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ITANOVANTASEI (non verificato)

La vela "alta" è, da sempre, una ed una sola: le Classi Olimpiche. Tutto il resto, ogni tentativo di urlare o di rendere il nostro sport a misura di strumenti di comunicazione, o è l'ennesimo inganno in termini del "dio" immagine, oppure si riconduce a quel circuito ristretto. C'è un piccolo problema: chi fa davvero vela Olimpica, ha ben poco tempo per pensare ad altro, come per esempio questa nuova iniziativa e, nel contempo, i veri velisti di livello superiore sanno bene che per preparare un equipaggio per una certa barca richiede molto impegno e tempi lunghi per giungere a risultati interessanti, quindi è davvero improbabile trovare stimoli per partecipare ad una simile serie di eventi. A meno che non sia la riedizione di una iniziativa che già esiste da alcuni anni in Italia: non ricordo il suo nome esatto ma, di fatto, vengono invitati i vincitori dei rispettivi campionati a fare una regata con le barche fornite dall'organizzazione. Ovvio che l'unica organizzazione che ha la forza per organizzare un evento simile è, guarda caso, quella che vende più barche e che, sai la coincidenza, offre proprio barche di quel tipo e ... meraviglia delle meraviglie ... risultano sempre vincitori quelli che regatano abitualmente proprio su quelle barche! Cioè quello che dicevo all'inizio: non ci si può improvvisare su una classe se si regata con una differente ed il vantaggio di chi "gioca in casa" è enorme, altro che quello che si può avere nel calcio. Tutti i campi sono rettangolari e le porte hanno determinate misure; al contrario passare da un Nacra 17 ad un 470 oppure da un Meteor ad un 49er ... è qualcosa di molto più impegnativo, talvolta traumatico. Non a caso, la classe (Olimpica) che offre le barche per quell'evento, vede i suoi atleti sempre vincenti, anche perché quelli delle altre Classi Olimpiche, normalmente, non accettano di partecipare a questa partita col "Trucco" (il vantaggio del fattore barca) e disertano la manifestazione, cui invece accorrono i "campioncini" delle classi del nulla, quelli che sono sempre in cerca di qualche affermazione per se stessi e per la propria classe, che però vengono sistematicamente battuti. E allora? Beh il bello della vela è anche la sua grande diversificazione ed è difficile stabilire chi possa essere il migliore in assoluto, ma è davvero difficile che tutti i migliori non siano abitualmente sulle Classi Olimpiche. Al contrario, il brutto della vela consta nell'enorme dispersione nella miriade di classi ed eventi pressoché privi di significato. Troppe classi significa appunto dispersione, cioè non riuscire mai a mettere insieme un calendario di regate e degli eventi decenti per partecipazione e livello: questo sarebbe un problema da risolvere, invece di aggiungere nuovi eventi o nuove formule!