Elezioni FIV: sabato 10 settembre le "Primarie" nelle 15 Zone - Breve storia della brevissima candidatura alla presidenza FIV di Ettore Thermes, e a cosa può ancora servire. Le traveggole di un certo giornalismo. L'inutile rumore dei social network. E di cosa avrà bisogno davvero la nuova Federvela che nascerà il 29 ottobre
La meteora Ettore Thermes uscirà dal sistema solare FIV tra poche ore, ma in qualche giorno ha provato a brillare, si è fatta vedere (che è cosa diversa dal farsi conoscere), e ha fatto tanto parlare (che è cosa diversa dall'approfondire e confrontarsi). La parola chiave della breve corsa folle di un tesserato che al mattino si sveglia e decide di presentarsi candidato alla presidenza della Federazione Italiana Vela, si potrebbe dire "confusione": di temi, proposte, procedure. Il risultato? Un bel falò di chiacchiere sui social network, poca discussione sui programmi e sulla politica, una parabola che finirà presto nel dimenticatoio, con perdita di tempo per tutti.
Se avesse voluto davvero incidere, oltre a partire molto prima, il candidato-lampo avrebbe dovuto approfondire meglio le regole e le carte federali, mettere su una piccola squadra, un blog o un sito web, farsi vedere in giro e parlare con la periferia, veicolare le sue idee e le sue ricette (avendone). Cose alle quali bisogna essere avvezzi, perchè non basta l'afflato ideale, la semplice voglia di "cambiare", senza comprendere e preparare gli strumenti necessari. Ma siamo nell'era delle scorciatoie, nella quale si crede che un social network abbia poteri sovrannaturali di smuovere le folle.
In compenso sul candidato-lampo si è smosso un media di settore, che prima l'ha definito "Il Beppe Grillo della vela", e poi ha lanciato un sondaggio su chi sarà il nuovo "Boss" della FIV. Davvero un esempio di giornalismo con le traveggole: come avvicinare la vicenda del surfista romano con quella del comico ligure, per storia, durata, risultati? Con quale criterio definire "Boss" il presidente di una federazione sportiva? Si vede bene a quali risultati porta avere tanti "Grilli" per la testa: lo viviamo in prima persona a Roma, con dilettanti allo sbaraglio che si arroccano su un pretestuoso NO alle Olimpiadi come ultima "bandiera" (!) che resta da sventolare, in un naufragio di incapacità.
Che dei giornalisti di vela non conoscano lo Statuto dell'ente che presiede la vela, è inammissibile, una grave carenza di professionalità. Non è un buon servizio, in primo luogo per lo stesso candidato, e contribuisce al risultato: la storia della candidatura-lampo serve solo a se stessa, a una breve fiammata di notorietà e (forse) a un po' di audience a buon mercato da media scandalistici. Alla FIV e alle sue regole, ai tesserati, a giovani e atleti, ai programmi, alle cose da cambiare davvero, non sono interessati: non fanno cassetta.
Conosco Ettore Thermes da parecchi anni, per averlo incontrato su qualche campo di regata, per scambi di idee, e per più di un progetto di eventi velici e dintorni che la sua mente fertile ha elaborato, perlopiù cose grosse e complicate da realizzare. Rampollo di una famiglia proprietaria di una nota impresa di componenti edilizie, velista, surfista, amante degli sport estremi, un "tornado" (come gli piace definirsi) di voglia d fare, un simpatico confusionario, sicuramente generoso, anche se un po' troppo autocentrico. Ci si sta bene insieme, finchè non ti gira la testa. Uno così può e deve essere utile alla comunità della vela, in tanti modi, a patto di voler (anche) ascoltare, condividere. Ma non ha resistito, è stato il solito ciclone, ha fatto confusione, e il falò, del quale tra poco volerà via la cenere.
Il programma "sponsorizzato" dalla sua azienda (?) contiene molte iperboli, a cominciare dalla proposta di "ridurre" (avete capito bene) le spese per la preparazione olimpica. Iperbolico anche pensare di cambiare di nuovo lo Statuto federale (Carlo Croce ci ha messo tre anni, e a sua volta ha lasciato più problemi che soluzioni), o sburocratizzare come per miracolo le leggi che limitano le possibilità per i circoli velici di effettuare lavori alle proprie strutture. Il tornado-Thermes è ben riassunto dal suo programma, nel quale si mischiano considerazioni interessanti e condivisibili, quando non sacrosante (come quelle sui cambiamenti troppo frequenti delle classi olimpiche), a esagerazioni allo sbaraglio. Non ce la farà, con buona pace di chi lo ha accostato a Beppe Grillo che da 8 anni fa politica intorno a un blog, e ha un terzo dell'elettorato italiano. Il buon Thermes non avrà la terna di Zone necessaria per essere candidato a Genova. Non ne avrà nemmeno una. E allora il tema diventa un altro.
