PROFILO

22/09/2011 - 19:17

AC34: La Vela è Nuda

Se un appassionato di Vela, dopo aver passato qualche anno in un altro mondo, tornasse sulla terra in questi primi giorni di Settembre, probabilmente non crederebbe ai suoi occhi.

Tra gli appassionanti eventi velici appena conclusi ce ne sarebbero 2 che più di altri lo lascerebbero stupito:
  • I Catamarani AC45 impegnati a Plymouth in Inghilterra nella seconda regata per le Series della America's Cup 34 che si svolgerà nel 2013.
  • Gli altri catamarani Extreme 40' impegnati a Trapani per una delle tappe del circuito internazionale Extreme Sailing Series.
Che cosa è cambiato in questi anni ? Quali sono i nuovi aspetti e le maggiori differenze con il passato che attrarrebbero l’attenzione del nostro velista 'Alieno' ?
 
Innanzitutto verrebbe attratto nel vedere l’elevato grado di tecnologia di questi multiscafi: nuove forme, nuovi materiali, futuristico design degli scafi, e prima fra tutti l'ala rigida al posto della randa tradizionale.
 
Sarebbe impressionato nel vedere le velocità e le accelerazioni di cui sono capaci queste barche con crescenti rischi per gli equipaggi, fanno infatti parte del gioco le scuffie, gli uomini 'a mare' e le collisioni. Le regate si svolgono in quasi tutte le condizioni, con vento molto debole fino a quello intenso alleggerendo il pubblico da attese e rinvii.
 
Allo stesso modo dovrebbe abituarsi ad un modo di regatare diverso, dove si devono prendere decisioni in un attimo, dove le regole tattiche a cui eravamo abituati su altre barche vengono stravolte. Altrettanto stupore avrebbe nel vedere a bordo di queste barche alcuni tra i velisti più famosi che era abituato a ricordare su altre imbarcazioni più tradizionali.
 
Certamente sarebbe colpito dal fatto che questi eventi possano essere seguiti direttamente da terra, sulle tribune o sui moli, in un vero e proprio ‘stadio del mare’ e che gli eventi si svolgono in alcuni delle località più attraenti del mondo (anche Venezia nel 2012-3) sia dal punto di vista velico che turistico.
 
Sarebbe inoltre contento di sapere che tramite un PC (o magari tramite uno smartphone) l'evento possa essere seguito in diretta su Internet, oppure rivisto in differita sempre su internet in qualsiasi momento, magari scegliendo la telecamera più interessante per seguire le manovre e sentire le voci di ogni equipaggio oppure approfondire gli aspetti tattici guardando le immagini dall'elicottero.
 
A questo punto per aiutare il nostro appassionato caduto sulla terra ad avere un quadro completo dovremmo raccontargli cosa è accaduto nella 33AC e come due multiscafi mostruosi si siano sfidati (dopo parecchi di mesi di polemiche e carte bollate) in una battaglia all'ultima tecnologia. La coppa è stata conquistata dagli Americani di BMW-Oracle. Guarda caso il patron di Oracle è proprio Ellison, uno degli uomini più ricchi del mondo, appassionato di vela e fondatore di una delle più importanti aziende di Software con sede in California nella Silicon Valley, proprio dove si stanno evolvendo le maggiori tecnologie legate ad Internet e ad i Social Media.
 
Mentre cerchiamo di spiegare tutto questo non riusciamo a trattenere il nostro disagio, come molti puristi della vela e amanti del Match-Race siamo in parte delusi, queste nuova formula stravolge alcune regole centenarie, impone budget elevati, la crisi economica non aiuta e alcuni storici team hanno gettato la spugna. Si può chiamare ancora vela tutto questo ? Si può chiamare ancora Coppa America ?
 
Ma è proprio quando cerchiamo di trasferire tutto il nostro disappunto al nostro interlocutore 'Alieno' è proprio lui ad interromperci e a folgorarci con le sue sorprendenti parole:
 
‘Aprite gli occhi, il re è nudo, non è la vela che sta cambiando ma tutto il mondo, e in un mondo che cambia alla velocità della luce è fisiologico che anche la vela gli vada dietro'. 'Per attrarre il grande pubblico c'è bisogno di una Formula 1 della Vela e questa Formula 1 non può essere che una evoluzione della Coppa America anche a costo di grandi stravolgimenti'. 'In un momento di grandi cambiamenti la soluzione non può prevedere piccole modifiche, prevede di riavviare il sistema'.
 
