Il velista musicista ci scrive ancora
Grecia Day After
A gonfie vele...
Roberto Soldatini: breve reportage sulla Grecia post referendum. Tutte le bugie dei media sulla situazione in Grecia: perchè? E’ una propaganda che mira a spaventare chi volesse seguire l’esempio della Grecia oppure a destabilizzare ulteriormente questo paese?
Innanzi tutto vorrei ringraziare tutti coloro che hanno condiviso il mio reportage pre referendum su Facebook. La sua diffusione ripaga questo mio scalo. Sarei potuto essere in una bella baia, ma ho modificato la mia rotta per venire ad Atene, per raccontare questo periodo agli amici italiani, per sostenere gli amici greci, per assistere a un momento storico, e cercare di capirlo meglio.
Infatti non si è trattato di trovarsi nel posto giusto nel momento giusto. Avrei potuto passare qualche giorno in una bella baia, ma ho preferito attraccare ad Atene. Ora però è giunto il momento di proseguire per la mia rotta. Quindi, prima di salpare, vi invio un breve resoconto di come si svolge la vita ad Atene.
A tre giorni dalle votazioni tutto scorre come prima. Oggi, mercoledì otto luglio, ho prelevato trecento euro da un bancomat. C’erano solo quattro greci in fila prima di me. A loro è consentito di ritirare sessanta euro al giorno, come prima del risultato elettorale. Poi ho fatto la spesa, in un piccolo supermercato. Gli scaffali erano pieni di prodotti di ogni genere, i banconi frigoriferi colmi di carni, pesci, formaggi, e ho pagato con la carta di credito. Cosa che possono fare anche i greci, che la sera affollano ristoranti e caffè, come sempre. Flisvos, il marina dov’è ormeggiata Denecia, è pieno di gente che passeggia o siede ai tavolini dei tanti bei locali che lambiscono il molo.
Ho visto reportage italiani in cui si mostravano foto di file lunghissime ai bancomat. Ma non ce n’è neanche una. Inoltre in alcune di quelle immagini la gente aveva il cappotto. Ricordo che ad Atene in questi giorni ci sono trentacinque gradi. Fatto curioso. In quei reportage poi veniva detto che non si possono prelevare contanti, che non si può pagare con le carte, che mancano i generi di prima necessità, e altre bugie.
Le bugie dette a un telegiornale o scritte sui giornali e su internet si trasformano in verità. Soprattutto per quella maggioranza che è stata abituata a non pensare, anestetizzata da quella che io chiamo “boom-boom-music”, e dal cinema americano degli effetti speciali, dai MacDonald, dai media. Se è così per i fatti della Grecia lo sarà anche per gli altri. L’avevo sempre sospettato. E ora ne ho la prova.
Mi chiedo se sia da preoccuparsi di più dei media che diffondono notizie false e allarmistiche, oppure di coloro che si fanno influenzare da queste e temono per le vacanze in Grecia. I giornalisti che aderiscono a questa propaganda non possono non conoscere le conseguenze nefaste sull’economia greca, che si basa molto sul turismo. Quindi compiono un’azione criminale. In un momento in cui questo paese andrebbe aiutato, proprio con il turismo, invece in molti, grazie a questa propaganda, rinunciano a venirci. Sembra lo scenario di una guerra fredda contro i greci. Ma chi è il loro nemico?
E’ una propaganda che mira a spaventare chi volesse seguire l’esempio della Grecia oppure a destabilizzare ulteriormente questo paese? Alcuni grossi armatori di navi qui invece pensano che Tsipras stia vendendo la Grecia agli americani. Che starebbero architettando un’implosione dell’Europa, per poterne prendere il controllo, e rafforzare la loro egemonia. Se così fosse in breve tempo avremo un MacDonald su ogni isola. Sarebbe una catastrofe. “I giganti della montagna” arriverebbero a inghiottire anche l’ultima culla di cultura e di civiltà antica.
Nei prossimi mesi, facendomi portare dal meltemi, vagherò tra le isole dell’Egeo. Qualora dovesse esserci qualche novità da raccontarvi da lì lo farò. Intanto continuerò a postare sul blog La Musica del Mare, su Piazza vela di Saily.it, e anche sulla mia pagina Facebook, i commenti e le foto di baie e porti, dove l’eco delle bugie della campagna mediatica italiana si dissolvono nel vento.
sergio (non verificato)