF avrebbe potuto aggiungere un periodo ulteriore di squalifica all'atleta, qualora avesse ravvisato elementi gravi e tali da richiedere un supplemento di sanzione oltre a quello della Giuria Internazionale, il cui intervento è necessariamente limitato alla regata in corso. La Giuria ha squalificato Ainslie dalle due regate della giornata, con la conseguenza che l'inglese è sceso all'11° posto in classifica, quindi fuori dalla Medal Race. Ainslie era in testa alla classifica prima del "fattaccio", e con ogni probabilità averebbe vinto l'ennesimo titolo mondiale di una classe olimpica.br / br / L'ISAF ha deciso che la punizione può bastare: non ci sarà supplemento di squalifica, che avrebbe potuto tenere Ainslie lontano dai campi di regata prima delle Olimpiadi di Londra 2012, o - qualora fosse stata adottata una linea durissima - persino escludere dai Giochi inglesi proprio uno dei più attesi protagonisti.br / br / Tutto è bene quel che finisce bene, dunque. Speriamo che anche il grande Ben faccia tesoro della lezioncina. Da tenere presente che l'Executive ha deciso di considerare separatamente, come un altro caso, la questione del comportamento del gommone tv. "Le norme dell'ISAF per quanto riguarda i media alle regate sono chiarissime, e la verifica del comportamento del gommone tv a queste norme sarà oggetto di una decisione separata che non riguarda Ben Ainslie."br / br /

Commenti

Alessandro Turchetto (non verificato)

Al tempo stesso speriamo che anche i giornalisti, fotografi e "televisionari" abbiano capito l'antifona: quando fanno il loro lavoro va bene, ma quando esagerano si possono "punire sul campo" sottoponendosi ad una sanzione non troppo elevata! Ciò è giusto, anzi auspico che nel Regolamento I.S.A.F. del prossimo quadriennio venga imposto che chiunque entri nei campi di regata, a qualsiasi titolo, anche per le citate figure dei media, debba essere tesserato ed identificato, quindi debba sottoporsi a regole specifiche che possano portare a sanzioni, allontanamento per la manifestazione in corso od anche per periodi più lunghi e, se del caso, anche definitivi. Già ora, come ufficiali di regata, spesso dobbiamo intervenire con allenatori o fotografi troppo focosi ma così non va bene perchè oggi nei campi di regata non può entrare nessuno, salvo autorizzazione, permessi che vengono dati in maniera generica e che diviene quasi impossibile revocare o gestire adeguatamente. Ognuno deve essere messo in condizioni di operare e di svolgere il proprio compito, purchè segua le leggi dello sport, certamente prevalenti anche su quelle della comunicazione , almeno sul campo di regata. Già, perchè nessun reporter si sognerebbe di entrare sul campo da gioco del calcio per correre dietro all'attaccante mentre sta per tirare pertanto, col medesimo criterio, non vedo perchè, e questa volta parlo da regatante, non comprendo per quale motivo spesso i gommoni degli operatori video si permettono di passare sulla prua dei concorrenti, obbligandoli a passare sulle loro terribili onde artificiali, quando oggi le regate e le singoe posizioni si vincono o si perdono sul filo dei secondi! E Ben, l'antipatico - è un mia personalissima opinione - questa volta non aveva neppure tutti i torti, ha solo un po' esagerato! Buon Vento a tutti - compresi gli operatori video, ovviamente - Alessandro Turchetto