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14/03/2011 - 21:18

Volvo Cup a Sanremo

La Tramontana
Che piace a Saetta

Vento di tramontana con raffiche di 35 nodi e onda incrociata da sud, mettono uno stop anticipato alla Volvo Cup Melges 24 di Sanremo
 
Il vincitore indiscusso di questa prima tappa viene quindi confermato Saetta, timonata da Alberto Bolzan, con Daniele Cassinari alla tattica, Cesare Claudiani e Michele Giovannini alle scotte e Simone Spagnaro a prua. Segue Giogi di Matteo Balestrero, quindi Arterìa24Ever di Antonio Addari. Allegata trovate la classifica completa.
 
"E' stato un piacere ospitare per il secondo anno consecutivo un evento di questa importanza - commenta Beppe Zaoli, presidente dello Yacht Club Sanremo - abbiamo avuto condizioni insolite per questa zona, ma siamo contenti di essere riusciti a concludere 3 belle prove".
 
"Un weekend quasi estivo lo scorso con gli Optimist ad Alassio e questo decisamente più freddo, prova che sarebbe meglio rimandare le regate di marzo ad aprile - ribadisce Andrea Magni organizzatore della Volvo Cup - abbiamo comunque avuto un weekend eccezionale con condizioni che mettono a dura prova i Melges 24 che ci hanno regalato immagini che riguarderemo volentieri. E poi è sempre piacevole venire allo Yacht Club Sanremo, ci fanno sempre sentire a casa e l'organizzazione è impeccabile!"
 
L'appuntamento con la Volvo Cup Melges 24 è per aprile, dall'8 al 10 a Scarlino, dove si assegnerà contestualmente il titolo italiano. In quell'occasione avverrà anche la premiazione di questa prima tappa.
 
Prossimo evento di Volvo Cup sarà invece con gli Optimist a Scarlino il 26 e 27 maggio per la seconda tappa di Volvo Cup Kinder+Sport.

Commenti

Alessandro Turchetto (non verificato)

Quando vedo le immagini, per esempio la foto #1 mi rendo conto che ... sono davvero giocattoli americani, perfettamente prossimi anche alla mentalità di alcuni italiani che vogliono vincere qualcosa, fingendosi sportivi, credendo di essere velisti e marinai mentre rimangono solamente consumatori di immagini costose! Certo, non sono stato leggero ma avete mai guardato le immagini di un Joker o di un Asso 99 dove tutto, dico tutto, l'equipaggio collabora con gesti atletici e marinaresci importanti alla conduzione della barca e quelli che fanno di meno danzano al trapezio in maniera dinamica per lavorare l'onda, non rimanendo proni e statici in una posizione improbabile quanto inutile dietro una draglia finta chesembra messa lì solamente per dire che siamo su barche classificate come d'altura! E almeno intercalassero qualche percorso in mare aperto o con lati di qualche miglio, altrimenti perchè non si dotano di una Star che su un bastone o su un percorso Olimpico è infinitamente meglio? Non vi piace la Star, bene provate a pensare ad un 470, un Finn, un 505 un FD od a qualsiasi altra deriva! Perchè complicarsi la vita con barche così più costose, complesse da portare sul luogo della regata, intrinsecamente meno sportive nella loro conduzione? Credo di saperlo: perchè i compiti sono perfettamente suddivisi: timoniere, prodiere e talvolta tattico sono velisti "veri" mentre i due centristi, sedicenti sail trimmer, nella loro posizione supina e passiva di sandwich sono coloro che poi vanno a prendere il premio e diranno ai futuri nipoti: "io c'ero" anche se tale frase ha un significato lievemente diverso, normalmente del tipo "io pagavo per tutto ciò". Del resto quanto vado dicendo è confermato dal fatto che timoniere, prodiere e tattico provengono sempre dalle classi che ho precedentemente citato, in esse si sono distinti ma non hanno più voglia o possibilità di rimanervi in posizione di vertice perchè là il livello richiede effettivamente molto lavoro, allenamento, dedizione e capacità di mettersi in gioco (allocuzione gentile per dire "saper perdere" perchè nello sport vero per ogni vittoria ci sono almeno dieci sconfitte) mentre hanno tutto l'interesse a stare al gioco poichè su queste barche sono estremamente richiesti, portano vele, messe a punto, esperienza e tanti altri elementi semplicemente ... impagabili o forse mai pagati abbastanza! Tutto ciò è un po' triste: continuate a rimanere a sandwich ma rendetevi conto che in altre barche, per esempio nei Figaro, la zavorra mobile umana è stata sostituita da serbatoi d'acqua mentre i pochi presenti a bordo - spesso uno solo, talvolta due o tre - sono veri velisti ed atleti completi che, oltre a portare la barca devono anche gestire il posizionamento delle zavorre, facendo della vela uno sport completo di gesti atletici e di competenza marinaresca come di attitudine alla tecnica ed alla tattica della regata. Forse non è per tutti, certamente si suda e si fatica ma quello, anche quello come le derive, non c'è dubbio, è davvero sport!