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12/11/2010 - 19:17
IL DISCORSO DI GORAN PETERSSON AL COUNCIL
IL DISCORSO DI GORAN PETERSSON AL COUNCIL
ISAF, cosa dice
il presidente
il presidente
Il President Report di Goran Petersson al Council ISAF. Come cambia la vela, dopo le esperienze di altri sport a Singapore 2010. Vela e ambiente: ecco la guida per le regate a impatto zero. E l'apertura agli equipaggi misti...
E' una buona pratica il discorso di riepilogo della stagione da parte del presidente al Council dell'ISAF. Quest'anno, dopo varie Annual Conference con argomenti "minori", il Council ad Atene ha decisioni forti da prendere. Per questo Petersson ha pronunciato un discorso breve, ma intenso. Alcuni passaggi sono particolarmente importanti per comprendere il momento dell'ISAF e dello sport della vela a livello internazionale. Eccoveli.
Olimpiadi Youth
Petersson si è complimentato con gli organizzatori e ha detto che il CIO prenderà molti spunti dalle prime Olimpiadi Giovanili che avranno riflessi sui Giochi Olimpici dei "grandi". Ci sarà una seconda edizione delle Olimpiadi Youth in Cina, poi si vedrà. Molti sport hanno approfittato dell'occasione per sperimentare formati e regole innovative e fuori dagli schemi: per tutti la ricerca spasmodica è a mantenere vivo l'interesse del pubblico, e la partecipazione emotiva al gesto sportivo.
Gli esempi citati da Petersson sono allo stesso tempo interessanti e inquietanti. Il basket ha sperimentato alle Olimpiadi Youth di Singapore con questo formato: due partite contemporanee sullo stesso campo, con squadre di tre contro tre, tribune prefabbricate e pubblico "allietato" da una forte musica pop di sottofondo. La Canoa/Kaiak ha provato una nuova regata a due, sviluppata su un circuito di 8 percorsi diversi. Il Triatlon ha assegnato medaglie a squadre composte da team misti maschili-femminili.
Ahi. Perché Petersson inserisce queste note nel suo Report al Council alla vigilia di decisioni importanti (viste le recomandation dell'Events) sulle categorie olimpiche della Vela a Rio 2016? E prima ancora: che ne pensate della pallacanestro a tre con più partite contemporanee e musica a palla? Lo street-basket arriverà alle Olimpiadi? Fu vera medaglia d'oro quella conquistata da questi futuribili "rapper della pallacanestro"?
La tendenza - ormai da tempo - è chiara. Lo sport che vuole sopravvivere nel terzo millennio, nell'era dei social network e dell'informazione urlata e divorata a ritmi sempre più elevati, deve essere uno sport che si consuma in breve, offre un frenetico show e propone sfide e prospettive sempre diverse. Lo sport insegue lo spettatore anziché educarlo come fatto finora. Lo sport deve pensare alla propria sopravvivenza e rinuncia alla sua funzione culturale e formativa per le generazioni. O magari no, è solo una riflessione un po' amara. Spero di sbagliarmi. E andiamo avanti.
Petersson ha rivendicato la bella figura della Vela a Singapore. Prima di tutto è stata apprezzata dal CIO l'opzione dell'età più giovane degli atleti (si poteva scegliere tra 15-16 e 17-18 anni: la vela ha scelto la prima fascia). Poi ha applaudito alla scelta delle classi, e infine ha sottolineato come la giovane windsurfista coreana vincitrice dell'oro si sia meritata una notorietà fino alla nomination per il Velista dell'anno Rolex ISAF.
Mixed
Ma occhio al discorso Mixed gender. Sul tappeto del Council c'è la necessità di fare luce sul reale significato del termine. Mixed significa classe che può vedere in regata indistintamente equipaggi maschili, femminili o misti, oppure letteralmente misti, cioè composti da un uomo e una donna? L'interpretazione è talmente oscura che al momento almeno la metà dei membri dell'Events non sa dare una risposta certa. Ma il Council dovrà fare chiarezza. E allora sapremo: se il 470 Mixed sarà di fatto tutto maschile (con il doppio femminile che passerà allo Skiff); e soprattutto se sul Multiscafo (Tornado o altre classe scelta) saranno in lotta per il podio olimpico equipaggi composti da un uomo e una donna. Precedenti illustri non mancano proprio sul Tornado, con Paul Elvstrom e la figlia Trine, e più recentemente con le imprese dell’olandese Carolijn Brower col suo maschietto prodiere.
Lui e lei insieme a caccia di medaglie olimpiche?
