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22/09/2015 - 13:35
Mini Transat, situazione in lenta evoluzione
Mini Transat, situazione in lenta evoluzione
Pendibene disalbera
SITUATION ROOM - Andrea Pendibene naviga con attrezzatura di fortuna a 40 miglia da La Coruna o Sada, per riportare a casa Pegaso - SPECIALE SU SAILY TV
AGGIORNAMENTO 19:30
Andrea Pendibene prosegue la sua rotta con rig di fortuna verso la costa spagnola (o La Coruna o Sada), che dista ancora oltre 40 miglia. Sulla sua zona c'è vento leggero da molte ore e la sua velocità è tra 0.5 e 2 nodi. In arrivo nelle 24 ore un rinforzo a 10-12 nodi e nelle 48 ore a 20-23 nodi. Il piano resta riportare a casa la barca, senza abbandonarla. La Marina Militare italiana si sta muovendo anche in connessione con quella spagnola.
La regata in corso - La flotta in gara è baciata da 20 nodi in poppa filo, si bordeggia con il gennaker a medie elevate, i primi Proto sono a circa 500 miglia dall'arrivo (!) e i primi Serie a 6-700. Una cavalcata senza problemi. Quelli, i problemi, sono rimasti lassù, nel grappolo di barche ghermite dal super-groppo che ha fatto parecchi danni. Bene Andrea Fornaro, che continua a guadagnare, è 23° e a sua volta a 730 miglia da Lanzarote. Tra i Serie nei primi 10 ci sono 3 Offcet 650, tre Pogo 3, due Nacira, 1 Argo e 1 Pogo 2...
Tra i Proto tutti i favoriti in testa, con un altro passo, più le inossidabilio come 667 (quarta). Balbetta un po' l'oggetto misterioso 888, solo ottavo (tanto per restare in tema numerico). Michele Zambelli è 14° a 140 miglia dal primo e a 700 miglia da Lanzarote (solo 30 miglia davanti a Fornaro), Alberto Bona lo segue 15° a 5-6 miglia, stanno facendo la regata insieme, evidentemente frutto del routing studiato con Riccardo Apolloni. Se si staccassero almeno uno potrebbe provare ad attaccare, meriterebbero di stare nella top 10, anche se qui sembrano indiavolati.
AGGIORNAMENTO 10:10
Al momento del disalberamento c'erano 40 nodi e frangenti, in una grandinata improvvisa e non prevista da nessun modello meteo. Ecco spiegati i 12 ritiri e due disalberamenti. Andrea era al posto sbagliato nel momento sbagliato. Stanotte una nave assistenza lo ha affiancato, ma lui resta a bordo di Pegaso. Non ci sono ancora foto. Gli scenari possibili: traino (e ritiro) o abbandono della barca... Gli altri italiani
Il disalberamento di Pegaso Italian Navy 883 è avvenuto nel cuore di una notte tragica, sulla parte più a Nord della flotta della Mini è piombata una bomba d'acqua con grandine e soprattutto vento a 40 nodi. Un fronte non previsto da nessun modello, inatteso, e perciò più devastante. I 12 ritiri per avarie varie (e due disalberamenti) si spiegamo così.
Stamattina una nave dell'assistenza ha affiancato Pegaso e ha riferito che la barca del navigatore italiano Andrea Pendibene ha disalberato. Non ci sono ancora foto nè dettagli per capire il modo e il punto del disalberamento. Quanto è accaduto dopo lascia aperti vari scenari: Pendibene non è stato messo al sicuro sulla nave. Questo è dovuto sicuramente alla sua scelta di restare sulla barca, sperando di arrivare a terra e in qualche modo continuare la regata.
Tuttavia la situazione resta molto delicata: si trova a oltre 50 miglia dal porto più vicino, e senza albero fa una velocità di 1-2 nodi. Di questo passo impiegherebbe molti giorni, troppi per restare in sicurezza. L'alta pressione (temporali improvvisi a parte) per ora tiene, ma sono in arrivo depressioni, e affrontarle con la barca ferita non è consigliabile. Non in quel tratto di mare, tra i più pericolosi al mondo.
