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08/10/2014 - 21:03

Vela d'altura e vela olimpica, il dualismo inesistente

Chi soffia sul fuoco della polemica tra vela olimpica e vela d'altura (e relativa comunicazione), e perchè? Riflessioni di fine stagione e dopo un confronto impari al salone nautico


A volerla mettere in numeri, la vela d'altura al salone nautico avrebbe battuto la vela olimpica. Molta più gente, davvero tanta, colorata, di ogni età, e contenta, si è vista nel sabato dedicato alle premiazioni della stagione Altomare, di quanta ce ne fosse 24 ore prima, per il venerdi che ha visto il presidente Carlo Croce, il DT Michele Marchesini e l'azzurro Francesco Marrai raccontare un po' il post-Santander e presentare il manuale di vela agonistica "omaggio" e lascito del grande Valentin Mankin.

Ma noi sappiamo bene che non è (solo) con l'aritmetica che si può valutare e misurare il successo di un evento e di un settore. Il salone nautico intanto è una sede da armatori e appassionati di barche d'altura, pieno com'è di cabinati e barconi, e non è certo un richiamo per derivisti o atleti, vuoto com'è di piccole barche, derive acrobatiche e tantomeno olimpiche. Quindi un ecosistema già di per sè favorevole agli uni e sfavorevole agli altri. Poi il sabato-boom delle visite al salone, contro il venerdi "normale". E infine l'appeal della premiazione di un intero anno di regate, con tradizionale buffet finale, che ha dato agli offshoristi il vantaggio decisivo sugli olimpici.

Non significa niente, e bene ha fatto la FIV nelle sue comunicazioni ufficiali e sottolineare la primazia temporale del momento olimpico su quello altomare. Certo si può sempre fare di più e verrà il momento di farlo, per gli azzurri della vela olimpica: eventi ad-hoc, un po' di spettacolo, movimento, gioia per la massima espressione agonistica del nostro sport e per i campioni che lo rappresentano. Ma il dualismo tra vela olimpica e vela d'altura semplicemente non esiste. C'è una sola vela e la passione può estrinsecarsi in tanti modi. Ma poichè negli ultimi mesi proprio questo presunto dualismo è stato sventolato come vessillo di polemiche abbastanza puerili, è il caso, davanti al venerdi+sabato del salone, di fare queste riflessioni.

In estrema sintesi, una testata anche importante ha soffiato sul fuocherello con questi spruzzi di spirito: l'altomare è gestito (politicamente) dal consigliere Fabrizio Gagliardi, il quale è anche responsabile della Comunicazione e quindi da lui dipende l'ufficio stampa. Ergo l'ufficio stampa segue assai più l'altomare, materia di casa, che non la vela olimpica, che invece è il core-business dell'intera casa federale. Corollario ancor più velenoso: l'ufficio stampa è poco avvezzo alla vela olimpica, per minore frequentazione. Argomenti sostenuti infine da presunte manovre elettorali, in quanto lo stesso Gagliardi si vorrebbe potenziale candidato alla corsa per la presidenza del dopo-Croce, in un testa a testa con il vicepresidente Francesco Ettorre.

Sembrerebbero pure temi interessanti, in altri tempi mi avrebbero appassionato, ma con l'aria che tira, e con le vere necessità che abbiamo così chiare davanti, tutti noi della vela, non possiamo permettercelo. E quindi cominciamo col dire alcune cose che possono aiutarci.

1) Le elezioni federali sono lontane e chiunque parli adesso di candidature, o peggio si candidi, va incontro a una bruciatura sicura.

2) L'ufficio stampa FIV quest'anno ha fatto una mole di lavoro impressionante, ha seguito moltissimo la vela olimpica e i giovani, ha preso direttive dal Consiglio (spero anche che gli abbiano approvato il programma a inizio anno così la cosa è ancora più chiara) e ha fatto la sua parte, come stabilito da un contratto che lo lega alla FIV a seguito della gara d'appalto vinta.

3) Mancano meno di due anni a Rio 2016, c'è aria di ripresa di interesse verso la nautica e la vela (lo ha detto proprio il salone), e la nostra squadra - che inizia a delinearsi - avrà bisogno del massimo supporto, di sostegno, comunicazione, sponsor, affetto. Ben più che di venticelli, polemicucce, ironie e remate avverse. Da qualunque parte arrivino: può capitare che la polemica lanciata dall'esterno per qualche finalità personale si saldi all'interno con altri interessi. La Federvela per prima, invece, è chiamata a essere unita e coesa nel perseguire gli obiettivi. Un intervento in tale direzione da parte del presidente Croce sarebbe significativo e utile.

4) Come detto, non c'è dualismo tra altura e olimpica, la vela è una e semmai c'è da prendere il meglio di ciascun ambiente e metterlo in rete, creando fattori di crescita. Tutto sommato, non potrebbe essere proprio questa la piattaforma più efficace di una vera campagna elettorale, quando sarà il momento?

Commenti

Luca (non verificato)

sono d'accordissimo, ma purtroppo ciascuno continua a ragionare solo per se stesso e si va per strade diverse, l'idea di fare rete in Italia pare impossibile...