la situazione economica generale non è delle migliori. La nautica da diporto è l'espressione di economie in salute. Certo è che in condizioni economiche di crisi il superfluo si riduce o manca completamente. Ora, analizziamo le motivazioni di acquisto di una imbarcazione da diporto: passare in barca una vacanza. Ma fino a che punto questa motivazione è giustificata dai costi che un armatore deve sostenere? Credo proprio di no. La mia ultima crociera, con la mia imbarcazione, conclusasi il 15 agosto, mi ha dato conferma di quanto sostengo da tempo. I costi elevati per gli ormeggi in marina che solo un cieco potrebbe definire tali. Ecco i prezzi: Filicudi, ormeggio alle boe 50 euro, nessun servizio,giudizio negativo. Tropea 67 euro, tutti i servizi di un marina, ottimo. Vulcano, cala ponente, un pontile traballante dove non hanno i riduttori per la corrente elettrica, dove l'acqua è razionata e dove le docce, con acqua fredda sono a gettoni e dove il prezzo richiesto è stato di 130 euro, ladri. In quest'utimo ho mollato gli ormeggi e sono andato in rada, molto meglio. Cefalù, un poco meglio di Vulcano, cioè con acqua e luce ma anche questo senza docce e servizi, costo 100 euro. Traduciamo tutto in lire e ditemi se questi sono prezzi giustificati, considerando che questi "imprenditori=banditi" utilizzano strutture costruite con i nostri soldi, e aggiungo, chi concede loro le concessioni è complice perchè non vigila e calmiera i prezzi. Per quanto sopra detto, non credete che questi prezzi non contribuiscano al disinteresse per la nautica? Per vostra conoscenza, la mia barca è un 37 piedi a vela. Forse conviene che la venda e decida di fare le vacanze prendendo casa con tutti i comfort in uno dei luoghi dove normalmente vado in barca, non avendo persieri e spese di gestione per il resto dell'anno.
Cordiali saluti.
Vincenzo
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03/10/2016 16:10