Interessante, condivisibile o meno, e sempre in attesa di una interpretazione chiara dal Council, è evidente che l’adozione di equipaggi misti comporterebbe una generale revisione culturale dell’approccio alla stessa campagna olimpica. Per Francesco Marcolini e Edoardo Bianchi, ad esempio, sfumerebbe l’ipotesi di riprovarci insieme, e ciascuno dovrebbe trovarsi una prodiera o una timoniera. E lo stesso per i più giovani, prendete il caso di Lamberto Cesari e Vittorio Bissaro: dopo vari anni di preparazione e successi in comune, adieu, e via alla ricerca di una partner. Per non parlare della vasta nidiata di giovani 470isti, cresciuti sul 420 e arrivati a fatica (e con investimenti federali significativi) a trovare equilibrio ed equipaggio. Tutto da rifare, mischiando clamorosamente le flotte in azzurro e in rosa. Per la preparazione olimpica un vero e proprio punto e a capo, che coinvolgerebbe anche le classi giovanili: si dovrà iniziare ad andare misti anche sui 420, sui Feva, su L’Equipe, sui cat giovanili. Ne riparleremo: e voi che ne pensate?
Tornamo a Mr. Petersson e al suo discorso, perchè c’è una parte importante: l’Ambiente.
La Vela e l’Ambiente
E’ giusto che finalmente la vela - sport naturale e pulito per eccellenza - si distingua per qualcosa di utile per il pianeta in difficoltà. Petersson ha fatto il punto sui progressi compiuti dall’ISAF che si è dotato di un Codice di comportamento in favore dell’Ambiente”, ora si auspica che questo Codice sia pubblicato nei vari manuali ISAF riservati agli Ufficiali di Regata, agli organizzatori e agli atleti. Una “Guida” per gli Eventi velici con tutte le indicazioni cui attenersi per essere a impatto zero e “Environment Friedly” sarà inoltre inviata a tutte le federazioni nazionali. Speriamo che la nostra ne dia adeguata comunicazione a tutti gli interessati...
Ultima parte del discorso del presidente sulla costante attenzione ad associare all’ISAF sempre nuove nazioni, soprattutto le cosiddette emergenti: il programma Olympic Solidaruty ha coinvolto stati come Islanda, Oman, Sud Africa, Cayman, Indonesia, Qatar, Trinidad e Tobago, Myanmar, El Salvador, Marocco e Sudan, e hanno aderito il Madagascar, Panama e Arabia Saudita.
E' una buona pratica il discorso di riepilogo della stagione da parte del presidente al Council dell'ISAF. Quest'anno, dopo varie Annual Conference con argomenti "minori", il Council ad Atene ha decisioni forti da prendere. Per questo Petersson ha pronunciato un discorso breve, ma intenso. Alcuni passaggi sono particolarmente importanti per comprendere il momento dell'ISAF e dello sport della vela a livello internazionale. Eccoveli.
Olimpiadi Youth
Petersson si è complimentato con gli organizzatori e ha detto che il CIO prenderà molti spunti dalle prime Olimpiadi Giovanili che avranno riflessi sui Giochi Olimpici dei "grandi". Ci sarà una seconda edizione delle Olimpiadi Youth in Cina, poi si vedrà. Molti sport hanno approfittato dell'occasione per sperimentare formati e regole innovative e fuori dagli schemi: per tutti la ricerca spasmodica è a mantenere vivo l'interesse del pubblico, e la partecipazione emotiva al gesto sportivo.
Gli esempi citati da Petersson sono allo stesso tempo interessanti e inquietanti. Il basket ha sperimentato alle Olimpiadi Youth di Singapore con questo formato: due partite contemporanee sullo stesso campo, con squadre di tre contro tre, tribune prefabbricate e pubblico "allietato" da una forte musica pop di sottofondo. La Canoa/Kaiak ha provato una nuova regata a due, sviluppata su un circuito di 8 percorsi diversi. Il Triatlon ha assegnato medaglie a squadre composte da team misti maschili-femminili.
Ahi. Perché Petersson inserisce queste note nel suo Report al Council alla vigilia di decisioni importanti (viste le recomandation dell'Events) sulle categorie olimpiche della Vela a Rio 2016? E prima ancora: che ne pensate della pallacanestro a tre con più partite contemporanee e musica a palla? Lo street-basket arriverà alle Olimpiadi? Fu vera medaglia d'oro quella conquistata da questi futuribili "rapper della pallacanestro"?
