Vela 2.0 - Dalla Vela Quadra all'Ala Rigida


19/12/2012 - 19:08
Paul Larsen ha coronato il suo sogno, con il doppio tentativo riuscito di velocità a Vela è entrato nella leggenda. Un’impresa straordinaria: in una settimana ha ritoccato di circa 10 nodi il precedente record portandolo ad oltre 65 nodi. Per intenderci è come se qualcuno battesse il record dei 100 metri di Bolt di un secondo e mezzo....
Probabilmente questa continuerebbe a sembrare un'impresa come tante se non avessimo le immagini ed i video che la testimoniano e se non conoscessimo un po' di più della storia di Paul Larsen e della sua barca SailRocket.
SailRocket è una macchina da record costruita appositamente da Paul e dal suo team per battere il record di velocità assoluto a vela, un progetto iniziato 11 anni fa che si è coronato questo novembre sulle deserte spiagge della Namibia. SailRocket ed non è propriamente una barca a vela ma una specie di missile che naviga sull'acqua con una strana impalcatura attaccata ad un'ala rigida. Interessante l'inclinazione dell'ala che schiaccia la barca sull'acqua impedendole di ribaltarsi.
 
Tra le cose straordinarie di questo progetto ce ne sono tre le cose che ci hanno colpito maggiormente:
 
- La prima poco visibile sta sott'acqua e riguarda lo studio e la progettazione dei foil, le derive che servono per sollevare la barca dall'acqua alle elevate velocità come si trattasse di un aliscafo
- La seconda riguarda le 4 sfide tecnologiche della vela 
- La terza infine i gesti di Paul e la semplicità del suo esultare dopo il record
 
La sfida contro la cavitazione. E' proprio la progettazione dei ‘foil’ uno delle caratteristiche distintive di questa barca. Siamo abituati a vedere i foil sulle barche a vela da qualche anno su di prototipi e sui Moth e adesso anche in coppa America.
Ma per Paul la progettazione dei foil e l'abbattimento del nuovo record di velocità rappresentava una sfida nella sfida, significava infatti battere la cavitazione. La cavitazione è un fenomeno fisico che riguarda l'ebollizione dell'acqua a bassa pressione. Questo tipo di ebollizione può avvenire anche a temperatura ambiente quando la pressione a cui è sottoposto il liquido è particolarmente bassa. Questo può succedere sull'estradosso dei foil a velocità particolarmente elevate, la cavitazione è da evitare accuratamente perché genera attrito. Si dice che succeda anche sulle pinne dei tonni......
La cavitazione in prima approssimazione si verifica su barche simil al Rocket oltre i 50 nodi, è per questo che la progettazione dei foil giusti è stata la chiave per battere il record.
 
Dalla barca dislocante alla cavitazione. Il dislocamento, la planata, i foil, la cavitazione: 4 diverse barriere tecnologiche, 4 diversi limiti, 4 diverse sfide che rendono straordinaria e variegata l’attualità della vela moderna. Così mentre noi cerchiamo il massimo dai nostri cabinati dislocanti, gli eroi delle Vendeé Globe planano nei mari del Sud, i Catamarani di America's Cup provano i loro Foil, Paul ed il suo Team battono la cavitazione e segnano un nuovo record.
 
 
Il sogno di un uomo. Ma la parte più straordinaria di questa storia è descritta dalle le immagini e dai video girati a terra poco dopo l’adrenalinica impresa. Paul ed il suo sguardo, la gioia consapevole di un uomo che corona il suo sogno, dominando le regole della fisica e del vento con un impegno durato più di dieci anni. La consapevolezza e la semplicità dei suoi gesti e della sua espressione sono quanto di più incredibile ci regala questo record. Così come la genuinità delle sue parole appena a terra: ‘Ti avevo detto che ce l’avrei fatta’ dice Paul alla sua compagna che risponde ‘Non ne ho mai dubitato’. 
Grazie Paul per averci aiutato a sognare con te.
 
Riferimenti:
http://youtu.be/pipGWQmerEQPaul Larsen ha coronato il suo sogno, con il doppio tentativo riuscito di velocità a Vela è entrato nella leggenda. Un’impresa straordinaria: in una settimana ha ritoccato di circa 10 nodi il precedente record portandolo ad oltre 65 nodi. Per intenderci è come se qualcuno battesse il record dei 100 metri di Bolt di un secondo e mezzo....

Paul Larsen ha coronato il suo sogno, con il doppio tentativo riuscito di velocità a Vela è entrato nella leggenda. Un’impresa straordinaria: in una settimana ha ritoccato di circa 10 nodi il precedente record portandolo ad oltre 65 nodi. Per intenderci è come se qualcuno battesse il record dei 100 metri di Bolt di un secondo e mezzo....