Come fare per estrarre la parte buona dei ragionamenti del candidato-lampo, per mettere sul tavolo della nuova FIV i temi e le sensibilità della base, anche dopo che il falò sarà spento? Francesco Ettorre sarà il presidente più giovane della storia federale, e il suo Consiglio altrettanto, per di più sarà tutto nuovo, quindi bisognoso di fare esperienza. Può essere un governo aperto, capace di guardare al futuro. A condizione di non chiudersi, e affidarsi solo a chi conosce bene la macchina FIV. E' finito il tempo degli uomini soli, sia al comando che in candidature iperboliche. Invece di aderire a generici appelli su Facebook, senza conoscere le basi delle regole di vita della comunità chiamata FIV, cavandosela con uno pseudo-voto o un sondaggio, dobbiamo capire che tocca a noi, che ciascuno deve assumersi una fettina di responsabilità, che i temi vanno posti seriamente e nei modi giusti.
Nel programma di Francesco Ettorre ci sono un paio di chicche da evidenziare, che vanno in questa direzione: il potenziamento della formazione per i dirigenti a partire dal livello di circolo, e persino per i semplici tesserati, che è giusto conoscano i meccanismi gestionali dell'ente di governo dello sport che hanno scelto di praticare; e l'abbozzo di un progetto sulla promozione che coinvolga anche l'industria e il turismo nautico, mettendo a sistema anche l'accesso a risorse europee. C'è parecchio altro. Anche la parabola di Ettore Thermes sarà servita a qualcosa se qualcosa si smuoverà in queste direzioni, e se lo stesso candidato-lampo non sparirà dalla scena ma continuerà a proporre, con spirito di collaborazione, temi e proposte. E se un domani altri candidati si presenteranno.
Abbiamo davanti un quadriennio, e forse più, delicato e decisivo, a livello italiano e mondiale. Torneremo dopo le assemblee zonali a parlare e soppesare i candidati al Consiglio Federale. Così come accenderemo i riflettori su World Sailing, dove il presidente uscente Carlo Croce avrà vita difficile verso la riconferma, contro un paio di candidati (che forse si uniranno). Per adesso, buon sabato 10 settembre di voti zonali.
IL VIDEO SALUTO (CONTROVENTO) DI ETTORE THERMES
La meteora Ettore Thermes uscirà dal sistema solare FIV tra poche ore, ma in qualche giorno ha provato a brillare, si è fatta vedere (che è cosa diversa dal farsi conoscere), e ha fatto tanto parlare (che è cosa diversa dall'approfondire e confrontarsi). La parola chiave della breve corsa folle di un tesserato che al mattino si sveglia e decide di presentarsi candidato alla presidenza della Federazione Italiana Vela, si potrebbe dire "confusione": di temi, proposte, procedure. Il risultato? Un bel falò di chiacchiere sui social network, poca discussione sui programmi e sulla politica, una parabola che finirà presto nel dimenticatoio, con perdita di tempo per tutti.
Se avesse voluto davvero incidere, oltre a partire molto prima, il candidato-lampo avrebbe dovuto approfondire meglio le regole e le carte federali, mettere su una piccola squadra, un blog o un sito web, farsi vedere in giro e parlare con la periferia, veicolare le sue idee e le sue ricette (avendone). Cose alle quali bisogna essere avvezzi, perchè non basta l'afflato ideale, la semplice voglia di "cambiare", senza comprendere e preparare gli strumenti necessari. Ma siamo nell'era delle scorciatoie, nella quale si crede che un social network abbia poteri sovrannaturali di smuovere le folle.
In compenso sul candidato-lampo si è smosso un media di settore, che prima l'ha definito "Il Beppe Grillo della vela", e poi ha lanciato un sondaggio su chi sarà il nuovo "Boss" della FIV. Davvero un esempio di giornalismo con le traveggole: come avvicinare la vicenda del surfista romano con quella del comico ligure, per storia, durata, risultati? Con quale criterio definire "Boss" il presidente di una federazione sportiva? Si vede bene a quali risultati porta avere tanti "Grilli" per la testa: lo viviamo in prima persona a Roma, con dilettanti allo sbaraglio che si arroccano su un pretestuoso NO alle Olimpiadi come ultima "bandiera" (!) che resta da sventolare, in un naufragio di incapacità.
