Oggi, 9 maggio 2014, lasciamo Cuba con molta soddisfazione e un pò di nostalgia. È stato un soggiorno felice, interessante, rilassato, stimolante. Cuba, si sa, è una realtà del tutto singolare, un residuo storico, anzi antistorico, che resiste malgrado tutto al consumismo e al capitalismo. Al costo di una permanente povertà per I cubani, ma assolutamente dignitosa e da non confondere con indigenza.
Tutti o quasi tutti poveri quindi, ma senza mancare dell'indispensabile, magari razionato. Anche senza le nevrosi e le tensioni della nostra società, ma anche senza spirito imprenditoriale, senza molte prospettive e iniziative, quasi sospesa, in attesa di non si sa cosa. Per noi capitalisti un'esperienza assolutamente rilassante, serena, umana, felice.
L'Avana è una bella città, un centro ancora parecchio delabrè (come la nostra Palermo, del resto), grandi boulevards, monumenti. Scenica, allegra, musica dappertutto. Trinidad ancora fantasticamente coloniale, certo turistica ma autentica, piena di campesinos con i loro carretti di frutta, casette colorate, gente tranquilla per gli affari loro, per nulla travolta dal turismo. I Cayos stupendi, natura allo stato puro, sospesi tra mare e cielo, pieni di uccelli e pesci, silenzi di risacca e vento.
La nostra navigazione verso sud, lontano dalle piogge e dagli uragani estivi comincia dura, venti da est fino a 30-35 nodi e onde di conseguenza. Una notte di bolina larga con molte secchiate d'acqua, una di riposo ai Jardines de la Reina, e un'altra al traverso, più maneggevole, fino a Montego Bay, Giamaica.
Il ritorno al turismo e all'economia tradizionale è abbastanza triste: gente non sempre gentile, a volte invadente, turisti anglosassoni con una birra sempre in mano e il pancione, case holliwooddiane e resorts di gran lusso accanto alle baracche tipiche dei Caraibi. Macchine dovunque e anonimi shopping centers. Una colonia americana. Peccato, perché la gente semplice è la stessa ovunque, anche qui, dolce e gentile e anche fisicamente bella, anzi tra le più attraenti dei Caraibi, uomini e donne..
Ma adesso basta, le previsioni per le 500+ miglia che ci rimangono sono buone, e domattina si parte. Presto saremo alle San Blas, una settimana ancora prima di mettere la barca a riposo a Colon e noi stessi a casa..
Anonimo (non verificato)