Storia | Crociera > Viaggi

13/03/2014 - 19:18

La scuola vela simbolo, la più antica e conosciuta in Italia, si adegua ai tempi

Se anche Caprera
cambia faccia

La scuola vela simbolo, la più antica e conosciuta in Italia, si adegua ai tempi. Meno scuola e più palestra. Meno istrutori-professori e più coach-motivatori, esperienza emozionale, nuovo sito web social. Ecco il nuovo modo di essere Caprera. Anche attraverso un imperdibile VIDEO DA VEDERE QUI
 
 
 
Se anche Caprera, tra le poche certezze incrollabili rimaste in circolazione, annuncia di cambiare faccia, di farsi social, di puntare sul coaching e sulle emozioni, allora dove andremo a finire? Magari anche in un posto migliore, perchè no? La scommessa del Centro Velico più conosciuto anche dai non addetti ai lavori, può essere un laboratorio per l’intero settore. Del resto anche la mitica Caprera soffre la crisi e deve inventarsi nuove idee e darsi una scossa. Ecco perchè il cambiamento è da seguire con attenzione.

La direzione scelta è quella giusta? Già sfumata negli anni la leggendaria “durezza” quasi militaresca dei corsi caprerini, la nuova svolta si annuncia come un omaggio ai tempi. Web, video, sprimentazione. Un percorso da monitorare: riuscirà il Centro a restare quel riferimento di marineria che è stato per decenni?

Per addentrarci nella nuova faccia della vela a Caprera, cominciamo da un video: “Breathless”, quattro minuti di emozioni creati dal pluripremiato regista Rovero Impiglia, che ha frequentato un corso riprendendolo in soggettiva con la Gopro permanentemente accesa.

 
BREATHLESS, IL VIDEO DI ROVERO IMPIGLIA

 

NASCE IL NUOVO CENTRO VELICO CAPRERA
Con una serata all’insegna del mare, del mirto e del vento, nel locale “Le Biciclette” di Milano, il Centro Velico Caprera ha ufficialmente annunciato un nuovo modo di essere e di presentarsi, che a quasi cinquant’anni dalla propria nascita - nel 1967, è una delle più antiche scuole di vela italiane - va a modificare profondamente quella che da sempre è stata la sua natura.
 
Il Centro Velico Caprera ha il grande merito di aver avvicinato alla vela decine di migliaia di italiani, insegnando non solo la tecnica e le manovre ma anche promuovendo e divulgando una cultura del mare che è patrimonio delle tradizioni marinare del nostro Paese, ed è la base del modo corretto di andare per mare, in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente e degli altri. Frequentare Caprera ha sempre significato diventare veri marinai, prima ancora che velisti.
 
Da oggi il CVC ha una nuova faccia e una nuova anima, che derivano dall’evoluzione dell’idea di scuola e di istruttore: dal concetto di scuola di vela si è passati a quello di palestra di mare, dove oltre alla formazione tecnica si vive la passione e l’entusiasmo di una vita diversa da quella di tutti i giorni, un’esperienza emozionale unica in un luogo fuori dal mondo, in cui si impara, si cresce, si sperimenta, ci si allena in sicurezza.
 
Se sperimentare significa apprendere facendo, per diretta esperienza, gli istruttori diventano più coach e meno professori, sono gli allenatori che accompagnano e affiancano gli allievi nelle varie esperienze, vivendole insieme a loro e “contagiandoli” con la loropassione e il loro entusiasmo, oltre che ovviamente insegnando la tecnica della vela ai massimi livelli.
 
In questa vera e propria rivoluzione nel modo di essere del Centro Velico Caprera, gli istruttori hanno un ruolo fondamentale, non solo perché è attraverso il loro nuovo atteggiamento nei confronti degli allievi che questa impostazione prenderà corpo, ma anche perché proprio da loro è nato tutto ciò.
 
