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20/10/2011 - 19:45

Patrizio Bertelli: sono tornato e voglio tutto! Presentata la sfida alla 34ma Coppa America

L'alba della quarta
Luna Rossa!

!--paging_filter--strongConsegnata la sfida di Luna Rossa alla XXXIV America's Cup. Non solo AC45 e World Series: la sfida di Prada (sponsorizzazione da 40 Milioni) vuole arrivare fino in fondo, alla Louis Vuitton Cup e a San Francisco 2013. Il Club? Nuovo, prestigioso e... a sorpresa/strong!--break--br / nbsp;br / nbsp;br / La sfida ufficiale di Luna Rossa alla Coppa America numero 34 è stata presentata al defender Golden Gate YC (Oracle Racing). Larry Ellison e Russell Coutts devono formalmente accettarla, ma si tratta di una formalità. La sfida è partita. Nei primi giorni della prossima settimana l'annuncio ufficiale e i vari comunicati. Anche il club sfidante è una novità assoluta (sarà il terzo club nella storia delle sfide di Patrizio Bertelli e Luna Rossa, dopo Yacht Club Punta Ala e Yacht Club Italiano), e anch'esso sarà ufficializzato al momento opportuno.br / nbsp;br / Per Patrizio Bertelli e Luna Rossa è la quarta sfida in Coppa America, dopo quelle del 2000 (vittoria della Louis Vuitton Cup e finale persa 5-0 con Team New Zealand), 2003 e 2007. La voglia di Coppa alla fine ha prevalso, e insieme a tanti ragionamenti e considerazioni ha riportato tra i protagonisti del trofeo sportivo più antico della storia un grande personaggio. Bertelli, appassionato di vela ma soprattutto di America's Cup (ha una vastissima biblioteca personale sull'argomento), era andato via sbattendo un po' la porta nell'agosto del 2007, al termine della 32ma Coppa, con questa dichiarazione d'amore: em"Sono state tre sfide e dieci anni molto intensi, spesso esaltanti. E' stata un'esperienza indimenticabile e molto positiva sia sotto il profilo sportivo che quello umano. (...) Anche sul piano aziendale queste tre sfide hanno consentito di acquisire e maturare una cultura, esperienze e visibilità preziose per il nostro Gruppo. Mi auguro che un altro team italiano sia in grado di presentarsi alla prossima edizione e di tenere alto il nome dell'Italia in Coppa America."/embr / nbsp;br / E invece, "tenere alto il nome dell'Italia in Coppa America", alla fine, dovrà pensarci ancora lui, e con una nuova Luna Rossa, questa volta catamarano (la classe AC72 sarà quella con cui si disputerà nel 2013 la Louis Vuitton Cup tra gli sfidanti e la XXXIV America's Cup contro il defender Oracle Racing). Bertelli ha seguito le mosse e le evoluzioni di questa Coppa America come un predatore con la preda. Ha fatto finta di ignorarla un po' sdegnato, ma sempre conoscendone alla perfezione ogni mossa. Ha evitato le varie esasperazioni che hanno accompagnato la nascita del Protocollo, le polemiche, le discussioni. Ha "assaggiato" il mondo dei catamarani con la partecipazione alle Extreme Sailing Series (che Luna Rossa sta per vincere). Insomma ha progressivamente capito che si poteva fare.br / nbsp;br / La spinta finale per il ritorno di Luna Rossa in Coppa America, Bertelli l'ha ricevuta dalla borsa di Hong Kong (dove Prada è quotata da meno di un anno con notevole successo) e dai bilanci del gruppo Prada (utile a +74% nell'ultimo semestre). Parallelamente, è andata avanti una trattativa con gli americani (e con il nuovo Challenger of Record: Artemis e Paul Cayard) per consentire alla sfida di essere accettata totalmente: non solo quindi una "partecipazione straordinaria" con un AC45 all'America's Cup World Series, ma un sindacato che guarda lontano, al 2013, e ha già nel cassetto i piani di costruzione del suo maxi-cat AC72.br / nbsp;br / La XXXIV America's Cup, quella di Larry Ellison e Russell Coutts, ma anche quella di Vincenzo Onorato, che quale primo Challenger of Record ha contribuito alla stesura del Protocollo, con le regole, la scelta della classe, i calendari, insomma la filosofia della "nuova" Coppa America, quella del rilancio dopo il blocco legale del 2008-2010, si arricchisce quindi di un nuovo team. Con un blasone, una storia, uno stile sempre particolari. Con tanti tifosi e appassionati.br / nbsp;br / E' anche il ritorno dell'Italia in questa competizione, dopo un'incredibile altalena. Come ricordato la prima sfida fu proprio quella di Mascalzone Latino, che dopo aver partecipato al progetto ne è uscito dolorosamente, rinunciando al ruolo di primo sfidante, a causa dell'impossibilità di mettere in piedi un team competitivo per la vittoria. em"Nel nostro sport gli uomini in blazer hanno ormai superato quelli in cerata/em - disse in quella occasione Onorato - emio resto un uomo in cerata e quando scendo in mare voglio vincere. Una sfida persa in partenza non mi interessa, mentirei agli sponsor, ai nostri tifosi ed anche a me stesso." /emUscito Mascalzone Latino, l'Italia è tornata per un breve periodo in Coppa con la sfida di Venezia Challenge, uscita poi di strada alla prima curva, e cancellata dagli stessi organizzatori per il mancato rispetto degli impegni connessi con l'iscrizione. Un po' di Italia per la verità c'è nella sfida di Green Comm che batte bandiera spagnola ma è guidata da Luca Devoti e ha sponsor italiano. Tutto questo fino a oggi. Adesso sulla 34ma Coppa America torna a sventolare il tricolore, con il nome illustre di Luna Rossa.br / nbsp;br / Circolano le prime indiscrezioni sugli uomini (si parla con insistenza di Ben Ainslie, il superfuoriclasse olimpico ormai pronto per il grande salto), sull'organizzazione, la base, il club (che come accennato non sarà quello dell'ultima sfida, lo Yacht Club Italiano, né quello della prima, lo Yacht Club Punta Ala. Noi conosciamo il nuovo club che presenterà la sfida, ne siamo entusiasti per mille ragioni, ma rispettiamo l'etichetta, e la scelta corretta di attendere le comunicazioni ufficiali prima di rivelarlo), il budget (questo non è un mistero perché Prada stessa ne ha parlato in una "dichiarazione volontaria" comunicata alla Borsa di Hong Kong: 40 milioni di euro). Prende quota anche l'idea di un "consorzio tra consorzi" (due o anche più) per collaborare al progetto e alla costruzione del classe AC72 risparmiando molto e arrivando praticamente a un monotipo. Di sicuro c'è che il ritorno dell'Italia e di Luna Rossa nel giro della Coppa fa assumere nuova luce anche alle trattative che hanno portato due località italiane (Napoli e Venezia) a ospitare eventi delle World Series nel 2012 e nel 2013. Con buona pace di Bruno Peyron che lamentava l'assenza di località francesi, nonostante le due sfide arrivate da quel paese.br / nbsp;br / Riflessioni finali? La tanto bistrattata Coppa America di Ellison-Coutts-Onorato, dei cat con l'ala rigida, delle regate multimediali e ultra-fisiche, della generazione Facebook contro i Flinstones, che faceva storcere il naso a tanti esclusi eccellenti, accusata di costi esorbitanti, e per la quale molti pronosticavano un flop di iscritti e di seguito, si conferma invece ricca e partecipata, viva e vegeta, anche incerta nel risultato viste le mille varianti dell'evoluzione tecnologica. Insomma: più "coppa" che mai. Bentornata Luna Rossa.br /