Che dei giornalisti di vela non conoscano lo Statuto dell'ente che presiede la vela, è inammissibile, una grave carenza di professionalità. Non è un buon servizio, in primo luogo per lo stesso candidato, e contribuisce al risultato: la storia della candidatura-lampo serve solo a se stessa, a una breve fiammata di notorietà e (forse) a un po' di audience a buon mercato da media scandalistici. Alla FIV e alle sue regole, ai tesserati, a giovani e atleti, ai programmi, alle cose da cambiare davvero, non sono interessati: non fanno cassetta.
Conosco Ettore Thermes da parecchi anni, per averlo incontrato su qualche campo di regata, per scambi di idee, e per più di un progetto di eventi velici e dintorni che la sua mente fertile ha elaborato, perlopiù cose grosse e complicate da realizzare. Rampollo di una famiglia proprietaria di una nota impresa di componenti edilizie, velista, surfista, amante degli sport estremi, un "tornado" (come gli piace definirsi) di voglia d fare, un simpatico confusionario, sicuramente generoso, anche se un po' troppo autocentrico. Ci si sta bene insieme, finchè non ti gira la testa. Uno così può e deve essere utile alla comunità della vela, in tanti modi, a patto di voler (anche) ascoltare, condividere. Ma non ha resistito, è stato il solito ciclone, ha fatto confusione, e il falò, del quale tra poco volerà via la cenere.
Il programma "sponsorizzato" dalla sua azienda (?) contiene molte iperboli, a cominciare dalla proposta di "ridurre" (avete capito bene) le spese per la preparazione olimpica. Iperbolico anche pensare di cambiare di nuovo lo Statuto federale (Carlo Croce ci ha messo tre anni, e a sua volta ha lasciato più problemi che soluzioni), o sburocratizzare come per miracolo le leggi che limitano le possibilità per i circoli velici di effettuare lavori alle proprie strutture. Il tornado-Thermes è ben riassunto dal suo programma, nel quale si mischiano considerazioni interessanti e condivisibili, quando non sacrosante (come quelle sui cambiamenti troppo frequenti delle classi olimpiche), a esagerazioni allo sbaraglio. Non ce la farà, con buona pace di chi lo ha accostato a Beppe Grillo che da 8 anni fa politica intorno a un blog, e ha un terzo dell'elettorato italiano. Il buon Thermes non avrà la terna di Zone necessaria per essere candidato a Genova. Non ne avrà nemmeno una. E allora il tema diventa un altro.
Come fare per estrarre la parte buona dei ragionamenti del candidato-lampo, per mettere sul tavolo della nuova FIV i temi e le sensibilità della base, anche dopo che il falò sarà spento? Francesco Ettorre sarà il presidente più giovane della storia federale, e il suo Consiglio altrettanto, per di più sarà tutto nuovo, quindi bisognoso di fare esperienza. Può essere un governo aperto, capace di guardare al futuro. A condizione di non chiudersi, e affidarsi solo a chi conosce bene la macchina FIV. E' finito il tempo degli uomini soli, sia al comando che in candidature iperboliche. Invece di aderire a generici appelli su Facebook, senza conoscere le basi delle regole di vita della comunità chiamata FIV, cavandosela con uno pseudo-voto o un sondaggio, dobbiamo capire che tocca a noi, che ciascuno deve assumersi una fettina di responsabilità, che i temi vanno posti seriamente e nei modi giusti.
Nel programma di Francesco Ettorre ci sono un paio di chicche da evidenziare, che vanno in questa direzione: il potenziamento della formazione per i dirigenti a partire dal livello di circolo, e persino per i semplici tesserati, che è giusto conoscano i meccanismi gestionali dell'ente di governo dello sport che hanno scelto di praticare; e l'abbozzo di un progetto sulla promozione che coinvolga anche l'industria e il turismo nautico, mettendo a sistema anche l'accesso a risorse europee. C'è parecchio altro. Anche la parabola di Ettore Thermes sarà servita a qualcosa se qualcosa si smuoverà in queste direzioni, e se lo stesso candidato-lampo non sparirà dalla scena ma continuerà a proporre, con spirito di collaborazione, temi e proposte. E se un domani altri candidati si presenteranno.
Abbiamo davanti un quadriennio, e forse più, delicato e decisivo, a livello italiano e mondiale. Torneremo dopo le assemblee zonali a parlare e soppesare i candidati al Consiglio Federale. Così come accenderemo i riflettori su World Sailing, dove il presidente uscente Carlo Croce avrà vita difficile verso la riconferma, contro un paio di candidati (che forse si uniranno). Per adesso, buon sabato 10 settembre di voti zonali.
IL VIDEO SALUTO (CONTROVENTO) DI ETTORE THERMES
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