Quello degli istruttori è sicuramente il patrimonio più prezioso del CVC, circa mille persone – il più grande team di istruttori in Italia - che svolgono la loro attività a titolo gratuito, per pura passione, e fanno quindi nella vita “normale” le professioni più varie: proprio partendo dalle loro competenze e dalla loro dedizione, è stata creata
una squadra di istruttori con le professionalità più appropriate a un lavoro così delicato, e da loro è nata la nuova idea di scuola di vela.
 
STORIE DI MARE, ANCHE SUL WEB
Questi grandi cambiamenti si concretizzeranno nei corsi che stanno per iniziare, ma già adesso hanno portato alla creazione di un nuovo sito web e una campagna di comunicazione per i social media in cui istruttori e allievi letteralmente “ci mettono la faccia” per testimoniare il nuovo corso nella storia del CVC.
 
Un sito che racconta con parole, immagini e video mozzafiato – come quello mostrato in questo servizio - le migliaia di storie di mare che nascono ogni anno, in ogni corso. Sono storie di emozioni e di passioni, dell’andar per mare e dello stare insieme, del far parte di un equipaggio e del vivere in un luogo magico che sembra stare fuori dal tempo e dallo spazio.
 
“We write sea tales” (Scriviamo storie di mare) è dunque la nuova promessa del Centro Velico Caprera, una promessa decisamente ambiziosa perché trasmettere passione ed entusiasmo è sicuramente più impegnativo che insegnare “solo” le tecniche e le manovre della vela. Ma non è in fondo questo il motivo per cui si va per mare?
 
www.centrovelicocaprera.it
 
CVC
Il Centro Velico Caprera fu fondato nel 1967 per iniziativa della Lega Navale Italiana e del Touring Club Italiano, con il patrocinio della Marina Militare che concesse in uso l’insediamento. È una libera
associazione senza fini di lucro, membro dell’International Sailing Schools Association. Il logo è composto dalle tre lettere del Codice internazionale dei segnali C V C, Charlie-Victor-Charlie.
I corsi si svolgono presso la base di Caprera, punto di partenza e di arrivo anche per i corsi itineranti.

Commenti

Roberto (non verificato)

Sicuramente una delle esperienze più belle della mia vita. La consiglio a chiunque.

tiziana (non verificato)

mi ha fatto innamorare quel posto, ti fa capire la vita, ti rende unico e libero.

Bottadritta (non verificato)

Nel 1994, durante il serv.di leva obbligatoria, mi han mandato alla scuola sottouff. di Maddalena per fare un corso: da allora odio divise e gerarchie, ragion per cui nn mi son mai sognato di fare un corso (ne prima ne dopo) al CVC! apprendere l' andare a vela fra corvè cucina e pulizia bagni nn rientrava nei miei desideri, avevo 'già dato'....Pur dissentendo dalla leggendaria durezza militaresca dei corsi caprerini, penso che il cambiamento abbia fatto perdere smalto (e allievi) al Centro stesso. Con la abolizione della leva obbligatoria erano tanti i padri che mandavano i figli al CVC per allontanarli temporaneamente dalla ordinaria comodità dei tempi d'oggi, per 'svegliarsi un poco'.... vedo una generazione 2.0 comodista, da gommone più che da barca a vela, poco incline alla fatica e alla vita spartana, cose a mio avviso fondamentali per ogni velista.

Alcolino (non verificato)