Pensavamo di stupire 'l'Alieno' ma non c'è dubbio che siano le sue parole a stupirci, anzi a lasciarci senza replica. Anche se abbiamo visioni diverse, anche se non crediamo agli Ufo, siamo pronti a ricrederci, volevamo spiegarli qualcosa ma forse è avvenuto proprio il contrario. Con la scusa di rifletterci un po' sopra, stasera inviteremo ‘l’Alieno’ sulla nostra barca a bere un bicchiere di vino............per fortuna ci sono tanti modi di interpretare la vela, e di sera in pozzetto, per adesso siamo ancora tutti uguali.
Tra gli appassionanti eventi velici appena conclusi ce ne sarebbero 2 che più di altri lo lascerebbero stupito:
I Catamarani AC45 impegnati a Plymouth in Inghilterra nella seconda regata per le Series della America's Cup 34 che si svolgerà nel 2013.
Gli altri catamarani Extreme 40' impegnati a Trapani per una delle tappe del circuito internazionale Extreme Sailing Series.
Che cosa è cambiato in questi anni ? Quali sono i nuovi aspetti e le maggiori differenze con il passato che attrarrebbero l’attenzione del nostro velista 'Alieno' ?
Innanzitutto verrebbe attratto nel vedere l’elevato grado di tecnologia di questi multiscafi: nuove forme, nuovi materiali, futuristico design degli scafi, e prima fra tutti l'ala rigida al posto della randa tradizionale.
 
Sarebbe impressionato nel vedere le velocità e le accelerazioni di cui sono capaci queste barche con crescenti rischi per gli equipaggi, fanno infatti parte del gioco le scuffie, gli uomini 'a mare' e le collisioni. Le regate si svolgono in quasi tutte le condizioni, con vento molto debole fino a quello intenso alleggerendo il pubblico da attese e rinvii.
 
Allo stesso modo dovrebbe abituarsi ad un modo di regatare diverso, dove si devono prendere decisioni in un attimo, dove le regole tattiche a cui eravamo abituati su altre barche vengono stravolte. Altrettanto stupore avrebbe nel vedere a bordo di queste barche alcuni tra i velisti più famosi che era abituato a ricordare su altre imbarcazioni più tradizionali.
 
Certamente sarebbe colpito dal fatto che questi eventi possano essere seguiti direttamente da terra, sulle tribune o sui moli, in un vero e proprio ‘stadio del mare’ e che gli eventi si svolgono in alcuni delle località più attraenti del mondo (anche Venezia nel 2012-3) sia dal punto di vista velico che turistico.
 
Sarebbe inoltre contento di sapere che tramite un PC (o magari tramite uno smartphone) l'evento possa essere seguito in diretta su Internet, oppure rivisto in differita sempre su internet in qualsiasi momento, magari scegliendo la telecamera più interessante per seguire le manovre e sentire le voci di ogni equipaggio oppure approfondire gli aspetti tattici guardando le immagini dall'elicottero.
 
A questo punto per aiutare il nostro appassionato caduto sulla terra ad avere un quadro completo dovremmo raccontargli cosa è accaduto nella 33AC e come due multiscafi mostruosi si siano sfidati (dopo parecchi di mesi di polemiche e carte bollate) in una battaglia all'ultima tecnologia. La coppa è stata conquistata dagli Americani di BMW-Oracle. Guarda caso il patron di Oracle è proprio Ellison, uno degli uomini più ricchi del mondo, appassionato di vela e fondatore di una delle più importanti aziende di Software con sede in California nella Silicon Valley, proprio dove si stanno evolvendo le maggiori tecnologie legate ad Internet e ad i Social Media.
 
Ma mentre cerchiamo di spiegare tutto questo non riusciamo a trattenere il nostro disagio, come molti puristi della vela e amanti del Match-Race siamo in parte delusi, queste nuova formula stravolge alcune regole centenarie, impone budget elevati, la crisi economica non aiuta e alcuni storici team hanno gettato la spugna. Si può chiamare ancora vela tutto questo ? Si può chiamare ancora Coppa America ?
 