La tendenza - ormai da tempo - è chiara. Lo sport che vuole sopravvivere nel terzo millennio, nell'era dei social network e dell'informazione urlata e divorata a ritmi sempre più elevati, deve essere uno sport che si consuma in breve, offre un frenetico show e propone sfide e prospettive sempre diverse. Lo sport insegue lo spettatore anziché educarlo come fatto finora. Lo sport deve pensare alla propria sopravvivenza e rinuncia alla sua funzione culturale e formativa per le generazioni. O magari no, è solo una riflessione un po' amara. Spero di sbagliarmi. E andiamo avanti.
Petersson ha rivendicato la bella figura della Vela a Singapore. Prima di tutto è stata apprezzata dal CIO l'opzione dell'età più giovane degli atleti (si poteva scegliere tra 15-16 e 17-18 anni: la vela ha scelto la prima fascia). Poi ha applaudito alla scelta delle classi, e infine ha sottolineato come la giovane windsurfista coreana vincitrice dell'oro si sia meritata una notorietà fino alla nomination per il Velista dell'anno Rolex ISAF.
Mixed
Ma occhio al discorso Mixed gender. Sul tappeto del Council c'è la necessità di fare luce sul reale significato del termine. Mixed significa classe che può vedere in regata indistintamente equipaggi maschili, femminili o misti, oppure letteralmente misti, cioè composti da un uomo e una donna? L'interpretazione è talmente oscura che al momento almeno la metà dei membri dell'Events non sa dare una risposta certa. Ma il Council dovrà fare chiarezza. E allora sapremo: se il 470 Mixed sarà di fatto tutto maschile (con il doppio femminile che passerà allo Skiff); e soprattutto se sul Multiscafo (Tornado o altre classe scelta) saranno in lotta per il podio olimpico equipaggi composti da un uomo e una donna. Precedenti illustri non mancano proprio sul Tornado, con Paul Elvstrom e la figlia Trine, e più recentemente con le imprese dell’olandese Carolijn Brower col suo maschietto prodiere.
Lui e lei insieme a caccia di medaglie olimpiche?
Interessante, condivisibile o meno, e sempre in attesa di una interpretazione chiara dal Council, è evidente che l’adozione di equipaggi misti comporterebbe una generale revisione culturale dell’approccio alla stessa campagna olimpica. Per Francesco Marcolini e Edoardo Bianchi, ad esempio, sfumerebbe l’ipotesi di riprovarci insieme, e ciascuno dovrebbe trovarsi una prodiera o una timoniera. E lo stesso per i più giovani, prendete il caso di Lamberto Cesari e Vittorio Bissaro: dopo vari anni di preparazione e successi in comune, adieu, e via alla ricerca di una partner. Per non parlare della vasta nidiata di giovani 470isti, cresciuti sul 420 e arrivati a fatica (e con investimenti federali significativi) a trovare equilibrio ed equipaggio. Tutto da rifare, mischiando clamorosamente le flotte in azzurro e in rosa. Per la preparazione olimpica un vero e proprio punto e a capo, che coinvolgerebbe anche le classi giovanili: si dovrà iniziare ad andare misti anche sui 420, sui Feva, su L’Equipe, sui cat giovanili. Ne riparleremo: e voi che ne pensate?
Tornamo a Mr. Petersson e al suo discorso, perchè c’è una parte importante: l’Ambiente.
La Vela e l’Ambiente
E’ giusto che finalmente la vela - sport naturale e pulito per eccellenza - si distingua per qualcosa di utile per il pianeta in difficoltà. Petersson ha fatto il punto sui progressi compiuti dall’ISAF che si è dotato di un Codice di comportamento in favore dell’Ambiente”, ora si auspica che questo Codice sia pubblicato nei vari manuali ISAF riservati agli Ufficiali di Regata, agli organizzatori e agli atleti. Una “Guida” per gli Eventi velici con tutte le indicazioni cui attenersi per essere a impatto zero e “Environment Friedly” sarà inoltre inviata a tutte le federazioni nazionali. Speriamo che la nostra ne dia adeguata comunicazione a tutti gli interessati...
Ultima parte del discorso del presidente sulla costante attenzione ad associare all’ISAF sempre nuove nazioni, soprattutto le cosiddette emergenti: il programma Olympic Solidaruty ha coinvolto stati come Islanda, Oman, Sud Africa, Cayman, Indonesia, Qatar, Trinidad e Tobago, Myanmar, El Salvador, Marocco e Sudan, e hanno aderito il Madagascar, Panama e Arabia Saudita.
pg (non verificato)
Franco Lacqua (non verificato)