Storia | Barche > Industria

29/02/2012 - 20:06

Cambia la tassa sulle barche. Il Governo accoglie la più importante richiesta di modifica dal settore nautico. Charter più libero

Stazionamento? No, possesso!

Cambia la tassa sulle barche nel decreto Salva-Italia e Liberalizzazioni. Non più una tassa sullo stazionamento ma sul possesso! Il Governo accoglie la più importante richiesta di modifica dal settore nautico. Charter: non paga la tassa, ma si vede insidiare dal noleggio occasionale dei privati

ULTIM'ORA
COMUNICATO STAMPA UCINA - CONFINDUSTRIA NAUTICA: in dirittura d’arrivo le proposte dell’Associazione per la modifica della tassa di stazionamento: un’iniezione di fiducia per l’intero comparto.

L’emendamento Grillo – Cutrufo contenente le istanze del settore nautico è stato approvato nella tarda serata di ieri durante la seduta della 10° Commissione del Senato Industria, Commercio e Turismo. Le norme prevedono ulteriori misure di sviluppo.

- Trasformazione dell’attuale imposta da tassa di stazionamento a tassa di possesso sul bene e da tassa giornaliera a tassa annuale ed estensione della tassa di stazionamento a tutti i possessori italiani di imbarcazioni e navi, anche se con bandiera estera.
 
- E ancora, rimodulazione degli importi dell’imposta per renderli meno impattanti per il comparto, esclusione della tassazione sulle unità di proprietà degli stranieri, per i natanti e per le unità delle imprese di noleggio e locazione.
 
Queste, in sintesi, le proposte dell’Associazione al Governo per la modifica della tassa di stazionamento contenute all’interno di un emendamento firmato dal sen. Grillo e controfirmato dal sen. Cutrufo, approvato ieri durante la seduta della Commissione Industria del Senato, grazie al serio lavoro di verifica effettuato dal Governo, che ha espresso parere positivo. 
 
Un’ulteriore norma contenuta nell’emendamento agevola la permanenza delle grandi unità di stranieri nelle nostre acque, non richiedendo più l’assunzione della bandiera italiana e riallineando quindi la nostra normativa a quella francese. Sono attese ulteriori semplificazioni riguardanti il noleggio di imbarcazioni (10-18 m), presentate e sostenute dal senatore Enrico Musso.
 
Anton Francesco Albertoni, Presidente di UCINA Confindustria Nautica, auspicando che l’iter legislativo prosegua il suo corso senza intoppi, ha dichiarato “Il Governo ha valutato approfonditamente e con molta attenzione le nostre istanze prima di recepirle, e di questo devo dare atto al ministro Passera e ai sottosegretari Improta, Malaschini e Polillo. In particolare la parametrazione annuale, che ha consentito l’abbattimento delle aliquote originarie, pur rispettando il vincolo del gettito complessivo, l’agevolazione delle nuove immatricolazioni, per dare un segnale concreto al mercato e infine la tutela, tramite il criterio di vetustà, dei possessori di barche usate da almeno 5 anni. Pur perdurando un contesto economico assai difficile che non favorisce la ripresa del settore – prosegue Albertoni -  questo complesso di interventi rappresenta per tutti gli esponenti del cluster marittimo un’iniezione di fiducia in quanto sancisce un riconoscimento da parte del Governo dell’importanza dell’industria nautica e del contributo che essa può dare al paese anche in termini di indotto e occupazione”.
 
Le proposte contenute nell’emendamento, condivise da UCINA con le altre Associazioni del Cluster nautico - Assilea, Assomarinas, Assonat, Assonautica, CNA Produzione Nautica, Confitarma, Federazione del Mare, Federagenti, Federturismo, FIV - mirano alla salvaguardia della filiera della nautica da diporto (cantieristica, refitting, portualità, turismo nautico, etc) in particolare sotto il profilo della tutela dell’occupazione.
 
Un’indagine coordinata dall’Osservatorio Nautico Nazionale aveva infatti evidenziato forti ripercussioni economiche ed occupazionali per l’intero comparto nautico qualora la tassa di stazionamento, così come inizialmente formulata, non fosse stata modificata.
 
Infatti, a fronte di un gettito, peraltro assai incerto, stimato in 200 milioni di euro, l’imposta ordinariamente concepita avrebbe rischiato di causare, complessivamente, un danno di almeno 1,5 miliardi di euro (tra riduzione delle entrate dirette dello stato derivanti dal turismo nautico, mancato indotto generato dai superyacht in transito e investimenti portuali a rischio), con una perdita di circa 9.000 posti di lavoro e un impatto diretto sulla cantieristica nazionale stimabile, in due anni, in una riduzione del 35% del mercato interno.


