PROFILO

16/11/2010 - 17:51

Chi sveglia Emissioni Zero?

Nulla sembra capace di smuovere l'ostinato, garantito, sigillato silenzio della "comunicazione FIV". La politica delle "emissioni zero" prosegue imperterrita. L'ultima conferma riguarda l'Annual Conference dell'ISAF, la federvela mondiale. Che volete che sia? Che volete che importi? E infatti, niente, zero comunicati. E se poi questa benedetta federvela mondiale decide di mettere mano alle classi olimpiche? Cioè, per esempio, togliere lo status olimpico alla Star (ovvero la barca che ha portato alla vela azzurra 5 delle 14 medaglie olimpiche conquistate finora)? Oppure mettere in discussione il windsurf (ovvero la classe che ha portato alla vela azzurra, grazie a Madame Sensini, altre 4 medaglie, per un totale di 9 su 14) a beneficio del Kitesurf? E ancora, inserire una deriva acrobatica Skiff quale  nuovo doppio olimpico femminile? E mettere tra le specialità olimpica un catamarano e un 470 con equipaggio misto, cioè uomo-donna? Insomma, se proprio la federvela mondiale avesse fatto tutte queste scelte, alla fin fine che volete che importi ai media italiani? Merita un comunicato stampa della FIV? Al sedicesimo piano, evidentemente, hanno deciso di no.
 
E' così: la Vela Olimpica cambia i connotati, è nel bel mezzo di una rivoluzione epocale, della quale si parlerà molto proprio perché è un processo che avrà una sua definizione nel maggio del prossimo anno, e la nostra federazione, una delle Federazioni Sportive Nazionali del CONI, cioè Comitato Olimpico nazionale, perché titolare di uno sport, per l'appunto, "olimpico", non ritiene di emettere una comunicazione ufficiale in tal senso. Non ai media (quelli specializzati: che si arrangino, visto che masticano un po' di vela; quelli generalisti: tanto alla vela non dedicano mai una riga), ma neanche al proprio interno, al nostro mondo, ai Circoli. Cioè, in definitiva, ai ragazzi: i futuri atleti della vela olimpica azzurra, dove volete andarli a pescare? Sarà il caso di mettere le Zone, gli allenatori, i tecnici, i presidenti di Circolo, al corrente del fatto che forse a Rio de Janeiro 2016 ben 6 medaglie olimpiche dello sport "Vela" saranno assegnate a equipaggi misti uomo-donna, timoniere e prodiera oppure timoniera e prodiere? Niente da fare: emissioni zero è inespugnabile. E' proprio una "comunicazione" federale che funziona egregiamente.
 
L'assordante silenzio, questa volta, coinvolge anche il sito web della FIV e il suo chiasso disordinato che da qualche tempo almeno garantisce un certo flusso di notizie. Della rivoluzione profonda della Vela Olimpica decisa dal Council non c'è traccia neanche lì, c'è solo la news della raccomandazione dell'Events Committee e niente più. Il Council? E chi è costui? E pensare che stavolta alla riunione c'era anche il presidente Carlo Croce...
 
In compenso sul sito FIV c'è la faccia di Marco Predieri eletto presidente dell'Eurosaf (il quale sottolinea con soddisfazione di essere stato eletto "all'unanimità": non male per un candidato unico, in effetti c'è anche chi ha rimediato 83 schede bianche), quella di Bruno Finzi rieletto presidente dell'ORC, si parla del CUS Brescia che è arrivato 4° alla Student Cup, si parla della regata costiera Lignano-Caorle ma anche della Louis Vuitton a Dubai e della Route du Rhum in Atlantico. Di tutto, fuorché delle epocali novità della Vela Olimpica, che riguardano centinaia di ragazzi e ragazze che sono il nostro presente, e che dovremmo convincere a essere anche il nostro futuro. Alla faccia del core business. Grazie davvero.

Commenti

Non meravigliamoci più, ormai è chiaro: questo quadriennio alla federazione della vela la parola comunicazione è sconosciuta. E si che più volte i dirigenti hanno detto che avrebbero voluto valorizzare gli atleti, premiando il loro impegno agonistico, creando personaggi. Nulla di tutto questo, solo tanta non-conoscenza. Guardiamo al futuro e voltiamo pagina con altre persone.