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18/11/2010 - 12:07

CAPITALI TEDESCHI SULLA VELA ITALIANA

E Bavaria sale sui Grand Soleil

Il gruppo tedesco acquisisce il Cantiere del Pardo e il marchio Dufuor. Il piano industriale per salvare i 700 dipendenti di Forlì. Bavaria annuncia che continuerà la produzione delle barche con il marchio Grand Soleil
 
 
Un marchio storico della cantieristica a vela italiana diventa tedesco. Cantiere del Pardo, produttore della celebre serie dei Grand Soleil, è stato acquisito dal gruppo tedesco Bavaria. Con l'accordo, Bavaria fa suo anche il marchio Dufour che da alcuni anni aveva affiancato i Grand Soleil. La storica azienda romagnola, dal 2005 di proprietà della International Sailing Boats, controllata dal fondo Rhone Capital del finanziere italo-americano Rob Agostinelli, era da tempo in pesanti difficoltà finanziarie legate alla crisi economica. Tra le offerte arrivate, anche con l'appoggio della Provincia di Forlì-Cesena e dalle organizzazioni sindacali, quella tedesca è stata considerata più solida, rispetto a quella di un altro fondo.
 
Bavaria si aggiudica i Cantieri del Pardo e i marchi Grand Soleil e Dufour. L'attuale proprietà dell'azienda romagnola, il fondo Rhone Capital dell'italo-americano Robert Agostinelli, ha sciolto le riserve annunciando di aver preferito l'offerta di Bavaria a quella presentata da un altro fondo, l'Orlando Italy guidato da Enrico Ceccato e Paolo Scarlatti.
 
L'offerta presentata dalla società tedesca, leader a livello europeo nella produzione di barche a vela (lo stesso settore del Cantiere del Pardo) è stata sostenuta anche dalle organizzazioni sindacali e dalla Provincia di Forlì-Cesena, soprattutto nell'ottica del salvataggio dei posti di lavoro (Cantiere del Pardo ha 700 dipendenti). Attraverso il suo CEO Jens Ludman, Bavaria ha anche anticipato che le barche con i marchi Grand Soleil e Dufour continueranno ad essere prodotte, realizzando un ideale completamento con la produzione crocieristica di Bavaria.
 
Il piano industriale di Bavaria prevede la creazione a Forlì di un polo d'eccellenza, da integrare nel quadro generale della produzione del gruppo Bavaria. Nei prossimi giorni la chiusura delle trattative con le banche creditrici assicurerà un futuro al Cantiere del Pardo, e con esso a un pezzo di storia della vela italiana.
 
VELE ITALIANE
La storia del Cantiere del Pardo
La storia del Cantiere del Pardo inizia nel 1974 a Bologna: l'obiettivo, ambizioso, era quello di produrre barche da regata di serie, che fornissero le migliori performance coniugate con un design elegante e innovativo. Oggi lo stile senza tempo dei Grand Soleil celebra 35 anni di storia. 35 anni in cui queste barche hanno segnato un capitolo fondamentale nel percorso della nautica moderna. Da anni il Cantiere del Pardo, che le realizza con cura e passione - ognuna speciale perchè diversa dalle altre - è saldamente al vertice tra i produttori mondiali d'eccellenza. Perché i Grand Soleil sono un'icona del Made in Italy.
 
Le tappe fondamentali
Il successo del Cantiere del Pardo è legato ad alcune barche ed altrettanti progettisti che hanno lasciato un'impronta profonda nel settore. Il Cantiere ha sempre puntato sui migliori designers per sviluppare progetti di grande personalità, caratterizzati da performance al top e da eleganza inconfondibile. Questi tratti distintivi rendono i Grand Soleil delle icone di stile e raffinatezza. Il brand Grand Soleil incarna oggi un preciso lifestyle, contraddistinto da autentica passione per il mare, design, tecnologia e innovazione.
 
1974: varo del Grand Soleil 34 progettato dai francesi di Group Finot, uno degli studi di progettazione nautica più importanti nel mondo.
 
1985: Alain Jézéquel firma il Grand Soleil 343 una "piccola grande barca", in cui soluzioni di imbarcazioni di maggiori dimensioni sono state applicate ad un modello di soli 34 piedi.
 
1987: dalla collaborazione con uno dei boat designers più celebrati a livello internazionale nasce il GS 52. L'argentino German Frers mette il suo sigillo sul primo dei tre progetti realizzati per il Cantiere del Pardo.
 
1992: è l'anno della collaborazione con l'icona più celebrata della vela mondiale: il "mago" neozelandese Bruce Farr, che consegna il disegno del 64 Maxi One. È il biglietto da visita più prestigioso del cantiere.
 
1997: tocca allo sloveno Japec Jakopin (J&J) realizzare il Grand Soleil 46.3 ed iniziare quasi un decennio di successi con i progetti del 37 e del 43, barche passate alla storia del cantiere.
 
2000: la filosofia aziendale si orienta ad una produzione di barche cruising/racing di altissima performance. Debutta il GS 40, Campione mondiale ed europeo IMS in Classe C2. Il progetto è firmato dalla matita di Massimo Paperini.
 
2004: inizia l'era Botin e Carkeek con il Grand Soleil 37, la barca che ogni anno ha messo a segno un successo: due volte Campione del mondo, Campione europeo, italiano e spagnolo in un arco di soli quattro anni.
 
2007: presentato al Salone Internazionale di Genova nel 2007, il Grand Soleil 54 viene subito proclamato "Barca dell'anno". Progettato da Luca Brenta, ha dettagli e tecnologia esclusivi, propri di uno yacht custom.
 

Commenti

Non è detto: in fondo il Pardo e il suo brand "Grand Soleil" nella vela, italiana ma non solo, in trentacinque anni ha affermato un nome e una filosofia, quindi un prodotto italiano nel settore della nautica a vela, che ha funzionato e ha fatto scuola. Nella storia industriale legata alla vela nel nostro paese, esempi del genere non sono proprio frequentissimi. Il fatto che questo pezzo della nostra "piccola" industria velica sia finito nel mirino di un gruppo industriale straniero, può essere letto positivamente. E in tempi di economia globale non è sempre solo un male il passaggio di marchi e aziende da una nazione all'altra. Pensate alla Chrysler, bandiera USA, che passa all'italianissima (chissà ancora per quanto) Fiat... Insomma il fatto stesso di essere comunque appetibili sul mercato, nonostante i tanti debiti e il momento così sfavorevole per l'economia e gli investimenti, è un punto di merito del Cantiere del Pardo e di tutte le sue maestranze. Vediamola così: col bicchiere mezzo pieno.

sergioAnonimo (non verificato)

speriamo che sia piu' seria bavaria dei suoi predecessori Dufour ha bruciato il suo nome nelle mani di dirigenti poco affidabili io aspetto ancora giustizia 369mila euro per una barca dufour che non ho nemmeno quella usata che hanno cercato di vendermi pero' mi sono "rimaste" le botte che mi hanno dato a cannes Vedi video "vietato protestare a Cannes" vedi Vela eMotore di agosto Solovela di novembre 2010 E' arrivato Picone speriamo che adesso arrivi finalmente la serieta' dei "tedeschi" Bavaria vedi mio F.B sergio picone dufour