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Nando (non verificato)

Caro Direttore, come essere piu d’accordo sulla evidente, ed imparagonabile supremazia del fantastico “duo nazionale” TITA-BANTI, alle cui vittorie si fa ormai fatica a stare dietro. Nemmeno il tempo di un riconoscimento sportivo, che hanno già inanellato l’ennesima successiva vittoria. Bravi ed ineguagliabili campioni, come l’Italia velica (e non solo) non ne vedeva da tempo. Eppure, la nostra dirigenza sportiva ancora fatica a riconoscere fattivamente il valore e l’efficacia del lavoro di squadra. O meglio ne parla e ne esalta le necessità e l’importanza, nelle aule e davanti ai microfoni. Ma nel concreto,….eccezion fatta per il citato caso dei due campioni olimpici, siamo ancora agli albori. Mi spiego. Leggo tra i candidati al “Velista dell’anno FIV” altri nomi illustri, tra cui mi sta “particolarmente a cuore” quello di Enrico Chieffi, avversario di un tempo, amico da sempre, compagno di avventura nelle ultime due stagioni a bordo della classe Star. Candidato per “essersi distinto per i risultati di assoluto valore internazionale” (citazione). A meno che non mi sfugga qualcosa, il riferimento è con buona probabilità al titolo di Campioni Europei classe Star 2021 conquistato da CHIEFFI- (COLANINNO) lo scorso maggio a Spalato. Aggiungo: titolo per il quale all’epoca, il sito della Federvela non sprecò nemmeno una parola. Oggi la FIV se ne ricorda! O almeno parzialmente. Candida a “Velista dell’anno” il timoniere e lascia fuori da ogni citazione il prodiere, l’altra metà del team che ha portato alla vela italiana un titolo continentale. E il gioco di squadra? Il valore del Team tanto decantato (o forse strumentalizzato) dai professoroni che nelle orge dei dibattiti politico-sportivi salgono in cattedra? Immaginiamo che di una squadra di calcio citassero per un risultato finale di una partita centrocampisti ed attaccanti, dimenticando portiere e difesa… Nulla di nuovo. Nulla di diverso. Niente di innovativo. Un problema annoso, trito e ritrito che, quando sembra aver messo tutti d’accordo, viene puntualmente risucchiato dalla mentalità obsoleta che lo possiede. Se la nostra vela fa fatica a crescere, in fondo, è anche a causa di questa mentalità troglodita che, a dispetto di quanto si tenta e stenta a mettere in vetrina, rimarrà sempre un passo indietro. Eccezzion fatta per i “SS. TITA –BANTI”, inconsapevoli salvatori della Patria, e del “sistema”.