La Marina Militare si è attivata, dallo shore team guidato da Giovanna Valsecchi alla Sezione Vela di La Spezia dove ha base Pegaso, oltre a Marivela, sono in corso contatti con la Direzione della Corsa per stabilire il da farsi. Le ipotesi possono essere un traino (scenario che comporterebbe il ritiro definitivo dalla regata, ma adesso la sicurezza passa in primo piano), e che può però essere attuato solo in condizioni meteomarine clementi, con mare calmo. Oppure l'alternativa più dolorosa, quella che Andrea sta cercando di evitare fino all'ultimo: abbandonare la barca e salire sulla nave in salvo. La barca sarebbe comunque recuperabile anche in seguito, operazione non scontata nè semplice, ma già fatta più volte.
Due note stonate in questo frangente non rendono giustizia al tanto sbandierato "Esprit Mini", la solidarietà marinaresca che unisce tutti i navigatori di queste barche: la difficoltà di stabilire contatti con la direzione della corsa, e quindi con la Classe Mini internazionale, confermate dalla mancanza di notizie sul sito della regata (fermo alle 10 di oggi al bottone arancione); e l'analogo disinteresse, almeno per il momento, da parte della Classe Mini italiana. Sul sito classemini.it non c'è traccia del problema di Pendibene nè di quello di Cuciuc, alle 10 l'ultima news riguarda la situazione dei Proto.
La nostra redazione resta in contatto con lo shore team di Pendibene e con la Marina Militare, oltre che con l'ufficio stampa della regata, per darvi tutti gli aggionamenti prima possibile. Tra poco su Saily TV una serie di interviste in banchina a Douarnenez, con interessanti spiegazioni tecniche e umane da parte anche di Andrea Pendibene sulle difficoltà e la bellezza di una Mini Transat.
Gli altri italiani: 14° Michele Zambelli e 15° Alberto Bona, i due continuano a navigare insieme, quasi a vista, dalla partenza. Il distacco dai primi è salito rispettivamente a 127 e 135 miglia, non uno scherzo. Tra i Serie resta solo Andrea Fornaro, che prosegue la sua rimonta ed è 25° (subito alle spalle di Roland Ventura, l'altro italo-francese), a circa 80 miglia dai leader. Ricordiamo che al via i Proto erano 26 e i Serie 44.
AGGIORNAMENTO 07:15
Andrea Pendibene, maledetta Mini Transat: Pegaso ha disalberato. Questa la scoperta di stamattina, appena la nave e' stata a portata radio. Maggiori dettagli piu' tardi. AGGIORNAMENTI 23:00 Il Golfo di Biscaglia, nonostante il vento non fortissimo riportato tra 12 e 20 nodi, sta facendo una dura selezione sulla flotta della Mini Transat. Molti sono i ritiri, un disalberamento, un ferito (già in porto), e anche due italiani coinvolti.
ULTIM'ORA - Il navigatiore toscano della Marina Militare ha azionato il bottone di presenza a bordo, ma Pegaso fa prua verso Est a velocità minima di 2 nodi. Una nave si dirige verso la sua posizione. Federico Cuciuc sta per arrivare a La Coruna forse per una riparazione e ripartire. Una decina di ritiri o soste forzate, un disalberamento. Aggiornamenti annunciati per mercoledi mattina
Andrea Pendibene, dalle 19 di oggi, sul tracking ha evidenziato una rotta anomala, verso Est, a differenza di tutta la flotta che procede a Sud, e una velocità crollata a 2,5 nodi. Dopo un paio d’ore la direzione corsa, come riportato dal sito ufficiale, ha comunicato che lo skipper della Marina Militare ha azionato il bottone di presenza a bordo.
Questa manovra viene fatta dai navigatori quando la rotta e l’andatura della barca segnalata dal gps sono anomale, e serve ad avvisare che lo skipper non è caduto in mare. Non è una richiesta di soccorso, sos o epirb, ma attiva comunque una delle navi o barche assistenza al seguito della regata. Il sito promette aggiornamenti e dettagli per la mattinata di domani (mercoledì).
Secondo Giovanna Valsecchi, la navigatrice che affianca Andrea nel team, una nave potrebbe essere nei paraggi di Pegaso prima di mezzanotte. Lo skipper italiano a quel punto sarebbe in grado di comunicare con il VHF e dare maggiori spiegazioni sulla situazione a bordo. Aggiornamenti seguiranno appena possibile.