Commenti

A proposito di ala rigida, vi segnalo anche su Piazza Vela il blog di Marco Cambi "Vela 2.0", che ospita una lunga intervista a un neolaureato al Politecnico di Milano, con dati interessanti su questa vela che avrà un ruolo sempre più importante nel nostro futuro

Anonimo (non verificato)

bentornata Luna! e complimenti Saily! l'unico "media" forse che ha mantenuto una linea coerente sulla coppa America: quando tutti criticavano le rivoluzioni di Oracle, e lamentavano che tanti velisti professionisti erano rimasti senza "lavoro".... Colivicchi con Saily ha sempre difeso l'identità della coppa America, e la funzione di traino per tutta la vela nel mondo e anche in Italia. va dato merito. Ora che torna Luna Rossa tanti riscoprono la coppa....sono gli stessi che prima sparavano a palle incatenate....un po' di coerenza!! BV
Grazie dei complimenti. Un piccolo commento alla voglia tutta italiana di scoop a tutti i costi. Da quando è emersa la sfida di Luna Rossa, molti media si sono accapigliati per essere i primi a dare la notizia e i particolari, anticipando e battendo la "concorrenza". Con attività di ricerca sul web e utilizzo di fonti diciamo "confidenziali". Bravi. Ma perchè? A chi serve? Oggi, sabato 29 ottobre, è stata pubblicata la newsletter ufficiale di America's Cup, e non c'è alcuna news su Luna Rossa, su circoli sfidanti, su sfide ricevute o accettate. Invece su alcuni siti italiani, che riprendono altri siti siciliani, ci sono news dettagliatissime, su fax arrivati, su riunioni in programma, persino sulla campagna acquisti del team. I quotidiani sportivi italiani ci hanno abituati da anni alle copertine estive sul calciomercato, spesso fandonie. Vogliamo inseguire lo stesso "stile"? Se poi le notizie in questione non fossero fandonie (come è più che probabile e auspicabile), resta il discorso già accennato dell'etichetta. L'America's Cup, quale trofeo storico dello yachting, segue le sue regole e le sue liturgie. Piacciano o no, vanno seguite, è giusto così, e nessuno dovrebbe by-passarle, media inclusi. Se da San Francisco non emergono notizie ufficiali, e se dal circolo individuato quale sfidante (notizia data dal presidente della FIV in una riunione interna del consiglio, quale confidenza ai consiglieri, e beatamente ripresa dal redattore di turno del sito web federale) non trapela alcuna conferma ufficiale, perchè i "media" si sentono così vogliosi di dare news? Passi (si fa per dire) per un sito di gossip locale, che riprenda una confidenza sfuggita (è proprio il caso di dirlo, vista la caduta di stile) a qualche socio di circolo. Ma siti di vela che sgomitano e fanno copia-copia del gossip, proprio non sono uno spettacolo costruttivo. Poi non ci meravigliamo se la nostra vela è ridotta ai minimi termini. Ciascuno è libero di fare il suo mestiere come crede, ma io la vedo così.