19/11/2012 - 11:15
Olimpiadi di Londra 2012. L’atleta di Samoa sale in pedana per il terzo tentativo ai 121 chili. Le treccine nere le contornano il viso donandole quel minimo di femminilità che lo sguardo fiero Maori ed il resto del suo fisico non lascerebbero intravedere.

28/08/2012 - 19:59
Londra 2012 - Weymouth Domenica 5 Agosto - Ultimi cento metri della Medal Race di Finn. Ben Ainsle è davanti al danese Jonas Christensen. Ma è l'Olandese Potsma che si gioca l'Oro incappando in una penalità nel tentativo di sorpasso al Neozelandese Slater.

21/06/2012 - 16:44
Il successo delle Series dell'America's Cup di Venezia e di Napoli ci riporta alla mente le immagini delle antiche Naumachie, simulazioni delle battaglie navali che dai tempi dai tempi dell'antica Roma si svolgevano all'interno di appositi stadi.

28/04/2012 - 17:19

Negli ultimi mesi le opinioni riguardanti l’Americas Cup si sono divise tra due punti di vista differenti: chi sostiene e chi si oppone alla scelta della nuova formula con i multiscafi.

20/02/2012 - 10:11
La rivoluzione della Internet TV ed i conseguenti vantaggi per gli spettatori della Vela.

18/12/2011 - 12:52
La vicenda di Ben Ainslie ai mondiali di Vela a Perth nella classe Finn ci fa riflettere sul rapporto tra realtà e rappresentazione. 
 
Chi dovrebbe raccontare la realtà (nel nostro caso la barca della stampa) entra nella scena fino a condizionare la realtà stessa. 
 
Ricordiamo i fatti: Ben Ainslie, uno dei più forti velisti al mondo, tre volte campione olimpico, alla fine di una prova dei mondiali di Finn a Perth in Australia, si tuffa dalla sua deriva e sale su un gommone dei media, insultandoli per aver danneggiato ripetutamente la sua prova. La barca aveva creato delle onde impedendogli la rimonta dal secondo al primo posto nella prova che aveva appena terminato.
 
Tutti d’accordo sul fatto che Ben abbia sbagliato, giustamente è stato squalificato ed ha perso un campionato mondiale già vinto in quanto era largamente primo in classifica generale. La pena della giuria è esemplare perché il rispetto ed il Fair Play sono i valori su cui la vela fonda il suo prestigio ed episodi come questi da parte di un campione di fama internazionale rischiano di mettere in cattiva luce la reputazione di questo sport.
 
Il titolo di questo Blog è non a caso quello della commedia di Pirandello dove gli attori sulla scena coinvolgono anche i personaggi reali che stavano impersonificando. L'osservatore che si intromette nella realtà fino a condizionarla. La commedia mette inoltre in risalto le contraddizioni interne di ogni persona ''dell'altro che è dentro di noi''.  E’ la storia di Ben Ainslie a Perth scritta da Pirandello quasi 90 anni prima.
 
L’intrusione fisica della barca del fotografo a Perth che ha fatto nascere il ‘Bengate’ rappresenta perfettamente il periodo di transizione che sta attraversando la vela per cercare di affermare la propria immagine. 
 
Lo sfogo di Ben Ainslie è conseguenza dell'opportunità della vela sportiva di essere seguita da un pubblico più numeroso. La telecamera che entra nella scena e disturba fisicamente l'atleta è la rappresentazione della pressione mediatica che effettivamente sta coinvolgendo il mondo della vela. E' la sfida della vela olimpica che deve attrarre un pubblico maggiore per riuscire a rilanciarsi, è la sfida dei business milionari dell'America's Cup.
 
Da una parte potremmo fare i moralisti, un atleta di fama Mondiale deve rappresentare un modello positivo, la vela vuole essere l'immagine del Fair Play, l'atleta della vela ha quindi dei doveri morali, un ragazzo fortunato come Ben deve dare il buon esempio, inoltre un atteggiamento del genere potrà avere conseguenze negative per la sua carriera, gli sponsor, ecc.
 
Dall'altra parte ricordiamoci che Ben (non nuovo a scenate del genere) è prima di tutto un atleta che per vincere, oltre al suo talento smisurato, fa leva sulle proprie doti agonistiche spingendole al limite. Una regata in Finn non è propriamente una partita di scacchi, lo spunto che può condurre alla vittoria è anche basato sulla carica agonistica e le forze che arrivano da questa carica non possono sempre essere controllabili in modo misurato.
 
Da appassionati di vela certamente vogliamo che sempre più eventi siano ripresi e che le telecamere siano più vicine possibile all'azione (magari con un po’di intelligenza e seguendo le regole che già esisterebbero). Ricordiamoci che probabilmente 15 anni or sono saremmo venuti a sapere di questi risultati dopo qualche settimana, adesso grazie ad Internet riusciamo a seguire gli eventi praticamente in diretta. 
 
