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20/02/2012 - 10:11

Muore la TV, (ri) Nasce la Vela

La rivoluzione della Internet TV ed i conseguenti vantaggi per gli spettatori della Vela.

Sir Tim Berners-Lee, che 20 anni fa creò il Web, lo definisce come una tecnologia ‘Fondamentale’ perché è la base che supporterà sviluppi sempre più importanti. 
 
Fin dalla sua nascita Internet  ha modificato le regole del mondo dell'informazione. L’evoluzione di questa tecnologia fondamentale continua ad avere degli impatti crescenti sul mondo dei media. Ma quali sono e potranno essere le conseguenze di questo cambiamento sul mondo della vela ?
 
Come per molti attività specialistiche e segmenti di nicchia, la nascita del Web e la creazione di portali verticali ha permesso  agli appassionati di aggregarsi in community garantendo massa critica di pubblico e di audience.
 
Il percorso è iniziato negli anni ’90 con la nascita di una serie di portali specialistici e si è evoluto negli anni 2000 con la possibilità di trovare accessibili a basso costo una serie crescente di contenuti (articoli, foto, video). Negli ultimi anni il fenomeno è esploso  grazie all’informazione mirata dei social media (grazie ai quali “se una notizia è importante per me, mi troverà”) ed a contenuti di approfondimento video sempre più completi. 
 
E’ sui contenuti video che si sta concentrando il focus dei servizi Web che riguardano il mondo della Vela. Negli ultimi mesi abbiamo potuto seguire tramite Internet TV, magari seduti comodamente sul nostro divano, una serie crescente di eventi  (Le partenze e le In-Port Race della Volvo Ocean Race, le Series dell’Americas Cup a Plymouth e a San Diego, le sfide del Match Race Tour, ecc.).
 
La vela raramente ha avuto i numeri necessari (soprattutto in Italia) per attrarre la stampa e la TV generalista,  grazie alle community web e alla conseguente massa critica di spettatori raggiungibile il Web potrebbe rappresentare l’unico canale sostenibile.
 
Mancano ancora alcuni elementi per completare questo processo di trasformazione, come l’ampiezza di banda per garantire a tutti la possibilità di utilizzo o l’assestamento delle regole per la gestione dei diritti televisivi.  Ricordiamo che dal 2010 la Coppa America è stata trasmessa via Internet e continua ad esserlo grazie agli accordi siglati con Youtube. Pochi giorni fa anche il SuperBowl, l’evento sportivo più seguito in Usa è stato trasmesso in chiaro sul Web.
 
Il processo di trasformazione è in corso, Internet TV e TV tradizionale si stanno evolvendo in un unico apparecchio. Gli Smart TV rappresentano lo stato intermedio di questa evoluzione, grazie agli Smart TV possiamo seguire dalla nostra TV di casa molte Internet TV e filmati YouTube come se fossero uno dei tanti canali a disposizione sul telecomando del nostro televisore.
 
Possiamo scommettere che ancora una volta sarà la Apple a mettere un po’ di ordine e a dettare quello che diventerà un nuovo standard di utilizzo. La TV che Steve Jobs fino ad ieri aveva considerato come un passatempo, potrebbe accelerare questo cambiamento con l’uscita della Apple iTV previsto verso la fine del 2012. La facilità di utilizzo, l’accattivante design e le nuove modalità di accesso ai contenuti potrebbero essere le armi vincenti per completare questa trasformazione come già avvenuto nell’ultimo decennio per il mondo della musica e della telefonia.
 
Che si chiami iTV, gTV, Xbox TV, Smart TV, ecc. la strada spianata dalla ‘tecnologia fondamentale’ di Sir Berners-Lee è arrivata ad un punto di non ritorno:
 
grazie alla TV via Internet gli appassionati di vela avranno la fortuna di poter seguire comodamente dal proprio divano un numero crescente di eventi. Sono lontani i tempi della TV specialistica che indipendentemente dal programma trasmesso aveva 10 milioni di telespettatori. Sta arrivando la migliore opportunità per il velista spettatore autodeterminato. Tanti saluti Maria (De Filippi), noi stasera ci vedremo una regata.

Commenti

LucaBeer (non verificato)

... sperando che sul web il commento del telecronista sia "tecnico" e non "televisivo" :D
Gli americani della coppa america stanno sbagliando approccio con le tv tradizionali... mi risulta che cerchino di vendere i diritti a prezzi esorbitanti, decisamente fuori mercato per il perioro e per il prodotto, specie considerando quanta visibilità ci sarà sul web, che eroderà l'audience televisiva... In Italia sono in corsa Rai Sport, SKY e La7. La prima vive un momento di grande difficoltà e di ridefinizione dei suoi programmi; la seconda ha il vantaggio che in Gran Bretagna SKY UK ha preso i diritti per le dirette delle ACWS; la terza vive sull'onda lunga della tradizione, dai tempi di TMC che trasmetteva Il Moro da San Diego e poi da Valencia 2007... Chi vincerà? Magari nessuno... La prima riunione è andata male proprio perchè gli americani chiedevano troppi soldi. Vedremo, speriamo che chiunque vinca sia in grado anche di creare un bel prodotto, che sia in grado di competere con la rete. Sul web imperano velocità, diretta, personalizzazione della play-list, possibilità di vedere e rivedere l'azione on-demand, la socialità... La TV tradizionale (tanto più se paga fior di soldi per i diritti) deve rispondere con l'approfondimento, la qualità dei contenuti, opinioni interessanti in studio, archivio di immagini storiche... Aspettiamo e vediamo.
Da appassionato di regate la cosa più importante è poterle vedere e rivedere via Internet. Se invece guardiamo la questione più in generale con l'obiettivo di diffondere la vela e portare 'a bordo' nuovi appassionati è certamente necessario in Italia pensare all'approfondimento e alla qualità dei contenuti a cui fai riferimento. Dobbiamo essere consapevoli di questi 3 'Divide' puramente Italiani: - Digital Divide 'Tecnologico'. Ampiezza di banda per vedere Video via Internet) - Digital Divide 'Umano'. Capacità effettiva di utilizzare la tecnologia che è a disposizione. Barriera all'utilizzo della tecnologia non ancora alla portata di tutte le generazioni (speriamo in Apple) - Digital Divide 'Linguistico'. I commenti ed i contenuti sono in Inglese. Ricordo però che già a San Diego su Youtube c'era la possibilità di seguire le regate anche in Francese.......a quando l'Italiano ? Perchè non già a Napoli ?