Francesco Cuciuc sempre secondo il sito della Mini Transat, farebbe rotta su La Coruna. Anche in questo caso la notizia si ferma a questo. Tra gli indizi su cosa può essere successo a bordo del suo Zero & T, da considerare che un paio di ore dopo il via, quando lo avevamo affiancato con una barca stampa, ci aveva detto contrariato di aver rotto il punto di scotta della randa. Federico procede a buona velocità in poppa verso la costa quindi potrebbe trattarsi solo di fare questa riparazione e ripartire.
Altri problemi
- Gilles Avril ha disalberato e deciso di abbandonare la barca e farsi rimorchiare.
- Romain Mouchel ferita ai legamenti di un dito, fermo in porto e in ospedale per accertamenti a seguito dei quali prenderà una decisione sulla regata
- Dominik Lenk stop a La Coruna per problemi di energia, spera di riparare e ripartire
- Carlos Lizancos fermo a Gijon con un timone in avaria, vorrebbe riparare e riprendere la corsa
- Eveillard fa rotta su La Coruna per problemi imprecisati all’attrezzatura
- Florian Lakeman, tedesco, è malato e ha deciso di abbandonare
- Aymeric Blin in rotta per La Coruna e ha attivato il bottone di presenza a bordo
- Pilar Pasanau la spagnola è in rotta per La Coruna e ha attivato il bottone di presenza a bordo come Pendibene
DAY 3
Rimescolamento parziale, il vento da Nord non è ancora arrivato con la forza attesa. La flotta abbastanza compatta al passaggio di Capo Finisterre. Gli italiani: Alberto Bona 9°, Michele Zambelli 13° tra i Proto. Nei Serie i nostri faticano un po’: 33° Andrea Fornaro, 35° Andrea Pendibene, 39° Federico Cuciuc. I ritirati salgono a tre. Tanta strategia nei prossimi giorni - SPECIALE SU SAILY TV – GALLERY FOTO
Terza notte di navigazione per i solitari della Mini Transat. Le barche più potenti e performanti allungano, sia nei Proto che nei Serie (con qualche eccezione), ma la flotta non si allunga più di tanto. Tra il primo e l’ultimo ci sono un centinaio miglia, dopo circa 320 dalla partenza, e quando ancora ne mancano 900 a Lanzarote, ma il gruppo resta compatto in 30-40 miglia.
Gli italiani: Alberto Bona ha ceduto il passo nella notte ai Proto più nuovi e “muscolari” al lasco, ed è 9° a 44 miglia dal leader David Baudart (865), Michele Zambelli è 13° a 48 miglia.
Nei Serie, in fuga c’è ian Lipinski (866), seguito da Benoit Hantzperg (871) e Julien Pulve (880). Per il momento i tre skipper italiani di questa classe restano nel gruppone senza segni di rimonta: Andrea Fornaro (Sideral 857) è 33° a 45 miglia dal leader (praticamente lo stesso distacco che ha Bona dal primo Proto), Andrea Pendibene (Pegaso Italian Navy 883) è 35° a 47 miglia, e Federico Cuciuc (Zero & T 556) è 39° a 61 miglia dal primo. Per il momento dai contatti radio con alcuni skipper gli organizzatori non hanno riportato notizie dagli italiani.
La tappa è praticamente a un quarto della sua durata, che sarà più lunga del previsto per il vento medio e leggero. Questo vento poi non è disteso uniformemente sul campo di regata e quindi – al di là delle prestazioni delle barche in assoluto – conterà ancora molto la strategia e la scelta di rotta. Dunque possiamo sperare (e tifare) per un recupero degli italiani nei Serie, con barche che hanno potenzialità per migliorare la classifica. E che Bona e Zambelli restino nelle posizioni comunque di avanguardia… Forza ragazzi.
Il meteo nei prossimi giorni si annuncia ancora clemente con i Mini: vento medio da Nord e quindi da poppa, sui 10 nodi con punte locali a 20-23 (beato chi le prende), e poi nuovo calo nella discesa del Portogallo. Un po’ d’aria da Est al traverso di Gibilterra e poi calo diffuso e delicato avvicinamento al traguardo della prima tappa.