Ma è proprio quando cerchiamo di trasferire tutto il nostro disappunto al nostro interlocutore 'Alieno' è proprio lui ad interromperci e a folgorarci con le sue sorprendenti parole:
 
‘Aprite gli occhi, il re è nudo, non è la vela che sta cambiando ma tutto il mondo, e in un mondo che cambia alla velocità della luce è fisiologico che anche la vela gli vada dietro'. 'Per attrarre il grande pubblico c'è bisogno di una Formula 1 della Vela e questa Formula 1 non può essere che una evoluzione della Coppa America anche a costo di grandi stravolgimenti'. 'In un momento di grandi cambiamenti la soluzione non può prevedere piccole modifiche, prevede di riavviare il sistema'.
 
Pensavamo di stupire 'l'Alieno' ma non c'è dubbio che siano le sue parole a stupirci, anzi a lasciarci senza replica. Anche se abbiamo visioni diverse, anche se non crediamo agli Ufo, siamo pronti a ricrederci, volevamo spiegarli qualcosa ma forse è avvenuto proprio il contrario. Con la scusa di rifletterci un po' sopra, stasera inviteremo ‘l’Alieno’ sulla nostra barca a bere un bicchiere di vino............per fortuna ci sono tanti modi di interpretare la vela, e di sera in pozzetto, per adesso siamo ancora tutti uguali.i.

Commenti

LucaBeer (non verificato)

Questo vuol dire che sulla Terra la tecnologia si è sviluppata più velocemente che sul Pianeta dell'alieno? :D E non credi che l’alieno abbia voglia di ritrovare anche la magia del Dinghy o la planata del Laser? Ho un catamarano F18 e ritengo di essere abbastanza abituato, “in piccolo” naturalmente, a certe velocità e dinamiche di navigazione, ma ti assicuro che ritornare (da istruttore) su un FJ o un 420 … non ha prezzo! Divertiamoci a vederli ingavonare e seguirli sugli smartphone nella speranza che, come nella Formula 1, le nuove tecnologie utilizzate migliorino la navigazione anche di chi, come noi, ama la vela. … prendo un birra e ti raggiungo nel pozzetto!
Intanto un caloroso benvenuto a Marco Cambi, nuovo blogger su Piazza Vela. Gli argomenti che suscita sono stimolanti già dal titolo del blog. E del modo di essere di Saily fa parte proprio lo spirito di discutere e approfondire i temi della vela per crescere insieme!. Buona Vela 2.0!!

MUTTLEY (non verificato)

Bravo Marco, concordo in pieno e aggiungo che lo stesso 'Alieno', in vacanza quest'estate (per la prima volta dopo tanti anni) lungo le nostre coste, in Croazia o in Grecia, dal pozzetto della sua barchettina avrebbe di certo sgranato gli occhi anche di fronte ai diportisti di oggi, confronto ai marinai di ieri... Anche questa è vela ovviamente, anche questa uno specchio di una società che cambia. In meglio...? in peggio...? Lasciatemi riflettere un po' su. (nel dubbio) CTRL+ALT+CANC Alla tua salute Marco! e benarrivato sul blog
Caro Muttley, hai toccato un nervo scoperto, da una parte vorremmo essere in tanti, dall'altra ci lamentiamo quando i 'tanti' hanno modi che differiscono dai nostri credo tradizionali.................l'argomento va approfondito ed è già in programma per uno dei prossimi blog. Continua a seguirci ! ;) Marco

Diego (non verificato)

Discussione interessante, anche perché finalmente non ideologica (tipo "il catamarano non è una barca"). Provo ad inserire una riflessione ulteriore che vale per la vela ma secondo me anche molto oltre. Abbiamo chiara la distinzione tra Sport e Spettacolo Sportivo? Secondo me qui sta il nocciolo della questione. Anch'io sono un catamaranista da una vita ma sono abbastanza vecchio da essere affascinato dal Dinghy 12' con il quale ho fatto alcune delle mie primissime uscite. Ma stiamo parlando di Sport, qualcosa che riguarda noi personalmente. Altro è attirare davanti allo schermo un pubblico che è in gran parte lo stesso del calcio e della formula uno. Stiamo parlando di due cose diverse; attenzione secondo me tutte e due rispettabilissime; che rispondono a logiche diverse. Ciao e buon vento a tutti

Andrea (non verificato)

