Dopo una presentazione un po' spiazzante, la Lega Vela ha incontrato la FIV e messo a punto gli aspetti normativi, primo fra tutti il riconoscimento federale. Adesso l'idea delle regate in stile Champion's League della vela, già in voga in altri paesi, può decollare anche in Italia
In Europa girava già da un po', la Champion's League della vela, e al di là del nome che scimmiotta fin troppo il calcio, in una impossibile imitazione, l'idea ci sta, lo spazio per creare un nuovo evento non è tantissimo, ma se si parte dalla qualità, dall'alto livello e dal coinvolgimento di isttituzioni e club di massimo grado, il risultato si può raggiungere.
In Europa si sono già costituite 14 National Leagues, dopo il successo della Lega tedesca che ha associato 38 circoli sportivi divisi in due divisioni. Lo scorso anno a Copenaghen si è disputato il primo evento della Sailing Champions League con 23 paesi europei rappresentati dai loro più prestigiosi Clubs.
Per portare anche in Italia la Champion's League della vela, è nata la LIV, Lega Italiana Vela, presentata con una certa pompa magna nientemeno che al CONI lo scorso 25 maggio. Presente il Segretario Generale del Comitato Olimpico Roberto Fabbricini, che ha portato il suo apprezzamento e il suo saluto. Poi il presidente della LIV, Roberto Emanuele de Felice, ha presentato le linee guida su cui si baserà questo sodalizio tra Circoli. C'erano circoli velici di tutta Italia. La FIV era rappresentata dal consigliere Fabrizio Gagliardi, anche se non è stata citata. Così abbiamo letto sui comunicati.
Francamente mi sono chiesto: se un gruppo di club prestigiosi e capaci, e i relativi dirigenti, desiderano "semplicemente" sviluppare anche in Italia un format di regate per club che in Europa sta riscuotendo un grande successo, la Sailing Champions League, c'è proprio bisogno di una nuova entità da fondare, presentare al CONI (che riunisce federazioni di sport olimpici), dotare di un logo tricolore con le velette e un acronimo LIV, un presidente già insediato, e tutto il corollario di cerimonie? Sulle prime, vi dico la verità, mi è sembrata una esagerazione, una imitazione della stessa FIV, e in definitiva persino una provocazione nei confronti dell'ente che ha la titolarità effettiva della gestione dello sport velico in Italia.
Sempre nei comunicati di presentazione, si rendeva conto del fatto che l'obiettivo della LIV è di "riunire in una lega sportiva un consistente numero di prestigiosi e attivi Circolo velici di tutte le zone italiane, nel pieno rispetto dei Principi sportivi del CONI, dello Statuto della FIV e della sua Normativa". A parte la concessione finale, non mancava niente per sentire aria di ennesimo carrozzone. Il riferimento alla Lega Calcio o alla Lega Basket non teneva, perchè in quei casi le Federazioni stesse hanno previsto le Leghe nei rispettivi Statuti. Cosa che non c'è nello Statuto FIV.
Vi confesso che mi dispiaceva pure un po': la Champion's della vela mi piaceva (mi piace), l'idea di un evento in Italia con grandi campioni, copertura mediatica massiccia, creazione di personaggi, interesse del pubblico, tribune, dirette tv... Niente di completamente nuovo, per carità, ma visti i tempi di crisi si tratterebbe di una ripartenza, e quindi è un'occasione da non perdere, da valorizzare, da spingere. Nella quale buttarsi.
I miei dubbi hanno trovato - a quanto pare - una soluzione, con l'incontro dello scorso 24 giugno a Milano, dove i vertici della Federazione Italiana Vela, a partire dal Presidente Carlo Croce, hanno incontrato il Presidente della neonata Lega Italiana Vela Roberto Emanuele de Felice, come cita un comunicato della Federvela "per definire tutti gli aspetti normativi e operativi al fine di trovare un’intesa al formale riconoscimento federale della stessa Lega Vela."
L’incontro è stato positivo, è nata una sinergia tra FIV e LIV, e - per stare sempre al comunicato federale "l’Italia diventa quindi il quattordicesimo paese europeo ad introdurre questo nuovo format di regata innovativo e di grande impatto, sia sportivo che mediatico, che pone al centro del progetto il circolo velico in quanto tale, esaltandone il guidone in una competizione sportiva di livello internazionale con gli altri yacht club, quella Sailing Champions League che coinvolge numerosi circoli velici nel mondo in un circuito di regate."