AGGIORNAMENTO 19:30
Andrea Pendibene prosegue la sua rotta con rig di fortuna verso la costa spagnola (o La Coruna o Sada), che dista ancora oltre 40 miglia. Sulla sua zona c'è vento leggero da molte ore e la sua velocità è tra 0.5 e 2 nodi. In arrivo nelle 24 ore un rinforzo a 10-12 nodi e nelle 48 ore a 20-23 nodi. Il piano resta riportare a casa la barca, senza abbandonarla. La Marina Militare italiana si sta muovendo anche in connessione con quella spagnola.
La regata in corso - La flotta in gara è baciata da 20 nodi in poppa filo, si bordeggia con il gennaker a medie elevate, i primi Proto sono a circa 500 miglia dall'arrivo (!) e i primi Serie a 6-700. Una cavalcata senza problemi. Quelli, i problemi, sono rimasti lassù, nel grappolo di barche ghermite dal super-groppo che ha fatto parecchi danni. Bene Andrea Fornaro, che continua a guadagnare, è 23° e a sua volta a 730 miglia da Lanzarote. Tra i Serie nei primi 10 ci sono 3 Offcet 650, tre Pogo 3, due Nacira, 1 Argo e 1 Pogo 2...
Tra i Proto tutti i favoriti in testa, con un altro passo, più le inossidabilio come 667 (quarta). Balbetta un po' l'oggetto misterioso 888, solo ottavo (tanto per restare in tema numerico). Michele Zambelli è 14° a 140 miglia dal primo e a 700 miglia da Lanzarote (solo 30 miglia davanti a Fornaro), Alberto Bona lo segue 15° a 5-6 miglia, stanno facendo la regata insieme, evidentemente frutto del routing studiato con Riccardo Apolloni. Se si staccassero almeno uno potrebbe provare ad attaccare, meriterebbero di stare nella top 10, anche se qui sembrano indiavolati.
AGGIORNAMENTO 10:10
Al momento del disalberamento c'erano 40 nodi e frangenti, in una grandinata improvvisa e non prevista da nessun modello meteo. Ecco spiegati i 12 ritiri e due disalberamenti. Andrea era al posto sbagliato nel momento sbagliato. Stanotte una nave assistenza lo ha affiancato, ma lui resta a bordo di Pegaso. Non ci sono ancora foto. Gli scenari possibili: traino (e ritiro) o abbandono della barca... Gli altri italiani
Il disalberamento di Pegaso Italian Navy 883 è avvenuto nel cuore di una notte tragica, sulla parte più a Nord della flotta della Mini è piombata una bomba d'acqua con grandine e soprattutto vento a 40 nodi. Un fronte non previsto da nessun modello, inatteso, e perciò più devastante. I 12 ritiri per avarie varie (e due disalberamenti) si spiegamo così.
Stamattina una nave dell'assistenza ha affiancato Pegaso e ha riferito che la barca del navigatore italiano Andrea Pendibene ha disalberato. Non ci sono ancora foto nè dettagli per capire il modo e il punto del disalberamento. Quanto è accaduto dopo lascia aperti vari scenari: Pendibene non è stato messo al sicuro sulla nave. Questo è dovuto sicuramente alla sua scelta di restare sulla barca, sperando di arrivare a terra e in qualche modo continuare la regata.
Tuttavia la situazione resta molto delicata: si trova a oltre 50 miglia dal porto più vicino, e senza albero fa una velocità di 1-2 nodi. Di questo passo impiegherebbe molti giorni, troppi per restare in sicurezza. L'alta pressione (temporali improvvisi a parte) per ora tiene, ma sono in arrivo depressioni, e affrontarle con la barca ferita non è consigliabile. Non in quel tratto di mare, tra i più pericolosi al mondo.
