E' la barca più semplice, ma la sua gestione è un rompicapo
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Affaire Assolaser
Interviene l’ILCA
Interviene l’ILCA
L'associazione mondiale della classe Laser, interviene sull’anomalia italiana: negato lo status internazionale alla nuova AICL...
L'associazione mondiale della classe Laser, interviene sull’anomalia italiana: nega il riconoscimento internazionale alla nuova AICL, e conferma Assolaser come proprio rappresentante. Nel weekend delle prime regate dell’anno, la confusione è massima. A Malcesine salta una regata internazionale (*). E adesso le conseguenze per una vicenda gestita con approssimazione rischiano di travolgere anche la politica…
L’affaire Assolaser si allarga e rischia la deflagrazione, come paventato dagli osservatori più attenti agli sviluppi vorticosi delle ultime settimane. L’ILCA (International Laser Class Association), l’associazione mondiale della classe velica più diffusa al mondo, ha infatti negato il riconoscimento internazionale alla nuova associazione AICL (Associazione Italia Classi Laser), recentemente riconosciuta dalla FIV, confermando che il proprio riferimento resta l’Assolaser.
Il mancato riconoscimento internazionale ha alcune conseguenze immediate e molte altre imprevedibili. Ricapitoliamo brevemente l’antefatto: dopo varie vicissitudini, basate soprattutto su alcune modifiche richieste allo Statuto dell’Assolaser per renderlo idoneo ai criteri CONI, e sul mancato allineamento a politiche di gestione dell’attività sportiva, la FIV ha tolto il riconoscimento all’Assolaser, l’associazione che da sempre rappresenta i velisti proprietari di questa popolare deriva. Un tentativo di riavvicinamento, con una riunione culminata con due comunicati apparentemente ottimisti, è poi fallito, e la Federvela si è trovata nella necessità di avere un’associazione che gestisse l’attività Laser con la stagione agli inizi. E’ nata così l’AICL, che ha ottenuto il riconoscimento dal Consiglio Federale FIV di febbraio, all’unanimità.
Il livello nazionale, però, non bastava per svolgere e gestire per intero l’attività agonistica, e così l’AICL ha chiesto di essere riconosciuta anche dall’ILCA, la classe internazionale. Questa richiesta non è stata accolta. E adesso la situazione paradossale è la seguente: in Italia l’attività della classe velica più numerosa e diffusa (dopo l’Optimist) è affidata dalla FIV a un’associazione la quale però non è riconosciuta a livello internazionale, dove invece lo status è mantenuto dall’Assolaser, che in Italia è stata disconosciuta dalla FIV. Un bel rebus, non vi pare? Una sorta di avvitamento a spirale dal quale appare difficile uscire.
Le conseguenze immediate: proprio in questo weekend in tutta Italia si sono svolte le prime regate zonali Laser: soliti grandi numeri e tanta voglia di divertirsi con onde e vento e senza pensare ad altro. Eppure non c’è stato un solo laserista che non abbia dovuto affrontare disagi più o meno grandi derivanti dalla situazione di stallo. Tessere e assicurazioni pagate per un’associazione formalmente disconosciuta, tessere della nuova associazione, regole nuove da immagazzinare sui criteri delle classifiche e delle selezioni, soprattutto giustificatissimi dubbi sul futuro. Tra le conseguenze gravi, si registra la mancata autorizzazione della FIV al club di Malcesine a relazionarsi con ILCA per la prevista organizzazione di una regata internazionale (*). Non proprio una bella figura per l’Italia.
Il 5 marzo, alla vigilia del primo weekend di regate, l’Assolaser ha inviato una lettera riservata a tutti i suoi soci, con un ampio riassunto della vicenda, dicendosi amareggiata per quanto avvenuto, ma decisa a continuare in tutti gli adempimenti quale rappresentante italiana della classe Laser mondiale. E dulcis in fundo, proprio nel weekend delle regate, è arrivato il descritto “no” dell’ILCA all’AICL. Con una postilla significativa: ha invitato formalmente la nuova AICL a non continuare ad annunciare il proprio prossimo riconoscimento internazionale. La lettera dell’ILCA contiene una frase assai chiara, che suona più o meno così: ‘Continuiamo a riconoscere l’Assolaser quale rappresentante per l’Italia e San Marino. Non abbiamo intenzione di riconoscere altre associazioni diverse da Assolaser.’
Con questa ennesima doccia fredda resta, anzi si accresce, l’impressione di una vicenda gestita con approssimazione (anche giuridica), per strappi, senza un progetto e con scarsa lungimiranza anche dal punto di vista politico. La confusione sul tappeto è molta, come le ripercussioni anche internazionali per l’Italia. Si è aperto un fronte tra il nostro paese e l’associazione di classe velica più diffusa al mondo. Le conseguenze come accennato sono ancora tutte da scoprire, e considerando i possibili (anzi assai probabili) ricorsi alla giustizia amministrativa, potenzialmente dirompenti.
Forse non siamo più in tempo per evitare una gigantesca figuraccia, e le relative ripercussioni politiche, non solo a livello nazionale. O forse si, c’è ancora una piccola stradina, dove parlarsi e trovare una soluzione. Per entrare in questa stradina bisogna però lasciare fuori l’orgoglio, gli arroccamenti, e i pressappochismi. Mettersi per una volta dalla parte dei regatanti, dei velisti. E dare un messaggio chiaro al mondo. E’ difficilissimo che ciò accada, e assai più probabile che il contrasto si approfondisca. E per il momento viene in mente solo una parola: perché?
Leggi anche: http://www.saily.it/it/article/caso-assolaser-la-fine-o-linizio
(*) Il presidente della Fraglia Vela Malcesine Gianni Testa ci comunica che la regata Europa Cup si terrà regolarmente e a breve verranno aperte le iscrizioni online sul sito ufficiale Eurilca.