Croce ha detto anche di aver apprezzato la disponibilità della LIV a "conformarsi alle nostre richieste, nel comune interesse di portare avanti il progetto dell’Italian Champions League e soprattutto di implementare l’attività di squadra dei nostri circoli velici affiliati”.
“Adesso possiamo davvero immergerci nell’organizzazione del kick off di Napoli”, ha spiegato il Presidente della LIV Roberto Emanuele de Felice, “perché essere stati accolti nella famiglia della Federazione Italiana Vela ha dato un notevole impulso di energia al nostro progetto."
E' vero: adesso si. Adesso si può partire a organizzare l'evento iniziale, una regata di selezione a Napoli organizzata dal Reale Yacht Club Canottieri Savoia, tra il 24 e il 26 luglio, per scegliere i due circoli italiani alla Sailing Champions League del 2015, evento clou organizzato in Italia, a Porto Cervo, dallo Yacht Club Costa Smeralda tra il 18 e il 20 settembre. Tutti circoli LIV, e prima ancora FIV. Calendari e date, Ufficiali di Regata, rapporti con l'ISAF, categoria, e altre questioncine burocratiche, ca-va-sans-dire, sono passate al vaglio FIV. Così come il riconoscimento della Lega da parte della FIV (in attesa di ulteriori dettagli) ha ritagliato un ruolo specifico per questa organizzazione.
Di fatto, un super-consorzio di circoli, a livello nazionale anzichè locale come ne abbiamo visti spesso, e per organizzare la super-regata dei Campioni. Messa così, ha la sua logica. Loghi e acronimi lasciano il tempo che trovano. Come il fatto che uno dei circoli promotori sia l'Aniene del presidente CONI Malagò. Ma di sovrapposizioni di cariche siamo talmente pieni da non farci più caso. L'importante è che l'evento non sia a sua volta una sovrapposizione. Come la Nation's Cup di Trieste che nei tempi d'oro portava Paul Cayard e Russell Coutts a sfidarsi negli stessi giorni in cui la FIV faceva la grande festa giovanile della Primavela.
Somma si, confusione no. Se la Lega e la Champion's saranno questo - e non c'è motivo di dubitarne dopo il riconoscimento FIV - avremo uno strumento in più per promuovere e dare visibilità alla grande vela, con una sfida affascinante tra i migliori velisti e yacht club europei. Nella quale Saily sarà in prima fila.
In Europa girava già da un po', la Champion's League della vela, e al di là del nome che scimmiotta fin troppo il calcio, in una impossibile imitazione, l'idea ci sta, lo spazio per creare un nuovo evento non è tantissimo, ma se si parte dalla qualità, dall'alto livello e dal coinvolgimento di isttituzioni e club di massimo grado, il risultato si può raggiungere.
In Europa si sono già costituite 14 National Leagues, dopo il successo della Lega tedesca che ha associato 38 circoli sportivi divisi in due divisioni. Lo scorso anno a Copenaghen si è disputato il primo evento della Sailing Champions League con 23 paesi europei rappresentati dai loro più prestigiosi Clubs.
Per portare anche in Italia la Champion's League della vela, è nata la LIV, Lega Italiana Vela, presentata con una certa pompa magna nientemeno che al CONI lo scorso 25 maggio. Presente il Segretario Generale del Comitato Olimpico Roberto Fabbricini, che ha portato il suo apprezzamento e il suo saluto. Poi il presidente della LIV, Roberto Emanuele de Felice, ha presentato le linee guida su cui si baserà questo sodalizio tra Circoli. C'erano circoli velici di tutta Italia. La FIV era rappresentata dal consigliere Fabrizio Gagliardi, anche se non è stata citata. Così abbiamo letto sui comunicati.
Francamente mi sono chiesto: se un gruppo di club prestigiosi e capaci, e i relativi dirigenti, desiderano "semplicemente" sviluppare anche in Italia un format di regate per club che in Europa sta riscuotendo un grande successo, la Sailing Champions League, c'è proprio bisogno di una nuova entità da fondare, presentare al CONI (che riunisce federazioni di sport olimpici), dotare di un logo tricolore con le velette e un acronimo LIV, un presidente già insediato, e tutto il corollario di cerimonie? Sulle prime, vi dico la verità, mi è sembrata una esagerazione, una imitazione della stessa FIV, e in definitiva persino una provocazione nei confronti dell'ente che ha la titolarità effettiva della gestione dello sport velico in Italia.
