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22/04/2021 - 11:36

Vela 2024, voi cosa scegliereste?

World Sailing deve rispondere al CIO, e ha tre ipotesi percorribili: 1) arroccarsi per il mantenimento dell’Offshore Mixed, 2) sdoppiare il Kite in maschile e femminile, 3) riproporre il 470 sia maschile che femminile

 

La dissennata politica di World Sailing per la vela olimpica degli ultimi dieci anni e anche più, ha prodotto lo stretto cunicolo in cui la vela si trova oggi: ultimatum del CIO e pochi giorni per indicare una alternativa per una delle dieci discipline previste per Parigi 2024 (l’Offshore Mixed Keelboat) che quasi certamente sarà bocciata.

Una lista di 10 medaglie stravolta e sottoposta a una discussione lampo (quando ci vorrebbe tempo e qualità della discussione, altra materia prima che nella vela mondiale scarseggia drammaticamente), a 100 giorni dalle Olimpiadi di Tokyo (incrociando le dita) e a tre anni dalle successive di Parigi (Marsiglia) 2024.

Quali sono le ipotesi possibili e percorribili, in questo strettissimo corridoio, evitando fantasiose fughe in avanti (se ne sono sentite in giro: come l’accoppiata Finn-Europa, o il ritorno al Match Racing)?

Secondo i parametri indicati dallo stesso CIO, le possibilità sembrano solo tre. Vediamole.

1) World Sailing insiste e punta tutto sulla propria scelta, non indica specialità alternative e mette il CIO davanti alla possibilità di degradare la Vela 2024 da 10 a 9 podi. Un muro contro muro per difendere una scelta già molto criticata e mai del tutto digerita. L’Offshore è giusto come concetto, ma il modo in cui WS l’ha lanciato, il formato e la gestione delle barche, si prestano a troppe problematiche, in alcuni casi invalicabili. Difficile che WS faccia harakiri, rischiando la quasi certa riduzione a 9 medaglie, per difendere un “principio”, anche considerando che lo stesso presidente della federvela francese, grande promotore dell’Offshore, non è stato rieletto.

2) World Sailing indica lo sdoppiamento dell’attuale podio singolo del Kite (a squadra di un uomo e una donna) dividendolo in maschile e femminile. La critica maggiore a questa ipotesi è la scarsità sostanziale di atlete donne nella specialità al momento. Qualcuno indica che sarebbero 17 nel mondo le atlete, creare un podio olimpico su queste basi numeriche appare impercorribile.

3) Lo sdoppiamento del 470, attualmente previsto nella versione Mixed uomo-donna, che tornerebbe a essere ciò che è stato dal 1988: la disciplina deriva doppio maschile e femminile, che assegna quindi due podi olimpici. I vantaggi stanno nel fatto che tutte le federvele mondiali hanno investito su questa classe, cresciuto equipaggi, lavorato anche sulle classi giovanili propedeutiche, e questo lavoro non andrebbe sprecato, anzi rilanciato. Lo svantaggio è per chi aveva già iniziato una campagna in equipaggio Misto.

Di sicuro, alla prima occasione la Vela dovrà istituire una riflessione profonda e lunga, senza interessi di parte e tantomeno economici, sulla logica, le modalità e la rappresentatività dello sport velico ai Giochi Olimpici. La vela è olimpica da sempre, è uno degli sport olimpici più longevi e deve restare olimpica. Su questo non devono esserci dubbi e questa certezza passa dalla ripresa dei rapporti World Sailing-CIO su basi nuove, di autorevolezza, serietà, programmi sicuri, ritrovata stabilità finanziaria.

Una volta messa in sicurezza, si dovrà ridisegnare la vela olimpica, con programmi a lunga scadenza che prevedano un rinnovamento progressivo al passo con i tempi e con la realtà complessiva del mondo velico, senza fare stravolgimenti troppo veloci e senza lasciare fuori nessuna delle specialità della vela “reale”.

E’ un percorso difficile, e dipende tutto dalla qualità delle persone. Il presidente Quanhai Li è al primo bivio importante del suo mandato.

Commenti

Alessandro Turchetto (non verificato)

Qualità delle regate! Tecnica, tattica, conduzione atletica, strategia, messa a punto materiali ed ancor più resistenza, capacità marinare! Attitudine alla regata di alto livello da due nodi a trentacinque; laghi, mare, onde, correnti! Lo sport della vela è bello e completo proprio perché assolutamente vario e i campioni veri risaltano sempre! Due sono le classi che da sempre si sono dimostrate sempre all'altezza, anzi ... oltre il livello degli uomini: Star e Finn. Ridatecele! Basta con le barchette che galleggiano ... nel mare dei videogiochi! Aquiloni, foil e altre invenzioni sono sport? Forse si ma non vela, non yachting, non sailing. Sono equilibrismi veloci e divertenti, non duelli tra uomini e tra uomini ed elementi. Per questo alla lunga perderanno. Guardate i windsurf: all'inizio sembrava che dovessero sostituirsi a tutto invece ... oggi si fa fatica a trovare i partecipanti per fare una classifica mentre le regate dell'abbandonata (da World Sailing e dal CIO) Star è più viva che mai. Trecento sono i Finn che ogni anno partecipano al World Master. Ma non è sono questione di numeri, anche la monotipia è un valore. Già, quella del Finn e della Star, oppure dell'FD o del Dragone (ma questo è effettivamente obsoleto sotto parecchi aspetti) non certamente i regimi di monopolio di Laser ILCA o come diavolo si chiamano. Il velista è uomo libero per definizione ... e dovrebbe apprezzare di sottostare a dei monopolii? Non ci siamo proprio: queste sono soluzioni vincenti per filmati, go-pro, chat e altre intrattenimenti di basso livello, non Vela! Riportiamo alle Olimpiadi l'attitudine alla navigazione, alla vela, all'astizia marinaresca, al duello diretto in mare contro gli avversari che siano a loro volta veri Uomini (e Donne, ovvio). Ritorno alla Vela vera, è questo che ci vuole! Ottima l'idea dell'altura ma ... non è adatta alla formula Olimpica. Per quella si dovrà inventare qualcosa di nuovo, un circuito di eventi nei vari continenti e nel mondo. E' certamente parte del nostro sport ma non delle Olimpiadi. Si, lo ripeto, ho gli occhi aperti, valuto ed apprezzo ogni cosa da ormai molto tempo, ma la scelta ragionata ricade sempre là: Finn e Star. Sono progetti nati fortunati, e meglio sviluppati da velisti preparati nel tempo, prodotto finale dei migliori, di coloro che hanno davvero capito l'arte e lo sport della regata! Finn e Star ... al momento non vedo alternative!