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16/06/2021 - 09:49
Giorni oscuri per il futuro dell'America's Cup
Se la Coppa lascia Auckland...
CLAMOROSI SVILUPPI IN NUOVA ZELANDA – Il vincitore, il detentore, il miglior team della vela mondiale, è rimasto con le casse vuote e lotta per per sopravvivere. Fallite le trattative col governo kiwi, è sempre più forte il rischio di una prossima Coppa in trasferta, o peggio a casa del challenger of record inglese, che in cambio salverebbe il team. Grant Dalton ha parlato al Royal New Zealand Yacht Squadron e a Auckland c’è pessimismo. Ma lontano da Auckland non sarà America's Cup
IL COMMENTO A CALDO - Di sicuro, vista da fuori, non è una bella scena. Non si sfugge alla sensazione che sia tutto un balletto dal finale già scritto. Se si rifiuta una offerta che si avvicina al budget medio di una campagna di Coppa, e che viene dal tuo governo, quindi dal tuo popolo, vuol dire che si ha in tasca una offerta diversa e ben più consistente. Alla finestra qualcuno stava aspettando questo momento, e adesso vedremo gli sviluppi. Ma che il miglior team velico al mondo resti senza soldi all'improvviso e in balia di amici e nemici, è qualcosa che stona.
Tra le cose del team che non hanno funzionato, Dalton dovrebbe ammettere che c’è anche l’aspetto della gestione finanziaria sul lungo periodo. La forza e l’unicità della squadra neozelandese è stata di essere finanziata in gran parte dallo Stato. Un caso unico in una competizione che storicamente si basa sulle risorse e la passione smodata di miliardari. L’ultima edizione ha visto miliardari newyorkesi, un plurimiliardario britannico e un miliardario italiano, nell’ordine, finire battuti dai soldi pubblici di una nazione di 6 milioni di abitanti.
Se davvero è in piedi una ipotesi di Coppa trasferita in Gran Bretagna perché Ineos finanzia e tiene in vita Team New Zealand, sarà necessario che questo processo sia spiegato per filo e per segno, nei minimi dettagli. E non sarà facile che superi l’esame del Deed of Gift. Non sarebbe male, che in questa fase si facessero sentire anche gli ultimi sfidanti di peso, tantopiù l'ultimo challenger of record, Luna Rossa, il più presente in Coppa negli ultimi 20 anni insieme ai kiwi. Una nota del team italiano, che s'era detto in attesa di sviluppi, ci starebbe tutta. Con legittime richieste: cosa volete fare davvero della Coppa? E una messa in guardia: ai giochetti non ci stiamo.
Vogliono stravolgere l’America’s Cup? Lo dicano chiaramente. Già circolano commentatori inglesi che gongolano e parlano di Coppa da rifondare, di modelli di business, di nuova alba... Ma quando mai! Il trofeo è stato così straordinariamente longevo perché così straordinariamente fuori da ogni logica. Non ha senso tornare a parlare di circuito, Grand Prix e simili, dopo che lo stesso SailGP sta mostrando un po’ la corda. Dalton prenda quello che il Governo kiwi gli offre, che non è poco e soprattutto ha un valore simbolico immenso. E poi aggiunga quello che trova da miliardari amici, che pure nell’entourage del team non mancano. La 37ma Coppa America deve essere ad Auckland nel 2024. Ogni altra ipotesi andrà combattuta, o semplicemente non sarà America’s Cup.
LA SITUAZIONE E IL COMUNICATO - La decisione definitiva ancora non c’è, ma un comunicato si, e gli ultimi sviluppi fanno ritenere altamente improbabile che la prossima Coppa America si possa svolgere in Nuova Zelanda. Per quanto questo scenario fosse da tempo evocato, resta tuttavia qualcosa di mai visto in 170 anni del trofeo sportivo più antico della storia: il detentore della Coppa sceglie di organizzare la difesa non nel suo mare, presso il suo club, ma fuori casa, in trasferta. Peggio: sul terreno del suo primo sfidante.
Sono giorni e forse ore decisive e drammatiche per il Royal New Zealand Yacht Club, per Team New Zealand, la squadra velica leggendaria e più forte. Martedì sera, il CEO del Team New Zealand Grant Dalton ha detto a più di 400 membri del del club (RNZYS) che era estremamente improbabile un accordo con il governo per organizzare il prossimo evento nelle acque del Kiwi, dopo più di tre mesi di trattative fallite.
Poi il tempo è scaduto, l'accordo col Governo non è stato raggiunto, e ETNZ ha emesso questo comunicato. Che dice tutto e niente: trattative finite, accordo non raggiunto, da oggi cerchiamo soluzioni anche all'estero, ma restiamo aperti nel caso si trovino soluzioni per restare in Nuova Zelanda. Un balletto imbarazzante.