Sempre nei comunicati di presentazione, si rendeva conto del fatto che l'obiettivo della LIV è di "riunire in una lega sportiva un consistente numero di prestigiosi e attivi Circolo velici di tutte le zone italiane, nel pieno rispetto dei Principi sportivi del CONI, dello Statuto della FIV e della sua Normativa". A parte la concessione finale, non mancava niente per sentire aria di ennesimo carrozzone. Il riferimento alla Lega Calcio o alla Lega Basket non teneva, perchè in quei casi le Federazioni stesse hanno previsto le Leghe nei rispettivi Statuti. Cosa che non c'è nello Statuto FIV.
Vi confesso che mi dispiaceva pure un po': la Champion's della vela mi piaceva (mi piace), l'idea di un evento in Italia con grandi campioni, copertura mediatica massiccia, creazione di personaggi, interesse del pubblico, tribune, dirette tv... Niente di completamente nuovo, per carità, ma visti i tempi di crisi si tratterebbe di una ripartenza, e quindi è un'occasione da non perdere, da valorizzare, da spingere. Nella quale buttarsi.
I miei dubbi hanno trovato - a quanto pare - una soluzione, con l'incontro dello scorso 24 giugno a Milano, dove i vertici della Federazione Italiana Vela, a partire dal Presidente Carlo Croce, hanno incontrato il Presidente della neonata Lega Italiana Vela Roberto Emanuele de Felice, come cita un comunicato della Federvela "per definire tutti gli aspetti normativi e operativi al fine di trovare un’intesa al formale riconoscimento federale della stessa Lega Vela."
L’incontro è stato positivo, è nata una sinergia tra FIV e LIV, e - per stare sempre al comunicato federale "l’Italia diventa quindi il quattordicesimo paese europeo ad introdurre questo nuovo format di regata innovativo e di grande impatto, sia sportivo che mediatico, che pone al centro del progetto il circolo velico in quanto tale, esaltandone il guidone in una competizione sportiva di livello internazionale con gli altri yacht club, quella Sailing Champions League che coinvolge numerosi circoli velici nel mondo in un circuito di regate."
Croce ha detto anche di aver apprezzato la disponibilità della LIV a "conformarsi alle nostre richieste, nel comune interesse di portare avanti il progetto dell’Italian Champions League e soprattutto di implementare l’attività di squadra dei nostri circoli velici affiliati”.
“Adesso possiamo davvero immergerci nell’organizzazione del kick off di Napoli”, ha spiegato il Presidente della LIV Roberto Emanuele de Felice, “perché essere stati accolti nella famiglia della Federazione Italiana Vela ha dato un notevole impulso di energia al nostro progetto."
E' vero: adesso si. Adesso si può partire a organizzare l'evento iniziale, una regata di selezione a Napoli organizzata dal Reale Yacht Club Canottieri Savoia, tra il 24 e il 26 luglio, per scegliere i due circoli italiani alla Sailing Champions League del 2015, evento clou organizzato in Italia, a Porto Cervo, dallo Yacht Club Costa Smeralda tra il 18 e il 20 settembre. Tutti circoli LIV, e prima ancora FIV. Calendari e date, Ufficiali di Regata, rapporti con l'ISAF, categoria, e altre questioncine burocratiche, ca-va-sans-dire, sono passate al vaglio FIV. Così come il riconoscimento della Lega da parte della FIV (in attesa di ulteriori dettagli) ha ritagliato un ruolo specifico per questa organizzazione.
Di fatto, un super-consorzio di circoli, a livello nazionale anzichè locale come ne abbiamo visti spesso, e per organizzare la super-regata dei Campioni. Messa così, ha la sua logica. Loghi e acronimi lasciano il tempo che trovano. Come il fatto che uno dei circoli promotori sia l'Aniene del presidente CONI Malagò. Ma di sovrapposizioni di cariche siamo talmente pieni da non farci più caso. L'importante è che l'evento non sia a sua volta una sovrapposizione. Come la Nation's Cup di Trieste che nei tempi d'oro portava Paul Cayard e Russell Coutts a sfidarsi negli stessi giorni in cui la FIV faceva la grande festa giovanile della Primavela.
Somma si, confusione no. Se la Lega e la Champion's saranno questo - e non c'è motivo di dubitarne dopo il riconoscimento FIV - avremo uno strumento in più per promuovere e dare visibilità alla grande vela, con una sfida affascinante tra i migliori velisti e yacht club europei. Nella quale Saily sarà in prima fila.
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