L’alieno accetta l’invito e si presenta in banchina. Sta per salire a bordo quando un velista inciampa in una cima d’ormeggio e cade a terra. Lo aiuta a rialzarsi e i due fanno conoscenza. E’ l’Alieno a presentarsi per primo, precisando di essere un velista che da vent’anni non viene sulla terra, raccontando il suo entusiasmo per quanto aveva visto in AC e la sua opinione di come ciò sia espressione di un mondo che corre veloce e la vela vi si adegui. A questo punto anche il suo interlocutore si presenta: il mio nome è “tal dei tali” ma puoi chiamarmi junior e sono qui per lavoro. Un cliente ha acquistato una barca di legno bisognosa di restauri e mi ha chiesto di venire. Negli anni ’80 ho adattato e disegnato alcuni scafi anche per l’AC! Sì quelli me le ricordo bene, rispose l’alieno, ma ora c’è di meglio e di diverso, hai visto? Niente di simile in passato. Allora junior scorse velocemente il dito sul display del suo tablet mostrando alcune foto che l’alieno osservò e salvò in tempo reale semplicemente toccandosi le antenne. Ritraevano monoscafi per l’AC ma anche un catamarano da 40’ con una sofisticata ala rigida al posto della randa, un fiocchetto in mylar, un bompresso a prua per armare una vela simile all’attuale gennaker. Vedi, dice junior, questo è Stars and Stripes, disegnato da un team di progettisti, costruito nel 1988 con materiali sofisticati come fibra di carbonio e Nomex e utilizzato nella AC. Regatò a San Diego e si aggiudicò la Coppa, vincendo sempre con ampio vantaggio su New Zealand, un mostruoso monoscafo innovativo di 123’. I catamarani di oggi sono più veloci e sofisticati ma è comprensibile, sono trascorsi 25 anni. L’alieno rimase senza parole, pensava di rientrare sul pianeta convinto di avere visto qualcosa di travolgente, al passo con il mondo che cambia ma soprattutto radicalmente nuovo. Invece ha appena appreso che questa strada era già stata praticata quando sulla terra si comunicava con il telefono, il fax, il telex ed il servizio postale. Peccato, lui in quel periodo era appena partito. Perché non hanno continuato in quella direzione, chiese? Perché la scelta del catamarano fu chiaramente provocatoria, chiosò junior, dettata dalla furbizia di aver trovato una falla nel regolamento dell’AC che, ieri come oggi, è interpretato con carte bollate e ricorsi. Era chiaro che la lotta tra un monoscafo ed un cat fosse impari ma il giochetto spiazzò i Kiwi. Aggiunse junior: se si intende premiare lo spettacolo, la velocità, il format televisivo ed il ritorno di immagine per gli sponsor, la strada del catamarano è quella giusta. Non resta che trovare un nome appropriato a questa disciplina però. Si è fatto tardi, l’alieno si congeda perché atteso a bordo dal suo amico. Una volta in pozzetto racconterà di aver conosciuto un tipo che gli ha parlato di un catamarano di 40’ ad ala rigida per la Coppa di 25 anni fa. I due scoppiano in una risata e sorseggiano l’ottimo vino. Ma il pensiero dell’Alieno è ancora per quel catamarano di molto tempo fa e si sente perplesso. Un concetto, un’idea ben nota ma che da allora nessuno aveva più ripreso sino ad oggi. Chissà perché. Sì, la vela è nuda ma è la seconda volta che le viene chiesto di spogliarsi. E nessuno ne ha mai fatto mistero.
Grazie Andrea per il tuo divertente commento. Nel 1988 non c'era nessun motivo per prendere la direzione dei multiscafi e dell'ala rigida, ma è proprio dopo quella controversa sfida che sono nati gli IACC è c'è stato uno degli storici salti in termini di tecnologia delle barche utilizzate. Sarà un caso ? Per l'AC come in generale sul mercato il fatto che una tecnologia esista non significa che il mercato/pubblico sia pronto per apprezzarla, e che la tecnologia precedente non debba finire il suo corso. Il mondo è cambiato mostruosamente dal 1988 e che ci piaccia o no ci sono condizioni al contorno molto differenti che consciamo tutti. La coppa di Ellison ci fa storcere il naso, ma che ci piaccia o no ha una sua linea delineata coerente con il mondo che ci circonda, quello dei media, degli sponsor, degli interessi commerciali, di Internet, ecc. PS Il Catamarano di Dennis credo fosse di 60' non di 40'.....dici tu a Junior di aggiustare il suo tablet ?....;)