IL COMUNICATO DI EMIRATES TEAM NEW ZEALAND (ITALIANO) - Auckland, Nuova Zelanda - 16 giugno 2021 - Emirates Team New Zealand (ETNZ) che rappresenta il Royal New Zealand Yacht Squadron (RNZYS) e il governo, insieme all'Auckland Council, hanno concluso discussioni esclusive sui finanziamenti per la prossima America's Cup (AC37) a seguito della difesa di successo dell'ETNZ ad Auckland della 36a America's Coppa nel marzo di quest'anno.
Durante il periodo di negoziazione esclusivo di tre mesi tra le agenzie neozelandesi ed ETNZ, non sono state in grado di raggiungere una conclusione che funzioni per tutte le parti. Tutte e tre le parti hanno lavorato su queste discussioni con le migliori intenzioni per vedere l'AC37 ospitata ad Auckland ma non sono state in grado di raggiungere un accordo entro la scadenza del periodo di esclusiva.
Emirates Team New Zealand avvierà ora discussioni con altre nazioni per esaminare le opzioni relative all'hosting di eventi AC37.
“In ogni caso, la fine del periodo di negoziazione esclusiva non elimina tutte le possibilità che l'evento o un evento venga ospitato in Nuova Zelanda. Se le risorse consentiranno un evento in Nuova Zelanda, rimarremo aperti ad esso. Ma dobbiamo esplorare altre opportunità per assicurarci di poter mettere in piedi un'altra difesa di successo. Non importa dove saremo nel mondo, saremo sempre il Team New Zealand. La nostra priorità è sempre stata quella di mantenere e difendere con successo l'America's Cup. Certamente vogliamo esplorare la possibilità di organizzare una regata ad Auckland e, oltre a discutere la sede dell'AC37 con altre nazioni, vorremmo sfruttare anche questa opportunità", ha affermato Grant Dalton.
Il Commodoro dell'RNZYS Aaron Young ha dichiarato: "Anche se rimaniamo fiduciosi che la Coppa possa rimanere in Nuova Zelanda, sarebbe prudente esplorare ora anche altre opzioni, con l'obiettivo primario di garantire che il trofeo dell'America's Cup resti nell'armadietto qui al club. Pertanto, comprendiamo anche la necessità di contribuire a garantire la vitalità di Emirates Team New Zealand, quindi abbiamo tutte le opportunità per difendere nuovamente l'America's Cup, ovunque sia. Sarebbe un risultato senza precedenti vincere l'America's Cup 3 volte di seguito e portare la coppa all'estero potrebbe offrire le migliori possibilità per noi di farlo. Ieri sera, durante una riunione, ai membri è stata presentata questa opzione e credo che generalmente si sia capito che potrebbe essere necessario che accada”.
DAI PRIMI AL MONDO NON TE LO ASPETTI - Subito dopo la vittoria contro Luna Rossa 7-3 nella finale, erano iniziati i negoziati tra governo e la nazionale velica: un'offerta del valore di circa 100 milioni di dollari da parte del governo e del Consiglio di Auckland per mantenere la Coppa in Nuova Zelanda è stata respinta dal Team NZ.
Secondo i media kiwi, il team aveva chiesto un pacchetto di sostegni del valore di oltre 200 milioni. Il periodo di tre mesi di negoziazione esclusiva con il governo si conclude questo giovedì, con le parti molto distanti e un finale pazzesco che si staglia all’orizzonte. Giocare all’isola di Wight con la squadra finanziata dai miliardi dello sfidante. Un finale che umilia lo sport e una nazione.
Dovrebbe averlo capito bene lo stesso Dalton, che ha detto ai soci del club: “Il governo ha messo sul piatto un sacco di soldi. Ma i dettagli, i termini e le condizioni non rendono quella somma di denaro, quindi mentre siamo seduti qui oggi, a due giorni dalla scadenza, non abbiamo un accordo. Lo avremo nelle ultime 48 ore? Probabilmente no, ma questo non significa che la Coppa andrà offshore. Ci sono soldi in città, lo sappiamo tutti... anche se non è così facile, il nostro telefono non squilla.”
SI APRE LA POSSIBILITA’ DI CERCARE ALTRE RISORSE IN NUOVA ZELANDA - "Tutti devono solo calmarsi un po', perché anche se giovedì finiamo il periodo di negoziazione con il governo e il Consiglio, non termina la possibilità di trovare risorse in Nuova Zelanda e ad Auckland. Si apre solo alla possibilità di altre offerte.”
