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17/02/2014 - 20:12

Da vedere e rivedere

Takapuna Airport,
Classe A Worlds

!--paging_filter--strongIl cat singolo coi foil fa spettacolo tra decolli e atterraggi! 81 timonieri in Nuova Zelanda. E la gloriosa classe si scopre un feudo di Coppa America! Vince Glen Ashby, si piazzano Blair Tuke, Peter Burling, Ray Davies e Nathan Outteridge... – AMPIA GALLERY FOTOGRAFICA E 4 VIDEO DA NON PERDERE!/strong!--break--br / nbsp;br / E’ stato definito come uno degli eventi più significativi della vela in questo inizio di 2014, il Mondiale del catamarano singolo Classe A. Per tanti motivi. Una delle classi di cat più “antiche”, ma anche più aggiornate tecnologicamente in quanto non monotipo ma a formula, quindi con scafi, vele, attrezzature, derive e timoni sempre migliorati negli anni, il classe A è entrato in fretta nell’era della vela volante, quella dei foil visti sui Moth e in Coppa America.br / nbsp;br / In più al Mondiale 2014 di Takapuna, concluso ieri con la vittoria dell’australiano Glen Ashby, si sono visti in gara molti dei veri e propri “guru” del mondo dei multiscafi e del foiling, Coppa America compresa. Tanti ex (o ancora) velisti olimpici, e oggi finiti nel mirino dei team di America’s Cup, per la loro familiarità con la vela superveloce.br / nbsp;br / Scorrendo la classifica, alle spalle del fuoriclasse Ashby, ecco la coppia ex 49er kiwi Peter Burling e Blair Tuke (con quest’ultimo, il prodiere, finito davanti al suo timoniere). Quarto posto e tanto di cappello per il master australiano Andrew Landenberger, che ha preceduto due nomi da urlo, al quinto il neozelandese Ray Davies (di Emirates Team New Zealand) e al sesto l’oro olimpico australiano Nathan Outteridge (di Artemis). Peccato non vedere italiani tra gli 81 timonieri. Il Classe A in Italia è in ottima salute e l’entusiasmo non manca. Vedremo come verrà recepito questo sviluppo in senso “foilistico” visto al Mondiale.br / nbsp;br / a href="http://www.sailingeventstakapuna.com/media/files/Sailwave%20results%20fo..."strongCLASSIFICA FINALE DOPO 9 PROVE QUI/strong/abr / br / strongGUARDA L’AMPIA SELEZIONE DI FOTO NELLA SEZIONE GALLERY (A DESTRA IN QUESTA PAGINA)/strongbr / nbsp;br / GUARDA 4 VIDEO DEL MONDIALE CLASSE Abr / nbsp;br / strongA BORDO CON NATHAN OUTTERIDGE/strongbr / iframe allowfullscreen="" src="//www.youtube.com/embed/PmdECZK06Ew" frameborder="0" height="372" width="620"/iframebr / nbsp;br / strongDAY 3/strongbr / iframe allowfullscreen="" src="//www.youtube.com/embed/V4rchn_AWjc" frameborder="0" height="372" width="620"/iframebr / nbsp;br / strongDAY 4/strongbr / iframe allowfullscreen="" src="//www.youtube.com/embed/pOdHxV8M8t8" frameborder="0" height="372" width="620"/iframebr / nbsp;br / strongFINAL DAY/strongbr / iframe allowfullscreen="" src="//www.youtube.com/embed/B11weD-Yz00" frameborder="0" height="372" width="620"/iframebr /

Commenti

nino ITA 85 (non verificato)

Buon vento a tutti, propongo alcune idee e considerazioni : si potrebbe fare un'altra classe A volante, potrebbe rimanere così (volante) ma con vele più piccole; considerazioni : i vecchietti a casa, tranne io che sono un concentrato di due ventitreenni, azzerate i precedenti cat, con un esborso economico non indifferente e non so in quanti se lo possono permettere, e o quanti rinuncerebbero a partecipare ad eventi non avendo un cat aggiornato, di sicuro si faranno regate con pochi partecipanti, molte più probabilità di rotture alberi e vele, tanti soldi e i giovani meno facoltosi restano fuori, ma è chiaro che la tecnologia deve andare avanti e per dare a tutti la possibilità di partecipare a regate di classe A con simili condizioni, si potrebbe regatare con derive e timoni dritte e senza appendici alle stesse regole esistenti e chi usa appendici volanti dovrebbe diminuire di ? metri quadrati la superficie velica, credo che così facendo si può dare a tutti la possibilità regatare e di evolvere la classe A volante. Come si faceva in F 1 con i motori turbo 1500 cc. e 3000 aspirati e tutti partecipavano alla stessa competizione e ognuno migliorava la propria prestazione di anno in anno. Se mi leggete vi ringrazio altrimenti resteranno parole al vento che ci spingeranno lontano ciao. nino ITA 85

Alessandro Turchetto (non verificato)

Caro ITA 85 e perché mai? Da sempre il Classe A è l'arena in cui si sono battuti gli innovatori che, nelle differenti epoche, hanno portato tantissime idee più o meno sconvolgenti, apparentemente non affidabili, che davano l'impressione di stravolgere il gioco ma questo è sempre migliorato ed ha consolidato la fama d'avanguardia della Classe. Ovvio non tutte le idee sono state buone, ma una su cinque certamente si ed è proprio grazie a queste che si è arrivati al punto attuale, che sarà nulla rispetto a quello che vedremo tra dieci o vent'anni: probabilmente cose che neppure possiamo immaginare con la visione di oggi. E' il bello, la particolarità di questa Classe, appunto per questo gloriosa. Comprendo perfettamente però anche la posizione di chi, come del resto io stesso, è meno giovane e, pur apprezzando le novità tecniche ha una certa apprensione di farsi del male, il dubbio di non poterle più affrontare e domare. Comprendo anche chi vorrebbe fermarsi, avendo raggiunto e forse già oltrepassato il proprio limite massimo tra ... scienza e fantascienza: giustissimo, ineccepibile. Fuori discussione anche il discorso economico: esiste, in questo momento è più determinante che mai, non vi è dubbio che limiti la possibilità di esprimersi di una percentuale non indifferente di velisti e ciò non è bello. Però la ricetta è decisamente un'altra: perché porre vincoli al Classe A? perché fermare la fucina, uno dei migliori laboratori di tecnologia, scienza e fantasia applicate alla vela? E' certamente meglio abbandonare qualche classe terribilmente obsoleta (Hobie 16 , Top Cat , Dart , Hobie di differenti misure ecc.) sostituendoli con monotipi più recenti, cioè simili ai Classe A di ... cinque o dieci anni fa. In questa maniera trovano una risposta adeguata le obiezioni (giuste) di ITA 85 ma non si farà scempio di uno dei migliori "patrimoni" della vela moderna. Parola di chi non ha mai avuto un Classe A , di un derivista convinto, che però ha seguito tutta l'evoluzione di questa Classe dal proprio punto di osservazione (Cesenatico, Cervia, Rimini) e, proprio per questo ha imparato ad apprezzarla in pieno.