La Marina Militare si è attivata, dallo shore team guidato da Giovanna Valsecchi alla Sezione Vela di La Spezia dove ha base Pegaso, oltre a Marivela, sono in corso contatti con la Direzione della Corsa per stabilire il da farsi. Le ipotesi possono essere un traino (scenario che comporterebbe il ritiro definitivo dalla regata, ma adesso la sicurezza passa in primo piano), e che può però essere attuato solo in condizioni meteomarine clementi, con mare calmo. Oppure l'alternativa più dolorosa, quella che Andrea sta cercando di evitare fino all'ultimo: abbandonare la barca e salire sulla nave in salvo. La barca sarebbe comunque recuperabile anche in seguito, operazione non scontata nè semplice, ma già fatta più volte.
Due note stonate in questo frangente non rendono giustizia al tanto sbandierato "Esprit Mini", la solidarietà marinaresca che unisce tutti i navigatori di queste barche: la difficoltà di stabilire contatti con la direzione della corsa, e quindi con la Classe Mini internazionale, confermate dalla mancanza di notizie sul sito della regata (fermo alle 10 di oggi al bottone arancione); e l'analogo disinteresse, almeno per il momento, da parte della Classe Mini italiana. Sul sito classemini.it non c'è traccia del problema di Pendibene nè di quello di Cuciuc, alle 10 l'ultima news riguarda la situazione dei Proto.
La nostra redazione resta in contatto con lo shore team di Pendibene e con la Marina Militare, oltre che con l'ufficio stampa della regata, per darvi tutti gli aggionamenti prima possibile. Tra poco su Saily TV una serie di interviste in banchina a Douarnenez, con interessanti spiegazioni tecniche e umane da parte anche di Andrea Pendibene sulle difficoltà e la bellezza di una Mini Transat.
Gli altri italiani: 14° Michele Zambelli e 15° Alberto Bona, i due continuano a navigare insieme, quasi a vista, dalla partenza. Il distacco dai primi è salito rispettivamente a 127 e 135 miglia, non uno scherzo. Tra i Serie resta solo Andrea Fornaro, che prosegue la sua rimonta ed è 25° (subito alle spalle di Roland Ventura, l'altro italo-francese), a circa 80 miglia dai leader. Ricordiamo che al via i Proto erano 26 e i Serie 44.
AGGIORNAMENTO 07:15
Andrea Pendibene, maledetta Mini Transat: Pegaso ha disalberato. Questa la scoperta di stamattina, appena la nave e' stata a portata radio. Maggiori dettagli piu' tardi. AGGIORNAMENTI 23:00 Il Golfo di Biscaglia, nonostante il vento non fortissimo riportato tra 12 e 20 nodi, sta facendo una dura selezione sulla flotta della Mini Transat. Molti sono i ritiri, un disalberamento, un ferito (già in porto), e anche due italiani coinvolti.
ULTIM'ORA - Il navigatiore toscano della Marina Militare ha azionato il bottone di presenza a bordo, ma Pegaso fa prua verso Est a velocità minima di 2 nodi. Una nave si dirige verso la sua posizione. Federico Cuciuc sta per arrivare a La Coruna forse per una riparazione e ripartire. Una decina di ritiri o soste forzate, un disalberamento. Aggiornamenti annunciati per mercoledi mattina
Andrea Pendibene, dalle 19 di oggi, sul tracking ha evidenziato una rotta anomala, verso Est, a differenza di tutta la flotta che procede a Sud, e una velocità crollata a 2,5 nodi. Dopo un paio d’ore la direzione corsa, come riportato dal sito ufficiale, ha comunicato che lo skipper della Marina Militare ha azionato il bottone di presenza a bordo.
Questa manovra viene fatta dai navigatori quando la rotta e l’andatura della barca segnalata dal gps sono anomale, e serve ad avvisare che lo skipper non è caduto in mare. Non è una richiesta di soccorso, sos o epirb, ma attiva comunque una delle navi o barche assistenza al seguito della regata. Il sito promette aggiornamenti e dettagli per la mattinata di domani (mercoledì).
Secondo Giovanna Valsecchi, la navigatrice che affianca Andrea nel team, una nave potrebbe essere nei paraggi di Pegaso prima di mezzanotte. Lo skipper italiano a quel punto sarebbe in grado di comunicare con il VHF e dare maggiori spiegazioni sulla situazione a bordo. Aggiornamenti seguiranno appena possibile.