IL COMUNICATO ANSA CON LE ANTICIPAZIONI
(ANSA) Cambia la tasse sulle barche: non più un'imposta sullo stazionamento ma sul possesso. Si tratta di una modifica fatta per evitare la fuga dai nostri porti", spiega la relatrice al DL liberalizzazioni Simona Vicari.
 
La modifica approvata in commissione durante l'esame del DL liberalizzazione riscrive quanto previsto dal decreto legge 'Salva-Italia'. Per gli importi si va dagli 800 euro annuali per le barche dai 10,1 ai 12 metri fino ai 25mila euro per unità con scafo superiore ai 64 metri.
 
La tassa - si legge inoltre - non si applica ai soggetti non residenti e non aventi stabili organizzazioni in Italia che posseggano unità da diporto, sempre che il loro possesso non sia attribuibile a soggetti residenti in Italia, nonchè alle unità bene strumentale di aziende di locazione e noleggio".
 
LIBERALIZZAZIONI: PIU' FACILE IL NOLEGGIO OCCASIONALE DI BARCHE
(ANSA) Sarà più semplice per i proprietari di imbarcazioni da diporto noleggiare occasionalmente il proprio natante. La semplificazione è contenuta in un emendamento al decreto liberalizzazioni approvato in nottata dalla commissione Industria del Senato.
  
Il noleggio occasionale non verrà considerato "uso commerciale dell'unità". Per questo motivo anche la tassazione è più bassa: se gli introiti saranno inferiori a 30.000 euro annui si pagherà una cedolare secca del 20%.

Commenti

Il presupposto giuridico è ora il possesso dell'unità superiore di 10 metri da parte di un cittadino fiscalmente residente in Italia. Si è chiamati a pagare qualunque sia la bandiera e ovunque si trovi la barca (che doveva essere comunque già dichiarata nel quadro RW della dichiarazione dei redditi) purché il suo possesso sia riconducibile a un cittadino italiano. Per converso nulla è dovuto se l'imbarcazione o la nave da diporto è di un cittadino straniero. Questa rimodulazione ha infatti consentito l'abbattimento della tassa, che ora diventa annuale, secondo i seguenti importi: a) euro 800 per le unità con scafo di lunghezza da 10,01 metri a 12 metri; b) euro 1.160 per le unità con scafo di lunghezza da 12,01 metri a 14 metri; c) euro 1.740 per le unità con scafo di lunghezza da 14,01 a 17 metri; d) euro 2.600 per le unità con scafo di lunghezza da 17,01 a 20 metri; e) euro 4.400 per le unità con scafo di lunghezza da 20,01 a 24 metri; f) euro 7.800 per le unità con scafo di lunghezza da 24,01 a 34 metri; g) euro 12.500 per le unità con scafo di lunghezza da 34,01 a 44 metri; h) euro 16.000 per le unità con scafo di lunghezza da 44,01 a 54 metri; i) euro 21.500 per le unità con scafo di lunghezza da 54,01 a 64 metri; l) euro 25.000 per le unità con scafo di lunghezza superiore a 64 metri. Confermati l'abbattimento del 50% per le unità a vela e quello per vetustà del 15%, 30%, 45% rispettivamente per unità di età superiore rispettivamente a 5, 10 e 15 anni; scompare invece la riduzione per il rimessaggio. Sono esentati i beni strumentali delle aziende di locazione e noleggio e le unità nuove non pagano per il primo anno di immatricolazione. Risolto anche il problema dei motorsailer: sono considerate unità a vela quelle il cui rapporto fra superficie velica e potenza del motore espresso in Kw non sia inferiore a 0,5. "Il Governo ha valutato approfonditamente e con molta attenzione le nostre istanze prima di recepirle" - ha dichiarato il presidente di ucina Confindustria Nautica, Anton francesco Albertoni - "e di questo devo dare atto al ministro Passera e ai sottosegretari Improta, Malaschini e Polillo. In particolare la parametrazione annuale, che ha consentito l'abbattimento delle aliquote originarie, pur rispettando il vincolo del gettito complessivo, l'agevolazione delle nuove immatricolazioni, per dare un segnale concreto al mercato e infine la tutela, tramite il criterio di vetustà, dei possessori di barche usate da almeno 5 anni. Pur perdurando un contesto economico assai difficile che non favorisce la ripresa del settore" - ha proseguito Albertoni - "questo complesso di interventi rappresenta per tutti gli esponenti del cluster marittimo un'iniezione di fiducia". Il decreto legge liberalizzazioni contiene infatti anche la norma che consente alle navi battenti bandiera extra UE di soggiornare stabilmente in Italia svolgendo la pratica doganale, ma senza più l'obbligo di immatricolazione nei nostri registri. In questa modo l'Italia si allinea alla normativa francese e potrà attirare stabilmente sulle nostre coste queste grandi unità che generano un importante indotto economico e occupazionale. Le norme per il project financing dei porti mercantili sono estese ai porti turistici. Sono infine attese norme di semplificazione per il noleggio.

