PROFILO

12/01/2013 - 18:38

Team Italy per la Youth America's Cup, finalmente!

Team Italy powered by Stig al lavoro, Foto ZGN

E infine, ci fu la rivelazione. Dopo un mese di voci e prove in gran segreto, l’equipaggio italiano che parteciperà alle selezioni per la Youth America’s Cup si è presentato ieri pomeriggio tramite un comunicato stampa. Si tratta di Team-Italy powered by Stig,  è capitanato da Enrico Zennaro in qualità di Team Manager e raccoglie alcuni tra i migliori talenti della vela giovane italiana. Il team ha appena concluso una sessione di allenamento a Marina di Loano, e ne compirà una seconda a inizio Febbraio per poi volare a San Francisco dove avverrà la selezione per essere ufficialmente ammessi all’evento di Settembre 2013.

Sottolineo finalmente (con un sospiro di sollievo) perché trovo sia una grande opportunità quella che l’America’s Cup mette a disposizione per i giovani, e visto il nostro bacino di talenti sarebbe stato un peccato per l’Italia non sfruttare questo potenziale. E se n’è accorto Enrico Zennaro, il quale folgorato dall’esperienza con New Zealand alle World Series di Venezia ha deciso di organizzare uomini e risorse per riuscire in quest’impresa che ha alcune assonanze con la campagna di Luna Rossa nella Coppa “dei grandi”:

Una solida base economica, in parte grazie anche alla stessa Luna Rossa che ha messo a disposizione l’Extreme 40 per gli allenamenti. Un plauso va al Team Manager per la raccolta dei finanziamenti: impresa assolutamente non facile vista la situazione economica del Paese. Si leggono tra gli sponsor tanti marchi già visti, e quindi onore anche a queste aziende che nonostante spread, tasse e maya continuano a credere nella vela e nei giovani.
 
Capitale umano di eccellenza. Era il dettaglio più atteso (almeno quello che ha nutrito la mia curiosità fino ad oggi). Alcuni nomi li ritenevo scontati, ma dopo essere stato ospite su di un AC45 ho realizzato quanto lo sforzo fisico richiesto da questa barca sia intenso, e nonostante ai team della Youth AC sarà permesso essere in sei a bordo (al posto di cinque degli equipaggi dei “grandi”) i carichi sulle manovre rimangono alti. Analizzando l’equipaggio penso che la selezione sia stata fatta in maniera accurata e intelligente, ha tutte le potenzialità per funzionare al meglio: sono i migliori  ragazzi in Italia nei diversi ruoli e, dettaglio più importante, sono molto complementari nelle loro capacità.  Alfieri del team le giovani promesse olimpiche: i laseristi d’oro Giovanni Coccoluto e Francesco Marrai freschi di arruolamento nelle Fiamme Gialle e i triestini campioni del mondo juniores 470  Simon Sivitz Kosuta e Jas Farneti. Tre di loro probabilmente si giocheranno il timone, e sarà una decisione difficile visti i talenti in gioco. Per l’esperienza in catamarano, Matteo Ferraglia rappresenta il giovane che è cresciuto di più negli ultimi anni. Ha scalato le classifiche della Formula 18 e questo settembre ha colto un importante bronzo mondiale nella ex classe olimpica Tornado. Conoscendo bene Matteo so che il suo apporto sarà molto importante per lo sviluppo della barca, e non mi sorprenderebbe che visti i tempi stretti sia lui a prendere il timone. Infine, dal mondo dell’altura Martino TortaroloFilippo La Mantia e Alessandro Siviero, per l’esperienza nelle regate in equipaggio: essere in uno o in sei cambia completamente il modo di navigare. Spiace non vedere i due bravi 49eristi Plazzi-Molineris: le qualità dei velisti dagli skiff sono state dimostrate in tutti i circuiti di alto livello (AC45 per primo), e forse un po’ più di esperienza di barche “veloci” non avrebbe guastato all’equipaggio.
 
Tempo limitato. Come i colleghi più grandi, la vera incognita è il tempo. Le selezioni a San Francisco sono tra poco più di un mese, e gli equipaggi avversari si stanno allenando da quest’estate.Team Italy ha dalla sua parte un allenatore d’eccellenza come Lorenzo Mazza, ma dominare delle macchine come gli AC45 con poca esperienza sui catamarani (e pochissima con l’ala rigida) non sarà facile, specialmente con vento forte (che non sembra sia stato trovato durante la prima sessione di allenamenti a Marina di Loano, vedendo le foto).
 
Ma come Luna Rossa ha dimostrato che è possibile recuperare il ritardo tornando pienamente in gioco, così lo sono i ragazzi di Team Italy. Sono forti, motivati, e hanno attorno una struttura di altissimo livello: in Settembre a San Francisco vogliamo tifare Italia dall’inizio alla fine!

Rimane un piccolo appunto, che viene naturale. Ero a Venezia il giorno dell’annuncio della Youth America’s Cup, con due amici olandesi, forti giovani F18isti. Due settimane dopo ci siamo visti in Olanda, e stavano facendo la prima riunione con un equipaggio di 49eristi per cercare sponsor. Due mesi dopo si allenavano su un Extreme 40 noleggiato e ad ora sono uno dei team favoriti. I ragazzi francesi a loro volta si sono riuniti in talmente tanti che prima si sono divisi in due team e poi saggiamente hanno deciso di concentrare le forze, impiegando i ragazzi più grandi per marketing e comunicazione.

In Italia nonostante tutti fossero stati attratti dall’idea non è partito un movimento “dal basso”, di ragazzi che si riuniscono e cercano sponsor per realizzare un sogno. Forse per mancanza di coincidenze, ma anche per una cultura della vela (giovanile e olimpica) che troppo spesso dipende solo dall’ assistenzialismo di mamma FIV, di un corpo dello Stato o del magnate di turno. Bisognava che qualcuno si prendesse la briga di organizzare tutto per loro affinché la sfida prendesse vita: sicuramente con un risultato molto professionale grazie ai migliori esperti del settore, ma un team di 23enni che si fa gestire l’account Facebook e Twitter da un ufficio stampa che avrà una ventina di anni più di loro fa quantomeno sorridere…

Commenti

ugo (non verificato)

Al solito....Bravo Lambi. Qui siamo sempre....in affanno....Quando aiiviamo è per il rotto della...scuffia. Ciao

Franco (non verificato)

Effettivamente i tempi sono molto tirati e la qualificazione affatto scontata. Forse lo stesso Team Luna Rossa avrebbe potuto farsi promotore della partecipazione di un equipaggio Youth fin dall'inizio, garantendone supporto tecnico e soprattutto visibilità mediatica. Ma forse in quel periodo erano focalizzati completamente sul loro progetto e non potevano permettersi "distrazioni". Una cosa è certa: comunque vada, questi ragazzi selezionati per il progetto Team Italy avranno la possibilità di fare un'esperienza unica e forse irripetibile, che sicuramente segnerà la loro carriera velica. Regatare su un AC45 a San Francisco...