Frequento CVC dal 97, i miei si sono conosciuti li nel 71, papà lo frequentava praticamente dalla fondazione, quando tornarono la l'ultima volta (cinque anni fa) mi dissero che di diverso c'erano fondamentalmente le barche, la luce e l'acqua calda.
Io insegno lì da 15 anni (grossomodo), e ti assicuro l'unica cosa che è cambiata NELLO STILE DI VITA da quando ho cominciato è che non c'è più il traghetto Genova-Palau che era tanto comodo per raggiungerla.
Quanto alla durezza di Caprera, non so che esperienze facciano o abbiano fatto quelli che l'hanno definita dura, ma dubito che siano mai stati due giorni di fila all'aria aperta! Caprera è semplicemente un posto organizzato come una grande barca affinché gli allievi possano imparare la vita delle lunghe navigazioni sin dal principio... turni, orari, ritmi e naturalmente responsabilità. Cos'è faticoso? La mancanza di sonno dovuta non agli orari, bensì al fatto che inevitabilmente si crea un'atmosfera di amicizia e cameratismo tale con le persone del tuo corso, da non permetterti di andare a dormire finché non ti si chiudono gli occhi da soli. Regole? Durezza? Militarismo? E' ed è sempre stata semplice vita di equipaggio e nulla più, qualcosa che si sperimenta da sempre mettendo piede in barca come membro d'equipaggio e non come passeggero.
Collegamento permanente,
03/10/2016 16:11