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27/10/2016 - 15:58

Federazione Italiana Vela 2017-2020

Come sarà la FIV
dell'era Ettorre

Sabato 29 ottobre a Genova nasce la Federvela post-Croce. Un presidente giovane e super-tecnico della macchina federale. Un Consiglio che (forse) romperà con il passato. Qual è lo stato di salute dell'ente che governa la vela in Italia, e quali novità e riforme attendersi? Decalogo per la Nuova FIV che proprio nel 2017 compie 90 anni... - SPECIALE ASSEMBLEA FIV 2016: SU MAGAZINE E SAILY TV 


di Fabio Colivicchi


Novant'anni nel 2017, una vecchietta arzilla con un gruppo di comando totalmente rinnovato, tutto da vedere all'opera, tra spavalderia e inesperienza degli esordienti. E' la Federazione Italiana Vela che nasce sabato 29 ottobre 2016, sessanta giorni dopo le inaspettate delusioni alle Olimpiadi di Rio, obiettivo del quadriennio, e due settimane prima dell'Annual Conference di World Sailing, chiamata a decidere su uomini e futuro del nostro sport. Un momento cruciale, che incrocia destini e scelte nazionali e internazionali, che vede la Vela discutere al proprio interno sulla visione, le strade da percorrere, le strategie e gli strumenti giusti.
 
Davanti a questo scenario arriva il ribaltone guidato da Francesco Ettorre, decimo presidente della storia FIV (passata attraverso i vari nomi che trovate nella scheda più avanti), un dirigente venuto dal basso, entrato in quota Tecnici e cresciuto all'interno della macchina federale della quale conosce alla perfezione ogni meccanismo.

La storia di Francesco è un paradigma del possibile: appassionato di vela sulle coste del suo Abruzzo, diventa Istruttore FIV e come tale, alla prima occasione, entra nel Consiglio Federale, in piena era Gaibisso. Un periodo aureo per l'ente, che cambia col progresso dello sport, adegua strumenti e personale (tra le altre cose acquista, unica federazione a farlo, la propria sede a Genova, e inizia il rapporto professionale con il tecnico ucraino Valentin Mankin dando via a una nuova stagione nella preparazione olimpica dei velisti in Italia), un Consiglio ricco di personalità e dirigenti di lungo corso, che lasceranno il segno (i vari Cesare Quaggiotti, Gabriele Guccione, Carlo Leonardi, Giorgio Tusacciu, Paolo Rosi, Arrigo Marri, Gianfranco Busatti, Sergio Masserotti, Andrea Damiani, Giorgio Lauro, Pino Barbieri, Gianni Paulucci, Angelo Insabato, Walter Cavallucci, Tullio Giraldi, Venturino Pugliese... e ne scorderemo di sicuro parecchi, che ci perdoneranno), un paio di generazioni di valore con molti dei quali in diversa intensità Ettorre si è trovato a lavorare, o ha trovato significativi lasciti.
 
I PRESIDENTI FIV
1927-1933, Reale Federazione Italiana Vela; Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi
1933-1941: barone Alberto Fassini Camossi
1941-1945: capitano Antonio N. Cosulich
1946-1956, USVI Unione Società Veliche Italiane: marchese Paolo Pallavicino
1957-1964: Beppe Croce (che diventerà anche presidente della federvela internazionale 1964-1980, FIV Federazione Italiana Vela: Beppe Croce
1981-1988: Carlo Rolandi
1989-2008: Sergio Gaibisso
2008-2016: Carlo Emilio Croce
2016...: Francesco Ettorre
 
I momenti chiave della "carriera" federale del nuovo presidente sono la guida del progetto Velascuola, e successivamente l'incarico da parte di Gabisso di seguire l'attività periferica, il tesseramento e l'amministrazione (Ettorre è commercialista), fino alla vicepresidenza nell'ultimo quadriennio di Carlo Croce. Oggi la FIV non ha segreti per lui, è un cuore aperto.
 
Ma proprio adesso viene il bello, e il difficile. Una cosa è fare il "macchinista" (nel senso positivo di mandare avanti la macchina, nella sua complessità), altro è fare il timoniere, il leader. Guidare il gruppo con personalità e progettualità che si facciano seguire. Cresciuto all'ombra di personaggi come quelli appena ricordati, Ettorre avrà di sicuro maturato anche queste capacità e prerogative. Insomma, oltre a farti gli auguri, caro presidente, ti aspettiamo al varco...
 
