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15/06/2011 - 15:14

Russell, che figura!

Coutts e la scuffia
in mondovisione...

L'uomo più potente della vela mondiale mette il casco in cerca di spettacolo per i media. Ma sotto al Golden Gate ci sono 25 nodi. E succede il finimondo, con una rovinosa scuffia. Che fa il giro del mondo in televisione. Le foto e il video
 
Sir Russell Coutts è l'uomo più potente della vela mondiale. Dall'oro olimpico con il Finn è passato alla Coppa America con il dream team di Peter Blake, diventando in pochi anni un pilastro insostituibile, un riferimento per la squadra, la barca, la Coppa, un'intera nazione. Poi ha tradito, certo: è passato armi (conoscenza) e bagagli alla corte di Ernesto Bertarelli, e con il sottofondo dei campanacci delle mucche svizzere si è portato via l'America's Cup. Non pago, ha continuato una carriera paragonabile agli imperatori romani: alla conquista del mondo. Primo kiwi a vincere la Coppa, primo non statunitense a difenderla, primo a guidare l'Europa sul trofeo simbolo della vela... Cosa mancava? Ma si, un altro alto triplo all'indietro, a capo delle truppe (foraggiatissime) a stelle e strisce di Larry Ellison, aspettando il momento giusto (la sentenza della Suprema Corte di New York) per piazzare il colpo definitivo, riportando in America l'omonimo trofeo. Lui l'aveva conquistato (a San Diego nel 1995), lui l'ha riportato in California e lui (o chi per lui) si prepara a difenderlo (a San Francisco nel 2013).
 
Ma anche le strade degli imperatori sono costellate di difficoltà e di imprevisti, come i pietroni delle vecchie vie consolari romane sui quali si impuntavano i carri delle legioni. Certo, nel 2011, nell'era dell'informazione globale e della grande rete, inciampare come ha fatto lui fa un rumore assordante. Una scuffia in barca a vela è nelle cose naturali, fa parte dello sport. Ma un campione non scuffia, o scuffia poco, comunque meno degli avversari. Soprattutto un campione non dovrebbe scuffiare sotto i riflettori dei media, con le telecamere ovunque, nei giorni in cui San Francisco si prepara ad annunciare definitivamente (?) la griglia e le logiche (?) della XXXIV America's Cup. Avevano pensato a tutto, compreso il faccia a faccia, tra l'impetoso e il ridicolo, tra la replica dello Shooner America (che vinse all'Isola di Wight contro le vele della Regina d'Inghilterra e diede origine al mito delle Cento Ghinee) e i dispettosissimi catamarani AC45. Forme, movenze, colori, respiri lontani persino più dei 160 anni che li separano.
 
Sui catamarani (solo una piccola copia dei mostri AC72 che su queste stesse acque si batteranno per conquistare la Coppa America) si veleggia con il casco, come su un'auto da corsa. E si corre trattenendo il fiato. Si plana e si vola, ci si deve divertire un sacco, si giravolta intorno a James Spithill e ai motoscafi dei giornalisti. Ma proprio quando sembra aver preso la mano al mostriciattolo imbizzarrito, ecco che Sir Russell Coutts mette tutti a testa in giù e scatena urla e sospiri in mezzo mondo. La scuffia di Coutts è arrivata in breve sui telegiornali di tutto il pianeta (in Italia il TG1 ci si è fiondato), per non parlare dei social network. Un misto di stupore, emozioni e un sottile inevitabile furbesco ghigno: te la sei meritata, Russell! Volevi la Coppa dell'Adrenalina? Eccoti servito: si sapeva, ma ora si sa di più, che non sarà una Coppa per vecchi (anche se hanno vinto un'oro olimpico sul Finn). Anzi non sarà una Coppa facile, per nessuno. Se Oracle - avanti anni luce nella preparazione - scuffia sul mare di casa, sotto alle finestre dalle quali si affaccia l'Auld Mug, cosa succederà a Venezia Challenge, i cui ragazzotti hanno appena iniziato ad allenarsi insieme, a Palermo, su dei Classe A?
 
In queste ore, intanto, lo stesso Russell, con James Spithill e John Kostechi e poi via via con Iain Murray e tutto lo stato maggiore, annunceranno (per l'ennesima volta) i nomi degli sfidanti. Tra poco più di un mese, i primi AC45 daranno vita in Portogallo alla prima delle World Series. L'atmosfera intorno alla Coppa rivoltata, raddoppiata, resa alare in tutti i sensi, resta un misto di eccitazione, attesa, timori di un flop. Con una disperata voglia di visibilità sui mezzi di comunicazione. Una visibilità che, grazie alla scuffia gentilmente concessa in mondovisione dall'uomo più potente della vela mondiale, ha raggiunto numeri da capogiro. Secondo voi l'ha fatto apposta?

IL VIDEO DELLA GIORNATA, LE DICHIARAZIONI, LE CORSE PAZZE.... E ALLA FINE LA SCUFFIA, VISTA E RIVISTA AL RALLENTATORE

Commenti

Visto che lettori-visitatori-spettatori ha Saily? Non avevamo dubbi. Grazie "coroed" per la precisazione. In redazione siamo consapevoli che "scuffia" è una forzatura, perchè il ribaltamento laterale delle derive è una cosa e l'ingavonata dei catamarani è un'altra. Ma gli stessi americani nel comunicato hanno scritto "capsize", che significa proprio scuffia o capovolgimento. E del resto, spesso anche per l'ingavonata si tende a parlare di "scuffia di prua", persino tra catamaranisti incalliti. Personalmente sono sempre daccordo sulla massima attenzione alla corretta terminologia. Dunque grazie al nostro lettore.

LUCIO (non verificato)

Non conoscevo questo portale, è stata una grande scoperta! Il più originale e avanzato media che parla di vela sul web, complimenti alla redazione di saily.it. Tornerò spesso... Se aggiungerete anche più spazio alla vela crocieristica diventerete il massimo! LUCIO