Frequento CVC dal 97, i miei si sono conosciuti li nel 71, papà lo frequentava praticamente dalla fondazione, quando tornarono la l'ultima volta (cinque anni fa) mi dissero che di diverso c'erano fondamentalmente le barche, la luce e l'acqua calda. Io insegno lì da 15 anni (grossomodo), e ti assicuro l'unica cosa che è cambiata NELLO STILE DI VITA da quando ho cominciato è che non c'è più il traghetto Genova-Palau che era tanto comodo per raggiungerla. Quanto alla durezza di Caprera, non so che esperienze facciano o abbiano fatto quelli che l'hanno definita dura, ma dubito che siano mai stati due giorni di fila all'aria aperta! Caprera è semplicemente un posto organizzato come una grande barca affinché gli allievi possano imparare la vita delle lunghe navigazioni sin dal principio... turni, orari, ritmi e naturalmente responsabilità. Cos'è faticoso? La mancanza di sonno dovuta non agli orari, bensì al fatto che inevitabilmente si crea un'atmosfera di amicizia e cameratismo tale con le persone del tuo corso, da non permetterti di andare a dormire finché non ti si chiudono gli occhi da soli. Regole? Durezza? Militarismo? E' ed è sempre stata semplice vita di equipaggio e nulla più, qualcosa che si sperimenta da sempre mettendo piede in barca come membro d'equipaggio e non come passeggero.

Bottadritta (non verificato)

non son d'accordo...un mio amico negli anni '90 era istruttore al Velamareclub, storico concorrente del CVC e mi diceva sempre che , dovendo fare un analogia con la politica di allora era come se il Velamare fosse di sinistra (un po di anarchia, ci si dava tutti del tu: allievi ed istruttori, elasticità negli orari, niente corvè e pulizie etc.), mentre il CVC era considerato di 'destra' (non per niente fù patrocinato per decenni dalla Marina Militare che lo fondò addirittura se non sbaglio). Sugli orari dei traghetti Genova Palau nn so dirti niente in merito;)

Giancarlo Pinna (non verificato)

Palle di Toro! Ho fatto il Velamareclub a 12 anni e ti assicuro che pulizie e corvè c'erano eccome. Nonostante questo, sicuramente la più bella esperienza della mia vita, che non ho ripetuto solo perché non me la potevo più permettere.

Sandra (non verificato)

A Caprera non cambierà nulla di tutto quello che elenchi... Le corvè cucina, bagni, camerate, ecc.continueranno ad esserci. Nonostante questo, stare al Cvc è talmente bello e unico, che di certo le persone non verranno frenate nel recarsi lì per il fatto di dover fAre le corvè o meno. Le ore in barca saranno sempre le stesse, non ci saranno comodi gommoni, nè cuscini. Tutto come sempre da questo punto di vista! Io ci vado dal 1996 e sono felice di tornarci anche quest'anno!
Boom di visualizzazioni e di interesse per questo articolo sul CV Caprera. I commenti e la partecipazione dimostrano una cosa incontrovertibile: la magia unica del Centro Velico in quell'angolo di paradiso italiano e planetario. Una magia non dovuta solo ai regali della natura, ma anche alle idee e all'applicazione degli uomini, i caprerini delle origini e quelli del seguito. Una magia diventata leggenda e storia (nel 2017 CVC compirà 50 anni di vita), quindi patrimonio insostituibile di quell'insieme che noi chiamiamo "vela italiana", perchè continuiamo a credere che esista una comunità, una famiglia, un movimento, chiamatelo come volete. Per questo Saily.it promette una serie di servizi speciali sulla sua TV da "dentro" il CVC. Caprera e il suo CVC meriterebbero di essere trattati alla stregua di un'area protetta, di un prodotto DOP, di un bene comune, anche per la funzione di immagine e di promozione che esercita. Ma in fondo non serve, perchè uomini, barche e vento ci saranno sempre.

-GiO- (non verificato)

Caprera "dura"??? Leggendaria durezza??? ... non me la sono mai goduta tanto in vita mia! Vacci, frequenta e poi giudica. Mi hanno dato molto di più di quanto chiedevo... Certo, se uno si spaventa per la sveglia alle 6.30 iniziamo male... La vita "vera" è dura, quando hai lottato e studiato per farti una posizione ed emergere il resto non può spaventarti. Altrettanto certo che non abbiamo tutti lo stesso background. Condivido il commento di Alcolino, semplice vita da equipaggio e mi permetto di aggiungere, grande correttezza e rispetto per tutti. Ma forse era scontato