ELEZIONI, EXIT-POLL
A due giornate dal voto in assemblea, infuria la battaglia per i 7 posti di consigliere federale, più i due in rappresentanza degli atleti. Il confronto è senza esclusione di colpi. Lettere, telefonate, veti incrociati, alleanze, cambi di fronte: il gruppo di presidenti di zona (più un paio di outsider) candidati a Genova, sa che quasi la metà sarà esclusa, ci sono 13 in corsa per 7 posti, ma nessuno vuol darsi per vinto. E parallelamente, pochi sono quelli che possono sentirsi al sicuro. Rispetto al nostro post di qualche giorno fa (http://www.saily.it/it/piazzavela/post/fiv-due-settimane-alla-rivoluzione) sembrerebbe confermato un certo vantaggio al Nord per Domenico Foschini, al Centro per Alessandro Mei e al Sud per Pietro Sanna. Per tutti comunque sarà una bella volata, che Saily vi racconterà dall'interno dell'Assemblea con uno speciale sul Magazine e sulla TV.
 
I PRIMI 100 GIORNI
E già che ci siamo, proviamo a fare un decalogo di cosa è lecito attendersi nei primi 100 giorni della Nuova FIV di Ettorre e del Consiglio dei Giovani. Una sorta di decalogo, tra desideri, necessità stringenti, obblighi burocratici, aspettative della base, e persino riferimenti al "programma" elettorale diffuso dallo stesso candidato unico. Proviamo?
 
1) Assolaser: una ferita ancora aperta dopo due anni di diatribe e tribunali. L'unica strada per chiuderla è riavvicinare le parti che sembrano inavvicinabili. Un'impresa. Ma non è per questo che si diventa presidenti? Non sarebbe questo un primo forte messaggio in tema di leadership e personalità? Non sarebbe un sollievo per tantissimi regatanti, club, allenatori, della classe più numerosa, e quindi un messaggio per tutto l'ambiente: si volta pagina?
 
2) Normative: sono sempre l'urgenza di fine anno, ma quest'anno materia nuova per i consiglieri che si troveranno davanti questa sorta di progetto dell'anno a venire, da riscrivere, seguendo inoltre le direttive CONI. Una delle quali, attesa entro l'anno, potrebbe costringere a revisioni importanti: l'abbassamento di un anno per l'inizio dell'attività agonistica, dagli attuali 12 a 11 anni. Si imporrebbero riscritture della Normativa per il Tesseramento e per le parti sportive (dove già abbondano i casi in studio su nuovi formati, da parecchie classi, tipo 420 che vuole ma Medal Race, o campionato a squadre Optimist, tanto per citarne solo alcuni), per non parlare dell'enorme punto interrogativo che riguarda la vela olimpica, per la quale tutti attendiamo le decisioni di World Sailing (febbraio o maggio 2017, ne parliamo in un altro servizio su Saily).
 
3) Rapporti con il CONI, con gli Enti di Promozione Sportiva, con la LNI: squadra nuova da vedere all'opera in confronti spesso politici, giocati di fioretto e compromessi, o sui rapporti di forza. Il classico terreno che sembra facile ma può nascondere insidie e sabbie mobili.
 
4) Scuole vela: argomento delicato, ma urgente e prioritario, con la stagione in arrivo. Perchè ahimè si è fatto poco negli ultimi tempi, e l'ambiente richiede a gran voce una riforma vera e non di facciata (il logo non fa la scuola vela). La buona notizia è che la Nuova FIV sembra avere già pronta la persona giusta: Luisa Franza, sicura eletta in quota Tecnici, viene da esperienze almeno ventennali nelle scuole di vela.
 
5) Formazione: Ettorre ne parla molto nel suo manifesto elettorale, anche con idee innovative (come la formazione estesa ai semplici tesserati, e l'insistenza sulla formazione dei dirigenti dal livello di club), ma il settore è vasto e complicato. In più vede uscire di scena Guido Ricetto che l'ha seguito in prima persona negli ultimi anni. Resterà a disposizione per dare una mano da fuori, in qualche modo?
 
6) Commissioni, Gruppi di lavoro, Settori: qui si apre un'altra possibile strada: tornare alle vecchie care Commissioni e ai Gruppi di lavoro, tutto sbaraccato da Croce in una delle tante iniziative-show, in modo da avere più esperti, tecnici e competenti coinvolti nelle fasi di analisi e progetto dei settori più importanti.
 