L’episodio ci invita inoltre a confrontare le differenze tra la vela e gli altri sport in termini di Fair Play e di reazioni tollerate. Ripensando ad episodi simili accaduti in altri sport possiamo ricordare:
I ripetuti faccia a faccia tra Mc Enroe e gli arbitri sui campi di Wimbedon, Alberto Tomba che lancia la coppa appena vinta contro un fotografo, il calcio volante dato da Erik Cantona ad un tifoso che lo insultava, Cristiano Ronaldo che dopo una sconfitta sputa sul cameramen che lo riprende da vicino........
 
Pensando a questi episodi ci rendiamo conto quanto ogni Sport sia diverso nelle attese, nelle reazioni, negli eccessi, nelle sanzioni. Paragonato a questi episodi, Ben Ainslie che si tuffa per sgridare un fotografo su un gommone ci ha fatto un po' sorridere, la reazione di Ben, è condannabile in assoluto ma quasi educata se confrontata a quanto siamo abituati a vedere negli altri sport.
 
Noi continuiamo a sperare che la scenata di Ben sia legata semplicemente al suo carattere burbero, vogliamo credere che il Fair Play faccia parte del DNA di questa disciplina e dei suoi appassionati e non sarà mai inversamente correlato all'audience e al numero di telecamere e spettatori che seguono un evento.
Basta così Ben, anche se a noi da oggi sei un po' più simpatico, basta così, non lo rifare.
 
Questa è la sfida della vela moderna, migliorare il consenso senza farsi influenzare da chi la racconta, crescere riuscendo a mantenere il proprio spirito.
 
 
Ciascuno a suo modo.La vicenda di Ben Ainslie ai mondiali di Vela a Perth nella classe Finn ci fa riflettere sul rapporto tra realtà e rappresentazione. 
La vicenda di Ben Ainslie ai mondiali di Vela a Perth nella classe Finn ci fa riflettere sul rapporto tra realtà e rappresentazione. Chi dovrebbe raccontare la realtà (nel nostro caso la barca della stampa) entra nella scena fino a condizionare la realtà stessa. 

23/11/2011 - 10:46
L’ultima regata di flotta che chiude l’evento delle Series 2011 di Coppa America a San Diego ci regala una bella lezione su come approcciare e girare la boa di bolina. 

20/10/2011 - 13:18
IncontriamoIncontriamo oggi l'Ing. Vincenzo Carabelli neolaureato del Politecnico di Milano in Ingegneria Aerospaziale con una tesi sull'ottimizzazione delle vele rigide dei catamarani AC72.
Era il 9 Novembre 2009, mancavano 3 mesi alla sfida dall'ultima America's Cup, quando BMW- Oracle presentò la sua arma segreta che avrebbe agevolato la sua vittoria e contribuito a stravolgere le regole della vela moderna.
A quasi 2 anni da quella storica data, l'ala rigida è entrata a far parte del modo comune di immaginare ogni regata della prossima Coppa America. Certamente però sappiamo ancora poco dell'ala, dei vantaggi e delle differenze rispetto alle vele tradizionali.
Per approfondire l'argomento incontriamo Vincenzo Carabelli neolaureato del Politecnico di Milano in Ingegneria Aerospaziale con una tesi sull'ottimizzazione delle vele rigide dei catamarani AC72
Era il 9 Novembre 2009, mancavano 3 mesi alla sfida dall'ultima America's Cup, quando BMW- Oracle presentò la sua arma segreta che avrebbe agevolato la sua vittoria e contribuito a stravolgere le regole della vela moderna.
A quasi 2 anni da quella storica data, l'ala rigida è entrata a far parte del modo comune di immaginare ogni regata della prossima Coppa America. Certamente però sappiamo ancora poco dell'ala, dei vantaggi e delle differenze rispetto alle vele tradizionali.
Per approfondire l'argomento incontriamo Vincenzo Carabelli neolaureato del Politecnico di Milano in Ingegneria Aerospaziale con una tesi sull'ottimizzazione delle vele rigide dei catamarani AC72.
Sappiamo ancora poco dell'ala anche se è diventata il simbolo della prossima Coppa America. Approfondiamo l'argomento con Vincenzo Carabelli neolaureato del Politecnico di Milano con una tesi sull'ottimizzazione delle vele rigide degli AC72.

22/09/2011 - 19:17
Se un appassionato di Vela, dopo aver passato qualche anno in un altro mondo, tornasse sulla terra in questi primi giorni di Settembre, probabilmente non crederebbe ai suoi occhi.

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