L'associazione mondiale della classe Laser, interviene sull’anomalia italiana: nega il riconoscimento internazionale alla nuova AICL, e conferma Assolaser come proprio rappresentante. Nel weekend delle prime regate dell’anno, la confusione è massima. A Malcesine salta una regata internazionale (*). E adesso le conseguenze per una vicenda gestita con approssimazione rischiano di travolgere anche la politica…
L’affaire Assolaser si allarga e rischia la deflagrazione, come paventato dagli osservatori più attenti agli sviluppi vorticosi delle ultime settimane. L’ILCA (International Laser Class Association), l’associazione mondiale della classe velica più diffusa al mondo, ha infatti negato il riconoscimento internazionale alla nuova associazione AICL (Associazione Italia Classi Laser), recentemente riconosciuta dalla FIV, confermando che il proprio riferimento resta l’Assolaser.
Il mancato riconoscimento internazionale ha alcune conseguenze immediate e molte altre imprevedibili. Ricapitoliamo brevemente l’antefatto: dopo varie vicissitudini, basate soprattutto su alcune modifiche richieste allo Statuto dell’Assolaser per renderlo idoneo ai criteri CONI, e sul mancato allineamento a politiche di gestione dell’attività sportiva, la FIV ha tolto il riconoscimento all’Assolaser, l’associazione che da sempre rappresenta i velisti proprietari di questa popolare deriva. Un tentativo di riavvicinamento, con una riunione culminata con due comunicati apparentemente ottimisti, è poi fallito, e la Federvela si è trovata nella necessità di avere un’associazione che gestisse l’attività Laser con la stagione agli inizi. E’ nata così l’AICL, che ha ottenuto il riconoscimento dal Consiglio Federale FIV di febbraio, all’unanimità.
Il livello nazionale, però, non bastava per svolgere e gestire per intero l’attività agonistica, e così l’AICL ha chiesto di essere riconosciuta anche dall’ILCA, la classe internazionale. Questa richiesta non è stata accolta. E adesso la situazione paradossale è la seguente: in Italia l’attività della classe velica più numerosa e diffusa (dopo l’Optimist) è affidata dalla FIV a un’associazione la quale però non è riconosciuta a livello internazionale, dove invece lo status è mantenuto dall’Assolaser, che in Italia è stata disconosciuta dalla FIV. Un bel rebus, non vi pare? Una sorta di avvitamento a spirale dal quale appare difficile uscire.
Le conseguenze immediate: proprio in questo weekend in tutta Italia si sono svolte le prime regate zonali Laser: soliti grandi numeri e tanta voglia di divertirsi con onde e vento e senza pensare ad altro. Eppure non c’è stato un solo laserista che non abbia dovuto affrontare disagi più o meno grandi derivanti dalla situazione di stallo. Tessere e assicurazioni pagate per un’associazione formalmente disconosciuta, tessere della nuova associazione, regole nuove da immagazzinare sui criteri delle classifiche e delle selezioni, soprattutto giustificatissimi dubbi sul futuro. Tra le conseguenze gravi, si registra la mancata autorizzazione della FIV al club di Malcesine a relazionarsi con ILCA per la prevista organizzazione di una regata internazionale (*). Non proprio una bella figura per l’Italia.
Il 5 marzo, alla vigilia del primo weekend di regate, l’Assolaser ha inviato una lettera riservata a tutti i suoi soci, con un ampio riassunto della vicenda, dicendosi amareggiata per quanto avvenuto, ma decisa a continuare in tutti gli adempimenti quale rappresentante italiana della classe Laser mondiale. E dulcis in fundo, proprio nel weekend delle regate, è arrivato il descritto “no” dell’ILCA all’AICL. Con una postilla significativa: ha invitato formalmente la nuova AICL a non continuare ad annunciare il proprio prossimo riconoscimento internazionale. La lettera dell’ILCA contiene una frase assai chiara, che suona più o meno così: ‘Continuiamo a riconoscere l’Assolaser quale rappresentante per l’Italia e San Marino. Non abbiamo intenzione di riconoscere altre associazioni diverse da Assolaser.’
Con questa ennesima doccia fredda resta, anzi si accresce, l’impressione di una vicenda gestita con approssimazione (anche giuridica), per strappi, senza un progetto e con scarsa lungimiranza anche dal punto di vista politico. La confusione sul tappeto è molta, come le ripercussioni anche internazionali per l’Italia. Si è aperto un fronte tra il nostro paese e l’associazione di classe velica più diffusa al mondo. Le conseguenze come accennato sono ancora tutte da scoprire, e considerando i possibili (anzi assai probabili) ricorsi alla giustizia amministrativa, potenzialmente dirompenti.
Forse non siamo più in tempo per evitare una gigantesca figuraccia, e le relative ripercussioni politiche, non solo a livello nazionale. O forse si, c’è ancora una piccola stradina, dove parlarsi e trovare una soluzione. Per entrare in questa stradina bisogna però lasciare fuori l’orgoglio, gli arroccamenti, e i pressappochismi. Mettersi per una volta dalla parte dei regatanti, dei velisti. E dare un messaggio chiaro al mondo. E’ difficilissimo che ciò accada, e assai più probabile che il contrasto si approfondisca. E per il momento viene in mente solo una parola: perché?
Leggi anche: http://www.saily.it/it/article/caso-assolaser-la-fine-o-linizio
(*) Il presidente della Fraglia Vela Malcesine Gianni Testa ci comunica che la regata Europa Cup si terrà regolarmente e a breve verranno aperte le iscrizioni online sul sito ufficiale Eurilca.
Luca Frascari (non verificato)
Mario Orlich (non verificato)
Paolo (non verificato)
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