7) Preparazione Olimpica: bella gatta da pelare, per Ettorre, che di sicuro almeno all'inizio avocherà a sè il settore, senza dare incarichi a giovani consiglieri. C'è il dopo-Rio da sbrogliare: zero medaglie, ma aspettative tenute alte dal lavoro e dai risultati nel quadriennio. Che fare? Cambiare simbolicamente una o più pedine, ma lasciare intatto il modo di lavorare; lasciare in sella i responsabili ma fare un rimpasto della squadra, dei metodi e degli strumenti, basandosi su un debriefing serio; buttare tutto all'aria e voltare pagina? Le persone chiave sono il Direttore Tecnico Michele Marchesini e il suo vice, nonchè DT Giovanile Alessandra Sensini. C'è chi confabula di un avvicendamento tra i due, e chi assicura che i rispettivi contratti siano già stati rinnovati. Di certo è uno dei primi dossier sul tavolo del neo presidente.
 
8) Vela Giovanile: viaggia di pari passo al precedente, la Sensini ha messo la sua faccia e la sua grinta sul nuovo corso nel quadriennio, ha portato risultati, ha creato un buon rapporto con i giovani atleti, partendo dal suo pedigree, ha fornito i primi ricambi alle squadre olimpiche. Ma c'è ancora tanto da fare, e da capire anche in relazione a ciò che avviene (e avverrà) all'estero, o con il progressivo ingresso del mondo Kite...
 
9) Promozione, comunicazione e marketing: avete visto la vela, quando l'avete cercata, in giro su giornali, tivvù o mezzi di comunicazione, negli ultimi 7-8 anni? Avete visto sponsor per la nostra squadra olimpica? La risposta è già un obbligo per la Nuova FIV: azzerare tutto e ripartire, in primo luogo con un progetto globale che abbia la certificazione di esperti veri, super-partes, di qualità accademica, e poi con una squadra nutrita che ricorra a forze interne ed esterne, a competenze riconosciute e altamente specialistiche nei vari segmenti, e che lavori per l'appunto unita, a tempo, ben diretta.
 
10) Clima e rapporto con gli uffici federali: sembra una frivolezza secondaria. Ma per un presidente che lavora negli uffici federali è importante assecondare e sviluppare un rapporto stretto, di fiducia e di collaborazione, con i funzionari e gli addetti al lavoro nelle varie stanze del 16° piano di Corte Lambruschini. Anche fare un giro di saluti cordiali a tutti, entrando e uscendo, sarebbe una novità gradita rispetto al recente passato...
 
11) L'undicesimo dei fuochi d'artificio da attenderci nei primi 100 giorni della Nuova FIV lo lasciamo scegliere a voi lettori. Cosa vorreste vedere da Ettorre e il suo Consiglio?
 
Da parte nostra, oltre al "Buon lavoro!", assicuriamo alla FIV, Nuova e Vecchia, la stessa passione nel seguirla, la stessa disponibilità, gli stessi riflettori accesi.

Commenti

Fabiano Avancini (non verificato)

Avrei giusto una domanda, avendo stipulato una polizza assicurativa convenzionata FIV, con inclusione delle regate: chi ha accettato una convenzione che contenesse una definizione simile? D) REGATE VELICHE In deroga a quanto previsto dalle Condizioni Generali di Assicurazione, si conviene di estendere la validità della presente assicurazione durante la partecipazione dell'unità alle regate veliche compresi relativi allenamenti e prove. Nel caso di scelta della forma di garanzia ‘A’, i danni che colpiscano le vele, gli alberi, i boma, le manovre fisse e correnti, saranno risarciti in quanto siano conseguenza diretta di incendio, esplosione, scoppio, fulmine, incaglio, urto e collisione dell'unità. Per la kasco è previsto il rimborso solo se, in regata, si verifica un "evento straordinario" (chi va per mare lo chiama pam pam pam). Essendo una polizza per derive, Nacra, 49er e Star: mi spiegate l'esplosione e l'incendio quale logica hanno? Il fulmine vabbè, lo sappiamo tutti: coglie. L'incaglio e la collisione, se si è regatanti, si evitano come la peste. Che coglie anche quella. Ma non pare anche a voi ridicola questa clausola, per essere in convenzione con la Federazione Vela? Rivedere la convenzione?

Enrico (non verificato)

Bisogna trovare il modo di far uscire in regata anche i vecchi cabinati che tristi rimangono la maggior parte del tempo all'ormeggio dato che non solo non hanno chances nei confronti dei dei mostri da regata, ma li vedono solo per pochi attimi alla partenza! Pensare a regate differenziate per livello? Ad esempio chi si piazza 5 volte nei primi 5 di regate C, può partire solo in regate di classe B (o in raggruppamento B), e così via tra la B e la A. Sarebbe forse un modo per evitare che la barca milionaria vada a portar via la coppetta nella regata di circolo e forse il modo per far scendere in lizza molte più barche, molti più equipaggi, molte più vele, per promuovere questo sport e per far crescere tecnicamente dei giovani che potrebbero poi andare ad ingrossare le fila degli equipaggi "fighi".