Poi Grant ha fatto una rivelazione: “Onestamente stavamo per firmare per accettare di andare da qualche altra parte, ma sono passati 45 minuti, l'accordo è stato fatto per rimanere qui. Non siamo ancora al punto di portare via la Coppa, ma le cose sono cambiate". Parlando con i giornalisti dopo l'incontro, Dalton ha affermato che l'obiettivo del Team NZ era quello di evitare il ripetersi di ciò che è accaduto nel 2003 con Alinghi, quando la squadra è stata depredata dei suoi migliori talenti dal miliardario svizzero Ernesto Bertarelli e alla fine ha perso l'Auld Mug. "Esistiamo come organizzazione con il club per difendere l'America's Cup e un evento che ha un difensore indebolito, finirebbe con una semi ripetizione di quello che è successo nel 2003. Nella mia mente è stata una delle peggiori tragedie sportive nella storia della Nuova Zelanda", ha detto Dalton.
Altre parole di Dalton sono tornate però a evocare una difesa fuori casa: "Alla fine, saremo sempre Emirates Team New Zealand, non saremo un gruppo di individui. Alla fine, esistiamo per vincere la Coppa e passeremo molto del nostro tempo qui. Nel caso in cui dovessimo andare via, sembra esserci l'idea che stiamo per fare le valigie e trasferirci in un altro paese. Non è affatto il caso…” Ma ha poi aggiunto: “Speriamo di avere una World Series qui, fare il nostro allenamento estivo qui, costruire la nostra barca qui, le nostre persone sono impiegate e sono kiwi, l'industria intorno a noi continuerà a fornirci".
Secondo Dalton, una revisione della campagna di quest'anno ha identificato alcune aree di debolezza: "Abbiamo fatto una revisione rigorosa della nostra campagna. È stata una buona campagna, non perfetta e se vogliamo avere qualche possibilità di ripetere e vincere di nuovo, dobbiamo smontare la campagna e rimetterla insieme e migliorare".
Il Commodoro del RNZYS Aaron Young ha espresso il suo sostegno agli sforzi di Dalton: "Il team ha ben poco nelle sue casse per montare una difesa e potrebbe essere che il club e la squadra non abbiano altra scelta che prendere il largo", ha detto "Dalts da spesso il meglio nei momenti difficili e ha dimostrato di essere in grado di tirare fuori un coniglio dal cappello, ma questa volta siamo sul filo del rasoio…". A complicare le cose anche la notizia che Emirates, il title sponsor del Team NZ, ha registrato una perdita annua storica di 7,7 miliardi di dollari neozelandesi: è la prima volta che la compagnia aerea non registra un profitto in oltre tre decenni.
IL COMUNICATO DI EMIRATES TEAM NEW ZEALAND (ENG)
Auckland, New Zealand - 16th June 2021 - Emirates Team New Zealand (ETNZ) representing the Royal New Zealand Yacht Squadron (RNZYS) and the Government, along with Auckland Council, have concluded exclusive discussions regarding funding for the next America’s Cup (AC37) following ETNZ’s successful defence in Auckland of the 36th America’s Cup in March this year.
During the three-month exclusive negotiating period between New Zealand agencies and ETNZ, they have not been able to reach a conclusion that works for all parties. All three parties have worked through these discussions with the best of intentions to see the AC37 hosted in Auckland, and they have not been able to reach agreement by the expiration of the exclusive period.
Emirates Team New Zealand will now commence discussions with other nations to look into options regarding hosting AC37 events.
“By all means, the end of the exclusive negotiation period does not eliminate all possibility of the event or an event being hosted in New Zealand. If resources enable an event in New Zealand we will remain open to it. But, we must explore other opportunities to ensure we can put up another successful defence. No matter where in the world we are, we will always be Team New Zealand. Our priority has always been to keep and defend the America’s Cup successfully. We certainly want to explore holding a regatta in Auckland and along with discussing the venue for AC37 with other nations, would like to work through that opportunity also”, said Grant Dalton.
RNZYS Commodore Aaron Young said “Whilst we also remain hopeful that the cup can stay in New Zealand it would be prudent to now explore other options as well, with the primary objective to ensure we keep the America’s Cup trophy in the cabinet here at the club. As such we also understand the need to help ensure the viability of Emirates Team New Zealand so we have every opportunity to defend the America’s Cup again, wherever that may be. It would be an unprecedented achievement to win the America’s Cup 3 times in a row and taking the cup overseas may well offer the best chance for us to do so. At a meeting last night members were presented with this option and I believe generally understood this might need to happen.”
Lorenzo (non verificato)
fcolivicchi