ISYBA (non verificato)

ISYBA promuove una Class Action per dire NO alla Deregulation del Charter Nautico. L'ordinamento generale statale non puo' trattare "in modo ingiustificatamente diverso situazioni sostanzialmente uguali" perche' se cio' dovesse accadere tale comportamento si tradurrebbe in una violazione dell'art. 3 della Costituzione. Il compito dello Stato e' invece quello di agire concretamente per metter tutti nelle stesse condizioni di partenza, dotando ognuno di pari opportunita' per sviluppare e realizzare pienamente e liberamente la propria personalita'. Il principio di uguaglianza e' stato declinato in un generale divieto di discriminazione; si discrimina quando si trattano in maniera uguale situazioni diverse, ovvero quando si trattano in maniera diversa situazioni uguali. Nel Disegno di Legge per la "concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitivita'" è stata inserita una norma attraverso cui si vorrebbe consentire al "titolare persona fisica, ovvero l'utilizzatore a titolo di locazione finanziaria di impiegare occasionalmente imbarcazioni e navi da diporto in attivita' di noleggio dietro corrispettivo". Tale norma costituisce un evidente caso di violazione dell'art. 3 della Costituzione in quanto "discriminatoria" e risulta in contrasto con l'art. 41 della Costituzione relativamente alla liberta' di iniziativa economica nell'esercizio dell'attivita' di trasporto di persone (viaggiatori/noleggiatori), nonche' priva di prescrizioni finalizzate alla tutela della concorrenza, della trasparenza del mercato, della sicurezza dei viaggiatori/noleggiatori, della tutela delle condizioni di lavoro, delle garanzie tese a garantire l'omogeneita' dei requisiti di idoneita' alla conduzione del mezzo nautico. Al riguardo si ricorda che l'attività di noleggio di unita' da diporto (professionale o occasionale) ha come unica ed univoca finalita' una prestazione di servizio (riferibile al trasporto passeggeri via mare) dietro corrispettivo, che (analogamente a quanto previsto per il "noleggio di autovetture ed autobus con conducente") può essere cosi' definita: "per servizi di noleggio di unita' da diporto si intendono i servizi di trasporto di viaggiatori effettuati da un Noleggiante per uno o piu' viaggi richiesti da terzi committenti o offerti direttamente a gruppi precostituiti, con preventiva definizione del periodo di effettuazione, della sua durata e dell'importo complessivo dovuto per l'impiego e l'impegno dell'unità da diporto adibita al servizio, da corrispondere unitariamente o da frazionare tra i singoli componenti del gruppo". La situazione di "discriminazione" introdotta dalla norma relativa al "noleggio occasionale di unità da diporto" è stata analizzata da ISYBA nel documento scaricabile dal seguente link: In tale documento è stata analizzata anche la limitazione della liberta' di Impresa (v. art. 41 della Costituzione) che le Societa' Armatrici che svolgono attività di "noleggio professionale di unita' da diporto" subiranno a causa della "deregulation" concessa solo in favore delle "persone fisiche". Le conseguenze negative derivanti dalla prossima approvazione di tale norma non riguarderanno solo le Imprese Armatrici di unita' da diporto adibite al noleggio, i Marittimi del Diporto in possesso dei Titoli professionali ed i giovani che "aspirano" ad ottenerli (obbligatori per legge), ma si estenderanno anche a tutte le Imprese di Navigazione che svolgono attivita' di trasporto passeggeri e trasporti pubblici non di linea per via d'acqua, compresi i Gondolieri di Venezia e i Taxi-boat di Capri. Per i motivi sopra enunciati ISYBA, in quanto promotrice di una "class action" al fine di tutelare i diritti delle Imprese e dei relativi Dipendenti, acquisira' le adesioni dei soggetti interessati ad aderire a tale iniziativa tramite il proprio Studio Legale convenzionato.