Francesco Cuciuc sempre secondo il sito della Mini Transat, farebbe rotta su La Coruna. Anche in questo caso la notizia si ferma a questo. Tra gli indizi su cosa può essere successo a bordo del suo Zero & T, da considerare che un paio di ore dopo il via, quando lo avevamo affiancato con una barca stampa, ci aveva detto contrariato di aver rotto il punto di scotta della randa. Federico procede a buona velocità in poppa verso la costa quindi potrebbe trattarsi solo di fare questa riparazione e ripartire.
Altri problemi
- Gilles Avril ha disalberato e deciso di abbandonare la barca e farsi rimorchiare.
- Romain Mouchel ferita ai legamenti di un dito, fermo in porto e in ospedale per accertamenti a seguito dei quali prenderà una decisione sulla regata
- Dominik Lenk stop a La Coruna per problemi di energia, spera di riparare e ripartire
- Carlos Lizancos fermo a Gijon con un timone in avaria, vorrebbe riparare e riprendere la corsa
- Eveillard fa rotta su La Coruna per problemi imprecisati all’attrezzatura
- Florian Lakeman, tedesco, è malato e ha deciso di abbandonare
- Aymeric Blin in rotta per La Coruna e ha attivato il bottone di presenza a bordo
- Pilar Pasanau la spagnola è in rotta per La Coruna e ha attivato il bottone di presenza a bordo come Pendibene
DAY 3
Rimescolamento parziale, il vento da Nord non è ancora arrivato con la forza attesa. La flotta abbastanza compatta al passaggio di Capo Finisterre. Gli italiani: Alberto Bona 9°, Michele Zambelli 13° tra i Proto. Nei Serie i nostri faticano un po’: 33° Andrea Fornaro, 35° Andrea Pendibene, 39° Federico Cuciuc. I ritirati salgono a tre. Tanta strategia nei prossimi giorni - SPECIALE SU SAILY TV – GALLERY FOTO
Terza notte di navigazione per i solitari della Mini Transat. Le barche più potenti e performanti allungano, sia nei Proto che nei Serie (con qualche eccezione), ma la flotta non si allunga più di tanto. Tra il primo e l’ultimo ci sono un centinaio miglia, dopo circa 320 dalla partenza, e quando ancora ne mancano 900 a Lanzarote, ma il gruppo resta compatto in 30-40 miglia.
Gli italiani: Alberto Bona ha ceduto il passo nella notte ai Proto più nuovi e “muscolari” al lasco, ed è 9° a 44 miglia dal leader David Baudart (865), Michele Zambelli è 13° a 48 miglia.
Nei Serie, in fuga c’è ian Lipinski (866), seguito da Benoit Hantzperg (871) e Julien Pulve (880). Per il momento i tre skipper italiani di questa classe restano nel gruppone senza segni di rimonta: Andrea Fornaro (Sideral 857) è 33° a 45 miglia dal leader (praticamente lo stesso distacco che ha Bona dal primo Proto), Andrea Pendibene (Pegaso Italian Navy 883) è 35° a 47 miglia, e Federico Cuciuc (Zero & T 556) è 39° a 61 miglia dal primo. Per il momento dai contatti radio con alcuni skipper gli organizzatori non hanno riportato notizie dagli italiani.
La tappa è praticamente a un quarto della sua durata, che sarà più lunga del previsto per il vento medio e leggero. Questo vento poi non è disteso uniformemente sul campo di regata e quindi – al di là delle prestazioni delle barche in assoluto – conterà ancora molto la strategia e la scelta di rotta. Dunque possiamo sperare (e tifare) per un recupero degli italiani nei Serie, con barche che hanno potenzialità per migliorare la classifica. E che Bona e Zambelli restino nelle posizioni comunque di avanguardia… Forza ragazzi.
Il meteo nei prossimi giorni si annuncia ancora clemente con i Mini: vento medio da Nord e quindi da poppa, sui 10 nodi con punte locali a 20-23 (beato chi le prende), e poi nuovo calo nella discesa del Portogallo. Un po’ d’aria da Est al traverso di Gibilterra e poi calo diffuso e delicato avvicinamento al traguardo della prima tappa.
Stefano (non verificato)
fcolivicchi
fcolivicchi